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Autore: QueensOfFandom94    22/07/2019    0 recensioni
Barba ha una figlia di sedici anni, Christina, che dalla morte della moglie è tutta la sua vita. Una sera, dopo essersi recata ad una festa a scuola, la ragazza ed una sua amica scompaiono nel nulla.
La SVU lavora di buona lena, ingaggiando una tremenda corsa contro il tempo per trovare le ragazze vive e scoprire cosa sia accaduto loro.
Liberamente ispirata alla serie tv '' Scomparsa''
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La faccenda aveva preso una piega spiacevole.
Anzi, melodrammatica.
E dirlo a Barba fu straziante.
- Per me non è stata una fuga volontaria.- fece Sonny - anche ammettendo che siano andate via di loro volontà, quanto lontano pensate che possano essere senza soldi?
Ho parlato con la madre di Abby, dice che in camera della figlia c'è tutto. Vestiti, passaporto, carta d'identità e una scatola di latta dove mette i soldi che le danno i clienti dell'albergo dei genitori come mancia quando serve ai tavoli.- 
- TI ha detto quanto c'era più o meno?- chiese Olivia. 
- Quasi mille dollari. Le mance di un'intera stagione. Qualunque posto in cui avesse deciso di andare, implicava di tornare a casa, almeno per prendere il passaporto e qualche soldo.- 
- Si, in effetti ci sono parecchie incongruenze.- fece Olivia.
- Le è successo qualcosa.... lo sapevo.- fece Barba sfregandosi nervosamente le mani - lo sapevo che non poteva essere uno stupido scherzo... Oh Cristo...- fece l'avvocato versandosi una tazza di caffè. 
- Possiamo rintracciare i telefoni di Abby e Chris?- fece Olivia.
Amanda fece cenno di no con il capo - L'ultima volta che hanno agganciato una cella telefonica erano le undici e mezza di ieri notte. Poi la batteria è andata.... però potrebbero averli staccati per non farsi  trovare.- 
- Ascolta, ti dico una cosa degli adolescenti.- fece Fin - Possono fare mille atti di ribellione, minacciare di scappare di casa il doppio delle volte e provarci un paio... ma ti assicuro che senza cellulare non resisterebbero più a lungo di dieci minuti.- 
- Che quello di Abby sia staccato lo capisco, ma non capisco cosa c'entri Christina.- fece Amanda.
Barba non parlava. Si era versato una tazza di caffè, usava il bastoncino per mescolare la bevanda, ma non pareva intenzionato a berla.
Tutto quello che riusciva a pensare era sua figlia. Ce la vedeva la sua bambina a cercare di convincere Abby a non fare sciocchezze, a tornare a casa, che non esisteva un problema senza una soluzione adeguata... quello che non vedeva normale era che dopo quasi sedici ore non si era ancora messa in contatto con lui.
E non poteva fare a meno di pensare al peggio. 
-Scusate.... ho bisogno di un po' d'aria...- fece posando il caffè.
- Ti faccio accompagnare a casa...?- propose Benson. 
L'avvocato fece cenno di no con il capo mentre s'infilava di corsa in un ascensore.
...
...
...
- Tenente, e se fosse una vendetta?- fece Sonny  quando fu sicuro che il diretto interessato non potesse sentire- Insomma... quando c'è da sparare, Barba è sempre in prima linea, e ha fatto incazzare un bel po' di persone...- 
- Si, ci ho pensato anch'io...- fece Olivia. Ma preferiva non dirlo a Barba, almeno non per il momento. Per lui sarebbe stato un trauma, un dolore ed un senso di colpa troppo grande scoprire o tenere anche solo i considerazione l'ipotesi che sua figlia si trovasse in pericolo per colpa di quel lavoro che amava così tanto - ma non saprei da dove partire per cercare....- 
- Ragazzi, non facciamici prendere da allarmismi inutili... è da Abby che è partito tutto. Dieci a uno che qualunque cosa sia successa, è stata lei a coinvolgere Christina.- fece Fin - ammettiamo per un attimo che si sia trattato di un sequestro per colpire Barba... se li tenevano d'occhio, avevano mille occasioni per portarla via. Ha passato quasi un anno a Brooklyn  tutta sola e non le è mai successo niente.- 
- Forse a scuola sanno qualcosa.- fece Carisi - che ne dite di andare a parlare con qualcuno lì?- 
...
...
...
- E' incredibile quel che mi state dicendo...- fece il preside, un uomo basso, sui sessant'anni, tarchiato e ben vestito, una volta che i detective Rollins e Tutuola gli ebbero spiegato ogni cosa- Christina è sempre stata una persona dal comportamento irreprensibile ed una studentessa seria e responsabile. Lo stesso di Abby... sì, aveva un caratteraccio a volte, questo si, ma nessuno dei suoi insegnati ha mai ritenuto necessario mandarla da me.- 
Per il momento non  stava dicendo loro  niente di nuovo.
