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Autore: Zaref    15/07/2019    0 recensioni
Un'avventura anime/manga che racchiude molti temi, dalle semplici interazioni tra adolescenti a combattimenti con super poteri, dai viaggi nel tempo a oscure minacce che saranno affrontate dai nostri giovani protagonisti. Animus è questo il nome di una delle tre grandi accademie per conseguire il diploma come cacciatore dell'anima. Un cacciatore dell'anima è un soldato in grado di utilizzare la propria anima (unica fonte di energia spirituale) per affrontare gli Oni. Gli Oni, degli utilizzatori di anima che con i loro poteri minacciano la sicurezza di tutti. La storia segue il percorso accademico di Reika, una nuova studentessa, recluta dell'Animus Academy. Reika compenserà il poco coraggio e le non spiccate capacità con la tanta determinazione, aiutata dalle sue due migliori amiche Yuki e Shimizu, anch'esse studentesse, da suo fratello Darren, da molti altri compagni con cui affronterà pericoli più grandi di loro, nonché da un misterioso ragazzo che in modi imprevedibili riuscirà a motivarla. L'obbiettivo è quello di dare spazio a tutti i personaggi, perfino i secondari si prenderanno i loro momenti epici. Il combattimento sarà una parte fondamentale della trama, ma non ne occuperà una grossa fetta, poiché prioritarie saranno le relazioni tra personaggi, non altro.
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Reika e Yuki stavano proseguendo in silenzio ormai da diversi minuti. Avevano raggiunto un lunghissimo corridoio, con a destra solo finestre a vetrata che davano sull'esterno, a sinistra diverse porte chiuse. Reika si soffermò su una di quelle porte, una particolarmente malmessa. Guardando all'interno da un grosso buco si rese conto che introduceva ad un piccolo appartamento. Immaginò fosse lo stesso anche per le altre porte, così proseguì tenendo gli occhi spalancati. "Non riesco a vedere quasi nulla. Capisco che sia una palazzo abbandonato, ma speravo ci fosse almeno una luce funzionante o.. potevamo portare delle torce." Yuki continuava a lamentarsi per le premesse negative (c'erano tutte) della missione. "Davvero? I miei occhi invece si sono abituati subito. Attenta a quei vetri Yu!" L'avverti in tempo, evitando che l'amica schiacciasse ciò che rimaneva di una di quelle finestre rotte. Yuki annuì con un'espressione riconoscente, raggirò quei vetri e proseguì con le lamentele. "E questo posto è pieno di detriti, appunto. Ho l'impressione che stia cadendo a pezzi. Siamo sicure di non finire sepolte vive?" Reika di questo non se ne preoccupava affatto. In fondo quel palazzo era rimasto in piedi per tantissimo tempo, tra l'altro non c'erano segni di cedimento delle pareti. Non molti, almeno. "Reika.." Yuki si era fermata, osservando fuori dalla finestra. "..Pensi che il criminale possa essersi gettato di sotto dopo aver sentito noi o il professore stupido avvicinarsi?" Reika lanciò una rapida occhiata di sotto, le bastò valutare le probabilità di sopravvivenza se fosse caduta di sotto. Avevano salito una lunga scalinata prima di raggiungere questo corridoio, ad occhio e croce pensò che fossero circa 20 metri. "Non credo. Nessuno sopravvivrebbe illeso ad una caduta simile, no?" Le due si scambiarono uno sguardo d'intesa e ricominciarono a camminare, fianco a fianco. "Sai Reika? Ho pensato a dove potrebbe trovarsi. Se io fossi una fuggitiva, cercherei il punto più alto e nascosto possibile. Quindi.." Una voce superò il tono di Yuki, impedendo alla corvina di sentire altro. "Aiutatemi!" Era una voce lontana, ma allo stesso tempo vicina. "Sono in trappola, aiutatemi!" Chiunque