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Autore: vanesiis    18/07/2019    1 recensioni
Detective!AU | accenni NaruHina, KakaSaku
Los Angeles, 1980.
Nel condominio Tsukuyomi, a pochi giorni dalla demolizione, l'ex detective Naruto Namikaze riceve una lettera anonima... Ognuno reca con sé un segreto. Ognuno ha delle cicatrici che vorrebbe tenere nascoste. Ma per Naruto il caso assume risvolti molto personali. Le indagini porteranno Naruto a svolgere un'intricata matassa che lega gli inquilini del palazzo, un incarico misterioso e la morte di suo padre.
***
Sbatte il bicchiere sul tavolo con un movimento secco, lo fissa per un momento, per poi alzare lo sguardo su Naruto e chiedergli se conosca il brano "Promise."
Naruto inclina il capo di lato dubbioso, ma Teuchi prosegue spiegandogli che è la colonna sonora perfetta per una sera come la vigilia di Natale. Si alza e recupera un disco che poggia sul bancone. [...]
Naruto attraversa la quiete notturna per tornare a casa.
Prima di cambiarsi d'abito per mettersi a letto, ascolta il disco di Teuchi e una dolce melodia malinconica riempie la casa.
La musica smuove qualcosa nel petto di Naruto che fissa lo sguardo nel vuoto nella speranza che la melodia riscopra delle emozioni sotterrate da tempo nella memoria.

[𝗜𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼 "𝗧𝗵𝗲 𝗟𝗮𝘀𝘁 𝗪𝗶𝗻𝗱𝗼𝘄".] [53.800+ parole]
Genere: Azione, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Konan, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessun contesto
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− CAPITOLO 5 −

LA RICOMPENSA
Los Angeles
22 dicembre 1980
10:00 AM


 

 

Nonostante il sole mattutino si stia levando in cielo, le veneziane mantengono la penombra nell'appartamento 202 dove Naruto continua a sonnecchiare pacifico.
Negli ultimi giorni si sta godendo la libertà di alzarsi senza una sveglia a disturbare il suo sonno. Per questo, il risveglio è brusco quando il telefono squilla repentino e infrange la quiete della stanza, oltre a rovinare il suo umore. Il telefono continua a suonare impertinente, quasi a pretendere una risposta.
Naruto allunga la mano verso la cornetta e l'avvicina con riluttanza all'orecchio, mentre tiene gli occhi chiusi e sfida la voce all'altro capo con un tono secco:
"Richiama più tardi, quando avrò aperto gli occhi."
Chiunque fosse, avrà capito che è meglio lasciar perdere, perciò allontana la cornetta dell'orecchio per riagganciare. Tuttavia, dall'altro capo gli risponde una robusta voce maschile e Naruto si rende conto che, per una volta, non è stata Hinata a svegliarlo.
"Naruto, sono io."
La voce di Jiraiya non sembra di un umore migliore.
"Ti tratti bene, vedo... dormire fino a quest'ora... pensavo avessi voglia di rimetterti a lavorare per me..."
Il tono di Jiraiya lo scuote completamente dal torpore:
"No Jiraiya, aspetta!"
Dopo un leggero colpo di tosse, Naruto gli spiega che di recente si è lasciato un po' andare, ma ha intenzione di rimettersi a fare sul serio. Jiraiya lo informa che ha chiamato per discutere del reimpiego, ma non si risparmia delle sfumature ironiche nella voce.
Vuole mettere alla prova le sue capacità di vendita, prima di riassumerlo:
"Non è difficile. Scegli dei prodotti tra quelli che hai e vendili ad almeno due inquilini nel palazzo."
Nonostante le sue parole, Jiraiya è consapevole delle difficoltà del compito. Ma Naruto è determinato a tornare al lavoro. Deve darsi da fare, se vuole riconquistare il posto.
Jiraiya aggiunge seccamente che non è il caso di mettersi a pensare ad altre ricerche e Naruto arriccia le labbra:
"Va bene..."
Jiraiya sembra soddisfatto, mentre gli dice di chiamare quando ha finito con la vendita e passa la telefonata a Hinata.
"Ce la farai, Naruto."
Le prime parole sono di incoraggiamento e continua dandogli dei consigli per celare la propria preoccupazione.
"Stai attento alle occasioni di vendita. Non sarà difficile se cerchi di scoprire di cosa hanno bisogno i potenziali clienti."
