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Autore: AmeliaRose    01/08/2019    3 recensioni
[SusanxLegolas, Crossover "Le Cronache di Narnia" e "Il signore degli anelli"]
Dal primo capitolo:
Quello che riferì non era molto promettente: gli orchi avevano dichiarato nuovamente guerra e le megere si facevano vedere sempre più spesso nei boschi vicini al castello. Era passato troppo poco tempo dall'ultima battaglia e non erano ancora fisicamente pronti a respingerli nuovamente. Aslan, allora, suggerì di chiedere aiuto a un Re appartenente a un altro mondo, Re che Aslan riteneva saggio e più propenso a stringere un alleanza. [...] Il loro Re, dopo molte ore passate a consultarsi, accettò di aiutarli e di creare questa alleanza solo se Narnia avesse concesso loro una cosa: un matrimonio che univa effettivamente i due mondi.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Le Cronache di Narnia, Il Signore degli Anelli e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà, tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento"



07. Tanta preoccupazione per nulla?

 
 

Era ormai giunta la sera e lo spicchio di luna era già in alto nel cielo illuminando la radura circostante e creando, attraverso le foglie degli alti alberi e rami, giochi di luce spaventosi; Non sembravano soli ma circondati da nemici d'ombra pronti ad attaccarli.
Re Peter, poco prima che calasse il sole, aveva ordinato ai suoi uomini di preparare un falò per riscaldarsi, sapeva benissimo che durante la notte in quei luoghi la temperatura si abbassava di moltissimo e non voleva che qualcuno rischiasse l'ipotermia.
Aveva anche imposto dei turni di controllo del perimetro per evitare che le megere gli giocassero un brutto scherzo attaccandoli da tutti i lati possibili e in cui erano scoperti.
Legolas, d'altro canto, era rimasto nel punto esatto in cui aveva lasciato e visto per l'ultima volta la sua Susan; Con i suoi occhi elfici scrutava il paesaggio dinanzi a sé attento ad ogni movimento anomalo e le sue orecchie ascoltavano con premura anche il più piccolo dei rumori che il bosco provocava con le sue foglie e con i suoi abitanti animali.
Era preoccupato, tanto preoccupato, per la sua futura sposa.
Erano passate ormai parecchie ore dalla sua ultima veduta e nella sua mente, ormai, si erano creati scenari pericolosi e dolorosi che la riguardavano.
"Che cosa starà facendo in questo momento? Perché ci sta mettendo così tanto? Che cosa le staranno facendo? Il suo cuore in questo momento sta battendo assieme al mio oppure si è fermato per sempre?", erano domande che si ripetevano con maggiore frequenza e che da ore popolavano la sua mente.
Cercava di avere sempre fede e fiducia nel suo ritorno, quelli non li abbandonava mai, ma era normale, a detta sua, preoccuparsi per così tanto.
«Tornerà, non vi dovete preoccupare.», lo rassicurò Peter una volta arrivato al suo fianco. «Perché non vi sedete davanti al fuoco? E' da ore che state in piedi in questa posizione e il freddo sta iniziando a farsi più resistente, almeno riscaldatevi un po', bevete e mangiate qualcosa così avrete anche lo stomaco caldo.», aggiunse.
Legolas non accennò a distogliere lo sguardo dal bosco.

«Non ho appetito.», lo informò l'elfo, «E anche se l'avessi non riuscirei a mangiare dalla preoccupazione.».
Peter guardò il bosco assieme a Legolas per un po' in silenzio, la mano sull'elsa della spada volendo essere sempre pronto nel momento del bisogno e con le orecchie ben tese per avvertire tempestivamente un imminente pericolo.
«Come fate a sapere che tornerà? Cosa vi da questa sicurezza?», domandò, infine, l'elfo.
Re Peter fece un piccolo sorriso sentendo quella domanda.

