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Autore: Tatystories    03/08/2019    1 recensioni
Maya è una ragazza come tante che però deve fare i conti con una sedia a rotelle, con un vicino fastidioso e con una realtà celata nella sua memoria che si ripete fin dai tempi più antichi e che prevede la lotta del bene contro del male, di Madre Natura contro Caos e di cinque Elementi contro forze oscure e diaboliche. Passione, magia e mistero...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo - La genesi
Quando nulla esisteva eccetto il nulla, quando il nulla era formato da roccia, lava e terrore, quando il Caos dominava su ogni cosa e ogni cosa era il Caos, solo in quel momento giunse da lontano Madre Natura. Ciò che vide era paura, silenzio e frastuono, odio, furore, fiamme, inferno, buio e luce: il Caos più totale. Madre Natura volle incontrare Caos, creatore di ogni cosa su quel pianeta misterioso e padrone del Nulla. Suo intento primario sollevare le sorti di quel triste ammasso di roccia, ma Caos la cacciò, punendola per la spudoratezza, l'impertinenza e l'inverecondia del suo ardire. Lui era il solo e unico padrone, Lui il solo e unico dominatore del Nulla, Lui il più potente e possente. Madre Natura non si arrese perché aveva compreso che quello era il posto giusto per la sua progenie, gli esseri viventi, che dall'alba dei tempi generava di pianeta in pianeta, ma altresì aveva capito che Caos era potente e da sola non ce l'avrebbe mai fatta. Allora la Madre di tutte le Madri si nascose laddove si sentiva più sicura in mezzo a quella triste desolazione. Si trattava di un angolo di quel pianeta dove percepì un barlume di vita, magia e speranza e ivi plasmò i suoi Elements, cavalieri coraggiosi che avrebbero sconfitto Caos e protetto la vita che lei stessa avrebbe generato, esseri senza definizione precisa, fatti della loro stessa sostanza e solo da essa controllati e di essa controllori.
Fuoco, il più potente e impetuoso, colui che avrebbe dominato il potere della luce e delle fiamme; Aria, la più saggia e precisa, colei che avrebbe governato i venti in tutte le sue forme; Acqua, la più resistente e guardinga, colei che percepisce gli inganni e i tranelli e avrebbe soggiogato tutte le acque e Terra, la più passionale e carnale, la più sibillina e profetica, colei che avrebbe vigilato sulle viscere, protetto la nuova genesi terrestre e amato ogni essere vivente. Madre Natura plasmò per ultimo Etere, la quintessenza dell'universo, sostanza permeante il cosmo, colui che avrebbe concatenato tutti gli elementi donando loro stabilità o togliendola.
Proprio mentre Madre Natura foggiava il suo ultimo cavaliere, Etere, il più instabile e incontrollabile, Caos scoprì il luogo prescelto per la genesi e lo distrusse usando le fiamme degli inferi. Madre Natura nulla poté per prevedere quell' attacco e nulla poté per salvare Etere che morì in quell' incendio non ancora del tutto formato. A quel punto la lotta fu aspra, Madre Natura schierò e scatenò i suoi quattro Elements - Aria, Acqua, Terra e Fuoco - appena vivificati con la magia del cosmo che con la forza del loro potere primordiale segregarono Caos nel buio delle viscere del pianeta. Fu isolato nel più profondo del profondo, imprigionato dentro una gabbia di diamanti e magia pura e controllato dai Curators, piccoli esseri iridescenti creati per questo unico e precipuo scopo, non dotati della percezione del bene o del male, semplicemente custodi spietati con il solo compito di difendere il confine della prigione infernale. Da quel momento sul pianeta Terra, così venne battezzato in onore del cavaliere Terra che aveva combattuto più valorosamente di chiunque altro per vendicare Etere che aveva visto morire sotto i suoi stessi occhi, prosperò la vita in forme e sembianze diverse.
