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Autore: zcc3401    15/07/2019    2 recensioni
Dal testo:
“Nami siamo arrivati?” richiese per la millesima volta il capitano della Thousand Sunny.
“No e smettila di continuare a chiedermelo!” rispose esasperata la navigatrice quasi urlando dalla rabbia “Se le indicazioni date da Ace sono giuste, arriveremo tra breve”.
“Ma voi ci credete a questa storia di questo fantomatico mondo? Ad essere sincero non ne ho mai sentito parlare”chiese Franky
“Stando a quel poco dei libri che sono riuscita a leggere a proposito si tratterebbe di un mondo molto strano e con personaggi addirittura più forti di quelli del nostro nuovo mondo. Probabilmente se li incontrassimo ci ucciderebbero senza problemi” commento tetramente la archeologa della ciurma.
(Storia ad OC - iscrizioni momentaneamente aperte)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Cap.49 Salvare il sogno



Da qualche parte nei mari dello Three World.

Che situazione pessima si erano cacciati questa volta?
Lasciare il Nuovo Mondo non era stata una grande idea, loro erano andati lì per avventura e curiosità, ma avevano decisamente sottovalutato la situazione e adesso erano nei guai.
Erano stati tutti catturati senza eccezioni, il problema è che quelli che si trovavano davanti erano membri della ciurma di uno cinque imperatori dei mari.
Adesso stava in ginocchio davanti a queste armature dorate giganti.
Accanto a lui a qualche metro di distanza erano presenti altri tre capitani di altrettante ciurme pirata.
Lui che di nome faceva Drake Evans, capitano dei pirati Zodiac Twelve.
Accanto a lui gli altri capitani erano:
Il capitano dei pirati Horror, Jason.
Il capitano dei pirati Mexxican con a capo, El Macho.
E infine il capitano dei pirati Low, pirati infimi diventati tristemente famosi per aver assaltato delle nazioni quasi impotenti, si supponeva fossero passati recentemente dalla parte dell’impero, ma da quando è scomparso il loro capitano Ratan, erano tornati indipendenti.
Dietro di loro si aprì una apertura molto grande che dava direttamente nell' acqua di mare.
Una delle armature più grandi si avvicinò ai quattro.
“Soltanto una ciurma può venire con noi, gli altri verranno tutti eliminate, per capire chi di voi è degno dovrete superare un semplice test” disse sbattendo la gigantesca ascia a terra.
Dopo esser passato davanti a tutti e quattro i capitani e averli fissati in faccia, tornò dal primo e gli chiese “Cosa vuole un pirata?”.
Jason alzò lo sguardo e con sicurezza rispose “Potere”.
Passati alcuni secondi di silenzio e un calcio nello stomaco da parte della gigantesca armatura lo fece finire fuori bordo.
Arrivò davanti a El Macho e questo disse “Ricchezza”.
Come successe al precedente anche lui finì fuori bordo.
Quando arrivò davanti al capitano dei pirati Low, questo si fece prendere dal panico e perse l’equilibrio e cadde in mare senza dare neanche una risposta.
L’essere arrivò davanti a Drake e calò il silenzio.
Passati diversi secondi di silenzio anche lui venne colpito, ma mentre stava per essere colpito urlò “Libertà!”.
Mentre stava cadendo vide il mare che si avvicinava sempre di più finché a qualche millimetro dall’acqua lo vide allontanarsi.
Fu tirato a bordo della nave e una volta tornato a bordo, quello che l’aveva salvato era una delle armature più esili e femminili.
Togliendosi l’elmo rivelò dei lunghi capelli, viso aggraziato e occhi azzurri e giratasi in direzione di Drake disse “Libertà!”.
Un gigantesco corvo si alzò in volo da un appiglio presente dietro l’esercito delle armature ed andò a posarsi sulla spalla di una figura rimasta nell’ombra a guardare la scena dall’alto e che parlò dando un unico ordine “Partiamo".






Su Jeda i ribelli di Saw li spinsero fino ad arrivare ad una gigantesca montagna fuori dalla città e una volta lì li chiusero in delle celle.
Una volta lì tolsero le bende che con cui avevano coperto gli occhi.
“Bene e adesso?" domandò Layla “Come procediamo?”.
“Adesso usciamo di qui” rispose Andor iniziando a trafficare con la porta della cella.
“Uscire... sì... bene, uscire bene” disse qualcuno dietro nella cella dove era rinchiusa Faith.
Un uomo seduto sulla panca presente in quella cella aveva lo sguardo mezzo perso nel vuoto, indossava i vestiti di un addetto per i trasporti imperiali.
Una volta avvicinata Faith si abbassò alla sua altezza e gli chiese “Sei tu quello che ha trasportato il messaggio di Galen Erson?”
“Galen Erson…. Bravo…. mi voleva aiutare a diventare una persona migliore… io ho cercato di farlo e ho portato qui il messaggio a Saw Gerrera”.
“Ma come mai fa così?" domandò Layla.
“Deve essere stato sottoposto a qualche cosa per controllare se non era una spia. Saw non è un uomo che va per i metodi gentili” rispose Faith “L’unica che può parlargli senza problemi è Jin”.
“Ehi dove sono Anne e Jin?” domandò Layla notando solo in quel momento la mancanza delle compagne.




