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Autore: piccolo_uragano_    17/07/2019    4 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Robert si sedette con aria sfinita su una graziosa sedia a dondolo. Davanti a lui, sua sorella era abbracciata da Morfeo. Sembrava serena, nel dormire. Il viso non tradiva nessun tipo di dolore.
La sua vecchia stanza l’aveva accolta con naturalezza, l’intera casa Black sembrava essere rimasta lì ad aspettarli, come se non fosse passato neanche un giorno da quando se ne erano dovuti andare per rifugiarsi a Grimmauld Place, e poi alla Tana.
Era sfinito, puzzava, era pieno di fango e sentiva freddo fin dentro le ossa. Guardare Kayla dormire serena grazie a quei sonniferi del San Mungo, gli permise di ricominciare a respirare ad un ritmo quasi normale, mentre fuori l’alba si preparava a regalare all’Inghilterra un nuovo giorno.
Con passo leggero, qualcuno aprì la porta.
Martha guardò il suo primogenito con aria preoccupata. «Pensavo dormissi da George»
Lui indicò con un cenno della testa la sorella. «Volevo passare a controllare»
«Aaron ha detto che la prima cosa che farà appena si sveglierà, sarà dirtelo»
Lui si mostrò perplesso. «Aaron è qui?»
Martha annuì muovendo qualche passo nella stanza e senza staccare gli occhi dalla figlia. «Sai quando … quando eravate piccoli, mi rilassava molto guardarvi dormire. Io avevo gli incubi e non riuscivo a chiudere occhio, ma voi accanto a me eravate così tranquilli che guardarvi era la sola cosa che mi aiutasse»
Robert annuì. «Anche la nonna ti guardava dormire» contestò.
Martha guardò Robert con aria interrogativa.
«Una volta … eravamo andati al Luna Park e siamo tornati tardi, ti abbiamo trovata addormentata sul divano con un libro in mano. Lei ti ha tolto il libro e ti ha messa addosso una coperta. È rimasta qualche secondo a guardarti, poi ti ha dato un bacio in fronte e mi ha detto che nessuno meriterebbe di fare brutti sogni, eppure tu ne avevi sempre fatti e lei ti aveva sempre baciato la fronte, sperando che così potessero passare»
Martha si appoggiò alla finestra per guardare le luci dell’alba e prendersi qualche istante per pensare a sua madre.
«Una volta a me disse … che Sirius ti guardava dormire perché cercava di capire cosa sognassi. E io le ho detto ‘mamma, cosa vuoi che sogni un bambino di pochi mesi?’ lei ha sorriso e mi ha detto ‘un mondo più semplice’. Sul momento non ci ho dato peso, ma …  è vero. Ogni cosa che tua nonna mi abbia mai detta era vera, mi ci è solo voluto del tempo per capirlo» Sul viso di Martha si dipinse un sorriso malinconico. «E quando Kayla ha compiuto cinque anni, mi ha detto ‘questa è una bambina diversa dalle altre, Martha, e non parlo del fatto che sia una strega; intendo che è così sensibile e intuitiva che sarà difficile, per lei, questa vita’. Quando si è innamorata di Fred io ho tirato un sospiro di sollievo, perché sapevo che nonostante tutti i problemi che avrebbero avuto, lui sarebbe stato la persona più adatta per esser il suo porto sicuro, nonostante tutto e tutti. E adesso … adesso ho davvero, davvero paura»
Robert si lasciò cadere sulla sedia, senza impedire di dondolare avanti e indietro. «Anche io» ammise, sottovoce.
«E ho paura … ho paura di non essere stata in grado di insegnarle a difendersi da certe cose, da certi dolori. A volte ho paura di non essere stata abbastanza forte da insegnare a voi, ad esserlo»
Robert si alzò e raggiunse la madre per abbracciarla, e lei lo lasciò fare, appoggiando la testa sul suo petto e ascoltando il cuore del ragazzo.
«Non dire mai certe scemenze: se siamo i guerrieri che siamo, è grazie a te»


