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Autore: Shade Owl    21/07/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Nova si affacciò alla vetrina, vedendo Keith a terra ai piedi del bancone, ferito anche gravemente in più punti dalle schegge di vetro e quasi privo di conoscenza. Il Domunculus era poco lontano dall’entrata, e stava sollevando un grosso macchinario refrigerante, un… frigorifero, se ben ricordava il nome. Stava per tirarglielo contro.
- Ehi!- esclamò - Ti ricordi di me?-
Il Domunculus si voltò a guardarla e subito dopo cambiò obbiettivo, lanciando il frigorifero contro di lei. Nova lo schivò gettandosi a terra, e quello andò a fracassarsi contro la vetrina di fronte, distruggendo numerosi dispositivi elettronici. Gorgogliando selvaggiamente, il Domunculus balzò di nuovo nel corridoio e sollevò la lama per infilzarla; subito, Nova rotolò di lato, così che quella si conficcasse nel pavimento, per poi far scattare la gamba e colpirlo proprio dietro il ginocchio.
Riuscì a farlo inginocchiare ma, contro ogni sua previsione, il Domunculus ne approfittò e la agguantò per la gola, sollevandola senza sforzo e serrando le dita talmente forte da schiacciarle la trachea.
Boccheggiando, Nova lo colpì alla testa con un poderoso calcio che, per l’effetto che ebbe, avrebbe potuto tirare alla parete lì accanto. Cercò di allentare la presa o di divincolarsi ma quello, con tutta calma, conscio che non si sarebbe liberata in tempo, sollevò la lama all’altezza del suo cuore.
Poi udirono la prima nota.

Qui il brano

Keith sentì di stare meglio.
Il dolore cominciò a scomparire, mentre la vista e l’udito miglioravano. Il senso di stordimento svanì rapidamente, e fu in grado di alzarsi in piedi nel giro di pochi secondi. Tagli e ferite si richiusero, i vetri conficcati nel suo corpo scivolarono via, cadendo a terra per lasciare il posto a pelle sana. Gli parve anche di stare persino meglio di prima: si sentiva più vigoroso, più forte… come se fosse in grado di fare a pezzi il mondo.
Vide Nova in estrema difficoltà appena oltre la vetrina distrutta, il Domunculus pronto a infilzarla. Una musica che non conosceva stava avvolgendo tutto, e comprese che Orlaith era intervenuta.
Istintivamente si lanciò in difesa della compagna, scagliandosi addosso al Domunculus, agguantandolo e trascinandolo a terra.
Quello mollò Nova e insieme rotolarono per qualche metro, rialzandosi insieme, fissandosi a vicenda.
- Ti sono mancato?- chiese - Ora riprendiamo il discorso, pezzo di merda…-
Il Domunculus gorgogliò con fare aggressivo e sferzò l’aria con la lama, mirando al suo collo. Stavolta, tuttavia, c’era qualcosa di diverso.
Lo vide muoversi come prima, ma più lentamente, come se fosse indebolito o affaticato. Tuttavia, le creature come lui non potevano provare fatica o indebolirsi.
Schivò con un piccolo movimento della schiena l’attacco, a cui rispose con un pugno direttamente al volto del nemico e quello, per la prima volta, parve incassarlo davvero molto, molto male, perdendo l’equilibrio per un istante e muovendo alcuni passi nel tentativo di recuperarlo, mentre nella parte colpita si allargava una piccola ragnatela di crepe.
A quel punto, Keith comprese: la musica di Orlaith non lo aveva solo guarito, ma stava anche indebolendo il mostro o rafforzando lui. In ogni caso, ora poteva batterlo.
Grande!
Ben deciso ad approfittare del vantaggio, tornò alla carica e lo colpì di nuovo, schivando la sua risposta di artigli con una piroetta che terminò in un calcio alle caviglie. Il mostro cadde verso terra e, prima che potesse finire sul pavimento, Keith lo colpì con un altro calcio diretto all’addome, spedendolo contro una parete, la quale si scheggiò per l’urto, facendo tremare i lampioni e le vetrine circostanti.
Il Domunculus rovinò a terra, anche se si rialzò subito, senza dare segno di indebolimento: non provando dolore non era capace di esitare.
D’altra parte, nuovi segni rossi erano apparsi su tutto il suo corpo: che se ne rendesse conto o meno le stava prendendo, e di brutto.
- Ah! Stavolta sono io a condurre il gioco!- sghignazzò Keith, scrocchiando le nocche.
Il Domunculus si avventò su di lui, protendendo la lama contro la sua gola. Keith piegò appena la schiena di lato, evitandola, la afferrò per la punta e il gomito con le mani e schiantò il nemico a terra con tutte le sue forze, scheggiando anche il pavimento.
Ora è il tuo turno, schifoso scherzo della magia!
Senza lasciarlo andare piroettò un poco e lo scaraventò contro la parete del negozio di elettronica, accanto alla vetrina devastata, tirandolo in piedi, per poi colpirlo con un poderoso pugno direttamente nel petto.
Il colpo fu tale da sfondare la sua carne argillosa senza particolare sforzo. Nemmeno sentì il dolore e, anzi, sotto le dita percepì una consistenza differente dalla polvere: era qualcosa di molle e umidiccio, che pulsava appena.
Il Nucleo!
Senza esitare lo afferrò saldamente e lo tirò fuori con uno strattone, provocando un gorgoglio stridulo nella creatura, che prese a tremare e ad agitarsi.
Mentre Keith strizzava il grumo di carne tra le dita fino a spappolarlo, il Domunculus cominciò a disfarsi sempre più in fretta, trasformandosi in un mucchio di polvere inerte.

