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Autore: la_pazza_di_fantasy    25/07/2019    0 recensioni
Fate: creature mitologiche in sintonia con la natura.
Fate: destino, ciò che ci guida nelle nostre scelte.
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Alexander è un cacciatore di fate non per sua scelta.
Merlion è la principessa delle fate.
Cosa avranno in comune questi due ragazzi?
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FATE'
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Erano passati 10 giorni che lui e Xavier si erano lasciati e Alex si sentiva sempre più inutile. Le sue giornate erano diventate di una monotonia assurda. Si svegliava, andava a scuola, si sedeva al solito posto in prima fila e passava le ore ad alternare lo sguardo dal professore a Xavier ed Aline che ogni volta che li guardava ridevano felici. Poi finita la scuola andava dritto alla base senza mangiare per fare il suo solito turno di ronda insieme a John e gli altri, catturare qualche fata, e poi ritornava a casa, metteva qualcosa sotto i denti e poi si rifugiava in camera evitando il più possibile la madre che cercava in tutti i modi di convincerlo a far pace con Xavier. Come se fosse facile parlare con il ragazzo. Non poteva avvicinarsi ai due che subito i loro sorrisi scomparivano e si allontanavano da Alexander il più possibile, come se fosse qualcosa di contagioso e brutto. Si sentiva inutile. Non si era mai sentito in quel modo, nemmeno quando il nonno la guardava con disprezzo. Alcune volte si chiedeva perché sua madre l'avesse tenuto con se. Le aveva dato sono problemi su problemi. E soprattutto si chiedeva che fine avesse fatto suo padre. Perché abbandonare lui e la madre senza lasciare una spiegazione.
Mancava un giorno al suo compleanno e Alex sperava che sua madre non avesse in mente di fargli una festa a sorpresa. Non l'avrebbe sopportato.
Alex era tranquillamente steso sul letto quando sentì bussare alla porta. Disse un flebile avanti e asciugò le lacrime che gli stavano uscendo nel riguardare le foto che aveva insieme a Xavier. Non le aveva cancellate.
La madre entrò nella stanza chiudendosi la porta alle spalle.
-domani non vai a scuola- disse la donna sedendosi sul letto del figlio.
-perchè?- chiese lui confuso. Possibile che ci fosse una ronda mattutina?
-perchè è il tuo compleanno e ti voglio tutto il giorno per me- disse la donna lasciandogli un bacio sui capelli. Non poteva fargli vedere la sua espressione preiccupata. Aveva paura di quello che sarebbe accaduto di li a poco.
-okay, ma se devo rimanere a casa non voglio andare nemmeno alla centrale. E niente sorprese- disse il ragazzo.
-questo era scontato- disse la donna con il sorriso sulle labbra. -per la sorpresa poi vediamo-
-MAMMA!- gridò il ragazzo con gli occhi di fuoco.
-stavo scherzando Alex- disse la donna per poi lasciare un altro bacio sul capelli ricci del figlio e uscire dalla sua camera lasciandolo solo.
Una volta assicuratosi che la madre se ne fosse veramente andata Alex riprese il suo telefono e riprese a scorrere le foto. Tanto era stanco che non si accorse nemmeno di essersi addormentato.

Era tutto buio intorno a lui e Alex si sentiva strano. Come ci era finito lì dentro? Non vedeva nemmeno il suo corpo. Cercò di fare un passo in avanti, ma il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi. Dopo un po' riuscì a credere un lago davanti a sé e corrucció la fronte. Poco alla volta intorno a lui si andò a formare una radura con al centro il lago e davanti ad esso due ragazzi della stessa età di Alex più o meno. Alex cercò di chiamarli, ma la sua voce non usciva, cercò di muoversi nuovamente ma ancora senza risultato. I due uomini iniziarono a parlare e Alex si mise in ascolto cercando di capire dove si trovava e sopratutto come uscire di li.

-Non possiamo farlo Michael– disse il primo dei due, quello con i capelli neri, con voce disperata. Di cosa stavano parlando?

-Ma dobbiamo, non abbiamo rischiato tanto solo per vederci portar via tutto da due ragazze, e nemmeno due qualsiasi– disse Michael incrociando le braccia al petto.