«Voi avete fratelli o sorelle?», domandò il ragazzo biondo.
Legolas scosse la testa e lo guardò curioso.
«Vedete, è difficile da spiegare. Io e Sue abbiamo pochi anni di differenza ed un legame molto forte tra di noi, così come lo abbiamo con il resto dei nostri fratelli e sorelle.», spiegò cercando con cura le parole da utilizzare per spiegare al meglio quello che sentiva e per far capire all'elfo la motivazione della frase detta poco prima, «Ed è proprio questo legame che abbiamo dalla nascita che mi fa capire che lei tornerà sana e salva da noi. Immaginatevi un sottile filo che lega me e i miei fratelli, quando uno di loro è in pericolo da qualche parte quel filo comincia a muoversi e noi, quasi all'istante, sentiamo quelle vibrazioni arrivarci alla pancia come un brutto mal di stomaco che non va mai via. Ecco, quando qualcuno di noi manca o viaggia da qualche parte e sentiamo quel mal di pancia, sappiamo che l'altro, o l'altra, è in pericolo.».
Legolas lo fissò per qualche secondo prima di concentrarsi nuovamente sul bosco.

«Non è che forse senti mal di pancia perché hai mangiato qualcosa di cattivo?», domandò l'elfo ingenuamente.
Re Peter sorrise nuovamente a causa della sua domanda.

«Con il tempo comincia a capire il motivo per cui hai quel mal di pancia... Ogni volta sapevo che non era causato dal cibo ma che era causato da uno dei miei fratelli che in quel momento si trovava in pericolo. L'ho sentito quando Edmund era in compagna di Jadis, l'ho sentito durante le battaglie quando mio fratello e le mie sorelle erano in difficoltà, se non fossi intervenuto tempestivamente ora non sarebbero nemmeno più qui a camminare sulla solida terra. Ma ora non sento quella sensazione allo stomaco, sono certo che Susan sta bene, probabilmente starà tornando da noi. Qualsiasi cosa abbiano avuto in mente le megere non può durare ancora a lungo.».
Peter scrutò attentamente l'elfo di fianco a lui prima di ritornare a parlare, ma questa volta con un sorriso allegro.
«Vedrai, Susan avrà già sistemato tutto quanto e da domani non avrete che di preoccuparvi dei preparativi del vostro matrimonio!», disse il Magnifico cercando di spostare la conversazione su qualcosa di più leggero e di felice.
Il voltò dell'elfo si illuminò per qualche secondo prima di ritornare ad essere serio.

«Ed io non vedo l'ora che questa accada. Non ho mai incontrato, neanche nella mia Terra, una persona così tanto dolce e coraggiosa come vostra sorella Susan. Sono così onorato e fortunato di pensare che tra breve tempo sarò suo marito e lei mia moglie... Spero che per la Regina Gentile sia lo stesso.», mormorò Legolas con tono speranzoso.

«Conosco così tanto bene mia sorella che vi posso rispondere io per lei: Prova le stesse cose che provate voi... E non le mostra in pubblico per non addolorare troppo nostra sorella Lucy.», disse Peter.

«Ma vostra sorella Lucy potrà venire nel nostro mondo ogni volta che lo desidererà, così come Susan potrà venire a trovarvi.», rispose Legolas confuso.
Non capiva come la piccola Pevensie potesse aver pensato anche solo per un istante che non avrebbe più rivisto la sua tanto amata sorella.
Aveva forse paura che lui le avrebbe proibito di recarsi a Narnia per trovare e stare un po' di tempo con la sua famiglia?

«Lucy ha paura di dimenticare Susan.», rispose involontariamente Peter alla domanda che l'elfo aveva solo pensato.
«Conoscete la nostra storia, sapete che Narnia non è il nostro posto natio.», Legolas annuì all'affermazione di Re Peter, «Ma più stiamo qui e più tendiamo a dimenticarci della nostra vita passata... Lucy ha cominciato a dimenticare il volto e la voce di nostra madre e questa situazione la sta mandando in paranoia e la sta logorando. Crede che le succederà la stessa identica cosa con Susan dopo anni dal suo trasferimento nella vostra Terra.»

