Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    07/08/2019    3 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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A sto’ giro mi è sfuggita la mano, il capitolo sarà un pochino più lungo ma spero vi piaccia!
Buona lettura!

 

6x7.3 Mising Moment 7.5 

 

Avevano rallentato la cavalcata all’interno della Foresta del Lupo: Lady Sansa era scortata dalla Sacerdotessa Rossa, Ser Davos e altri due uomini nell’attesa che Jon, Spettro e gli altri li raggiungessero con il bottino di caccia per fermarsi e sostare giusto il tempo di mettere qualcosa nello stomaco.

Sansa era silenziosa, accompagnata da persone che non le ispiravano fiducia e i suoi pensieri erano dominati dal caos.

Non sono stata istruita nell’arte militare, è vero, ma sono ancora in grado di scrivere missive e di formulare pensieri, eppure sembra che io non possa avere opinioni rilevanti su come muoverci rispetto ad un nemico con cui solo io ho avuto a che fare!
Sarò anche una donna ma non mi sono tirata indietro di fronte a niente, so essere coraggiosa anche se in modo diverso e meno plateale rispetto ad Arya.

Cos’è che lo spaventa?
Mi tiene distante, non mi coinvolge; prima mi cerca e poi non mi considera, ad un gesto cortese sussegue sempre un allontanamento.
Non esprime i suoi veri pensieri, non riesce a fidarsi di me…
 

“Stai tremando giovane lupa” la destò Melisandre,“e non sono fremiti di freddo i tuoi, almeno non dovuti ai venti della tua regione natia” le sorrise melliflua, accogliendo il suo sguardo indagatore.
Sansa portò lo sguardo avanti a se e prese a scrutare nel folto della foresta, mentre la sua mano destra lasciava le redini e indugiava sulla serica criniera perlata della sua puledra.

“Cosa intendevi quando mi hai detto che dovrò fare una scelta?” chiese diretta Sansa senza guardare la sua referente,
“Solo tu lo puoi sapere, io riporto solo quello che le fiamme sussurrano mia cara”.
“e cos’altro ti hanno detto le fiamme su di me?” questa volta Sansa cercò lo sguardo della Sacerdotessa studiandola attentamente.
“i tuoi occhi di cristallo cercano di dominare il fuoco della tua vendetta e le passioni sono difficili da contenere!” Melisandre si avvicinò di più, “a volte è meglio lasciarle libere, così che defluiscano in te riempiendoti nel profondo” le sussurrò con malizia.
Sansa si voltò scottata a guardarla: cosa aveva inteso di lei quella donna? perché aveva usato quel tono vellutato lasciando trasparire lascivia tra le sue parole?

“camminiamo mia Signora” la invitò la Sacerdotessa mentre si apprestava a scendere da cavallo, sicura di aver destato l’interessa della ragazza.
Sansa era diffidente, sapeva che avrebbe fatto il suo gioco seguendola ma decise di darle questo vantaggio per capire fino a che punto andavano le mire di quella donna che non riusciva a comprendere appieno, e sopratutto se tali mire riguardassero Jon.

“Mia Signora?” la chiamò confuso Ser Davos,
“fermiamoci qui Lord Davos, ormai mio fratello dovrebbe tornare, non ha senso proseguire oltre, questo è un ottimo posto per sostare” asserì la Lady guardandosi attorno e incamminandosi verso la Sacerdotessa Rossa lasciando un Davos leggermente preoccupato ad occuparsi di tutto il resto.

 

———

 

Tre volpi, un tasso e qualche coniglio potevano bastare per un pasto frugale prima di proseguire verso il punto di raccolta delle truppe; Jon confidava di trovare braci già arroventate quando avrebbero raggiunto il resto del gruppo, così da non perdere altro tempo. In passato ricordava battute di caccia ben più allegre, in compagnia di suo fratello Robb, a cavalcare nel vento tra i racconti di guerra degli uomini di suo padre, mentre adesso era lui che muoveva uno scontro che si sarebbe concluso al cospetto di Grande Inverno, la stessa dimora che aveva lasciato anni prima con l’intento di sottrarsi ad uno sguardo freddo senza pietà e al contempo rendere onore alla casata di suo padre.

Jon scosse la testa come a mandar via quei pensieri e concentrarsi sulla cavalcata.

Anche lo sguardo di Sansa è stato freddo, forse per la prima volta da quando ci siamo ritrovati; poi quel distacco improvviso, così evidente, così poco celato…
Se non è stato per il nome, per cosa si sarà infastidita? 
Forse dovrei…o forse è meglio lasciarla stare, meglio così, la battaglia incombe!

In quell’esatto frangente Spettro sbucò più avanti lungo il sentiero in attesa di uno sguardo di Jon, il quale, compreso che il metalupo doveva aver trovato il resto del gruppo, disse ai compagni di caccia di seguirlo dando di speroni per raggiungere più velocemente gli altri, mentre un lieve sentore di legna bruciata gli anticipò la vista di Davos intento a mantenere vivo il fuoco.
Jon scese da cavallo e mentre si toglieva il mantello avvicinandosi alle braci si guardò attorno alla ricerca della sorella,“Dov’è Sansa?”
“la Lady tua sorella stava camminando con la Sacerdotessa Rossa, hanno trovato un vecchio albero Diga più avanti, è probabile siano ancora li a parlare” gli comunicò Davos indicando a Jon la direzione, il quale senza proferire parola si apprestò a seguirla, mentre un’oscura inquietudine iniziò a propagarsi dal centro del suo petto annebbiandogli la mente.

