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Autore: Gloria Lovely    22/07/2019    1 recensioni
A combattere a fianco delle guerriere Sailor sarà una squadra proveniente dalla galassia Andromeda, custodi di gemme dai poteri speciali e leggendari. Ogni nemico è in cerca di vendetta, con un unico obiettivo: impadronirsi del Cristallo d'Argento e distruggere la Via Lattea e la sua alleata.
Riusciranno le Sailor Senshi, grazie all'aiuto di Sailor Y e la sua squadra, a sconfiggere il male e liberare i loro pianeti dalla distruzione?
Suddivisa in tre atti: 'The Other Galaxy', 'Verbo Cordis' e 'Daemonium Ribellium'.
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«Questa storia era nata col nome di "Fragile Guerriera", ora divenuta una saga vera e propria.»
Spero vi piaccia!
Buona lettura.
© Gloria Lovely 2017
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Inner Senshi, Nuovo personaggio, Outer Senshi | Coppie: Endymion/Serenity
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Dopo la fine, Più serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pretty Guardian Sailor Andromeda | Saga'
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Capitolo trentacinque

• Un nuovo amore per Vicky •




Tre giorni dopo...




Victoria's POV



Afferro la mia cartella e mi allontano dall'edificio. Non voglio vedere nessuno, né mia sorella né la mia presunta cugina Haruka. Ne ho piene le scatole delle persone, ho bisogno di stare sola per un bel po'. So già che mio padre si arrabbierà, ma poco m'importa.
«Vicky, non resti con noi?» Haruka mi coglie di sorpresa con un sorriso, accanto a lei ci sono Michiru e mia sorella. Jackie non ha perso tempo da quando è arrivata qui, eppure non è una tipa tanto socievole. Ha già due amiche e non ha fatto il nome di Elvira da quando è entrata in questa accademia prestigiosa.
«Ho gli allenamenti, non posso fare tardi» rispondo senza mostrare un sorriso; fredda e un po' irritata. So che avevano in mente un pomeriggio tutte insieme, ci saremmo conosciute meglio - ora che Haruka e Michiru hanno saputo la nostra vera natura e cosa abbiamo davvero in comune.
«Sei sicura, sorellona?»
«Sicurissima» rispondo senza pensare «e non tempestarmi di domande come fai di solito.»
Lascio l'edificio con la solita espressione cupa, la borsa sulle spalle e nessuno attorno a me. Non ho alcuna intenzione di guardare le ragazze che mi gridano dietro con gli ormoni fuori controllo, ho solo bisogno di sfogare la mia rabbia contro qualcosa. La palestra della scuola è sempre vuota, eppure in questo periodo ci sono moltissimi tornei.
Entro negli spogliatoi, mi cambio velocemente, afferro al volo una palla e palleggio per qualche minuto. Ho scoperto la vera identità di Sailor Divide e se solo ripenso a quelle finte lacrime e a quel braccialetto, la rabbia e la tristezza crescono sempre di più dentro di me.
Lancio la palla contro il muro un paio di volte lasciando che sfiorasse pericolosamente la rete, e vado avanti per almeno dieci minuti per poi passare ai canestri, mancandoli più di tre volte.
«Sei tutta sola?»
Questa voce così sensuale e cantilena... la riconosco. Ogni volta che la sento, il mio cuore salta e tutto dentro di me si blocca. Oh, Madre, è Regiela! Divento paonazza e lascio cadere il pallone a terra senza una ragione, cerco di non farmi vedere tenendo le due estremità dell'asciugamano sulle mie spalle.
«Purtroppo sì» rispondo con un filo di ironia - anche se non c'è nulla di divertente «ma ci sono abituata, ormai.»
«Mi dispiace vederti da sola nella palestra della scuola, eppure qui c'è sempre qualcuno.»Mi sfugge un sorriso.
«Adesso ci sono io.»
La ragazza ricambia il mio sorriso, vederla curvare quelle labbra mi rende felice. Non è la prima volta che mi capita, ma la sensazione che sto provando in questo momento è indescrivibile. Mi giro e incrocio il suoi occhi marrone chiaro, molto più luminosi del solito. Si vede una leggera sfumatura di rosso che comincia a inquietarmi, anche se non dovrei avere paura di una ragazza affascinante come lei.

Lei è una vampira, io sono un androide.
Lei beve sangue, io bevo petrolio.
La sua pelle è molto chiara, la mia è leggermente scura - e finta.
Lei ama il rosso, io amo il blu.
Siamo molto diverse, ma vedo la Perfezione tra noi.