- Riteniamo che Abigail stesse progettando di andarsene a causa del pessimo rapporto con il padre... cosa può dirci a riguardo?- fece Fin.
- Molto poco temo...- fece il preside Dunn- sa, io non sto molto a contatto con i ragazzi quindi non saprei dirle... ma posso far venire qui la loro professoressa coordinatrice, la signorina Armon.-
I due annuirono. 
Qualunque studente di quella scuola teneva in alta considerazione quell'insegnate: malgrado tutti la chiamassero signorina, la Armon aveva quarantasette anni, era sposata e aveva due figli rispettivamente di dodici ed undici anni, ma aveva conservato un carattere fresco, allegro ed incredibilmente dolce che la faceva amare da tutti i suoi studenti, oltre al fatto di essere sempre pronta a perdere delle ore di lezione per permettere ai ragazzi di parlare dei loro problemi e di quello che volevano fare dopo la scuola.
Inoltre, era sempre molto attenta a notare il benchè minimo cambiamento nei propri alunni, quindi se Abby aveva confidato a qualcuno il suo desiderio di andarsene ... era la persona giusta.
La donna arrivò poco dopo: non era molto alta, il viso era pulito dal trucco, i capelli color cioccolata ( tintura per capelli, senza dubbio) le arrivavano sino alle spalle, vestita con un tailleur viola, scarpe e calze coordinati con il vestito.
Rivolse un largo sorriso ai presenti, appena entrò, mettendo così in risalto i denti leggermente sporgenti.
-Preside, mi ha fatto chiamare?
L'interpellato annuì-Signorina Armon, le presento i detective Rollins e Tutuola, Unità Vittime Speciali.-
La donna impallidì - Oddio... non ditemi che una delle nostre studentesse....?- 
Amanda fece cenno di no. 
- No... noi siamo qui per due studentesse: Abigail Smith e Christina Barba.- fece la bionda. 
- Durante la festa di ieri sera sono sparite.- aggiunse Fin.
- Oh cielo...- fece la docente - sì, in effetti stamattina erano assenti... ma in fondo ieri sera c'era la festa, quindi non ci siamo meravigliati più di tanto...- 
- Abbiamo motivo di credere che Abby volesse andare via da qui, ma ha lasciato a casa sia le mance messe da parte con il lavoro in albergo che tutti i suoi averi...- fece Amanda - lei cosa sa a riguardo?- 
La donna rispose - Abigail è sempre stata un tipo irrequieto. E' una di quelle ragazze che sprizzano energia, e per lei non è mai stato facile vivere assieme ad un padre così severo... ma con l'adolescenza si complica tutto. 
Nell'ultimo periodo era insofferente, ce l'aveva con il mondo, spesso aveva attacchi di rabbia improvvisi...- 
- Ha mai aggredito qualcuno?- fece Fin.
- No. Aggrediva solo a parole. Non c'è voluto molto per capire che stava sfogando su altri la rabbia, l'insofferenza e la disperazione con cui doveva convivere.- fece la professoressa - una volta mi ha detto che suo padre non la considerava e che era certa di suscitargli disgusto.- 
- E lei non ha mai pensato di convocare i genitori per approfondire il problema?- fece Amanda. 
- Avrei voluto. Ma Abby mi aveva detto quelle cose in confidenza, pregandomi di non dirlo ai suoi.- fece la Armon - ho cercato di farle capire che si stava sbagliando, che le persone che odiano il mondo in realtà odiano sè stesse... e di non fare qualcosa di cui si sarebbe pentita... credevo di essere riuscita a convincerla.- 
- E Christina?- fece Fin. 
- E' una ragazza tranquilla...- fece la professoressa - Sì, insomma... volta più, volta meno, durante un dibattito  o durante delle discussioni che riguardano la classe interviene spesso... sembra taciturna e tranquilla da fuori, ma se le da un incentivo diventa un leone.- 
'' Degna figlia di suo padre''- pensarono i due.
- Non oso pensare a come staranno i genitori...- fece la professoressa - spero almeno che dopo questo... il padre di Abby capisca quanto sua figlia abbia bisogno di lui.- 
...
...
Il prossimo passo dell'indagine era perquisire la stanza delle due desparecidas, alla ricerca di indizi, risposte o di qualunque cosa potesse giustificare l'allontanamento. 
Mentre Carisi e altri due agenti perquisivano la camera della figlia, Barba se ne stava sul divano fissando un bicchiere di whisky.