Naruto non può fare a meno di sorridere in risposta. Sono le stesse identiche parole che gli disse Jiraiya quattro anni prima, quando iniziò a lavorare per lui, ma Naruto capisce chiaramente cosa la spinga a pronunciarle. Hinata è sempre stata sincera con lui ed è sempre stata sua amica. Naruto sa quanto lei sia importante per la sua vita.
"Yuki viene qua a passare le vacanze invernali."
Yuki Tsubaki... è un anno che non la vede...
Il cuore di Naruto si stringe al ricordo della sagoma di Yuki nello specchietto retrovisore e chiede distrattamente:
"Come va alla scuola d'arte?"
Conobbe Yuki un anno fa, quando alloggiò in un albergo sperduto durante un'indagine per conto di Jiraiya. La vita di Yuki ha dei grossi vuoti. A seguito di eventi spiacevoli, perse conoscenza e rimase in coma in ospedale per dieci anni. Yuki non ha nessuno... Quando Naruto la conobbe, scoprì che il padre era scomparso senza lasciare traccia e senza un perché decise di portarla con sé.
I ricordi si accumulano e Naruto ripensa al suo profilo triste.
"Yuki passerà di qua per incontrarti."
Hinata gli promette che lo chiamerà quando arriva e poi chiude la telefonata. Naruto si alza e si mette a frugare tra gli articoli della Konoha Crown che ha con sé. Detersivo, cera, collante... 
Si rabbuia pensando che non ha la più pallida idea di chi possa essere interessato ad articoli del genere. Ma il telefono lo distoglie dai pensieri. Naruto esita un momento, prima di rispondere. Se fosse un altro problema?
Infine solleva la cornetta e all'altro capo lo sorprende la voce della madre:
"Naruto, ma sei ancora in ferie?"
La voce di Kushina suona preoccupata. Sembra che abbia saputo delle sue vacanze dopo una telefonata alla Konoha Crown.
Naruto è infastidito dalla sua continua apprensione:
"Perché hai deciso di chiamare al lavoro?"
Le pressioni della madre sono troppo insistenti perché Naruto possa tollerarle.
"Ho telefonato perché dovevo dire una cosa a Jiraiya."
Naruto non è pronto per le parole successive.
"Mi hanno chiamata dalla polizia di Los Angeles per informarmi che riapriranno il caso sulla morte di Minato."
Naruto rimane sorpreso dalla notizia, considerando che si tratta di un caso di 25 anni prima. A cosa serve riaprirlo ora? La notizia ha spinto Kushina ad avvertire Jiraiya. La sua ipotesi è che il candidato sindaco, Danzo Shimura voglia rafforzare la tutela dell'ordine cominciando da un giro di vite nelle forze della polizia da cui proviene.
Kushina ha un valido motivo per aver voluto parlare con Jiraiya. Fu lui, infatti, a trovare il cadavere di Minato in un parcheggio del centro di Los Angeles, quando ancora era in polizia.
Inoltre fu l'unico tra i poliziotti coinvolti nell'indagine a presentare le proprie scuse quando il caso fu chiuso senza un colpevole.
"Naruto, tu vorresti scoprire la verità su ciò che successe a tuo padre?"
Kushina pensa che la riapertura del caso potrebbe portare nuove luci sulla vicenda. Naruto resta in silenzio per alcuni istanti prima di rispondere che è suo dovere di figlio sapere la verità, anche se dovesse essere qualcosa di spiacevole o imbarazzante. Kushina non dice nient'altro prima di riagganciare, ma sembra aver compreso le ragioni del figlio. Sono passati parecchi anni dall'ultima volta che i due toccarono questo delicato argomento. Naruto si domanda cos'abbia spinto la riapertura del caso e, soprattutto, se la madre condivida le sue stesse opinioni: se anche lei voglia sapere la verità su ciò che è successo quel lontano inverno.
Naruto sa che Kushina è una donna molto sensibile e forse le sue parole potrebbero averla ferita nel caso non volesse conoscere la verità.
"Ora devo pensare al lavoro..."
Ha finalmente l'occasione per riconquistare il posto. Quasi per scuotersi via i pensieri, cerca di concentrarsi sulla sfida di Jiraiya, ma si ritrova a collegarlo a suo padre, a sua madre e al turbine di emozioni che lo stanno sopraffacendo...
"No, ora è il momento di darsi da fare!"
Naruto si ritrova nella hall a fissare il muro, pensando a chi potrebbe riuscire a vendere qualche articolo.
All'improvviso sente una voce dalle scale:
"Accidenti..."
Sakura saluta Naruto non appena si accorge di lui, ma qualcosa sta turbando il suo consueto buonumore.
"Ti è successo qualcosa?"