«Questo non avverrà, ve lo posso assicurare! Susan verrà a trovarvi ogni volta che vorrà, a ogni vostra festività e se vorrete potrete fare lo stesso voi. Sarei ben lieto di mostrarvi la mia Terra e di farvi conoscere ogni suo posto nascosto!», disse con intensità Legolas.
Re Peter sorrise nel sentire le sue parole.

«Sapevo che avreste risposto così e che queste sono le tue intenzioni. Sarà felice Lucy di sapere che Susan tornerà a trovarci e che anche lei potrà andare a trovarla.», confessò Peter sollevato, «Sai, probabilmete Edmund non lo ammetterà mai ma siamo tutti felici che tu diventerai il marito di Sue, non potevamo chiedere di meglio per lei.», aggiunse sincero.
Il cuore di Legolas si riempì di gioia nel sentire quella frase.

«Non immaginate quanto mi rende felice sapere questo. Vi posso assicurare che con me Susan non correrà pericoli di nessun genere, avrà rispetto da tutti gli abitanti di Bosco Atro, avrà amore da me, da mio padre e dai nostri futuri figli. Lo giuro, sono disposto a giurarlo anche sulla mia vita se lo vorrete!».
Re Peter appoggiò una sua mano sulla spalla dell'elfo e la strinse con un sorriso.

«Lo so, non c'è bisogno di giurare sulla vostra vita. Sappiamo, io più di tutti perché sono stato nel vostro Mondo, che con voi nostra sorella sarà al sicuro da ogni male.».
All'improvviso Legolas si voltò di scatto verso il bosco e Peter riportò velocemente la mano sull'elsa della spada.
«Hai sentito qualcosa di preoccupante?», domandò serio il giovane Re.

«Dei passi che vengono verso di noi... Sono troppo leggeri per appartenere ad un uomo.», lo avvertì l'elfo.

«Potrebbe essere Susan.», mormorò Re Peter.
Legolas sperò con tutto sé stesso che fosse per davvero lei e che, più di tutto, stesse bene.
Haldir si avvicinò e si mise di fianco al suo compagno d'armi, gli altri elfi, invece, si posizionarono dietro di loro per aiutarli se ne avessero avuto bisogno.
Da dietro un albero sbucò Susan visibilmente stanca, illuminata dai raggi lunari Legolas potè giurare di aver notato che la sua pelle era di un pallore insolito.
L'elfo si precipitò velocemente verso di lei e la raggiunse per primo seguito poi dai suoi fratelli.
«Susan, stai bene?», le domandò Peter preoccupato.
La Regina Gentile sorrise alle persone davanti a sè e annuì.

«Si, sto benissimo, non vi dovete preoccupare. Sono solo stanca e non vedo l'ora che arrivi il momento di appoggiare il capo sul cuscino per dormire.», rispose dolcemente.

«Che cosa avete fatto alla mano? Vi siete ferita durante il vostro cammino? O sono state quelle orride creature a ferirvi?», domandò Legolas guardandogliela con fare preoccupato.
Nessuno dei presenti, tranne l'elfo di fianco a lei, si era accorto che la giovane Regina teneva la mano nascosta all'interno della manica della sua casacca.

«Non è niente.», inizio a dire Susan nascondendo il braccio dietro la schiena.

«Se non è niente perché la stai nascondendo a noi?», domandò Edmund con l'ira che stava cominciando a crescere in lui.
Il Giusto sapeva che la sorella avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvare Narnia ed i suoi abitanti dal male ma sapeva anche che quell'impegno l'avrebbe reso doppio se si trattava di salvare o aiutare uno dei suoi fratelli o la piccola Lucy.

«Susan.», iniziò a dire il Magnifico, «Hai stretto qualche patto con loro? Hai giurato con il sangue?», domandò.
La fanciulla guardò per qualche secondo negli occhi di suo fratello maggiore prima di rispondere. 
Sapeva dentro di sé di aver fatto la cosa giusta, che probabilmente non c'era altra soluzione che fare quello che gli aveva detto quella megera per togliere il marchio a Lucy, ma aveva comunque paura della reazione negativa che avrebbero avuto sicuramente i suoi fratelli una volta saputo quello che aveva fatto.