fosse a parlare, aveva paura, molta paura. Reika si mise in allarme, osservandosi a destra e sinistra confusa. "Da che parte proviene?" Domandò a Yuki, ma l'amica la osservò ancora più confusa. "Da che parte proviene.. chi?" Reika smise di osservarsi attorno, fissando l'amica perplessa. "La voce. Da che parte proveniva? Non la sento più." Dopo pochi istanti di silenzio, Yuki sospirò rassegnata."Questo posto ti sta facendo impazzire per caso? Reika, se qualcuno avesse parlato l'avremmo sentito forte e chiaro. C'è un silenzio tombale  qui dentro." Proprio quando stava per ribattere, in quel momento Reika ebbe un'intuizione che compensò alla loro inesperienza. "Sì, è vero. C'è troppo silenzio." Non che si aspettasse altro, in un palazzo abbandonato. Tuttavia, come loro avrebbero potuto sentire eventuali rumori, le loro voci erano facilmente percepibili da chiunque si stesse nascondendo. In altre parole, si stavano mettendo in una situazione svantaggiosa da sole. Portando un dito sulle labbra, intimò a Yuki di fare silenzio e per un po' proseguirono nel corridoio senza dire una parola. Quando Reika si fermò, fu perché vide a terra delle macchie scarlatte, come vernice, ma che vernice non erano. Spalancò gli occhi e mise una mano sul petto di Yuki, fermandola sul posto. Le ci volle un pò di più, ma anche l'amica si accorse delle macchie. Seguendole con lo sguardo, conducevano ad una porta chiusa a pochi metri da loro. Si osservarono e Reika notò che per la prima volta anche l'espressione di Yuki tradiva paura. Poi annuirono e si avvicinarono alla porta. Ad aprire la porta fu Yuki, ma le due aspiranti cacciatrici di anime entrarono nello stesso momento, pronte ad affrontare chiunque le stesse aspettando. 

"Cos'è questa puzza?" Subito si lamentò Reika, tappandosi il naso con una mano. Era un odore familiare, un odore che difficilmente può essere confuso. "Sangue." Risposte Yuki che, nonostante l'odore lo avvertisse a malapena, vide per prima il corpo senza vita sdraiato prono al centro della stanza. Dopo essersene accorta, Reika si voltò subito per scambiarsi ancora uno sguardo con l'amica in cerca di coraggio. Tuttavia, Yuki si avvicinò impavida al corpo, e lo fece senza pensarci. Questa involontaria dimostrazione di coraggio fece riflettere Reika e rimase ferma sul posto ancora per qualche secondo. "E' morto." Furono le parole di Yuki a risvegliarla, e allora anche Reika si avvicinò al corpo. A tutti gli studenti erano stati insegnati vari metodi per valutare se un corpo fosse effettivamente privo di vita, e quello era decisamente morto. Cominciarono a perquisirlo, trovando un portafoglio privo di soldi ma con una carta identificativa. Reika ebbe appena il tempo di leggere ciò che conteneva [Gekko Maranai - Cacciatore d'anime di Rango B - Associato alla famiglia Nomura] Dispiaciuta, spaventata e confusa, ripetè quel nome. "Nomura?" prima che una voce interrompesse ogni suo pensiero. "Questa volta LORO hanno mandato solo due ragazzine? E' un bene, significa che continuano a sottovalutarmi." Proprio all'entrata della porta era comparso un uomo incappucciato, con in mano una pistola puntata contro le due studentesse. "Oh lo avete visto. Ormai non posso lasciarvi vive, mi dispiace." Tolse la sicura dalla pistola e si preparò a sparare. Reika rimase paralizzata, convinta che fosse giunta la fine. E proprio mentre aspettava il primo sparo, vide Yuki scattare in direzione dell'incappucciato e colpirlo in pieno mento con un calcio. L'uomo armato fu costretto ad indietreggiare, con il cappucciò che scivolò indietro, mostrando così un viso giovane accompagnato da occhi rossi e capelli grigi di un