"No, però... uff..."
Naruto è sorpreso da quell'insolito comportamento, ma Sakura lo interrompe prima che possa fare una domanda e si allontana rapidamente.
Naruto ha un'idea e scende nella lavanderia dove trova un vestito da donna macchiato. Crede di aver capito cosa ha rovinato la giornata di Sakura. Si dirige subito a casa sua per informarsi sull'abito. Dopo averle spiegato che ha scoperto la ragione delle sue preoccupazioni in lavanderia, Sakura gli confessa che ha macchiato di vino un vestito prestatole da un'amica.
"Uhm... vino... ho un detersivo potente che lo pulirà perfettamente senza rovinare il tessuto."
Sakura spalanca gli occhi e gli chiede di venderglielo.
"Tre dollari per un flacone non sono niente per salvare un'amicizia."
Naruto è riuscito a vendere il detersivo, sebbene sono pochi, si può dire che abbia conquistato una vendita impossibile, ma poco importa.
Una vendita è andata a buon fine.
Sakura pulirà il vestito alla perfezione e lo restituirà senza timori. L'amica sarà entusiasta di vedere il proprio abito candido come se fosse nuovo e Sakura si ritroverà a doverle lavare anche altri vecchi capi. Mentre Sakura sta togliendo la macchia dal vestito in lavanderia, ripensa all'atteggiamento di Naruto e scoppia a ridere ricordandosi quanto fosse buffo come venditore. Naruto prova ad andare da Konan per chiederle se c'è qualcosa che le possa servire, ma la ragazza non si sente in vena di parlare e forzare la vendita non risolverebbe nulla. Naruto si rende conto che non sarà facile vendere gli articoli e decide di passare dall'Ichiraku Café a rilassarsi. Non appena entra nel locale, Teuchi si accorge che c'è qualcosa che non va e attacca discorso, quasi avesse capito esattamente il suo problema.
Nonostante non si sia lasciato sfuggire nessun accenno al lavoro, Teuchi dice candidamente:
"L'importante è preoccuparsi sempre di come stanno i propri clienti!"
Poi, con un sorriso, aggiunge:
"Non so perché, ma oggi sono tutti così fiacchi. Poco fa è passata anche Konan..."
Quando Teuchi si è accorto che era giù, ha chiesto ad Ayame di provare a parlarle.
Naruto le domanda quale fosse l'argomento della conversazione con Konan e la ragazza risponde senza farsi pregare:
"Konan non si sente sicura con la serratura di casa. Sta cercando qualche modo per rafforzare la sicurezza dell'appartamento, anche se dovrà lasciarlo a breve. Era davvero preoccupata."
Naruto si dirige rapidamente al suo appartamento.
"Konan, immagino che la vita da sola presenti molti problemi... ti va di parlarne con me?"
Questa volta Konan apre la porta, forse perché è felice che Naruto si sia preoccupato per lei, e gli confessa che ogni notte ha paura che qualcuno possa entrare in casa mentre dorme.
La cimice che ha rinvenuto in casa ha solo peggiorato le cose. Naruto le mostra comprensione e le rivela che forse ha un modo per risolvere i suoi problemi. Così dicendo, le propone un chiavistello per ottenere una doppia serratura alla porta. Konan è estasiata dalla soluzione e dalla sua delicatezza. Senza pensarci due volte lo compra.
"Grazie mille!"
Il ringraziamento, sommato al successo nella vendita, fa sorridere Naruto. Una vendita è andata a buon fine. Capisce che è importante mettere a proprio agio i clienti per concludere una vendita. Inoltre è felice di sapere che il chiavistello regalerà a Konan sonni tranquilli. Naruto è compiaciuto di essere riuscito a superare la sfida di Jiraiya e telefona alla Konoha Crown pieno di entusiasmo.
"Naruto, sono un uomo di parola e ti riassumo come promesso."
La sfida vinta e il lavoro riottenuto lo riempiono di soddisfazione, ma ha un favore da chiedere, quando Jiraiya gli dice di tornare in ufficio:
"Ti prego, lasciami lavorare in questo condominio..."
Ha accettato l'ordine misterioso che gli è arrivato e vorrebbe stare lì per arrivare in fondo alla vicenda.
Jiraiya lo avverte che sarà impossibile ritrovare qualcosa scomparso 25 anni fa. Tuttavia, Naruto insiste che forse l'ordine gli è arrivato proprio perché qualcuno crede che lui possa farcela.
"Non so perché, ma ho come l'impressione che il ritrovamento dell'oggetto sia... come dire... collegato, forse... alla verità su mio padre."