Piccoli batteri e organismi unicellulari che nel corso dei secoli si trasformarono in pesci, anfibi, uccelli, rettili, mammiferi e infine l'eccellenza di Madre Natura, il suo orgoglio, la Razza Umana. Da allora Caos tentò più volte di spezzare le sbarre della sua gabbia dorata con l'aiuto dei suoi fedeli Predonum, ingannando, corrompendo o uccidendo i Curators con il veleno mortale degli artigli dei suoi guerrieri alati. Trattasi di uccelli vulturidae della famiglia degli avvoltoi, testa e collo senza penne, occhi a fior di capo, artigli acuminati e becco grosso e potente. Vere e proprie armi con l'unico scopo di attaccare e sbranare, ma soprattutto dispensatori di inquietudine, discordia e devastazione. Alcuni Predonum erano sopravvissuti alla battaglia primordiale e si erano nascosti in anfratti oscuri, dove Madre Natura non riusciva ad arrivare. Talvolta, a scadenza regolare nel tempo, si manifestavano sulla terra e riuscivano a trovare delle brecce nel cristallo impenetrabile della gabbia del loro padrone oscuro. In quelle occasioni Caos riusciva a portare sulla terra devastazione, paura e morte che mai prima di allora erano esistiti perché non era esistita la vita stessa. Questa nuova forma di sterminio – la morte degli esseri viventi - forniva a Caos abbastanza forza e determinazione per tentare la fuga dalla sua prigione e ogni sconfitta lo riforniva di nuova determinazione per tornare più forte di prima. Quando i Predonum aprivano la breccia e Caos riusciva a trasmettere la sua magia oscura ai suoi discepoli questi avevano il compito di distruggere il pianeta incendiando la terra e i suoi frutti, devastando i mari e i cieli e svegliando i vulcani e le fosse attraverso delle spore diaboliche che infettavano tutto ciò che toccavano, animato ed inanimato, a tal punto da farlo impazzire. Quando l'attacco doveva essere più mirato i Predonum uccidevano con il veleno dei loro artigli, mortale quanto quello dello scorpione e immediato quanto la ricina o con i lunghi becchi affilati e taglienti quanto la lama di una sciabola. Nessuno sopravvive ad un loro attacco.
Quella devastazione imponeva a Madre Natura di risvegliare i suoi cavalieri, gli Elelments, dal loro placido sonno, per riportare la quiete attraverso il dominio dei loro elementi con sapienza e maestria e la distruzione del maggior numero possibile di Predonum. Dopo la comparsa della razza umana la situazione si complicò e gli attacchi di Caos divennero più difficili da controllare. Caos, attraverso i suoi Predonum, oltre a sconvolgere terre, mari e cieli, riuscì a confondere la mente degli uomini, portandoli sul baratro della disperazione e della furia cieca. Non aveva mai avuto a che fare con questo tipo di creature, ma comprese in fretta che si trattava di esseri imperfetti, dotati di libero arbitrio che era facile da modellare e intorpidire. Questo provocò guerre, soprusi, lotte, scontri, popoli contro popoli, figli contro padri e padri contro altri padri. Per riportare l'umanità sulla retta via e proteggerli da Caos e dai suoi fidati rapaci, ma anche da loro stessi, fu necessario per Madre Natura dare ai suoi Elements forma umana e cuore umano. Solo così avrebbero compreso il loro animo, solo così avrebbero saputo come agire. 
Ciò cambiò tutto. Gli Elements per assolvere al loro compito dovettero nascondersi tra il genere umano e vivere con esso e come esso sopportare gioie e dolori fino alla morte stessa, reincarnandosi una volta ancora senza memoria fino al risveglio dettato dalla necessità di chiudere una breccia oscura. Madre Natura era in grado di percepire la zona dove il male era più intenso e dove quindi era presumibile fosse affiorato dagli inferi, in quel luogo risvegliava il suoi Elements dando loro il compito di trovare e chiudere la breccia formata da Caos. Nel corso dei secoli gli Elements sconfissero ripetutamente Caos e i suoi Predomun, ma ogni volta le conseguenze peggiorarono. Questo perché i cavalieri di Madre Natura diventavano sempre più umani, soprattutto Terra che già per natura era passionale e carnale. Ogni volta l'attrazione che da sempre aveva unito Terra e Fuoco dominava sul bene collettivo e sebbene Caos venisse sempre rispedito nella sua gabbia e molti Predonum sconfitti, gli uomini venivano lasciati in balia delle loro passioni, soprattutto di quelle più feroci causate dalle spore spietate e fatali che i Predonum riuscivano a diffondere prima di essere annientati o di nascondersi nuovamente in meandri introvabili. In mezzo a tutto questo Madre Natura non poteva intervenire, ma solo risvegliare i suoi cavalieri e osservare l'evolversi della lotta. Il giorno stesso in cui aveva plasmato per la prima volta i suoi Elements aveva proclamato questa legge superiore per la quale il suo unico compito sarebbe stato di fecondare il pianeta restando neutrale dinnanzi a Caos e alle sue manifestazioni, solo agli Elementi era affidato il compito di domarlo e sconfiggerlo. Non poteva permettersi di esporsi: se Madre Natura fosse morta non ci sarebbe più stato nulla da proteggere. 