«Spero non ti dispiaccia, Vicky.»
«No, per niente» rispondo con indifferenza «puoi stare qui quanto vuoi.»
Regiela sorride dolcemente senza aver notato il mio volto inespressivo. «Non voglio che tu stia da sola in una palestra desolata come questa» dice, poi. Abbasso di poco lo sguardo verso il pavimento e arrossisco leggermente, è davvero venuta qui per me?
«E un'altra cosa...» abbassa leggermente la voce, «una cosa che volevo dirti da tempo.»
«Quale sarebbe?» chiedo togliendomi l'asciugamano dal collo, passandomelo delicatamente sul viso.
«Io ti amo» quelle parole rimbombano nella mia testa come un'esplosione atomica. Stringo tra le mani il mio asciugamano facendolo poi cadere accidentalmente sul pavimento della palestra, le guance rosse e il cuore palpitante.
«Cos'hai detto?» faccio finta di non capire.
«Ho detto che ti amo, Victoria» pronuncia così bene il mio nome, «ti ho amata dal primo momento che ti ho vista, sia come studentessa che come guerriera Sailor.»
La mia espressione rimane neutrale, senza un segno di felicità o tristezza. Recentemente ho litigato con Gwen, e non è andata affatto bene. Ho scoperto di essere nella sua stessa squadra e ciò non mi rallegra affatto. Ritrovarmi faccia a faccia con chi mi ha ferita nel cuore non è stato affatto un momento memorabile anzi, lo è dal lato negativo.
Non credo di riuscire ad accettare i sentimenti di un'altra ragazza, ma lei mi piace tanto.
«Perché?»
«"Perché", cosa?»
«Perché mi ami?» circondo il mio grembo con le braccia distogliendo lo sguardo. «E perché ti sei dichiarata proprio adesso?»
«Mmh... perché hai anche rotto con Gwen» risponde.
«Solo perché ho rotto con lei - anzi, non proprio - non significa che tu abbia il diritto di uscire con me» ribatto con tono gelido.

"Ma che accidenti stai facendo, discarica di ferro arrugginito? La tua nuova fiamma si sta dichiarando e tu fai la frigida?"

Sarò una ragazza dal cuore di ghiaccio, ma ho imparato molto sull'amore, soprattutto quello non corrisposto. Tuttavia, anch'io la amo; ed è proprio di questo che ho paura: l'essere respinta per la seconda volta.
«Non ce l'ho con te, è solo che... non so se sono pronta ad amare di nuovo.»
«Sei davvero una ragazza strana», sogghigna «ma capisco come ti sei sentita.»
La guardo con gli occhi lucidi. Se solo ripenso alle parole di prima, finirei per piangere sulla sua spalla per l'eternità, ma devo cercare di trattenermi. Non posso continuare ad essere un peso per gli altri, soprattutto in certi momenti. Me lo disse papà prima di ritrasferisci a Tokyo, quando io e Jackie eravamo ancora ragazzine.
«So che probabilmente ti odi, ma non dovresti. Sei una grande persona» dice. «Sei stata così coraggioso e forte durante quella battaglia, ti ho osservata con invidia e stupore... sei anche molto dolce e gentile, sei così forte! Ad ogni ragazza piacerebbe essere la tua ragazza, anche me!»

"Mi hai vista combattere? Allora... sei tu Sailor Vampire?"