Si rende conto che ha solo il suo sesto senso come prova, ma non riesce a credere che la riapertura di un caso vecchio di 25 anni e la consegna dell'ordine siano avvenute nello stesso momento per pura coincidenza.
Jiraiya prende tempo per riflettere, ma infine accetta:
"Da oggi lavorerai là."
Quindi aggiunge che gli darà qualsiasi informazione di cui possa aver bisogno e Naruto gli domanda di Homura Mitokado.
"Ho già sentito questo nome, ma non credo di conoscerlo. Perché t'interessa?"
Naruto gli spiega che è un ex poliziotto di Los Angeles più anziano di Jiraiya e vive nel suo condominio. Nonostante sia in pensione, sembra che stia indagando sull'omicidio avvenuto 13 anni prima all'Hotel Tsukuyomi. Jiraiya gli promette che si servirà dei suoi contatti per scoprire qualcosa in più su di lui e poi riaggancia. Forse perché si è calmato, ma Naruto si rende conto di avere fame e si dirige all'Ichiraku Café dove scopre di essere l'unico cliente al momento. Come sempre, il sorriso luminoso di Ayame lo accoglie all'ingresso, ma la consapevolezza che anche questo locale scomparirà con il palazzo, è amara.
"Ayame, qual è la specialità di oggi?"
La ragazza non perde tempo nella risposta:
"Caffè Mandheling ristretto: è originario dell'Indonesia ed è caratterizzato dal sapore ricco e corposo."
"Va bene, portamelo con un bel piatto abbondante di fettuccine ai funghi!"
Ayame annuisce e aggiunge:
"Oggi le serviamo con l'aggiunta di pepe nero a grani grossi."
Dopo aver preso l'ordinazione, Ayame torna dietro al bancone canticchiando. Naruto si siede al suo posto preferito, poco prima che Teuchi si avvicini con un saluto.
Si sporge verso Naruto e sussurra quasi a fatica:
"Devo tirar su tutto, prima della fine del mese..."
Naruto percepisce appieno il rancore di Teuchi.
"Dopo 12 anni di duro lavoro, non avrei mai voluto che finisse in questo modo. Se poi conto gli anni che ho lavorato qui, quando era ancora un albergo, è da 18 che sto qua."
Teuchi non riesce a farsene una ragione. Naruto gli chiede di descrivergli com'era l'hotel e Teuchi, in tutta risposta, gli mostra una foto di 13 anni fa che ne ritrae la facciata.
Gli lascia la foto accompagnata da delle parole amare:
"Sarà un capodanno difficile per tutti e due."
Naruto annuisce, prima di uscire dal bar e addentrarsi tra le luci che rischiarano la città nel tardo pomeriggio. Il fresco della sera non filtra tra la folla e Naruto si sente a disagio. Per evitare la calca, si infila in un'angusta traversa per andare a vedere un film in un piccolo cinema che frequenta di tanto in tanto.
Sullo schermo scorre la storia di un uomo che ama il deserto e la vita tra le sabbie. Il protagonista avanza intrepido tra le dune e quando solleva il capo a sfidare le bizze del vento, Naruto ricorda all'improvviso il profilo del padre. Non ha modo di sapere contro quali elementi combattesse il padre, ma il profilo che emerge dalla memoria di Naruto non è meno intrepido dell'eroe del film.
Quando esce dal cinema, il crepuscolo sta già accarezzando la città. Decide di tornare a casa per recuperare le forze.
Si ferma davanti al condominio e alza lo sguardo a osservare la vecchia facciata.
Qualcosa non torna...
Una luce è accesa al quarto piano.
Che ci sia qualcuno? Aggrotta la fronte insospettito ed entra nel palazzo. Non appena arriva nella hall, si accorge di uno sconosciuto sulle scale. L'uomo lo saluta, ma Naruto non sa chi sia.
Gli chiede bruscamente: 
"Chi sei?"
Si chiama Kabuto Yakushi e abita nell'appartamento 306. Ora che sente il nome, Naruto ha l'impressione di averlo visto da qualche parte.
L'uomo dice:
"Non ti ricordi neanche il mio nome... mentre io so bene chi sei... Namikaze del 202."
Naruto risponde con un laconico "esatto".
Sembra quasi che Kabuto sia alla ricerca di qualcuno con cui parlare:
"Sai, sono un venditore e passo parecchio tempo fuori casa, perciò non conosco molti inquilini. Sotto questo aspetto, siamo simili io e te, non trovi?"
Naruto lo ascolta in silenzio.
