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Autore: Syerra    02/08/2019    2 recensioni
"Tsubasa respira e cerca di mantenere il controllo” gli sussurrò in un orecchio Taro, il capitano si mosse sconnessamente sulla sedia, vide che anche gli altri compagni della Nankatsu guardavano meravigliati la donna di fronte a loro. Chi si sarebbe mai immaginato che il medico sportivo sarebbe stata la loro ex compagna di scuola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non riusciva a prendere sonno, sembrava sul punto di esplodere dalla felicità, presto sarebbe diventato padre. Continuava a sorridere e a fissare il volto rilassato di sua moglie, per poi accarezzarle il ventre ancora piatto
“Jun se continui così va a finire la consumerai”
“Scusa è più forte di me”
Yayoi fece roteare gli occhi, si girò verso il comodino per afferrare la brocca d'acqua, ma con fare sconsolato si accorse che era vuota. Appena si mise in piedi Jun le afferrò l'oggetto dicendole che ci avrebbe pensato lui
“Guarda che sono incinta non invalida”
“Lo so ma non voglio che ti sforzi, su ora torna a letto. Vuoi qualcosa da mangiare?”
“Jun per l'amor del cielo, non sono ancora nel periodo delle voglie e non iniziare a mettermi all'ingrasso”
Stava per controbattere, ma l'espressione irremovibile della moglie lo fece desistere ed uscì dalla stanza prima di farla arrabbiare seriamente. Yayoi era sempre dolce e carina, ma appena la si faceva arrabbiare diventava una furia.

La luna era talmente splendente che illuminava la cucina e non dovette accendere la luce per trovare la bottiglia d'acqua. Sentì un rumore in veranda, non se ne preoccupò, probabilmente era qualche gatto in cerca di cibo. Stava per andare via quando sentì una sorta di risata, rimase in ascolto e gli sembrarono proprio delle voci, così uscì e ciò che vide per poco non gli fece venire un coccolone. Genzo stava baciando Hitomi
“Cosa cazzo stai facendo?!”
I due si staccarono immediatamente, anche se era buio notò Hitomi sbiancare
“Ju-Jun noi”
Non la lasciò neanche finire, la sua mente gli continuava a dire di prendere la ragazzina, rinchiuderla in una stanza e poi spaccare la faccia al portiere. Come una furia l'afferrò per un braccio e la trascinò in casa, la sentì chiedergli di calmarsi e di lasciarla andare, ma non gli diede retta.
Fu Genzo a bloccarlo e a separarlo da Hitomi, poi tenendola per mano la mise dietro di se come se volesse proteggerla e ciò lo fece andare di più in bestia, non era lui quello che stava sbagliando, era quello stronzo di Wakabayashi. Con voce alterata gli urlò di allontanarsi da lei, ma il portiere non si mosse di un millimetro e continuò a fissarlo con uno sguardo impenetrabile.
In un attimo fu addosso all'amico, che aveva prontamente spostato Hitomi, gli tirò un pugno in faccia, Genzo si riprese subito e lo bloccò contro il muro.
Il trambusto svegliò tutta la casa, nonostante non capisse bene cosa stesse succedendo, Tsubasa cercò di separare i due, fortunatamente fu aiutato da Taro che trattenne Jun.
“Cosa cavolo sta succedendo?!”
Jun fissò con uno sguardo quasi spiritato il capitano mentre gli diceva
“Chiedi a Genzo, anzi no te lo dico io. Ho beccato quello stronzo mentre stava circuendo una ragazzina, ecco cosa sta succedendo!”
A quelle parole Tsubasa e tutti gli altri rimasero sbigottiti, Yoshiko afferrò il braccio di Hikaru e lo tenne stretto come per paura che partisse in quarta per andare a picchiare Genzo. Come rianimata Hitomi urlò
“Non è così”
“Tu stai zitta, faremo i conti dopo”
“Non ci provare neanche a prendertela con lei”
Tsubasa dovette ricorrere a quasi tutta la sua forza fisica per poter trattenere il portiere
“Mamma perché state urlando?”
Gli animi si calmarono un attimo perché dalle scale erano comparsi i due bambini ancora leggermente assonnati, fortunatamente Isabel li convinse ad andare in camera con lei dicendogli di non preoccuparsi e gli avrebbe fatto compagnia con una bella storia.
Taro fece un lungo sospiro, lo sapeva che sarebbe andata a finire così, si sentì anche leggermente in colpa, se non avesse fermato Genzo quella sera, Jun non li avrebbe scoperti in quel modo, magari sarebbe stato meno incavolato e forse ne avrebbero parlato civilmente. Doveva cercare di sanare gli animi o anche Hikaru sarebbe partito per la tangente
“Calmiamoci tutti ok, lo so che sei incazzato nero Jun, ma con la violenza non risolviamo nulla, adesso ci sediamo e ne parliamo”
Misugi lo guardò allibito, come se avesse bestemmiato
“Ma di che cazzo dobbiamo parlare? Se non li avessi beccati sarebbe finita come al solito, Genzo se la sarebbe portata a letto e poi tanti saluti. Dannazione non ti credevo capace di cadere così in basso”
Genzo cercò di appellarsi a tutto il suo autocontrollo, si sentì ferito e incavolato, posò lo sguardo sulla sua ragazza, doveva stare calmo per lei
“Non sarà come le altre volte”
“O ma si certo, cosa c'è di diverso? Sei incapace di avere una relazione, così finirà come sempre, ti stancherai e poi le spezzerai il cuore”
“Ti dico che sarà diverso”
“Perché?! Aspetta, è vero non ci avevo pensato, c'è un oceano che vi divide, hai già la scusa sul piatto d'argento. ”
Con un moto di rabbia Genzo urlò
“Perché la AMO DANNAZIONE”
Finalmente Jun rimase senza parole, aprì un paio di volte le bocca, ma non ne uscì nessun suono. Genzo si girò verso Hitomi e la vide guardarlo piena di emozione
“Ci ho provato seriamente a stargli lontano, però non ce la faccio. Avrei decisamente preferito dirtelo in un altro modo e momento”
Tutti quelli che conoscevano Genzo sapevano quanto fosse restio a parlare dei suoi sentimenti e sopratutto quanto pesasse le parole, se aveva detto tutto ciò era perché lo pensava davvero. Hikaru si girò verso sua moglie, con lo sguardo gli fece intendere che era calmo, così si avvicinò e con voce ferma chiese al compagno di squadra
“Ne sei sicuro?”
Genzo sostenne lo sguardo di Mastuyama, sapeva quanto lui e Jun fossero legati a Hitomi, non avrebbe mai permesso a nessuno di prendere in giro la ragazzina
“Sì”
Hikaru poi volse il suo sguardo verso Hitomi, non dovette neanche chiederle se anche lei provava lo stesso per Genzo, la sua espressione parlava da sola
“Be allora c'è poco da fare, basta che non la fai soffrire se no ti ammazzo”Jun non sembrava d'accordo, ma lo sguardo di sua moglie lo fece desistere
Il portiere sorrise verso il compagno di squadra, poi si ritrovò davanti Sanae la vide fissarlo con uno sguardo duro e incavolato, forse non erano solo Jun e Hikaru quelli da temere. Sembravasul punto di esplodere, quando la vide aprir bocca per istinto trattenne il respiro
“Genzo Wakabayashi sappi che sono altamente incavolata con voi due, come avete potuto nascondere una cosa del genere?! Vieni e fatti medicare quel taglio sul labbro e tu signorinella parleremo dopo”
Hitomi sorrise alla cognata, sapeva benissimo che li aveva già perdonati.

