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Autore: Nini1996    24/07/2019    2 recensioni
Lilì e Freddie si conoscono nel lontano 1977. lei è una giornalista, lui il frontman della band rock più famosa al mondo. Sarà la nascita di una bellissima amicizia e di qualcos'altro.
A CAUSA DI UN ERRORE SI E' CANCELLATA TUTTA LA SERIE, HO DECISO DI RIPOSTARE LA STORIA DA CAPO. SCUSATE. Nini
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< Perché sei così nervosa? > domandò Freddie quasi divertito da quella scena, lasciando da parte il menù.
Lilì arrossì tutta:< Beh non saprei. Forse perché sono al pub con Freddie Mercury e lui mi ha appena offerto da bere. >
Fred fece mezzo sorriso:< Nessuno ti ha mai offerto da bere? >
< Sì ma non era una star mondiale! > replicò la ragazza abbozzando un sorriso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Frederic era piuttosto nervoso. Si aggirava per i corridoi con addosso solo la cappetta da pre operatori.
< Fred ti si vede il culetto. > gli fece notare Jim.
Lui tutto offeso e imbarazzato tornò nella sala con le mani sul sederino fra le risate generali.
Freddie era sdraiato su una barella e guardava Pierre.
< Molto bene. Adesso procederemo con l'operazione. > fece lui, sembrava parecchio nervoso:< Il dottor Ron ti farà l'anestesia e poi... >
Prese un lungo respiro, si girò verso Mercury:< Freddie devo essere sincero con te, potresti non farcela. >
Lui annuì gravemente:< Dottore ne sono consapevole. Procedi pure. >
Pierre disse di sì, parlò qualche istante con Frederic e poi uscì dalla stanza.
Il bambino si voltò verso Freddie:< Credo di avere un po' di paura. >
Freddie sorrise:< Non devi avere paura. Sono sicuro che andrà tutto per il meglio. >
Lui disse di sì guardandosi attorno:< Vorrei che ci fosse la mamma. >
< Anch'io Frederic, anch'io. >
< Possiamo chiamarla? O farla venire qui? >
< No piccolo mio, non possiamo. Mamma non è ancora pronta per svegliarsi. > rispose Freddie mentre entrava l'anestesista:< Vedrai che quando ci sveglieremo lei sarà lì ad aspettarci. >
Frederic raccolse tutto il suo coraggio e mostrò il braccio al medico.
Il dottore annuì quasi commosso e fece l'iniezione al piccolo Frederic.
Il bambino si girò appena un secondo per guardare suo padre.
< Ci vediamo presto. > disse Freddie e gli fece l'occhiolino. Fu l'ultima cosa che Frederic vide prima di addormentarsi.
Ci sono molte teorie, alcune delle quali parecchio strane, sul cosa accada durante l'anestesia.
Alcuni sostengono che l'anima si stacchi dal corpo e si viva un esperienza extracorporea. Altri non ricordano nulla, altri ancora fanno lunghi sogni complicati.
Per Freddie non fu niente di tutto questo.
Aprì gli occhi e si guardò attorno, e gli sembrò che non fosse passato neanche un minuto. Un flash, nient'altro.
< Che ore sono? > bofonchiò.
< Le sei del mattino Fred. > replicò Brian, seduto al bordo del suo letto.
Lui si guardò attorno. Erano tutti lì.
Brian, Roger, John, le mogli, Mack il suo autista, Mary e Jim.
< Le sei? > ripeté lui confuso.
Doveva aver dormito per sette ore, l'operazione era iniziata alle undici esatte. Eppure a lui erano sembrati pochi secondi.
< Dov'è Frederic? Sta bene? > domandò lui a raffica preoccupato per la salute del figlio.
< Sta bene Freddie. È nella stanza accanto, sta riposando adesso. > lo rassicurò Jim:< Kash si sta occupando di lui. >
Lui annuì appena.
Quelle dopo furono settimane strane e impegnative.
La stampa aveva circondato l'ospedale e la polizia aveva dovuto intervenire per risolvere la situazione.
Freddie sembrava stare sempre meglio, gli esami lo dimostravano.
Finalmente il suo corpo stava reagendo e combattendo la malattia.
I capelli avevano ripreso a ricrescere, vedeva decisamente meglio e aveva molte più energie.
Frederic era tornato a casa qualche giorno prima, mentre Freddie aveva deciso di rimanere alla clinica qualche altro giorno.
Mary e Jim si stavano alternando per stargli accanto, ma Pierre era più che soddisfatto.
La terapia sembrava funzionare alla grande e Freddie si stava riprendendo in fretta, complice anche il suo carattere testardo e forte.
Mary lo trovava spesso accanto al letto di Lilì mentre lui le raccontava della terapia, di come Frederic l'aveva salvato e di come si sarebbero aggiustate le cose.
Mary entrò nella stanza e sospirò. Si sedette accanto a lui.
< Come stai? > domandò lei.
Freddie sorrise:< Sto meglio, è bellissimo sentire di nuovo i sapori quando mangi. > disse mostrandogli il resto della pizza che aveva finito di mangiare.
Mary annuì appena:< Scommetto che non vedi l'ora di uscire da qui. >
< Pierre vuole tenermi in osservazione per qualche giorno, poi tornerò a Garden Lodge. > spiegò lui:< Sembra che le cose vadano alla grande. >
La donna disse di sì, felice.
< Però... >
< Però cosa Fred? Stai bene! Respiri, mangi, stai prendendo peso! È un miracolo. >
Lui sospirò amareggiato:< Sì, e tutto questo lo devo a lei. > e spostò lo sguardo su Lilì.
Mary emise una specie di grugnito, la francese non le era mai stata troppo simpatica.
< A lei... Freddie è in coma da mesi. >
< E con ciò? > replicò lui seccato:< Se non avessimo avuto Frederic io non sarei qui oggi. >
< Beh lo sanno tutti Freddie. Non si riprenderà più. >
Quelle parole fecero più male di uno schiaffo.
Freddie la guardò dritta negli occhi:< Ma tu che cavolo ne sai? Sei un dottore per caso? >
< Freddie è matematico. >
< Non è matematico per niente! > sbottò lui:< Sai quanta gente si riprende dopo anni, decenni, di coma? >
< E sai quanta gente muore? >
Lui scattò in piedi:< Mary! Come osi anche solo pensarle certe cose! >
Lei fece spallucce:< Sei al suo capezzale da mesi e sai già come finirà. >
Freddie serrò i pugni:< Mary... >
< Non è colpa mia se non riesci ad accettare la verità. >
Lui la guardò sbigottito:< Mary non sai come andrà, nessuno lo sa! Dobbiamo solo... >
< Aspettare? > la anticipò Mary:< Sarebbe meglio se crepasse subito! >
A quelle parole Mercury non ci vide più.
Freddie la spinse fuori dalla porta in malo modo:< Fuori! Non ti voglio più vedere! >
< Ma Freddie... >
< Freddie un cazzo! > urlò Mercury furioso:< Sparisci, non ti voglio più vedere Mary! >
La donna annuì e con le lacrime agli occhi se ne andò di corsa, consapevole di aver fatto una cazzata.
Freddie guardò Pierre che gli faceva segno di tornare nella sua stanza, stava disturbando tutto il reparto con il suo spettacolino.
Lui sospirando, lo fece.
Andò in bagno e si guardò allo specchio. Aveva una lunga barba nera e folta, prese il rasoio e sorrise.
< In fondo l'ho promesso a Lily. > disse mentre iniziava a radersi.