«Non c'era altra soluzione, era l'unica cosa che si poteva fare per togliere quel marchio su Lucy.», iniziò a dire la fanciulla, ma Edmund non aspettò oltre e riuscì a prendere la mano che Susan teneva nascosta dietro la schiena facendola sussultare dal dolore dato che, senza farlo apposta ovviamente, il fratello aveva premuto una parte ancora dolorante.
Legolas, quasi all'istante, prese il polso di Edmund e lo strinse fino a quando il giovane non mollò la presa sulla sorella.
L'elfo ed Edmund si guardarono in cagnesco mentre il silenzio era calato nel bosco attorno a loro.
Gli elfi e i cavalieri di Narnia aspettavano una qualsiasi reazione dai due con il fiato sospeso, tutti però speravano che il Magnifico intervenisse prima dell'irreparabile: Nessuno voleva una guerra interna tra di loro.
Peter guardò dapprima Legolas e poi Edmund sperando che le cose si sarebbero sistemate con il tempo, non voleva fare da paciere per entrambi e non voleva dissapori tra i membri della sua famiglia, non li avrebbe tollerati.

«Che cosa hai dovuto fare per togliere il marchio a Lucy?», domando Re Peter concentrandosi sulla sorella, sperò che la sua domanda avrebbe distolto i due da qualsiasi iniziativa che avrebbe potuto portare ad una spaccatura nella famiglia.

«Donare un po' del mio sangue, e quindi anche un po' della ma forza ed energia, alla megera responsabile di quel marchio.», spiegò la Gentile, «Mi aveva spiegato le motivazioni del suo gesto. In poche parole le megere sono state vittime di un attacco abbastanza pesante e forte, lei si era indebolita parecchio e aveva bisogno di energia e forza per riuscire a non perire nelle prossime battaglie.», continuò, «Ma serviva del sangue specifico e per questo scelse all'inizio Lucy... Ma a quanto pare non ha funzionato come pensava perché Lucy non era sufficientemente forte da dargli ciò che necessitava.», finì.

«Avviciniamoci al fuoco.», disse Legolas alla Regina indicandole il falò, «Voglio controllare la ferita, voglio essere sicuro che sia tutto apposto e che non abbia fatto altro che possa metterti in pericolo.», pronunciò quelle parole con un tono che non ammetteva repliche e obbiezioni.
Susan annuì ed assecondò la sua richiesta.
Per lei non c'era nessun motivo di controllare la ferita, l'avevano medicata ed aveva osservato con attenzione la megera che aveva preparato la sostanza medicinale e lei non aveva aggiunto qualche ingrediente pericoloso e nocivo o omesso qualche sostanza importante per la guarigione della ferita appena inferta.
Ma non voleva creare altri dissapori, la tensione si poteva tagliare con un coltello ed era facile in quel momento aggravare la situazione, come se già non lo fosse.
Arrivati davanti al falò Susan si sedette sopra ad un tronco che fungeva da sedia e guardò mentre Legolas, con premura, slegava la morbida fasciatura bianca ed esaminava la ferita meticolosamente.
Era un piccolo taglio posto al centro della mano, la megera che l'aveva fatto l'aveva rassicurata che non ne sarebbe rimasta traccia una volta guarita - non che a Susan importasse molto di una possibile cicatrice visibile - e Legolas la esaminò al millimetro.
Avvicinò anche il naso per sentire meglio l'odore dell'unguento che la megera aveva utilizzato per medicare la ferita e poté vedere del sollievo nel suo volto non appena si ritrasse un po' dalla sua mano.
«A quanto pare il medicinale che hanno usato è lo stesso che usiamo noi per medicare le ferite dopo una battaglia.», annunciò l'elfo facendo fare un sospiro di sollievo ad entrambi i fratelli Pevensie, «L'odore poi è lo stesso e posso confermare che non hanno aggiunto nessuna sostanza anomala che potrà in futuro danneggiare la cute di Susan.».
Legolas riguardò la mano e con un dito accarezzò la piccola ferita posta sul polpastrello dell'indice.