Kayla si svegliò, ma decise di aspettare qualche secondo ad aprire gli occhi.
Sentiva un profumo diverso, ma non nuovo: profumo di pulito, di cane bagnato, di vecchie coperte. Attorno a lei sentiva dei cuscini morbidissimi e un profumo più che familiare. Le ci volle solo qualche secondo per realizzare: era a casa.
La casa di Watford. La casa che Martha aveva voluto quando Sirius era tornato, la casa piena di stanze con finestre enormi, il tavolo grande per la famiglia numerosa che avevano creato e che volevano attorno.
Erano davvero tornati a casa.
Era davvero tutto finito.
Pensò che forse, allora, si sarebbe potuta permettere di aprire gli occhi. Dopotutto, non entrava in quella casa da anni. Stava per farlo quando si rese conto di non essere sola nella stanza: c’era un altro profumo, e poté udire un lungo sospiro.
«Lo so che sei sveglia» disse suo padre con tono dolce. «E so anche che ci senti»
Lei aprì gli occhi e vide suo padre seduto sulla sedia a dondolo nell’angolo della stanza. «Buongiorno» le disse, sorridendo.
Pensò che forse sarebbe stato il caso di dire qualcosa, ma in quel momento, la porta della stanza si spalancò e Remus Lupin fece il suo ingresso con in mano una tazza di tè bollente. «Oh, buongiorno» disse, sorridendole. Poi, guardò l’orologio che portava nel taschino. «Sei straordinariamente puntuale»
Kayla, di nuovo, si sforzò di accennare un sorriso.
«Vuoi un tè?» le chiese il padrino.
Lei scosse la testa.
«Hai intenzione di dire qualcosa?» domandò Sirius.
Lei ci rifletté qualche secondo.  Poi, di nuovo, scosse la testa e si guardò attorno con aria insistente.
«Lo stiamo cercando» rispose Sirius, sebbene lei non avesse parlato. «Io sono appena tornato, la mamma mi ha dato il cambio. Robert, Ron e George non si danno pace. Ti ho giurato che lo troveremo, e lo troveremo»
Kayla sorrise e scosse la testa.
«Mi posso alzare?»
La voce era flebile e la gola le faceva tremendamente male.
«Hai una gamba rotta» rispose Remus, portando una mano avanti come ad impedirle di alzarsi e fare sforzi.
«Non mi interessa» replicò lei velocemente. «Harry con un braccio rotto era stato in Infermeria solo una notte»
«Le fatture di Allock non sono esattamente come quelle di Greyback» sorrise Sirius. «Ci metterai un po’ di più a rimetterti in piedi»
«Greyback è morto?»
I due Malandrini annuirono nello stesso modo, mentre Remus si sedeva a terra per sorseggiare il tè.
«E Bellatrix?»
Remus annuì di nuovo, mentre Sirius sfoggiò il migliore dei suoi sorrisi.
«Tua madre … ci teneva particolarmente, ecco»
«Passerà dei guai, per questo?»
«Non più di quanti non ne dovrà passare ognuno di noi»
Kayla annuì, mentre suo padre si alzava con aria stanca per sedersi ai piedi del letto. «Ci sono delle cose che vorrei dirti, principessa. E non fare quella faccia: lo farò comunque, anche se non vorrai»
Kayla incrociò le braccia sul petto con aria stufa: quel discorso non era ancora iniziato, eppure lei ne aveva già abbastanza.
«La vita è ingiusta» cominciò lui, per poi girarsi verso il suo amico. «Non farmi certe facce, Moony, sono padre da molto più tempo di te e non sono mai stato famoso per addolcire la pillola. Dunque, dicevo» si schiarì la voce. «La vita è ingiusta. Ti guardavo dormire e pensavo che fosse sciocco raccontarlo proprio a te, e che fosse ancora più sciocco che fossi io a raccontarlo a te, ma è una cosa che mi sento di dire. E questo è un discorso che dovrebbe farti tua zia Rose o James Potter, ma … immagino che abbiano lasciato a me l’arduo compito. La vita è ingiusta.  Lo sapevo ben prima di perdere i miei fratelli, lo sapevo ben prima di rendermi conto che saresti nata senza di me. L’ho capito nel momento in cui mi sono reso conto che le cose che sfuggono al nostro controllo sono quelle che vorremmo controllare di più. Ci sono cose che vorremmo potessero durare in eterno e ci sono persone che vorremmo accanto per tutta la vita, ma …»
«Non dirlo, ti prego, non dirlo» lo bloccò lei.
«Lo so, tesoro, lo so: ma è così. Io ho giurato che lo troverò, e sai che se do la mia parola, non mi arrendo. Ma voglio che tu sia preparata a tutto, anche al peggio. Voglio che tu non ti dimentichi mai che la vita è ingiusta, perché nel momento in cui te ne dimentichi e abbassi la guardia, è allora che arriva la bastonata.  Vorrei poterti proteggere, da tutto. Avrei voluto poterti proteggere anche da questa attesa terribile o da questa gamba rotta, e giuro che se avessi saputo che Greyback aveva provato a farti del male, lo avrei ucciso io»
Kayla buttò la testa indietro, rendendosi conto di avere gli occhi pieni di lacrime.
«Se avessi potuto scegliere, bambina mia, ti avrei protetto da ogni singola cosa che ti ha portato a non avere la voglia di sorridere»
Anche Sirius aveva gli occhi colmi di lacrime, mentre Remus fissava inerme la sua tazza di tè.
«Non ho potuto. E non ho potuto perché sono uno stronzo testardo, e tu e i tuoi fratelli siete pure peggio di me. Però una cosa la posso fare: posso giurarti che hai la forza per non abbassare mai la testa. È dentro di te. È fatta di me e di tua madre, di Rose, dei tuoi nonni, dei tuoi fratelli, ed è fatta anche di Fred. Chiunque ti abbia amata ti ha dato un pezzettino di quella forza»
Sirius posò una mano su quelle della primogenita, che gli fece segno di abbracciarla. Lui, allora, si stese accanto a lei e lasciò che lei piangesse tutte le sue lacrime, rovinandogli la camicia. Le accarezzò la schiena e i capelli per ore, mentre Remus restava a guardarli inerme, riuscendo ad immaginare più che chiaramente la faccia di Rosalie Redfort se avesse visto quella scena.
Si addormentarono, stretti l’uno all’altro in un letto troppo piccolo. 


Amici, io sto partendo, ma non temete: c'è un capitolo già pronto per il momento in cui rientrerò. 
Intanto godetevi questo. Io vado a schiarirmi un pò le idee in riva al mare ... 
   
 
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