vecchio. Era una visione penosa, ma le due ragazzine non ebbero tempo per ammirarla a lungo poiché lo sparò partì comunque ferendo di striscio Yuki alla gamba destra. "Yukiiiii!" Reika gridò subito, terrorizzata. Il ragazzo sputò a terra e rimase in piedi, osservando prima Reika alla propria destra, finendo per poggiare lo sguardo su chi l'aveva colpito. Yuki era di fronte a lui, a terra, avendo perso l'equilibrio dopo il colpo alla gamba. "Mi hai rotto qualche dente, te ne farò pentire subito ragazzina." Sollevò di nuovo la pistola e la puntò contro Yuki, ignorando la terrorizzata Reika. Fu questo il suo errore. A testa bassa, la corvina si catapultò contro il braccio che sorreggeva la pistola, facendo perdere le presa. Venne colpita in testa dalla mano libera, ma il criminale non riuscì a sparare il secondo e letale colpo. Reika afferrò subito la pistola, ma venne colpita alla mano da un calcio e fu costretta ad abbandonare anche lei la presa, con l'arma che volò via. Il ricercato provò a colpirla di nuovo al volto, ma Reika fu più rapida e si scansò in tempo di lato, sollevandosi e calciando con forza contro il ginocchio altrui. Il ragazzo non cadde, ma barcollando per un po' diede il tempo alle due amiche di riavvicinarsi. "Yuki stai bene?" Prima di ricevere una risposta, vide gli occhi dell'amica spalancarsi. "Attenta!" Questa volta il pugno del ragazzo raggiunse il viso di Reika, sbattendola di schiena contro il muro. "Voi due siete problematiche.." Entrambe le ragazze percepirono qualcosa di strano provenire dal ragazzo. Questo cominciò ad ansimare, e sembrava come circondato da una bolla invisibile. "Probabilmente vi chiederete cosa stia succedendo. Presto vi avrebbero parlato della manipolazione dell'Anima, ma avete perso la vostra occasione perché morirete qui". Diede un calcio a Reika, al petto, ma questa volta la ragazza avvertì un dolore mille volte maggiore al precedente. "Reika!" Yuki sentì un suono per nulla rassicurante, come di costole rotte, ma non aveva tempo per indagare. Prima che il ragazzo colpisse di nuovo l'amica, la tirò verso di sé e lasciò che il calcio colpisse il muro dietro di loro, frantumandolo. Erano finite, non potevano competere con una forza a dir poco sovrumana, ma nonostante tutto Yuki non ebbe paura. Non rimase paralizzata. Con uno sforzo di coraggio, afferrò un pezzo di muro appena distrutto e lo scaglio con forza contro la testa del ragazzo. Si fece male solo lei, mentre il ricercato si limitò a sorridere. "Non avete idea di con chi avete a che fare. Mi dispiace ragazzine, ma il vostro percorso finirà ancor prima d'inizi..!" Si era distratto, e Reika era uscita nel corridoio. "Ehi, non penserai di scappare ahahah!" La seguì, senza aver bisogno di scattare visto che Reika non poteva far altro che strisciare. Poggiò il piede sulla sua schiena, premendo con forza. La ragazza sentì di nuovo quel dolore lancinante aumentare sempre più, finché un forte rumore interruppe quel contatto. Il rumore di un colpo di pistola proveniente dalla stanza del cadavere, dove ora si trovava Yuki in piedi e con in mano l'arma da sparo. "Tsk! Maledetta, come osi.." L'aveva colpito alla spalla, ma non aveva intenzione di andarci leggera. "Arrenditi, o il prossimo sarà alla testa!" Assertiva, la studentessa avanzava lentamente verso il criminale. Questo sembrava aver sentito il colpo, ma Reika si accorse che non c'era alcuna traccia di sangue. Possibile che quel potere di cui parlava, l'Anima, potesse rendere la pelle tanto resistente? Perdere tempo a pensare non fu una buona idea. Rapido, il ragazzo si piegò ed afferrò Reika dal collo, usandola come scudo da frapporre