Sorrido.
«Anche tu, eh? Davvero?»
Regiela sospira, arrossisce e distoglie lo sguardo. «Certo che sì, baka.»
Essere chiamata "stupida" mi mancava, soprattutto quando me lo diceva mia sorella e, ogni tanto, nostro padre ridendo e scherzando. Mi sfugge una risata.
«Non sto scherzando, i miei sentimenti per te sono veri» continua «sei la ragazza più forte e coraggiosa che abbia mai incontrato, non penso di potermi mai abbinare a te ma tu sei anche così gentile e generosa - più gentile di quanto io possa mai essere. So per certo che ti seguirò ovunque tu vada.»
Queste parole mi commuovono. Tutto d'un tratto, il mio sguardo cade sui suoi occhi marroncino chiaro, quasi tendenti al rosso. Ricambia i miei sentimenti, mi ama... non potrei essere più felice di così.
«Anch'io» dico velocemente senza neanche pensarci due volte. Avvicinandosi di qualche passo verso di me, lei mi offre la mano. Gliela prendo e la sollevo gentilmente baciandola con amore e guardandola negli occhi, sto captando una sensazione strana, come "le farfalle nello stomaco" che descrivono gli umani.
Sono davvero felice, ricambia il mio amore.
«Quindi, accetteresti di essere la mia ragazza?» mi domanda intrecciando le dita con le mie, facendo saltare il mio cuore dalla gioia.
«Accetterò ad una condizione», dico «devi promettermi che sarai fedele.»
Si mette in punta di piedi avvicinandosi alle mie labbra e sfiorandole con lussuria.
«Lo sarò, questa è una promessa» e mi bacia a stampo. Wow, questo proprio non me lo aspettavo.
«Allora?»
«Sì», sorrido con gli occhi lucidi «accetto.»
Mi lascio baciare appassionatamente mentre una lacrima scura mi riga il viso, il cuore sembra voler uscire dalla mia corazza, mi sento in paradiso. Le sue labbra sono forti e morbide, il suo profumo mi fa sballare. Decido di ignorarlo e mi concentro su quanto mi senta felice in questo momento, felice di poterla baciare e mostrare i miei sentimenti.
Lei sorride e ridacchia lanciando lentamente le braccia attorno alle mie spalle, avvicinandosi sempre di più a me. Finalmente posso dire che ho trovato l'amore della mia vita, colei con cui condividerò il resto dei miei giorni, l'altra metà di me.
«Non soffrirai con me, non ti pentirai di aver accettato il mio amore» mormora prima di baciarmi per la seconda volta.
«Ne sono sicura» e via un altro bacio.
«Visto che hai finito gli allenamenti, ti va di vedere casa mia?»
Se non ricordo male, abita a qualche passo da casa mia, all'inizio del vicolo; la sua è una casetta come tutte le altre, con la differenza della porta nera e un arredamento dall'aspetto tetro. Ora che ci penso, non l'ho mai vista da dentro.
«Molto volentieri» sorrido dolcemente facendomi prendere per mano e, con la borsa sulle spalle, usciamo dalla palestra e camminiamo fino a casa sua. Non appena apre la porta, la casa si tinge di rosso e di nero, i due colori della morte. Per un vampiro è tipico essere circondato da colori macabri, da un buio pesto e strane decorazioni.
Non mi incute affatto paura anzi, ne sono impressionata. Chissà come fa a vivere senza i suoi genitori al suo fianco; ora che ci penso li ha uccisi per sopravvivere, mi chiedo se si fosse mai pentita di averlo fatto. Mi fa cenno di sedermi ed io obbedisco.
Sicuramente, una ragazza come lei odierà tutto ciò che è colorato di rosa - e anch'io odio a morte quel colore, nonostante sia una donna. Fortuna che non indosso biancheria intima rosa o verde chiaro come mia sorella.
«Ti va un succo di frutta alla mela?» arriva con un bicchiere di vetro sottile con una strana miscela giallastra, quella che dovrebbe essere succo di mela. Me lo porge dolcemente ed io lo prendo con entrambe le mani.
«Non avresti dovuto disturbarti, Regiela...»
«Non mi disturbi affatto, specie se sei tu a farlo» sorride facendomi arrossire. Sembra così felice di aver ospitato una ragazza non umana, considerata attraente dalle altre ragazze.
Mi porto il bicchiere alle labbra facendo finta di bere, pur sapendo che non posso entrare in contatto con un liquido che non sia petrolio. Forse Regiela se ne sarà accorta. Improvvisamente mi salta addosso facendomi scivolare il bicchiere dalla mano, sobbalzo e sento le gambe tremare.
«Mi è scivolato il succo di frutta» sussurro.
«Non preoccuparti, ci pulisco più tardi» risponde a bassa voce prima di baciarmi e accarezzarmi una gamba. Non posso fare altro che assecondarla, chiudo gli occhi inebriandomi del suo respiro frenetico e gustandomi i suoi baci lenti e piacevoli.
Ho ancora leggere fitte al cuore, ma non m'importa. Per la prima volta mi sento davvero felice con una ragazza. Sento il suo profumo, la guardo, mi guarda, mi bacia, mi abbraccia, e accostando le sue labbra accanto al mio orecchio mi sussurra qualcosa che nessuno mi ha mai detto.

«Të dua, Vicky...»

Mi ama.





Haiyuki's POV




«Ma come? Te ne vai già?»
Chibiusa sembra voler versare lacrime, ma non ho altra scelta se lasciare la Terra e tornare nell'Alckemia del futuro; casa mia. Certo, non sono riuscita a far fare pace alle ragazze destinate a cambiare il mondo, ma almeno ho conosciuto una ragazza carina e simpatica come lei. Non per altro, è la mia nemesi.
«Eh, sì», rispondo con tristezza «il mio pianeta mi sta aspettando.»
«E la nostra missione?»
"Me sono completamente dimenticata!"
«Oh... giusto, che idiota che sono» ridacchio nervosamente, poi tiro fuori dalle tasche due ciondoli a forma di farfalla, «dobbiamo trovare il modo di farle tornare amiche.»
«Solo amiche?»
Annuisco.
«Dopo quello che successo tra loro - la cicatrice di Vicky, le innumerevoli volte che si sono insultate, una relazione d'amore non potrà mai nascere ma possiamo fare in modo che smettano di odiarsi.»
«E come pensi di fare?»
Mi volto improvvisamente verso una ragazza dai capelli rossastri e gli occhi arancioni, molto bassa, affiancata da Lisa e Makoto. Lei è la migliore amica di Jackie, la ragazza androide del gruppo: Elvira Sowashi. Lei farà proprio al caso mio.
«Se non saranno i nostri cuori gemmati a riappacificarle, allora, useremo la nostra arma vincente», sorrido maliziosa rimettendo i ciondoli nelle tasche «ed io so chi potrà aiutarci.»


   
 
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