Lilì gli aveva stretto la mano. Freddie entusiasta lo aveva detto all'infermiera ma lei aveva risposto che era solo un impressione.
Era tardi, forse le sette di sera.
Freddie guardò il calendario sul muro, era il 24 novembre 1994 ed erano esattamente le 18 e 48.
Lui era andato un attimo alla finestra. Forse Mary aveva ragione, avrebbe dovuto chiamare il dottore e far spegnere le macchine che la tenevano in vita. 
Stava impazzendo. Forse la stretta di mano era solo un impressione...
Forse Mary aveva ragione.
Mentre era voltato dall'altra parte sentì una flebile voce che lo chiamava:< Freddie... >
Mercury rimase immobile, mentre brividi di freddo gli attraversavano il corpo.
Si voltò lentamente.
Sobbalzò. Dopo quasi nove mesi Lilì lo stava guardando, sembrava confusa ma era sveglia. Sveglia.
Freddie si avvicinò e la toccò per vedere se era tutto vero e non un fottutissimo sogno.
La ragazza sorrideva appena:< Sei tu..? >
Freddie si mise a ridere fra le lacrime:< Lily... darling... >
Lilì cercò di allungare le braccia verso di lui ma era troppo debole, non ci riuscì.
< Ti sei fatto ricrescere i baffi. > sussurrò lei con le lacrime agli occhi.
< Oh Lily! > pianse lui stringendola a sé.
Era così bello vedere la sua Lily finalmente sveglia, sorridere e rispondergli. Adesso potevano essere una vera famiglia.

   
 
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