Jin fu portata in un luogo differente da quello dei suoi compagni, tolta la benda si trovò in grande stanza con un proiettore olografico al centro.
“Jin? Sei davvero tu?” domandò un uomo con i capelli mezzi bianchi e mezzi grigi, aveva un respiratore attaccato e camminava anche grazie a una stampella.
“Saw” rispose la ragazza.
“Ti hanno mandato per uccidermi?” chiese con tono triste.
“No, sanno che hai ricevuto un messaggio da un trasportatore imperiale, vogliono quello”
“Sei diventata fredda con me” disse l’uomo con malinconia.
“Mi hai abbandonata a dieci anni, tu non hai idea di quello che ho dovuto fare per poter soppravivere” disse la ragazza mentre dei ricordi le tornarono in mente, ma furono velocemente cacciati via.
“Hai ragione, ma tu non avresti mai retto la guerra, gli anni passati sono stati molto turbolenti” rispose l’uomo giustificandosi.
“Il messaggio Saw?” domandò la ragazza.
L’uomo tirò fuori un olodisco nero che inserì nell’olografico.
Davanti ai due comparve un uomo cui vedendolo la ragazza mancò un battito, era suo padre che parlò.
“Saw, spero che questo messaggio ti arrivi, so che la ribellione mi odia, ma ho bisogno che questo arrivi alle persone giuste. Sì è vero quello che dicono ho creato l’arma d’eccellenza dell’impero. Un arma tanto terribile e tanto pericolosa”.





Anne stava seguendo il gruppo di ribelli che aveva catturato i suoi amici fino ad arrivare ad una gigantesca montagna posta all’esterno della città, vicina sia al mare e al centro abitato.
Quando erano apparsi i ribelli lei era riuscita a nascondersi e adesso doveva trovare un modo per salvare la squadra, Layla, Jin, Andor, i due guardiani e Faith che, nonostante il comportamento da dura, gli stava simpatica.
Girando attorno alla montagna notò un’apertura ed entrò senza esitare.
Una volta all’interno si trovò davanti una serie di lunghi cunicoli e tunnel che si inoltravano per l’intera montagna.
“Dubito che questa si l’entrata principale, probabile sarà una conduttura per l’aria, ma andrà bene” e Anne prese a camminare.
Passò sopra a diversi punti in cui erano presenti dei ribelli, ma facendo poco rumore non la notarono.
Arrivata a una grata abbastanza grande, gli diede un calcio e scese con la spada pronta al fianco.
Si guardò attorno velocemente e fortunatamente non vide nessuno e prese a muoversi molto leggiadra per la base, l’ultima cosa che avrebbe voluto e che tutti si accorgessero della sua presenza.
Svincolò per tutta la base fino ad arrivare al blocco detenzione, l’unico problema e che davanti alle celle erano presenti almeno dieci ribelli.
Ora si prospettava un problema, doveva combatterli o c’era un modo per superarli senza fare casino?





Intanto sulla nave imperiale tutti erano impazienti.
Uno in particolare.
“La vedo nervoso direttore Crennic” commentò il governatore Tarkin.
“Facciamo questo test e basta, preparare l’arma, iniezione di un solo reattore” disse Crennic mentre i soldati al sistema tecnico annuirono.
Dopo aver premuto diversi tasti tirarono giù la leva, un colpo laser di notevoli dimensioni andò a colpire la città al centro dell’isola.
La città fu spazzata via in pochi secondi, uccidendo tutti i suoi abitanti senza pietà, e una gigantesca nube di fumo e polvere rovente si alzò da lì allargandosi coinvolgendo tutto attorno a se.
“Ma è bellissimo” commentò Crennic vedendo ciò che la sua arma aveva fatto.





All’interno della base ribelle intanto il messaggio continuava.
“Dovete sapere che però mentre mi costringevano a costruirla, ho inserito una falla nel sistema. Un piccolo, ma pericolosissimo errore. Non lo troveranno mai. Ho inserito una falla che se colpita da un cannone, missile, o colpo d’ogni genere farà esplodere tutta la stazione” spiegò lasciando Jin con bocca aperta.
Dopo un breve momento di pausa l’immagine riprese a parlare mentre delle onde sismiche iniziavano a scuotere la base, intanto fuori si faceva sempre più buio.





Quelle onde sismiche erano arrivate al momento giusto fecero scappare tutti i ribelli e Anne riuscì ad entrare nel blocco detenzione.
“Vi sono mancata?” domandò sarcasticamente.
Con un fendete tagliò le sbarre della cella.
Faith tirò aiutò il pilota ad alzarsi mentre gli altri recuperavano la loro attrezzatura.
Cassian si precipitò al comunicatore.
“K-2, K-2 dove diavolo sei?” chiese allarmato al droide.
“Chi si risente” disse sarcasticamente la voce del droide dall’altra parte, “Sto in disparte come hai richiesto, ma abbiamo un problema all’orizzonte…non c’è orizzonte” disse mentre la gigantesca onda di sabbia e detriti si avvicinava sia alla nave che alla base.
“Traccia la nostra posizione porta la nave qui!” disse l’uomo.
Faith parlò ai quattro rimasti “Prendete il pilota e uscite di qui”.
“Voi dove andate?” domandò Cirrut.
“A prendere Jin” rispose Cassian scomparendo insieme a Faith.
I quattro aiutarono l’uomo ad alzarsi e scappare come ordinato.