Olivia si sedette vicino a lui, per confortarlo. Fino al giorno prima non immaginava nemmeno lontanamente che il suo amico procuratore, che era diventato quasi come un fratello per lei, avesse una figlia... di conseguenza non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno, proprio lui, avrebbe dovuto vivere l'incubo peggiore di ogni genitore... non sapere dove fosse il figlio, se stava bene... nessun genitore avrebbe dovuto vivere un simile incubo. 
- Vedrai che la troveremo.- fece Olivia.
Barba annuì.
- Non ci volevo credere.- fece Barba - di solito i ragazzi scappano di casa perchè hanno problemi con i genitori, e io mi dicevo nunca me pasarà, perchè con mia figlia ci stavo quasi tutto il giorno, tra noi c'è sempre stato dialogo... non ho mai pensato che un giorno potesse capitare una cosa del genere...- 
- Nessuno pensa che possa capitare una cosa simile... non è colpa tua.-
- Sì, invece. Perchè quando sua madre è morta, le avevo promesso che non avrei permesso che le capitasse qualcosa di brutto...- fece Barba - e ho fallito. Miseramente.- 
- Rafaèl...- fece Olivia - tua figlia inizia ad essere adulta, e tu non puoi sorvegliarla 24 ore su 24.
E tutto quello che è successo, non è dipeso da te, nè da lei. Probabilmente Abby stava per fare una sciocchezza e Chris si è ritrovata in mezzo prima ancora che riuscisse a rendersene conto.- 
- E forse io l'ho persa ancora prima di rendermene conto.... ci sono andato vicino una volta...- se lo ricordava ancora. Era Natale... mancavano tre giorni alla vigilia e Chris aveva solo sei anni... erano al centro commerciale per comprare gli ultimi regali. Si era distratto per dare un'occhiata a delle sciarpe... quando si era voltato, Chris non c'era già più. Era andato nel panico e aveva passato quasi un'ora con gli addetti alla sicurezza a cercarla... poi l'aveva trovata addormentata in un camerino di prova. E in quel momento aveva ripreso a respirare, mano a mano che il film dell'orrore che aveva visto nella sua testa iniziava a scemare. 
Stavolta invece non si era accorto in tempo che qualcosa non andava... e forse avrebbe pagato a caro prezzo quella dedizione al lavoro che lo aveva spinto a trascurare la figlia... forse era cambiata, forse quello che aveva non le bastava o voleva qualcosa di diverso e lui non se n'era accorto...
- Tenente.- fece Carisi facendo capolino in soggiorno con un quadernetto.
L'avvocato e la poliziotta alzarono lo sguardo.
- Era in una scatola in fondo all'armadio.- fece Sonny. 
- Chris  tiene un diario?- chiese Olivia. 
- No...  una volta mi ha detto che se oggi vuoi sapere cosa combina un adolescente devi controllare i profili social...-
- Sì però...- fece Sonny - a volte ci sono cose che non puoi tenere dentro, ma che non vuoi che gli altri sappiano e si ricorre a metodi più... rudimentali.- 
- Posso...posso vederlo...?- fece Barba indicando il diario. 
Sonny si guardò intorno come in cerca di aiuto.
- Ascolti, forse è meglio che non...- 
- E' mia figlia. Se qui dentro c'è il motivo per cui è sparita o anche l'indizio più vago.... lo devo sapere.- 
Carisi glielo porse a malincuore.
E poco dopo l'avvocato sbiancò.
Erano frasi pieni di rabbia, quasi di odio allo stato puro, che parlavano di quanto la vita che faceva le stava stretta, di quanto la soffocasse anche solo l'idea di avere un padre come lui, del desiderio di andarsene e di non vederlo mai più...
All'inizio avrebbe voluto urlare.... poi però gli apparve una frase riguardo al riferimento di un litigio avvenuto durante una gita.... che però lui non ricordava minimamente di aver fatto.
Istintivamente confrontò la scrittura del diario con un appunto sul calendario.
Le due scritture non coincidevano. 
- Questo diario non è di Christina.- fece Barba facendo cenno ad Olivia e a Carisi di guardare l'appunto sul calendario - questo lo ha scritto lei.
Ma questo diario non è suo.- 
- E quindi non può che essere di Abby.- fece Sonny - e il perchè sia qui me lo immagino. Le madri con la scusa di mettere in ordine le camere dei figli ne approfittano per curiosare e cercare quello che vorrebbero tenere per sè.... si fidi.-
Anche lui a volte aveva delle cose che non voleva che sua madre scoprisse, e così i suoi amici. Una volta un amico gli chiese di custodire per lui alcune pasticche perchè non voleva rischiare che i suoi le trovassero... si rifiutò tassativamente. Per quanto fosse legato ai suoi amici era dell'idea che nessuno valesse così tanto da farsi incriminare per qualcosa che non aveva fatto.
Quindi non c'erano dubbi: Abby non voleva che i genitori scoprissero quel diario e lo aveva affidato a Christina, contando che lo avrebbe custodito per lei.
