Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Giandra    27/07/2019    0 recensioni
❧ Lucissa
➥ song-fic; raccolta di os sulla vita e sulla relazione di Lucius e Narcissa
Dal primo capitolo:
Lucius Malfoy conobbe Narcissa Black in blibioteca. [...] Quel pomeriggio del secondo trimestre, alla ricerca del giusto volume da cui studiare l'ultimo argomento di Storia della Magia, Lucius incappò in una bella figura minuta, peculiare per una cascata luminosa di capelli biondi e un viso pallido e lucente che aveva un che di scultoreo. Narcissa Black era bella, non poteva negarlo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

II. he's the one




 

When Ι wake in the mοrning
Αnd I see the light
Pouring frοm my bedrοοm window
What a day, what a day, what a mοrning
When Ι realize
Ι was cautious but I'm guilty
Ι'm in lοve

 

Alla fine lei era passata da lui non solo di tanto in tanto. Sarebbe più corretto dire che di tanto in tanto non si erano visti, poche giornate che neanche si notavano se viste nell’interezza di quelle vacanze.

Quel giorno era il ventiquattro luglio; ciò significava che in meno di una settimana sarebbero tornati a scuola e avrebbero dovuto dire addio alla routine che avevano creato assieme in quei mesi lontani dalle mura di Hogwarts.

Ogni mattina — o quasi — lui la passava a prendere, o a piedi — quelle rare volte che si sentiva più umile, o forse meno esibizionista del solito —, o sul suo personale manico di scopa, nuovo di zecca. La prima volta che lo aveva visto in sella a esso fuori dal cancello della Villa Black lei aveva sorriso, una smorfia tra il divertito e l’affascinato, consapevole che lo facesse per fare colpo ma incapace di resistere al suo innato fascino. Quello stupido di un Malfoy, infatti, non aveva capito che in fondo l’aveva già conquistata e che non aveva bisogno di indossare la maschera del ricco figlio di papà per indurla a provare dei sentimenti verso di lui.

Narcissa a Villa Malfoy si sentiva a casa, molto più che nella propria, dove sua madre ogni due per tre sbraitava contro sua sorella Andromeda e Bellatrix le dava man forte o se ne stava a sghignazzare sdraiata sul divano, come una regina caduta in disgrazia. Non sapeva dire chi delle tre la infastidiva di più, se la sua genitrice incapace di intraprendere una conversazione senza alzare la voce, o le sue sorelle, la più grande per l’irritante cattiveria e l’altra per la stupidità delle sue argomentazioni.

Più di una volta si era chiesta se non fosse stata adottata.

Decise di parlarne anche con Lucius, in quella mattinata di fine luglio.

«Non le sopporto più» gli disse.

Lui alzò di scatto lo sguardo dal libro di Pozioni, confuso. «Chi?» Dal tono con il quale glielo chiese, a Narcissa sembrò pronto ad ammazzare chiunque le avesse causato la più becera noia; quel particolare le piacque parecchio.

«Mia madre, Bella e 'Dromeda.»

«Ah.» Il ragazzo rimase in silenzio per quasi un minuto intero e aveva tutta l’aria di star riflettendo riguardo qualcosa di importante. «Magari potresti venire a vivere qui.»

Narcissa scoppiò a ridere, ma non nascose un sorriso sorprendentemente grato. «Lucius, praticamente è come se già lo facessi!» ribatté, riferendosi chiaramente a tutto il tempo che trascorrevano assieme — del quale lei non si lamentava di certo, ma che non era sfuggito né alla sua famiglia né a quella di lui.

«Sì» assentì il ragazzo, «ma se non riesci proprio a sostenere i brevi momenti che passi con i tuoi parenti, considerando che non puoi certo ucciderli, potresti considerare la mia proposta di stare qui tutto il tempo.»

Una cosa che Narcissa aveva notato era stata come, nel tempo, a poco a poco, Lucius fosse diventato sempre più aperto e sincero; come fosse meno terrorizzato all’idea di condividere un pensiero o un sentimento con lei, disposto persino a chiamarla finalmente per nome; e tuttavia non aveva smesso neanche per un istante di mantenere quell’atteggiamento quasi freddo, parlandole come se fosse un pomposo adulto.

«Non lo so, Lucius. Non credo me lo permetterebbero. Già fanno storie per la frequenza con quale ci vediamo ora» gli rispose. «Inoltre se lo facessi inizierebbero a darsi da fare per i preparativi delle nostre nozze» scherzò, «oh, beh, almeno so che esiste qualcosa che riuscirebbe a metterle tutte d’accordo!»