Intanto nella sala di Saw il messaggio continuava:
“Jin, se mi stai ascoltando Stellina, voglio che tu sappia che mi manchi e mi dispiace di averti messo in questo guaio, ma so che farete la cosa giusta e porterete a termine quello che io ho iniziato. La Morte Nera è il simbolo del potere imperiale, distruggilo Jin e potrai vendicare me e tua madre”.
Detto questo l’ologramma si spense mentre Jin iniziò a singhiozzare.
“JIN!” comparvero Faith e Cassian che la presero per le spalle e cercarono di farla riprendere.
“Dobbiamo scappare al più presto, quest’isola sta per scomparire!” gli disse Cassian trascinandola.
Jin ripresasi si rivolse a Saw e provò a farlo muovere “Vieni con noi Saw!”, ma l’uomo si staccò e scosse la testa.
“Non scapperò più a lungo” rispose l’uomo “Ma tu ti devi salvare Jin! VA!” disse mentre la ragazza scompariva insieme agli altri due “SALVATE LA RIBELLIONE! Salvate il sogno” gli urlò affidandogli le sue speranze.





All’esterno intanto la situazione continuava a degenerare.
Anne, Layla, il pilota, Cirrut e Maltod riuscirono ad uscire per primi seguiti da buona parte dei ribelli di Saw.
Una nave si avvicinò velocemente alla costa e permise ai cinque di salire a bordo, alla guida era presente K-2.
Pochi secondi dopo arrivarono anche Faith, Cassian e Jin e fatti salire a bordo, il robot fece partire la nave.
Cassian si precipitò ai comandi mentre K-2 parlava “Non sono ottimista sulle nostre possibilità” disse il robot.
“Non ora K” rispose agitato l’uomo.
Saw stava guardando dalla cima della montagna la ondata mortale che si stava lentamente avvicinando senza pietà distruggendo ogni cosa.
Arrivato in cima si staccò il respiratore gonfio il petto e chiuse gli occhi ricordando i tempi passati tra lui, il padre di Jin, la bella moglie del suo amico e infine con un sorriso, lui si preparò al suo destino.
La nave ribelle dopo pochi secondi riuscì a fuggire all’onda distruttiva che coinvolse tutta l’isola, soltanto in quel momento tutti ripresero a respirare con calma.





“Le devo le mie scuse direttore Crennic” disse il governatore Tarkin con aria superiore, “Sicuramente è un vero peccato per quella falla nella sicurezza dovuta al pilota”.
“È soltanto un moscherino codardo che è scappato da una base per unirsi alla ribellione che ho appena distrutto, governatore” rispose Crennic con fare sicuro.
“Può darsi, ma quel pilota è fuggito dalla struttura di Galen Erson, il padre di quella donna evasa per mano dei ribelli, credo che il suo nome sia Jin. Con tutte le probabilità a quest’ora l’uomo vorrà cercare di comunicare con la ragazza e noi non possiamo permetterci che la cosa trapeli, sarà meglio che lei si diriga subito e schiacci ogni possibilità di altre fughe. Sono stato chiaro?” disse il governatore all’altro uomo in questione che senza dire nulla si girò e partì.





Da qualche parte nel frattempo…
Base del QG dei ribelli, l’isola Hero City, la città degli eroi.
“Signori abbiamo un rapporto da parte del capitano Andor” disse un soldato ribelle a cinque comandanti delle armate ribelli.
“Parla” disse Alena.
“Arma confermata, Jeda distrutta, l’obiettivo della missine nell’arcipelago di Ido, attendo istruzioni” disse l’uomo.
“Distrutta?” domandò sorpreso uno dei cinque con addosso una armatura medievale.
Il soldato che faceva da messaggero annuì.
“Ditegli che la missione non cambia. Deve uccidere Galen Eroson il prima possibile!” parlò con ferocia un altro dei cinque.
Il soldato annuì e scomparve.
“Bisogna fare una riunione con tutti i comandanti delle armate ribelli, dobbiamo decidere cosa fare” a parlare fu Alena.
“Sentiamo cosa ne pensa il Maestro e poi vedremo il da farsi” gli rispose uno.
I cinque camminarono fino ad arrivare a un grande tavolo su cui era presente una gigantesca mappa.
Seduto su una sedia era presente l’uomo più potente che fosse esistito nell’intero Three World nonché capo supremo delle armate dei ribelli.
“Maestro” domandò Alena.
“Mi hanno già riferito. Ho già mandato i messaggi, tra un paio di giorni dovremmo essere tutti qui” disse l’uomo senza staccare dal fissare la mappa.


  
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