"Vorrei poter dire che avremo altre occasioni di dialogo, ma a breve dovremo sloggiare e posso solo dire che mi avrebbe fatto piacere conoscerti meglio."
Kabuto continua a parlare chiedendo a Naruto cosa possa aver spinto la signorina Tsunade a cedere l'edificio. Naruto risponde semplicemente:
"Di questi tempi, la vita non è certo facile e, magari, si è stancata di tutto questo peso sulle spalle..."
Kabuto lo fissa per un attimo e, poi, interrompe il discorso con un breve saluto prima di andarsene.
Ecco una persona che ama parlare...
Naruto segue Kabuto con lo sguardo, mentre pensa a quante conversazioni simili dovrà sorbirsi prima dello sgombero. Scuote la testa e riporta l'attenzione alla luce che ha visto al quarto piano e decide di salire.
Qualcuno è passato prima di lui: la porta tagliafuoco è aperta e dalla stanza 405 filtra della luce dall'uscio socchiuso.
Un breve sguardo all'interno gli fa subito notare un uomo che, senza voltarsi, pronuncia ad alta voce:
"Naruto?"
Deve aver pensato che nessuno tranne lui salirebbe quassù.
"A proposito, ieri sei venuto?"
L'uomo si volta e la voce assume il volto di Sai.
Naruto gli risponde che ha solo dato un'occhiata veloce alla stanza 404 e Sai reagisce con un'espressione dubbiosa:
"Allora chi è il colpevole?"
"Il colpevole di cosa?"
Sai gli spiega che Kabuto Yakushi del 306 si è lamentato con la signorina Tsunade che ha deciso di mandare subito Sai a indagare sulle cause.
"Ma di cosa si è lamentato?"
Sembra che abbia sentito un rumore dal quarto piano nel mezzo della notte e quando Sai è venuto a controllare, ha trovato una lampada riversa a terra. Sai continua ammettendo che non sopporta Kabuto perché è sempre nervoso e insistente.
Per una volta i due hanno la stessa opinione e Sai sottolinea l'intesa:
"Ciò mi fa felice..."
Naruto rimane lievemente sorpreso da una reazione esagerata per una cosa di così poco conto, ma Sai gli spiega che era da un po' che gli voleva parlare.
Naruto si schernisce:
"E di cosa vorresti parlarmi?"
Vorrebbe sentire qualche storia di quando lavorava al distretto, ma Naruto gli assicura di non avere aneddoti particolarmente interessanti da condividere. Sai lo sorprende rivelandogli che non è il solo a voler sapere qualcosa di lui: anche Homura del 302 è curioso a riguardo.
Come mai anche Homura?
Ha chiesto a Sai che tipo di persona fosse Naruto e lui gli ha rivelato che era stato un detective a Manhattan, ma se n'era andato quattro anni fa, dopo aver sparato a un collega. Naruto stringe i pugni per l'irritazione: odia che la gente racconti in giro i fatti suoi. Sai si accorge di aver esagerato e dopo un saluto nervoso, esce dalla stanza senza perdere tempo. Tuttavia, per la fretta fa sbattere la porta dietro di sé e la maniglia si stacca, chiudendo Naruto nella stanza 405. Scuote la testa e respira a fondo per calmarsi. Poi inizia ad accendere e spegnere la luce della stanza. Qualcuno si accorgerà...
La porta si apre e appare nuovamente Sai che piega la testa di lato incuriosito:
"Ho visto una luce del quarto piano che lampeggiava e sono venuto a controllare."
"Quando hai chiuso la porta, hai fatto staccare la maniglia all'interno e io sono rimasto bloccato dentro."
Nonostante le proteste, è felice che sia venuto ad aprire. Sai gli garantisce che sistemerà la maniglia rotta. Naruto lo ringrazia per poi lasciare la stanza con lui.
Aspetta che Sai scenda le scale, poi borbotta tra sé e sé. Di recente succedono troppe cose strane...
In quel momento, il cercapersone inizia a suonare. Naruto si dirige verso casa, ma incontra Kiba in mezzo al corridoio che ride sotto i baffi.
Ma che ha? 
Kiba si avvicina sorridendo.
"Guarda che lo so... ho visto quella bella ragazza che è venuta a bussare alla tua porta..."
Naruto gli chiede maggiori dettagli e Kiba gli dice che era snella, con lunghi capelli lisci. L'ha vista circa mezz'ora prima davanti a casa di Naruto, ma non appena ha cercato di attaccare discorso, è scappata.