«La megera pensava che bastava poco del mio sangue per ridarle forza ma a quanto pare ha fatto in tempo a richiudersi la ferita prima che lei potesse essere in totale forza.», rivelò Susan, «Ed al posto di riaprirla ha pensato che forse con una ferita più grande che portava più sangue avrebbe avuto velocemente quello che voleva.».
Legolas avvicinò le sue labbra al suo indice e baciò la piccola ferita come segno di pronta guarigione.
Susan arrossì, non aveva mai condiviso momenti intimi come quelli davanti ai suoi fratelli.
Peter ed Edmund distolsero lo sguardo imbarazzati, notarono però che non erano gli unici ad averlo fatto ma anche altri cavalieri ed elfi che stavano assistendo ed ascoltando la scena.
«Possiamo tornare al castello ora?», domandò Susan con voce stanca, «Voglio assicurarmi immediatamente che il marchio è stato tolto e che Lucy sta di nuovo meglio.».
Legolas porse alla Regina Gentile la mano che lei accettò prontamente e si alzò dal suo posto.

«Si, credo che sia proprio giunta l'ora di ritornare a casa. Dopo che ci siamo accertati della salute di Lucy ci dovrai dire cosa è successo con le megere e non dovrai tralasciare nulla, capito?», ordinò Peter guardando severamente la sorella.
Susan annuì e si avviò con Legolas al proprio fianco verso il loro cavallo.
Edmund a gran voce ordinò ai suoi uomini di accendere altre torce prima di spegnere il fuoco e di prepararsi per l'imminente ritorno a casa.
Obbedirono tutti alla svelta, cercando di non dimenticarsi nulla in quel posto, e una volta accesa l'ultima torcia e spento il fuoco ripartirono per Cair Paravel.
Susan si strinse forte a Legolas e appoggiò il suo viso sulla sua schiena, l'elfo prese una delle sue mani strette in vita e dolcemente la strinse sollevato nel saperla al sicuro e stretta a sé.
La fanciulla si addormentò durante il viaggio accompagnata dal dolce movimento del cavallo e dal profumo del suo principe.


La Regina Lucy, stretta nella sua vestaglia color rosa pallido, stava aspettando con pazienza il ritorno a casa dei suoi fratelli e della sua amata sorella.
Si era svegliata all'improvviso e con il cuore che batteva all'impazzata, come se si fosse appena svegliata dal peggiore degli incubi.
Dopo aver mangiato qualcosa e recuperato un po' delle sue forze, si era intestardita ed aveva indossato la sua vestaglia per poi uscire in fretta - sotto lo sguardo stupito del guaritore a causa del suo veloce recupero delle forze - per andare a sedersi su uno dei tanti scalini dell'entrata del castello.
Mr. Tumnus era accorso da lei preoccupato ma quando la vide di nuovo in forze e con un sorriso dolce sul viso si quietò all'istante.
Sapeva che chiederle di ritornare nelle sue stanze ad aspettare la sua famiglia era fuori discussione, lei avrebbe aspettato il loro ritorno su quei scalini anche se il tempo fosse mutato all'improvviso portando con sé grandine, pioggia e gelo.
Chiese al cuoco se poteva preparare del thè caldo e sfornare qualche biscotto al cioccolato così per rendere l'attesa più dolce e per aver qualcosa di caldo nello stomaco e lui preparò il tutto nel minor tempo possibile.
Lucy non era minimamente preoccupata per i suoi fratelli, era sicura che sarebbero tornati presto da lei con tantissime novità che sperava tutte buone.
Quando in lontananza sentì il rumore dei cavalli e il cammino dei soldati fece cadere sul suo piattino un biscotto al cioccolato e si precipitò da loro.
I suoi fratelli appena la videro correre verso di loro sorrisero felici, qualsiasi cosa avesse fatto Susan aveva apparentemente funzionato.
La Regina Gentile si svegliò quando sentì le urla felici della sorella minore e non appena il cavallo si fermò, scese alla svelta e corse ad abbracciarla.
Ben presto non erano solo in due ad abbracciarsi ma bensì in quattro, tutti i fratelli erano in cerchio stretti in un caloroso abbraccio contenti che la loro sorellina stesse di nuovo bene e, cosa più importante, in salute.