Il brano giunse alla fine e Orlaith smise di ballare, allontanando l’archetto dalle corde con un po’ di fiatone.
Quando riaprì gli occhi vide che Nova era al sicuro, tirata in piedi da Nightmare che l’aveva raggiunta insieme a Rin. Keith incombeva su un mucchio di argilla con ciò che restava del Nucleo del Domunculus tra le dita. Poco distanti da lei, la violinista vide Annie e David, che non appena li ebbe notati le si lanciarono addosso, serrandola in abbracci spezzaossa.
- Orlaith!- gridò Annie - Oh, stai bene! Stai bene!-
- Tu… chica estupida!- sbottò David, baciandole convulsamente la fronte - Non… farlo… mai… più!- scandì, cominciando a scuoterla.
- Ehi… mollatemi!- esclamò - Mi fate male!-
Sentì Nightmare ridacchiare e, scrollandosi gli amici di dosso, lo vide guardarla con le mani affondate nelle tasche, al fianco di Nova, ora in piedi sulle sue sole gambe. Rin era corsa da Keith, e anche lui adesso si trovava assediato da abbracci convulsi dai quali faticava a liberarsi.
- Splendida esecuzione, signorina Alexander.- disse, fissandola con quei suoi occhi gelati - Grazie. Hai salvato il mio uomo.-
- Il tuo uomo ha un nome!- protestò Keith, ancora strizzato tra le braccia di Rin.
- Spero che tu stia meglio, dopo l’ultima chiacchierata che abbiamo fatto.- continuò l’uomo, ignorandolo beatamente.
Orlaith abbassò lo sguardo, imbarazzata per l’accaduto.
- Forse ti devo delle scuse.- disse - Ti ho chiesto la verità e… e non l’ho saputa gestire. Tu sei solo stato onesto.-
- Non sono un uomo dotato di tatto.- concesse lui - E quella storia è piuttosto delicata per noi. Avevi comunque il diritto di prenderti del tempo. Sulle tue spalle adesso grava il peso di una responsabilità più grande di quella che credevi fino a ieri, e che nessuno dovrebbe sostenere.- incrociò le braccia sul petto, continuando a guardarla - Devo supporre che hai intenzione di aiutarci di nuovo?-
Orlaith lo guardò negli occhi e annuì.
- Allwood è mia responsabilità. A prescindere dalla vostra missione.- disse - Sono io che non sono riuscita a ucciderlo… che l’ho lasciato scappare. Devo farlo io. Quando questo sarà finito, parleremo di quello che sono e della situazione.-
- Accettabile.- rispose lui - Ora, se Nova e Keith stanno bene...-
Guardò la donna, che annuì senza mostrare, come al solito, particolari emozioni, e Keith che, finalmente libero dall’abbraccio di Rin, annuì a sua volta.
- … direi che è il caso di allontanarci prima che arrivino le autorità. Sono entrato nel sistema di sorveglianza e l’ho disabilitato da un po’, credo che non ti abbia ripresa mentre suonavi. Per sicurezza sto caricando un virus che distruggerà i filmati. In ogni caso, meglio andare via subito.-
- E come vorresti fare?- chiese Annie.
Fece loro un cenno per dire di seguirlo, dirigendosi verso gli ascensori e le scale.
- Passando per la porta principale.- rispose - Ci mischieremo alla folla.-
- Certo, tu passi inosservato…- commentò David.
Lui ridacchiò senza voltarsi né fermarsi, estraendo da una tasca un oggetto metallico rotondo. Aveva l’aspetto di un circuito stampato connesso a una specie di pietra color verde acceso.
- Ho costruito questo, mentre lavoravo, unendo tecnologia di questa realtà a qualche ninnolo della nostra e alle mie competenze personali.-
Con un dito fece scattare un interruttore posto su un lato del congegno. Sotto i loro sguardi, una pulsazione color verde acido lo attraversò da capo a piedi; il suo abbigliamento non parve cambiare, anche se i guanti metallici vennero sostituiti da un banale paio in pelle, ma l’elmo scomparve per lasciare il posto a una testa piena di capelli neri rasati quasi a zero.
- Ma che cavolo…!- esclamò David.
- Wow… cos’è?- chiese Keith.
Nightmare si voltò, mostrando il suo volto: era giovane, la pelle nera, liscio e regolare, appena incorniciato da un velo di barba, e gli occhi erano coperti da un paio di occhiali scuri. Non mostrava affatto la sua effettiva età. Somigliava vagamente a Lawrence Fishbourne, per la precisione al personaggio che interpretava nel film Matrix… ma più magro e allampanato.
- Si tratta di una banale illusione.- spiegò, con la sua solita voce - Il mio aspetto è sempre lo stesso, ma il cristallo sta manipolando la luce che mi colpisce per farvi vedere qualcosa di vagamente differente. Ora, per favore, muovetevi. Non c’è molto tempo.-
Detto ciò, riprese ad avanzare nel corridoio senza aggiungere altro. Dopo un ulteriore secondo di spaesamento, il gruppo si affrettò a seguirlo.

Nightmare è meglio dell'Ispettore Gadget...
Ringrazio 
John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben, Arianna96r, LadyTsuky e Thestragereylo, che mi seguono. A presto!
 

   
 
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