Naruto rientra affrettatamente in casa e trova un foglietto:
"Tornerò, Yuki"
Naruto tira un pesante sospiro mentre rimpiange di non essere riuscito a incrociarla. Che sfortuna... Afferra la cornetta per telefonare ad Hinata, ma si accorge che la spia della segreteria telefonica sta lampeggiando.
"Il destinatario dello Kitsune Star è l'assassino di Mito Senju e troverai le informazioni sulla ricompensa sotto il tavolo B del Café alle 7."
Ma cosa vuol dire?
Quasi per distoglierlo dai suoi pensieri, il cercapersone suona di nuovo. Naruto cerca di schiarirsi le idee, mentre compone il numero della Konoha Crown. Risponde Hinata e le confida del mancato incontro con Yuki.
"Dev'essere passata da te non appena è arrivata a Los Angeles."
Hinata aggiunge che ha un appuntamento con lei a breve e gli passa Jiraiya. Sembra che sia stato lui a chiamarlo sul cercapersone. Inizia dicendogli che ha parlato con degli ex colleghi della polizia di Los Angeles sulla riapertura del caso, dopo aver ricevuto la telefonata di Kushina. Poi continua spiegando che, dall'anno prossimo, le forze dell'ordine vogliono avviare un programma di lotta al crimine per incastrare una grossa organizzazione, cominciando con la riapertura di casi irrisolti. A detta della polizia, il caso del padre di Naruto era collegato a quella organizzazione. Quando il cadavere fu ritrovato 25 anni fa, era morto da almeno due giorni e le tracce sul corpo suggerivano che fosse stato ucciso in un altro luogo e trasportato successivamente. Purtroppo non si erano trovati testimoni o prove utili. Solamente grazie alla valigetta ritrovata sul luogo era stato possibile identificare l'uomo come Minato Namikaze, senza precedenti penali.
Tuttavia, il superiore di Jiraiya al tempo aveva deciso di annullare l'indagine perché la polizia non aveva personale a disposizione per casi minori come quello. Infine Jiraiya ammette che il superiore in questione era Danzo Shimura.
"Chi l'avrebbe mai detto che c'entrava la ANBU con quel caso..."
Per la prima volta, Naruto scopre un brandello della verità. L'organizzazione criminale di cui parla Jiraiya è l'ANBU. Gli avvenimenti di un anno fa affollano la mente di Naruto.
"Sasuke... mio padre..."
Naruto comunica a Jiraiya che il mittente dell'ordine misterioso lo ha informato sulla consegna.
"Dove dovresti consegnarlo?"
"Dovrei consegnare quello Kitsune Star all'assassino di Mito Senju..."
Jiraiya trattiene il respiro.
"Devi consegnarlo al colpevole di un caso irrisolto? Uhm... qualcuno vuole farti indagare sul passato e non solo su un oggetto scomparso."
Ma Naruto non ha intenzione di lasciarsi intimorire.
"Mi faccio sentire quando scopro qualcosa su Homura."
Passa solo un attimo prima che suoni il campanello. Homura lo sta cercando. Non appena Naruto apre la porta, l'uomo lo incalza intimandogli di restituirgli il nastro e di dirgli come l'ha ottenuto. Naruto risponde semplicemente che l'ha raccolto in lavanderia. Homura chiarisce la conversazione avuta ieri con Kiba: gli ha detto di salire al quarto piano per una cosa importante, ma una volta giunto lì all'ora stabilita, ci ha trovato soltanto Naruto. In effetti, si sono incontrati al quarto piano ieri. Alla fin fine, non c'era nessuna traccia di Kiba, ma oggi è passato da lui per dirgli di lasciar perdere il suo discorso e che il nastro ce l'aveva Naruto.
"Non so proprio cosa gli passi per la testa!"
Homura lo squadra, mentre borbotta infastidito. Naruto gli risponde con sufficienza che, se vuole davvero saperlo, sarà meglio che lo chieda a lui. Aggiunge che ha ascoltato il nastro, ma sembra che Homura se lo aspettasse, in quanto rimane impassibile alla notizia.
Naruto si azzarda a chiedere cosa lo spinga a indagare su un omicidio di anni addietro, ma la risposta di Homura è secca e rude:
"Non ti riguarda."
Naruto non intende mollare e Homura sussurra quasi parlasse da solo:
"Non ci si scrolla da dosso i vizi da detective così facilmente. Non appena si fiuta una pista non si riesce a mollare... è triste, ma è così..."
Alza lo sguardo verso Naruto per ordinargli di non interessarsi più ai casi su cui sta lavorando e gli consegna una fotografia. Ritrae il funerale della prima persona che ha scoperto l'omicidio.