Nonostante tutto Sanae fu delicata con Genzo, dopo averlo fatto sedere aveva preso il cotone imbevuto di alcool per pulire la ferita e lo guardò per bene.
“Niente di grave, non ci vanno i punti. Però fossi in te farei sparire quel sorrisino dal volto, sai mi prudono le mani”
Tsubasa era rimasto con loro, come se avesse paura che la sua dolce metà attentasse alla vita del compagno di squadra. Era buffo vedere un uomo di un metro e ottanta intimidito da una donna alta un metro e sessanta, senza volerlo iniziò a ridacchiare beccandosi un'occhiataccia da entrambi.
“Guarda che potrei sfogarmi su di te”
“Pietà, non centro nulla”
Fu la volta di Genzo di guardare in modo sarcastico il capitano, poi tornò serio
“Hai ragione Sanae, dovevo dirti prima quello che provo per Hitomi. A mio discolpa posso dire che ero confuso, non avevo mai provato nulla del genere. Te lo posso giurare, non sto prendendo in giro nessuno, la amo sul serio”
“Ma io dico, con tutte le ragazze in questo mondo dovevi proprio innamorarti di mia cognata?!”
Gli mise una pomata sulla ferita, ma prima di spostarsi gli afferrò il viso con entrambe le mani
“Ti conosco da una vita e sai quanto ti voglio bene, ma sappi che se solo oserai ferire Hitomi nessuno mi fermerà dal farti male, in confronto Jun e Hikaru ti sembreranno due agnellini. Lei ha già sofferto abbastanza. Quando era solo una bambina ha perso la persona che amava di più al mondo, ci ha messo anni per riprendersi e io non permetterò mai a nessuno di farla ricadere nel baratro. Ci siamo intesi?!”
“Cristallina”
Sanae sorrise a quell'arrogante amico d'infanzia, aveva letto nei suoi occhi quanto amasse Hitomi, di slancio lo abbracciò e sentì il ragazzo contraccambiarla. Tsubasa non fu molto felice di quel loro gesto d'affetto
“Hey voi due non così appiccicati”
Per dispetto Genzo strinse a se di più Sanae e la sollevò, facendo innervosire di più il capitano mentre l'ex manager rideva.

