Margaery Tyrell non intendeva voltare le spalle alla grande finestra, non le importava cosa quell’uomo avrebbe potuto dire o fare.
Preferiva osservare il cortile interno, prestare orecchio alle sgraziate esclamazioni del volgo, alla voce della città puzzolente che poteva a malapena vedere attraverso la cinta muraria ed i giardini che tenevano tutto fastidiosamente alla larga. Adesso le avrebbe fatto veramente comodo un servo indaffarato in cortile, qualcuno sul quale dirottare quella conversazione, ma non c’era nessuno. Questa volta la sua astuzia non le stava venendo in aiuto e la situazione era disperata.
Nessuno sapeva dove si trovava, quanto alla conversazione era in una fase di stallo.
Sentiva la presenza di Tywin incombere alle sue spalle come qualcosa di enorme, granitico, la personificazione stessa della minaccia...