Tutti e sei - Peter, Susan, Edmund, Lucy, Legolas e Haldir - si ritrovarono poco dopo in una delle stanze più confortevoli del castello, tutti intenti ad ascoltare ogni attimo che aveva vissuto la Regina Gentile assieme alla megera che aveva scagliato addosso alla piccola Lucy il marchio.
Susan raccontò loro del patto che aveva fatto con lei, che quando ci sarà la grande battaglia loro si uniranno con i Narniani e gli elfi per affrontare il nemico che avevano in comune.
«Non riesco a credere a questa cosa.», disse Edmund una volta finito il racconto, «Secondo me loro non si uniranno mai alla nostra battaglia. Se fossi stato in te avrei voluto una prova del suo giuramento.», finì incrociando le braccia al petto e accomodandosi di più sullo schienale della sua comoda poltrona.

«Edmund,», iniziò la sorella maggiore, «Bisogna avere fede. Sono sicura che manterrà la promessa data.», annunciò convinta.

«E se non lo facesse?», domandò.
Susan ci penso un attimo all'eventualità della cosa.

«Beh, nel caso rompesse il patto immagino che così avremo imparato per davvero che non dovremmo fidarci di loro. Ma, per ora, l'importante è che abbia tenuto la parola sulla rimozione del marchio impresso su nostra sorella Lucy.»,
Re Peter si voltò verso la porta dove il guaritore pochi minuti prima era uscito.

«Secondo il nostro medico loro hanno tolto per davvero il marchio. E' riuscito a creare una sorta di crema che può fargli vedere se un marchio non visibile è ancora presente o meno e il risultato è che non c'è più.», aggiunse il biondo. «Quindi, almeno su questo, la megera ha mantenuto la parola. Per il loro unirsi a noi in battaglia non abbiamo garanzie ma concordo con Susan, dobbiamo avere fede e fiducia.», aggiunse convinto guardando il fratello minore, «Il nostro nemico è anche il loro e se non desiderano più che una di loro venga uccisa ed i loro villaggi distrutti e saccheggiati si uniranno a noi in battaglia.».

«Spero che tutti voi abbiate ragione.», riuscì solo a rispondere Edmund, non sembrava ancora completamente convinto della cosa.
Peter guardò l'orologio posto sopra al caminetto acceso e sospirò.

«Si è fatto tardi.», comunicò ai presenti, «Per tutti.», disse infine guardando la piccola Lucy.
Tutti i presenti, tranne Lucy, annuirono.
Erano visibilmente stanchi e avevano di certo bisogno di qualche abbondante ora di sonno.
«Posso dire che è arrivata finalmente l'ora di andare a dormire. Da domani, per un po' di tempo, ci dovremmo preoccupare solo dei preparativi del matrimonio di Susan e Legolas.», disse con un sorriso guardando i diretti interessati.
I sei si alzarono dai loro posti e dopo essersi augurati la buonanotte uscirono dalla stanza diretti verso le loro camere.
Tutti tranne Legolas che decise di accompagnare Susan nei suoi appartamenti, rimaneva ancora troppo pallida secondo lui e voleva assicurarsi che rientrasse senza problemi.
Stavano camminando uno vicino all'altra in silenzio, Legolas di tanto in tanto si perdeva a guardarla e notò che nervosamente girava e rigirava il suo anello di fidanzamento nell'anulare.

«Qualcosa ti preoccupa?», domandò fermandosi.
Susan si fermò e lo guardò anche lei da qualche passo di distanza.

