Lo spazio ampio e desolato di quella sala faceva rimbombare il suono dei suoi passi, accompagnati dall’eco di sussurri e versi incomprensibili che comunicavano che loro non se ne erano mai andati, mai veramente; erano sempre stati lì, prigionieri della loro stessa sete di gloria e potere, che adesso li vedeva visceralmente e fisicamente parte di quella maledizione che aveva preso la forma del trono di spade. Erano tutti lì, chiamavano, imploravano, avvertivano, scongiuravano, mentre i suoi passi si facevano più rapidi, più concitati per avvicinarsi in fretta. Eccolo, davanti ai suoi occhi c’era il senso della sua intera esistenza e di quella della sua intera stirpe. Era straordinariamente spaventoso quel trono e sebbene avesse allungato la mano tremante verso quell’intreccio di ferro, fuoco e sangue, qualcosa la trattenne dal toccarlo. Dietro di lei infatti, tra quei lamenti di dolore e tormento un suono cristallino e limpido aveva sfiorato il suo udito. Era una risata, accompagnata da piccoli versi inarticolati di euforia. All’improvviso sentì gli occhi pesanti, e grosse lacrime solcarono la sua guancia. Quello era stato il suo prezzo per sedersi su quel trono. E adesso anche loro erano dietro di lei, anche loro erano testimoni della sua vittoria. Avvicinò di più l’indice e sfiorò quel trono. Poi con una presa più decisa vi poggiò la mano. Stentava a crederci. Stava toccando la Verità con le dita, la sua Verità. Tutto ciò che le era stato strappato adesso ritornava a lei, sotto tutta un’altra forma. E loro erano lì, intorno a lei, insieme a tutti gli altri che dopo di loro l'avevano abbandonata; fin da allora l’avevano aspettata pazienti in quella sala. E finalmente anche lei era lì, finalmente. Finalmente avrebbe dato un senso alle loro morti e a quelle vite donate per l'avvento del suo regno: lei avrebbe spezzato il giogo. Finalmente poteva cominciare da capo e lasciarli andare per sempre, in pace, e lei avrebbe abbracciato un nuovo inizio. Così aveva creduto. Invece ciò che le fu concesso fu solo la fine.
“Khal vos zigereo adoroon anevasoe maan. Me zigeree sajosoon disse".1
«No, è vero, non gli serve un trono. Ma quel trono mi ha riportata da te, mio sole e stelle. E questo, adesso, è tutto ciò che conta».
1Un Khal non ha bisogno di una sedia su cui sedere. Ha bisogno soltanto di un cavallo.
1Un Khal non ha bisogno di una sedia su cui sedere. Ha bisogno soltanto di un cavallo.