tra sé e la pistola. "Spara pure, colpirai me forse, o magari la tua amichetta. Non ci riesci? Allora getta la pistola, o sarò io a gettare lei!" Non aveva perso i sensi, ma per un attimo Reika pensò di stare sognando. Questo perché sotto di sé non c'era più il terreno, ma il vuoto per almeno 20 metri. Il ricercato, Fil, la stava tenendo sospesa fuori da una delle finestre rotte e se l'avesse lasciata andare non ci sarebbe stata alcuna possibilità di sopravvivere per lei. Voleva pregare Yuki di sparare, ma non le uscirono le parole. Si convinse che fosse per la stretta al collo troppo forte, ma in fondo temeva che la paura facesse da padrona in quella situazione. Una paura diversa quella che fece gettare via la pistola dalle mani di Yuki, la paura di perdere un'amica. "D'accordo, adesso lasciala andare!" Entrambe erano spaventate, il ragazzo invece sorrideva. Aveva vinto. "Stupida ragazzina, non ascolti? Vi ho promesso che avrei ucciso entrambe, ed è quello che.." Qualcosa si avvicinò rapidamente, a malapena Yuki, quella che messa meglio fisicamente, percepì come il muoversi di un ombra. L'attimo dopo Reika era tra le braccia del professore, mentre il criminale era gettato a terra, a circa 3 metri di distante e dolorante. "Capisco. Sei in grado di usare l'Anima, ecco perché sei vivo.." Rispetto a prima, il professore aveva uno sguardo molto più minaccioso. Non poggiò gli occhi sulle ragazze nemmeno un istante, ma rivolse loro delle parole che non si sarebbero mai aspettate. "Mi dispiace, ho perso troppo tempo. Mi ero perso in questo palazzo." Nel frattempo, barcollando, Fil si mise in piedi e si tolse del sangue dalla bocca con il braccio destro. "Proprio così, anch'io uso l'Anima, caro professore. E non solo, adesso conosco il vostro segreto, la verità che si nasconde dietro quest'energia tanto misteriosa. Ma tutto ciò non ti riguarda, perché ora sarà il tuo turno di morire. Ti sei messo in trappola da solo, se lascerai andare la ragazzina allora avrò il tempo di colpirti, altrimenti non potrai difenderti." Concluso di parlare, il criminale scattò in direzione di Reika e del Professore. Lui non si muoveva, Yuki era terrorizzata. Provò ad avvicinarsi, ma non poteva fare in tempo, era ancora nella stanza. "Oni Fil di Rango pericolosità C, ti dichiaro prigioniero dell'Accademia." Tutto avvenne in un istante, di nuovo. Questa volta però gli occhi di Yuki erano più vicini e più attenti. La ragazza riuscì a vedere la gamba del professore sollevarsi e colpire il petto del criminale, scaraventandolo fino al tetto. Quando Fil precipitò a terra, aveva già perso i sensi.   

"Professore.." Yuki avrebbe voluto dire qualcosa, ma si zittì vedendolo entrare all'interno della stanza e avvicinarsi al cadavere. "Noruma.. questo era uno dei loro? Era anche uno studente di Kein." Il professore sembrava assorto nei suoi pensieri, dimenticatosi di Reika e soprattutto del criminale. Dunque, Yuki si fece coraggio e lo richiamò. "Professore, dobbiamo portare Reika in Ospedale in fretta e.." La interruppe subito, uscendo dalla stanza e prendendo in braccio Reika. "No, andremo all'infermeria dell'Accademia. Sarebbe inutile un Ospedale per quel tipo di ferite." Yuki si domandava di che tipo di ferite si riferisse, ma si limitò ad annuire. "E tu Yuki, ce la fai a camminare da sola?" Il professore sembrava pronto a sollevare anche lei, ma non ce ne fu bisogno. "Certo!" Nonostante il colpo subito di striscio, riusciva benissimo a reggersi in piedi. "Sentito Reika, abbiamo concluso la nostra prima.." Solo ora, si accorse che l'amica aveva perso i sensi. Lasciarono il palazzo abbandonato, diretti all'accademia. 