Nel salone erano rimasti solo Hitomi, Hikaru e Jun, la ragazza si era seduta sul divano in silenzio. Non sapeva neanche da dove incominciare, sentiva su di se lo sguardo alterato di Jun, la facevano sentire come la persona più idiota del mondo. Anche se li prendeva in giro , aveva un'enorme stima per entrambi, era un po' stano pensarlo, ma li considerava quasi come due fratelli maggiori. Sapere di averli delusi la faceva male, ma cosa poteva farci se si era innamorata di Genzo.
“Da quanto?”
Alzò lo sguardo sul libero della nazionale, aveva benissimo capito la domanda, si schiarì la voce e con tono sommesso disse
“Cinque giorni”
“Ci sei andata a letto?”
Rossa come un pomodoro maturo rispose
"No, assolutamente e non mi ha fatto nessuna pressione. Ascoltate so che siete incavolati, sappiamo entrambi di non essere in una situazione facile. Dopo la vacanza ci dividerà un oceano, io vado ancora all'università e sono così incasinata”
sentì il magone e le lacrime scenderle dagli occhi, non riusciva a trattenersi, lei che era sempre stata una restia alle lacrime facili si ritrovava a piangere come una mocciosa
“Appena abbiamo capito che c'era dell'attrazione, abbiamo provato a stare lontani, ma non ce la faccio. Genzo mi fa stare bene. Mi spiace che mi odiate”
“Hitomi non potremmo mai odiarti. Ascolta siamo solo preoccupati…. Yayoi ha ragione, per me e Jun, rimarrai sempre quella piccola e pestifera bambina a cui ci siamo affezionati, sei la nostra sorellina a cui piace fare i dispetti. Però sei cresciuta, non possiamo decidere per te. Se Genzo ti rende felice proveremo a farci piacere questa idea”
Con uno slancio Hitomi abbracciò entrambi ringraziandoli. Per smorzare il momento Jun le diede un leggero pizzicotto sulla guancia
“Vi chiediamo solo di non sbaciucchiarvi o fare cose compromettenti davanti a noi. Dateci il tempo di metabolizzare tutto”
“Si direi che è un giusto compromesso”

Erano rimaste a parlare insieme quasi tutta la notte, Sanae si era fatta raccontare tutto da Hitomi, di come si era ritrovata a pensare a Genzo, poi del bacio in veranda, di come l'aveva respinta per poi ricercarla geloso marcio di Shingo. La donna più grande non l'aveva giudicata, le aveva tenuto una mano tutto il tempo ascoltandola, poi senza accorgersene si erano addormentate.
La dottoressa fu svegliata dai primi raggi del sole che filtravano dalla tenda, Hitomi dormiva ancora serena, le accarezzò il viso e istintivamente si ricordò di quando dormivano nello stesso letto dopo la morte di Hideaki, parlavano per ore del ragazzo fino a quando vinte dalla stanchezza si addormentavano.
Non riuscendo più a prendere sonno si alzò andando a prepararsi una tazza di caffè. Guardando l'orizzonte si chiese cosa avrebbe pensato suo marito, probabilmente sarebbe stato geloso di Genzo, per poi trovarlo simpatico, magari sarebbero potuti diventare anche amici.
Si sentì stringere da dietro, il profumo di Tsubasa le inondò le narici, si rilassò contro il suo petto e inclinò la testa pronta a un bacio sul collo.
“Mi sei mancata questa notte”
Si girò verso di lui e iniziò a baciarlo, poi il capitano la sollevò senza sforzo e la portò in camera, con fretta chiuse la porta a chiave e la spogliò. Con lentezza si perse in lei, le accarezzò la pelle morbida e profumata, come ogni volta rimase incantato dai movimenti di Sanae, poteva quasi affermare che il tempo andasse a rallentatore quando facevano l'amore. La vide tendersi e godersi appieno l'orgasmo, non resistendo più si riversò in lei per poi stringerla al suo petto.
Gli sembrava di non averne mai abbastanza, si sentiva quasi come un drogato, quella notte aveva dormito malissimo senza di lei, si chiese come avrebbe fatto una volta tornato a Barcellona.

Quando si svegliò trovò Genzo seduto sul suo letto a fissarla, con un enorme sorriso le diede il buon giorno, tentò di convincerlo a sdraiarsi di fianco a lei, ma lui scosse la testa
“Ieri sera non abbiamo avuto modo di parlare. Ti amo, è la prima volta che lo dico a qualcuno”
“Sei carino quando sei imbarazzato”
“Hey io sono sempre bellissimo. A parte gli scherzi, non so cosa provi tu”
Hitomi lo fissò stupita, pesava che il ragazzo lo avesse ben capito.
Si alzò dal letto e si sedette sulle sue gambe, lo baciò astampo e all'orecchio gli disse “Ti amo” tentò di nascondere il viso pieno di vergogna nell'incavo del collo, ma lui l'afferrò per le spalle e appoggiò la fronte sulla sua ripetendole che l'amava.




Sono contenta diessere riuscita a postare prima di andare in vacanza. Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono la storia, sperovi sia piaciuto anche questo capitolo e spero sdi riuscire ad aggiornare al rientro. Grazie ancora a tutti Syerra

 

   
 
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