"Sta' lontano da chi vedi in questa foto!"
Il vigore fa suonare le parole come una minaccia che sorprende Naruto, ma dopo un attimo di silenzio, gli rivolge un'ultima domanda:
"Cosa c'entra l'Akatsuki?"
Homura sbarra gli occhi:
"Non conosci l'Akatsuki?"
Homura scruta Naruto come se venisse da un altro pianeta.
Ma ribadisce subito dopo:
"Non mettermi i bastoni fra le ruote!"
Sono le sue ultime parole prima di lasciare l'appartamento. Naruto scorre lo sguardo sulla fotografia. Tra i volti ritratti, riconosce quelli di Konan Tenshi e di Kakashi Hatake. Si sforza di comprendere quale rapporto possano avere con Homura, ma non riesce a venirne a capo.
"E di chi è questo funerale?"
Ripensa alle vaghe parole di Homura, ma non riesce a ricollegare la fotografia a nulla. L'ora indicata nel messaggio è giunta... Seguendo le istruzioni ricevute, Naruto esce di casa diretto all'Ichiraku Café.
Passando davanti all'appartamento 203 sente le voci di un uomo e di una donna:
"Quel vestito ti dona..."
"Grazie per ieri..."
Quasi fosse un riverbero di una delle voci, Sakura esce dall'appartamento.
"Eh eh eh... ci vediamo dopo!"
Da dentro giunge la risposta di Kakashi:
"Ti aspetto davanti al locale dell'ultima volta."
Kakashi Hatake esce di casa e si allontana lungo il corridoio. Qualcosa comincia a smuoversi nel suo petto, ma non sa cosa. Scuote la testa con violenza per riprendersi.
Quindi Naruto coglie l'occasione per fermare Sakura:
"Cosa ci facevi con quello lì?"
Sakura gli risponde con sorpresa che è un cliente che ultimamente frequenta il suo negozio.
Naruto continua dopo un leggero rossore sulle gote:
"Hai una storia con lui?!"
Sakura si irrigidisce:
"Sì... e allora?"
Naruto non riesce ad abbassare i toni e mette in guardia Sakura che sta giocando a un gioco pericoloso.
"Ma per chi mi hai presa? Io capisco gli uomini alla prima occhiata. Kakashi è affascinante, ricco e sa bene come far sentire importante una donna."
L'espressione di Sakura si impreziosisce di femminilità:
"Sono gli uomini così a essere quelli più soli e vulnerabili alla tenerezza... Ti ringrazio, Naruto, ma non devi preoccuparti per me... potrei anche approfittarmi di lui, ma non sarà mai lui ad approfittarsi di me."
Naruto smorza il tono e dice:
"Soli e vulnerabili alla tenerezza... stai parlando di lui... o di te?"
Sakura torna in casa senza rispondere e sbatte la porta. Non voleva essere così duro... non sapeva cosa gli fosse preso; ha altro a cui pensare.
Naruto entra nel bar e ispeziona il tavolo indicato dalla telefonata. Non rimane sorpreso quando trova una busta sotto il tavolo B. La apre e scopre al suo interno un messaggio dattiloscritto e un ritaglio di giornale.
Il foglio riporta le parole:
" La ricompensa per la ricerca è la verità di venticinque anni fa. Di quella verità allego un piccolo anticipo."
Il ritaglio di giornale è datato 1955 e reca un articolo su un caso di polizia:
" La mattina del 17 dicembre, in un parcheggio del centro, in zona municipio, è stato trovato il corpo di un uomo sulla trentina. Dall'autopsia condotta sul cadavere per chiarire le cause della morte, si evince che l'uomo è deceduto in seguito alla copiosa perdita di sangue causata da un proiettile. La morte risalirebbe a due giorni prima dell'effettivo ritrovamento e si suppone che sia stato trasportato al parcheggio dopo essere stato ucciso. "
L'articolo parla della morte di suo padre... Vuol dire che la ricerca dello Kitsune Star potrebbe rivelare la verità su ciò che successe a Minato Namikaze? Un'osservazione più attenta rivela che il carattere "t" è leggermente più rialzato rispetto agli altri. Naruto va a chiedere ad Ayame chi sia stato l'ultimo cliente a essere servito al tavolo B e sembra che gli unici a sedersi lì siano stati Konohamaru e Sai. Naruto si dirige in tutta fretta all'appartamento 305, dove abita Konohamaru. Non appena il ragazzo si affaccia, Naruto lo aggredisce chiedendogli se sia stato lui a mettere la busta sotto il tavolo.