Un altro sogno, un altro incubo. "Sei il ragazzo dell'incidente di stamattina? Che cosa mi stai dicendo? Non riesco a sentirti.." Nel sogno Reika era sdraiata a terra, mentre il ragazzo del bar era piegato sulle ginocchia e le diceva qualcosa di incomprensibile. Poi le sorrise rassicurante e si sollevò. Dietro il ragazzo, Reika poteva notare tantissime persone avvicinarsi minacciose. Era certa di conoscerle, ma anche di non averle mai viste prima. Vide un lampo rosso, poi il buio.

"Ti sei svegliata alla fine principessa?" Yuki la stava osservando con aria rallegrata. Doveva essersi preoccupata davvero molto. Erano in una stanza dell'infermeria, ma Yuki era già sollevata sul lettino, mentre a Reika faceva male.. bhé, tutto. "C'è qualcosa da mangiare?" Yuki assunse subito un'espressione perplessa, poi rassegnata. "Pensi solo a mangiare, dopo tutto quello che abbiamo passato?" Reika cercò di ricordare. Ricordò il ricercato, Fil, poi di essere stata colpita con violenza e solo infine il sogno. Parte del sogno, perché i ricordi erano troppo confusi. "Lo scontro con quel Fil è stato davvero brutto. L'infermiera ha dovuto ricucirti e spalmarti creme strani e puzzolenti, ma per fortuna che hai la pellaccia dura." Entrambe scoppiarono a ridere, poi Reika porse la prima domanda che le veniva in mente. "Che ne è stato di lui? Di Fil?" Yuki si fece un po' più seria, pensierosa. "Quando siamo uscite dal palazzo abbandonato, il professore ha fatto una chiamata. Ha chiesto che qualcuno venisse a ritirare il criminale ed avvertì del cadavere. Poi, però, sembrava avere fretta di accompagnarci qui all'infermeria. Non abbiamo parlato molto durante la strada di ritorno." Reika la ascoltò, finendo per sospirare. "In poche parole non sai nulla." Yuki accettò la provocazione, infuriandosi. "Non ho detto questo! Anzi, fingendo di dormire ho sentito che ne parlavano. Verrà giudicato stasera dal consiglio dei Senor." Reika si sollevò di scatto, avvertendo un forte dolore subito dopo. "Eh? Il consiglio dei Senor? Ma quelli non si muovono, se non per un caso A almeno. Fil è di rango pericolosità C." Yuki annuiva, condividendo quelle stesse perplessità. "Anche a me è sembrato strano. Forse c'entra col fatto che ha ucciso quel.. Nomura." Tutte e due pensarono al cognome, lo stesso cognome della famiglia della loro amica. Quando la porta si aprì, entrambe le ragazze urlarono per lo spavento. "Stavate litigando?" Lo sguardo apatico di Shimizu si fissò su entrambe. A risponderle fu Yuki, al solito infuriata. "No, sei stata tu a spaventarci. Bussa la prossima volta!" Shimizu le osservò confusa per un po', ma lasciò correre la discussione. Teneva tra le mani due grosse scatole. La prima la fece cadere sulle gambe di Reika, che subito pensò fosse troppo pesante. La seconda, invece, sul letto di Yuki, e anche lei ebbe la stessa impressione. "Grazie Shimi.. ma cosa sono?" Reika era preoccupata, conoscendo l'amica, ma si finse entusiasta per il dono. "Sono biscotti. Li ho fatti io, usando il latte speciale che beve mia mamma per recuperare subito le forze. Spero vi aiutino a guarire." Per un attimo Reika si convinse di aver dubitato senza ragioni. Poi, quando Yuki aprì la propria scatola e tirò fuori il primo biscotto, comprese che in fondo quelle paure erano fondate. "Shimizu, ma sembrano Ossa!" Perfino le dimensioni erano le stesse. Solo la consistenza era quella dei biscotti, ma erano pur sempre strani. "Sì, carini vero?" Shimizu sembrava contenta, ed accadeva di rado. Entrambe le ragazze, Yuki e Reika, si lanciarono uno sguardo d'intesa ed annuirono all'amica. Reika ne afferrò uno "Sono.. fantasiosi, grazie Shimizu." Dopo aver assaggiato il primo, cambiò subito espressione, trovandoli squisiti. 
   
 
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