Ma questa volta sarebbe stato differente. Questa volta avrebbe risvegliato i suoi Elements, ma protetto gli essere umani. Il primo passo sarebbe stato tenere separati Terra e Fuoco a qualunque costo. Il loro unico scopo doveva essere chiudere la nuova breccia per sempre. 
PARTE I
 
Caos nella gabbia diamantata
- Figliolo, finalmente è arrivato il tuo momento. Ormai sei pronto, sono secoli che cullo i tuoi poteri fino a renderti invincibile e invulnerabile. Sei la mia creatura, il mio braccio destro, seme del mio seme. Dominerò il mondo perché tu me lo consegnerai su un vassoio di sangue e questa volta Lei non potrà opporre resistenza che tu non possa abbattere. Né Lei né i suoi cavalieri hanno la più piccola possibilità contro il tuo potere. Tu sei uno e cinque, tu sei il tutto e il nulla. Sei stato abbandonato quando eri solo, indifeso e incompleto, Io ti ho accolto tra le fiamme degli inferi della terra e ti ho cresciuto per diventare il più potente tra i potenti, il più forte tra i forti e l’unico che sopravvivrà tra tutti i figli di Madre Natura.
- Sì, Padre.
E un fumo nero come il buio della notte avvolse il Padre che spingendo le braccia verso il cielo discese da dove era arrivato, la profondità della terra e lasciò suo Figlio laddove era giusto che fosse, ma con tutt’altro scopo di quello per il quale era stato creato. Un’altra breccia era stata creata, i Predonum stavano già diffondendo il panico e la devastazione, ma questa volta Caos aveva una nuova arma, invincibile e insospettabile.
 
Madre Natura
Così tante volte nella storia dei secoli ho richiamato a me i miei cavalieri. Li amo così tanto, ma sono pienamente consapevole di quanto doloroso può essere ogni volta il loro ritorno alla vita. Da sempre con sembianze così diverse, ai primordi della vita solo proiezioni di entità luminose, poi animali talvolta potenti, altre minuscoli e intelligenti e infine uomini, grandi uomini e donne, donne coraggiose. Hanno aspetto differente e il loro potere si manifesta sempre dissimile, ma adeguato all’epoca in cui vivono. Il cuore che batte nei loro petti è sempre lo stesso e sempre gli stessi gli ostacoli: i sentimenti. Solo loro però possono salvarmi, solo loro hanno il potere di farlo e non ho altra scelta, l’oscurità che avvolge il mio pianeta lo porterà alla distruzione e non posso permetterlo, lo amo troppo. La terra trema, il mare ulula, i venti gridano e gli inferi si ribellano alla costrizione del loro giusto posto: un'altra breccia è stata aperta. Se non risveglierò gli Elements gli esseri viventi soccomberanno a questa tortura.
Dovrei cominciare con Terra, è lei che servirà più di chiunque altro, sono le sue viscere che vengono sconvolte e devastate dall’oscurità e dalla cecità, ma come sempre è la più ancorata alla materialità e per questo la più faticosa da riportare alla vita. Sarà quindi Fuoco il primo, è certamente il più completo, ha la ferocia delle fiamme, la passione dell’esplosione, la forza dell’incendio, ma la dolcezza del calore, la stessa dolcezza che saprà ridestare Terra come ha sempre fatto, legato ad essa da un vincolo primordiale che li porterà ad amarsi e distruggersi. NON QUESTA VOLTA. Non l’ho mai fatto, non tocca a me decidere del loro destino, io li ho plasmati, ma non li possiedo. Come ogni essere vivente su questo pianeta, anche loro sono dotati di libero arbitrio, ma questa volta sarò più cauta. Non risveglierò i ricordi di Terra e Fuoco, lascerò una nebbia schiarita solo da quello che serve per renderli consapevoli della loro missione.  Terrò ben celati i sentimenti che da sempre scuotono l’animo di questi incauti figlioli, non posso fare lo stesso sbaglio. L’ultima volta ci ha quasi portato alla distruzione. QUESTA VOLTA NON LO PERMETTERO’.
 

   
 
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