L'atteggiamento irruento indispettisce Konohamaru che ribatte con una smorfia:
"Sospetti che abbia fatto qualcosa?"
La domanda gli riporta ciò che aveva detto Kakashi:
"Sembra un interrogatorio degno di un detective."
Naruto scaccia dalla testa le odiose parole e risponde:
"No, scusa... volevo solo chiederti una cosa... mi puoi dire se, prima che ti sedessi al tavolo del bar, c'era qualcun altro a quel posto?"
Konohamaru fa il nome di Sai.
Naruto esce e si dirige a passi spediti verso l'appartamento di Sai, ma viene fermato da Kabuto che sta uscendo dal 306 e attacca discorso:
"Salve, Namikaze, che sorpresa! Qual buon vento ti porta qui al terzo piano?"
Kabuto inizia a parlare amabilmente e obbliga Naruto a rispondere che vuole incontrare qualcuno del piano.
"Stai parlando di Sai? Quello che vive al 304?"
Kabuto si lascia trasportare dalla conversazione e racconta che Sai ama impicciarsi delle vite degli inquilini, approfittando delle richieste di manutenzione della signorina Tsunade, e conclude con una chiara opinione:
"Non so tu, ma io lo evito come la peste."
Naruto rimane a bocca aperta, mentre Kabuto saluta e si allontana per le scale. Il vuoto si colma subito dopo, quando Sai si affaccia dalla porta perché li ha sentiti parlottare tra loro.
Insiste per sapere l'argomento della conversazione, ma Naruto lo blocca in modo brusco:
"Ti sei messo a origliare?"
Naruto cerca di metterlo sotto torchio, ma Sai reagisce offendendosi e rifugiandosi in casa. Naruto non ha intenzione di mollare e lo chiama dalla porta chiusa, ma Sai fa finta di non sentirlo. Prova a urlare a gran voce con l'unico risultato di far uscire Homura di casa.
"Cos'è tutto questo baccano?"
"Devo parlare con Sai, ma non vuole uscire."
Forse stava con l'orecchio poggiato sulla porta, perché esce non appena Naruto finisce di parlare. Sai sorride nervosamente a Homura e inventa la scusa del campanello rotto, quindi invita Naruto a entrare.
"Cosa ti ha spinto a venire fuori?"
Naruto non perde tempo con le smancerie e Sai risponde che non vuole che un ex poliziotto come Homura venga a sapere degli affari suoi.
Naruto gli domanda se è stato lui a mettere la busta sotto il tavolo del bar, ma Sai nega:
"Quella busta era lì prima che io arrivassi."
Sai mostra un certo interesse per le domande di Naruto e reagisce facendogliene alcune:
"Naruto, perché cerchi chi ha messo lì quella busta? Cosa c'era dentro?"
Naruto scuote la testa e gli dice di lasciar perdere, ma Sai si lascia sfuggire una domanda insolita:
"Qualcuno sta minacciando anche te?"
La faccenda si fa intricata...
Naruto non può trattenere a lungo la curiosità:
"Chi è stato minacciato?"
Sai fissa per un momento gli occhi cerulei di Naruto, poi abbassa il capo e inizia docilmente a raccontare. La signorina Tsunade ha subito delle minacce. All'inizio si trattava soltanto di telefonate minatorie, ma dopo hanno cominciato a esserle recapitati pacchi e lettere senza mittente per ingiungerle di vendere lo stabile.
L'ha scoperto per caso: un giorno era dalla signorina Tsunade quando è squillato il telefono. Subito dopo la breve telefonata, si è accorto che la donna era impallidita e tremava. Poi si era confidata con lui, spiegandogli che il suo passato era adombrato da foschi segreti. Ma Sai assicura Naruto che lui non ha niente a che fare con le lettere.
Quali segreti nasconde la signorina Tsunade? Minacce... passato... segreti... Sai ha quasi un'espressione divertita quando riapre bocca.
"Se t'interessa tanto, posso anche dirti tutto sui segreti della signorina Tsunade. Ma in cambio, mi dici cosa c'era nella busta."
"Ci penserò."
Naruto smorza la richiesta.
Tuttavia si ritrova a pensare che qualcosa è in movimento nel palazzo.
Tutto è iniziato senza che lui se ne accorgesse, ma ormai è rimasto invischiato in un pantano di foschi segreti e domande senza risposta.

 

Sì, Yuki è Yukimaru xP

Sì, Yuki è Yukimaru xP.

 

   
 
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