-ma io la amo e porta in grembo mio figlio, non posso rischiare che vengano uccisi durante l’attacco-

-non rinuncio alla mia vendetta, anche se ne va di mezzo Scarlet- “Scarlet? Sua madre?” Si chiese Alex seguendo attentamente la discussione dei due.

-non facciamo il loro stesso gioco Michael, almeno fammi avvisare Susan e poi attacchiamo- disse il moro mettendosi le mani nei capelli scoprendo le orecchie a punta. Alex sgranò gli occhi. Erano due fate.

-credi che non avviserà gli altri cacciatori?-

-non lo farà, sa di me. Conosce la mia vera natura e sono più che sicuro che non lo farà- disse convinto il moro.

Il biondo sospirò.

-okay, avvisala e dopo usa questa– Michael prese un dardo d’edera e lo diede all’altro ragazzo. -però, Lucas, fa giurare a Susan di non dire niente a Scarlet. Non voglio che si metta in mezzo- Lucas lo guardò confuso.

-ma è la tua ragazza-

-si, però è legata ai cacciatori e il nostro colpo deve andare a segno. Anche se la amo non le posso dire niente- “ancora questa Scarlet, però questi ragazzi hanno la mia stessa età, non possono star parlando di mia madre! Anche se è l’unica Scarlet che conosco all’interno dei cacciatori” pensò Alex confuso. Doveva fare assolutamente chiarezza.

-okay, sei tu che devi decidere per la tua vita, ma sappi che non approvo minimamente la tua scelta- il moro sospirò per poi riprendere. - andiamo a distruggere la centrale-

Alex sgranò gli occhi. Volevano davvero attaccare la centrale? Doveva avvisare John e sua madre, non volava che venissero coinvolti, o peggio uccisi. Ma come poteva farlo se era bloccato li? Cercò di muoversi o di urlare, ma l’unica cosa che ottenne fu un forte mal di testa e un dolore impossibile da sopportare alla pancia.

Un altro urlo gli uscì dalle labbra, e questa volta lo sentì benissimo, tanto da svegliarsi nella sua camera mandido di sudore. Alex si guardò intorno confuso. Era stato tutto un sogno, però il dolore alla testa e alla pancia era reale. Ed era proprio quello che lo aveva fatto svegliare.

- Alex tutto bene?- Alex guardò la porta dalla quale si era affacciata sua madre completamente preoccupata.

-più o meno, mi fa male la testa, e anche la pancia – la donna si avvicinò al ragazzo e si sedette sul letto accarezzandogli i capelli.

- va tutto bene, non ti preoccupare, passerà- Alex la guardò pensieroso.

- mamma posso farti una domanda?- chiese dopo un po’. Voleva capire se la Scarlet che quei due ragazzi avevano nominato era lei.

- dimmi tutto- gli disse la donna continuando ad accarezzargli i capelli.

Alex si prese qualche altro minuto per riflettere.

- secondo te è possibile sognare qualcosa che sta accadendo da qualche altra parte?- chiese alla fine il ragazzo. Alla fine si era detto che non doveva essere per forza la sua di centrale quella che i due ragazzi, o meglio le due fate, volevano attaccare. E poi erano troppi gli anni di differenza per essere lei la Scarlet nominata. Sempre se quelle due fate non avessero più di 19 anni. Allexander cacciò dalla testa quel pensiero.

- non credo tesoro- disse la donna abbastanza confusa dall’iniziale silenzio del ragazzo.

- il fatto è che ho fatto un sogno strano e sembrava così reale..- iniziò a dire il ragazzo.

- potrebbe essere anche solo un sogno, oppure qualche tua paura che è venuta a galla in un sogno, la nostra mente è molto complessa- Alex annuì, anche se non era molto convinto di quello che la madre gli aveva detto.

- ora riposati, vado a prenderti qualcosa per il dolore. Per qualunque cosa chiamami- Alex annuì nuovamente e si ridistese e chiuse gli occhi mettendosi un braccio sulla testa che non aveva minimamente voglia di smettere di pulsare. La madre rientrò dopo poco lasciando lo scatolo dell’oki sul comodino. Alex nel mentre si era già riaddormentato e la donna sorrise in direzione del figlio e gli scostò i capelli dal viso. Quel viso che era identico a quello dell’uomo che aveva amato e che, nonostante tutto amava ancora.

   
 
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