«Come?», domandò la giovane fanciulla ancora persa nei suoi misteriosi pensieri.

«Ho notato che continuavate a girare nervosamente l'anello al dito e mi chiedevo cosa vi preoccupasse così tanto.», spiegò l'elfo.

«Oh,», mormorò sorpresa Susan, «Stavo ripensando a quello che era successo tra te e mio fratello poche ore fa e spero che per Edmund non sia un fatto tanto grave da dare malumori nei prossimi giorni.», spiegò.

«Posso andare da lui e chiedergli scusa se volete.», disse Legolas avvicinandosi sempre di più alla sua futura sposa.
Susan sorrise e scosse il capo.

«No, non avete fatto nulla di male alla fine. Capirà e si farà passare qualsiasi sentimento sta passando in questo momento.», disse dolcemente.
Legolas sorrise e le accarezzò con una mano la guancia.
Il suo tocco era gentile e delicato ed a Susan piacque moltissimo il suo gesto e la sua delicatezza.

«Ho avuto paura per voi oggi.», confessò guardandola negli occhi, «Quando le ore erano divenute troppe ho cominciato a temere il peggio. Temevo che quelle creature vi avessero fatto qualcosa di brutto.».
Susan posò la sua mano su quella di Legolas ancora ferma sulla sua guancia e l'elfo si soffermò sullo scintillio luccicante provocato dalla luce della torcia sull'anello di fidanzamento di lei.

«Ma non è successo niente alla fine,», disse, «Guardami, sono qua davanti a te.», aggiunse con un sorriso.

«Ma potevate non esserci. Non so come farò durante la battaglia a non temere per la vostra vita e pensare di non essere con voi per proteggervi nel momento del bisogno...», disse Legolas aprendo il suo cuore e le sue preoccupazione a lei.

«Shhh», mormorò la Regina Gentile al suo principe, posando poi il suo indice destro sulle labbra candide dell'elfo, «So proteggermi da sola e tu lo sai, ma ti prego, non parliamo della guerra adesso, non pensiamoci. Cerchiamo solo di vivere questi momenti al sicuro che ci restano con felicità e gioia, cerchiamo sempre di avere fede nell'altro e di pensare positivo sperando sempre nel meglio.», continuò, «E cerchiamo di vivere questi attimi che ci rimangono in pace amandoci come faremo fino al giorno in cui emetteremo il nostro ultimo respiro.».
Legolas chinò il capo avvicinandosi sempre di più a quello di Susan, i loro nasi si sfioravano appena.
Tutto attorno a loro, dalle fiamme delle torce ed al tempo, sembrò rallentare fino a quando le loro morbide labbra non si incontrarono per la prima volta.
Il bacio era di una delicatezza inaudita, le labbra di entrambi erano perfette per l'altra e sembravano nate solo per adattarsi insieme come due pezzi di un puzzle che solo tra di loro potevano incastrarsi e creare così un paesaggio meraviglioso.
Pochi secondi del loro primo bacio ed entrambi provarono un senso di appartenenza che mai avevano provato con qualcuno prima di allora.
Nelle loro menti - e nei loro cuori - capirono che erano nati per incontrarsi ed amarsi, che loro due erano anime gemelle appartenenti a due mondi differenti e che il loro era un amore scritto nelle stelle, un amore puro che sarebbe divenuto sempre più forte e, forse, descritto nelle canzoni e nei racconti come uno dei più rari mai visti prima di allora, soprattutto tra due specie di creature diverse, e che in molti avrebbero invidiato desiderando di venire amati a loro volta con così tanta intensità e con così tanta lealtà.
E così, con il dolce rumore delle onde del mare in sottofondo, il Principe e la Regina Gentile cominciarono ad amarsi per davvero.


Angolo Autrice:
Lo so, sono anni che non aggiorno questa fanfiction e avete tutte le ragioni per essere arrabbiati.
Ma ora sono tornata e non ho intenzione di abbandonarla e di lasciare in sospeso la storia.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
A presto, spero.
 
 
 
   
 
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