...
...
...
L'unico lato positivo di quella storia era che dopo molti anni, era riuscito a rivedere uno dei suoi amici più cari.
Alejandro Alex Muñoz, candidato alla carica di sindaco di New York, aveva saputo tramite le emittenti televisive della scomparsa di due ragazze e che era stato creato un numero verde da contattare in caso qualcuno le avesse viste o sentite o se avesse avuto informazioni utili alle indagini.
Si conoscevano fin da quando erano bambini, ma non erano rimasti molto in contatto in quegli anni. 
Ma in quel momento sentiva il bisogno di rivedere la persona che fin da quando aveva iniziato a parlare, aveva ammirato di più al mondo e che considerava quasi come un fratello maggiore.
Alex lo accolse con un abbraccio fraterno e una tazza di caffè.
- Quando ho letto quelle frasi....- fece Barba - mi sono chiesto dove diavolo avessi sbagliato. Che cosa le avessi fatto mancare...- ma la verità era che non gli importava... voleva solo che tornasse a casa. Per chiederle perdono e prometterle di essere migliore, di dargli un'altra possibilità... avrebbero anche potuto trovare una partira di droga pronta per essere venduta o che aveva messo su un bling ring, lui l'avrebbe perdonata e avrebbero ricominciato da capo.
Alex gli versò un whisky per cercare di calmarlo - No hiciste nada de malo, Rafaèl. Insomma guardati... sei riuscito a costruirti una splendida carriera, nessuno ti ha mai regalato niente e hai cresciuto una figlia da solo.... a proposito... è da un sacco di tempo che non la vedo... com'è?-
Barba prese una foto dal portafoglio e gliela mostò. Raffigurava lui e la figlia mentre erano sul suo yatch.
Alex sbiancò quasi nel vederla - Oh Madre de Dios.... è... è diventata bellissima.... ha il tuo stesso sguardo da '' Adesso ti faccio vedere io'', quando il professore di lettere ti voleva rimandare a settembre.- 
Barba sorrise pensando per un attimo ai tempi lontani della loro adolescenza. Los Tres Mosqueteros de Jerome Avenue. Lui, Alejandro e Eddie. Erano inseparabili da piccoli. E avevano continuato a condividere gioie e dolori fino alla maturità. Poi lui aveva vinto una borsa di studio per Harvard... e aveva colto al volo l'occasione, anche perchè voleva allontanarsi il prima possibile da suo padre. Alex ed Eddie invece erano rimasti, a cercare di tirare avanti come potevano.  Per questo, quando aveva scoperto che la sua ragazza di allora lo aveva tradito proprio con l'ormai certo prossimo sindaco di New York non si era arrabbiato. Anzi, pensava che fosse solo quanto gli veniva chiesto di pagare per il successo avuto. Con il tempo aveva iniziato a pensare che quel '' tradimento'' fosse un segno del destino. Se quel tradimento non ci fosse stato, probabilmente non avrebbe mai conosciuto Mirasol, non avrebbero avuto Christina... il ragionamento gli tornava allora.
Ma non pensava di aver peccato così tanto nei confronti dei suoi amici da meritare di perdere anche sua figlia. 
- Ma il carattere è lo stesso di sua madre.
Sai... non passa un giorno senza che io desideri che sia ancora viva... e in cui penso che se ci fosse stata lei, forse Chris sarebbe stata più felice.- 
- Ma di che parli?- fece Alex.
- Che continuo a chiedermi il perchè sia andata chissà dove senza avvisarmi. Eppure si è sempre confidata con me.- fece Rafaèl - forse ho fatto qualcosa di sbagliato, non sono riuscito a costruirle attorno un clima sereno....
Forse aveva ragione mio padre a dire che un pessimo figlio non può diventare un buon padre.-
- Ma tu ti fidi davvero dell'opinione di uno che criticava tutto e tutti e che come hobby aveva quello di mettere le mani addosso a moglie e figlio?
Sicuramente è successo qualcosa ma non per colpa tua. Vedrai che appena la troveranno si chiarirà tutto...- in quel momento il cellulare del procuratore squillò.
- Olivia?- fece Barba pregando con tutto il cuore che ci fosse una buona notizia - come? Sisisi.... certo. Arrivo subito.- 
Alex chiese titubante - Novità...?-
- Per ora no...- fece Barba recuperando il giaccone - ma pare che i genitori di Abby siano in centrale e se li trattengono ancora si ammazzano a vicenda.... devo andare.-
- Certo.... avvertimi se ci sono novità o se posso fare qualcosa.- fece Alex.
- Sicuro, grazie... salutami Yelina e le ragazze.- fece Barba uscendo dall'ufficio dell'amico.
   
 
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