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Autore: LDstories    05/08/2019    1 recensioni
Il marito, la moglie, l'amante. Ciò, lo fa apparire come un racconto come migliaia di altri esistenti. Come non dirvi, però, che sia così, da un solo punto di vista legale? Che ciascuna dinamica sia differente da quelle che i pregiudizi istintivi indicano?
Raccontata dal punto di vista dell'altra.
Oggi vi racconterò una storia. Una storia di un amore, sconfinato, che ha preso le due persone totalmente. O, almeno, una delle due. Inizia con un lui sposato e l'altra non lo sa... L'altra non lo sa, be', insomma e sapete come finisce? Lui torna dalla moglie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Capitolo 6

Agata passò la casa vuota di persone non soffermandosi sugli effetti personali del ragazzo, ma facendo finta di farlo. Sorrise e pensò fosse troppo facile così, dirsi di avere superato quell'inquietudine che l'assaliva quando li vedeva, quando invece aveva semplicemente smesso di osservarli quei pochi secondi. Si ricordava bene quel momento in cui gliene aveva parlato e pure di quando non l'aveva ancora fatto e il suo viso aveva iniziato a commutare le sue smorfie, le labbra andavano giù e gli occhi lucidi si erano strinti: “Sai...” gli aveva detto: “Sai...” Ed aveva poi cambiato frase: “Quando tu non ci sei...” Le lacrime e i singhiozzi avevano cominciato il loro esordio sul suo volto: “...Quando tu non ci sei... Ogni tanto, butto un occhio alle tue cose e mi verrebbe da piangere, perché?” Lui le aveva risposto: “Si chiama “mancanza”, Agata. Io la provo tutti i giorni con te, nonostante la nostra assoluta vicinanza.” Si era presa un soffio di vento che l'aveva calmata, lo stesso che ora la faceva tornare al presente. Rifletté su una cosa, quel ragazzo straniero, da sette anni in Italia, le aveva insegnato il vocabolario dei sentimenti nella sua lingua non nativa. In effetti si, quella non era stata l'unica parola. Si ricordò di quando gli aveva chiesto: “Definisti quella volta che fosse mancanza, lo è anche quando...” la memoria di Agata cominciò a vacillare e le venne alla mente quando lui le riferì che pensando troppo a una cosa dimenticata, questa possa non fare capolino fra i ricordi, quindi lasciò scorrere il suo flusso di pensieri.
La sua ex che dopo avergli tirato parole cattive dietro lo difendeva da chi gli diceva che in fondo avevano due culture diverse... Lo difendeva, si, nel dire che nonostante la sua fosse superiore non era stato un problema... Intanto però, Agata domandò retoricamente a sé stessa, perché un messaggio di lui si capisce e quelli suoi, signora, sono incomprensibili? Poi aveva insultato le origini del ragazzo quando era arrabbiata: “La tua gente” “C'era troppa differenza cul...” Agata scoppiò a ridere, ma si riprese in fretta, non doveva pensare a lei.
Si concentrò quindi sul ragazzo, su quello che le aveva dato e la mente rievocò il momento:
“Definisti quella volta che fosse mancanza, lo è anche quando penso ai tuoi gesti caratteristici e mi viene, oh che palle, sempre da piangere? E' sempre mancanza?”
“No, Agata, quello si chiama “amore””.
   
 
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