Lucius arrossì. Sembrò volenteroso di cambiare argomento. «E tuo padre?»

«Ah, Cygnus Black III» iniziò lei con un tono volutamente intriso di sarcasmo, «se non ci fosse in casa giuro che si noterebbe allo stesso modo.»

Lui non trattenne un sorrisetto. Ritornò alla sua lettura. Passarono cinque o sei minuti di silenzio, nei quali lei si era alzata per scegliere un libro per se stessa dal suo comodino, dopodiché lui parlò: «Pensi che si sveglierà almeno il giorno in cui gli chiederò la tua mano?»

Narcissa si immobilizzò. Senza sapere bene perché, il suo primo istinto fu quello di ribattere con un: «Non vedo perché dovresti chiederla a lui la mia mano.» Glielo disse con un tono talmente stizzito che non si sarebbe stupita se lui avesse fatto fatica a riconoscerlo.

«Ovviamente la chiederei prima a te» puntualizzò, senza guardarla negli occhi, anche se lei riuscì comunque a intravedere una sfumatura rossastra spargersi per le sue guance. «Però è tradizione chiedere anche al padre della sposa il permesso di...»

«Il permesso?» sbottò lei.

Quella reazione inaspettatamente aggressiva lo portò a guardarla negli occhi. «Sai cosa intendo.»

«Lo so e non mi piace.» Narcissa tornò sul letto a baldacchino accanto a lui, sollevandosi sulle ginocchia e guardandolo negli occhi con una certa serietà. «L’uomo che sposerò non dovrà chiedere il permesso a nessuno di fare niente

Lucius ghignò. «Nemmeno a te?»

«Solo se ciò che vuole fare riguarda anche me. Altrimenti no, nemmeno io dovrò poterlo fermare.»

Non sapeva da dove provenisse tutta quell'audacia, era un mistero per lei perché quell'ambizione tipica dei Serpeverde fosse venuta fuori proprio in quel contesto, in quel preciso momento. L'unica cosa che le fu veramente chiara era che nella sua vita necessitasse della presenza di una figura possente, non fragile come quella di suo padre; concreta, non buona solo a parlare come quella di sua madre; forte e disposta a tutto, non debole e compassionevole come quella di Andromeda; infine, una che la sapesse amare per davvero, non come quella di Bellatrix.

Doveva farglielo capire. Lui aveva avuto il coraggio di rivelarle un suo sogno, un suo progetto: trascorrere il resto della loro esistenza insieme; e per quanto potesse apparire affrettato, seppur fossero entrambi solo dei ragazzini che della vita non sapevano nulla, sentiva di volerlo anche lei; ma aveva bisogno di essere certa che Lucius fosse quello giusto.

«Capisco» rispose lui, chiudendo il libro che stava leggendo e alzandosi in piedi; la prese per mano e la condusse gentilmente al centro della stanza, della sua camera da letto, maestosa nell'ampiezza e sfavillante per tutto l'oro che conteneva. «Tu vuoi vivere con me, Narcissa?» le chiese con quella voce che non avrebbe mai attribuito a un bambino di dodici anni, quella voce alla quale non avrebbe negato niente.

«Sì.»

«E allora più tardi ti accompagnerò a prendere le tue cose. Qui c'è spazio in abbondanza per entrambi.»

Le vennero gli occhi lucidi. Il modo in cui aveva capito perfettamente il significato di ciò che gli aveva detto le diede i brividi. Lo abbracciò con tutta la forza che aveva.

Lucius le carezzò i lunghi capelli biondi con la mano destra, mentre con l'altra la stringeva a sé come se ne dipendesse della loro sorte.

La sua colonia alla verbena e rosmarino mista al suo tipico odore di agrumi e di zolfo le pervase le narici e le confuse la mente.

Fu come una sensazione, una percezione inconscia, la consapevolezza che tra quelle braccia sarebbe stata pronta persino a morire; in quell'istante capì che Lucius Malfoy facesse proprio al caso suo.


 

 

Angolo autrice
E rieccomi, con qualche giorno di ritardo (chiedo venia).
Sarò sincera e stranamente poco modesta nel dire che mi piace la piega che sta prendendo questa storia, anche se sono — e probabilmente sarò sempre fino alla fine dei miei giorni — ancora parecchio insicura sull'IC dei personaggi e sul modo in cui ho cercato di trasmettere i loro pensieri e le loro azioni.
Spero che mi possiate far sapere cosa ne pare a voi di questo mio piccolo progetto e vi ringrazio a prescindere di essere arrivat* fin qui. ♥

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Giandra