 

———

 

Superata una grande quercia dal tronco rigoglioso di muschio verde smeraldo, Sansa si era trovata in una piccola radura che si stagliava al cospetto di un Albero del Cuore: il volto intagliato piangeva resina rossa e le foglie scarlatte delle fronde avvolgevano l’atmosfera in un tempo sospeso.

“Ti ascoltano giovane lupa? ti ascoltano gli Antichi Dei di tuo padre? ti danno risposte attraverso il fruscio delle foglie dei loro alberi e il sospiro del vento?”
“A Sud non c’erano Alberi del Cuore, e i Sette non hanno mai ascoltato le mie preghiere quando implorai per la vita di mio padre; tuttavia, non riesco a non sentirmi a casa quando mi trovo qui al loro cospetto” sospirò Sansa poggiando dolcemente la mano sul viso intagliato del tronco, “e in quanto a me, la sola cosa che mi ha salvata è stata quella di rimanere fedele a me stessa” sussurrò.

Sansa soppesò per un momento le sue stesse parole per poi voltarsi di colpo incontrando la figura di Melisandre, perfettamente avvolta nel suo abito rosso, in tinta con quelle foglie che circondavano entrambe; Sansa guardò la Sacerdotessa con diffidenza, come se l’albero l’avesse consigliata di porsi sulla difensiva rispetto a quella donna forestiera,“chi sei tu? cosa vuoi da mio fratello?” chiese diretta quasi con ferocia.

“tuo fratello,” sottolineò lentamente la donna con voce alta e occhi di giada,“ha un ruolo fondamentale nella guerra che si combatterà con le tenebre: la Lunga Notte sta arrivando e solo il principe che fu promesso potrà riportare l’alba”,
“non era forse Stannis il principe che fu promesso?” azzardò sarcastica la giovane Lady cercando una reazione; Melisandre accolse la sua domanda retorica con un sorriso sornione come se conoscesse tutti i segreti del mondo: “facciamo tutti errori di giudizio mia giovane Lady”.

Sansa incassò il colpo e tornò seria a scrutarla: “Quindi quale sarebbe il mio ruolo in tutto questo? Perché i miei pensieri ti destano tanto interesse?”chiese confusa.
“Non mi è dato sapere quale sarà il tuo ruolo ma lascia che io discosti l’oscurità dai tuoi occhi…” così dicendo le si avvicinò guardandola intensamente e prendendole le mani nelle sue, “le ombre possono risultare immense o infinitesimali a seconda del punto di origine della luce: pensaci Lady Sansa, da cosa si origina la tua paura? se le tenebre ti inghiottiscono fa in modo di ESSERE TU la luce, alimenta il TUO fuoco e non avrai ombre da temere poiché tuo sarà il potere”.

Sansa era bloccata dallo sguardo magnetico della donna, le sue parole la disorientavano.

Di cosa sta parlando, le origini delle mie paure…
Ramsay origina le mie paure, mi ha tolto tutto e vuole togliermi tutto: la mia casa, la mia famiglia, i miei sogni, il mio futuro.
 

Il fuoco è passione, giovane lupa, è vita, e non ho bisogno di visioni o di magia per affermare questo: il fuoco è potere!” continuò Melisandre con voce sospesa,
“non resistergli, affidati a lui, abbraccialo e dischiuderà per te la strada da percorrere”.
 

fuoco,
passione,
vita,
perché mi sembra stia parlando di Jon, non stavamo parlando della battaglia?
 

Il rumore di un ramo spezzato fece voltare le due donne nella direzione da cui proveniva;
Jon si blocco alla visione che gli si stagliò di fronte quasi si fosse catapultato in un mondo dipinto solo di bianco e di rosso: l’Albero Diga si innalzava rigoglioso con le sue fronde vermiglie e sembrava custodire due ninfe dei boschi, ma se Lady Melisandre sprigionava il colore del sangue i capelli di Sansa parevano risplendere in una pioggia dorata, irradiandone l’incarnato d’avorio.

Jon si riscosse da quell’estasi e percorse velocemente i pochi metri che lo separavano dall’Albero del Cuore, “Lady Melisandre se vuoi scusarci…” proferì non distogliendo lo sguardo fermo dalla sorella che corrispose il turbamento palpabile di Jon.
La sacerdotessa li lasciò con un mezzo inchino per dissolversi tra il fruscio delle sue vesti di seta; Jon si assicurò che se ne fosse andata voltandosi impercettibilmente per poi tornare con l’attenzione sulla figura di Sansa, “Cosa significa tutto questo?” asserì furente “perchè ti trovavi sola con lei? di cosa parlavate?”
“Perchè te la porti dietro se temi la sua presenza?” chiese Sansa  freddamente interrompendo di colpo il flusso dei pensieri del fratello lasciandolo interdetto.
“io non… io non temo Melisandre” affermò lui stranito “ma è brava dell’arte di confondere con le parole!”
“ah…di questo me ne sono accorta…” sorrise amaramente Sansa.

Jon si ammutolì soppesando la sorella,“Cosa ti ha detto?” chiese infine con voce calma e preoccupata.

Sansa scrutò le fronde carminie che la sovrastavano, per poi tornare con gli occhi cerulei su Jon, “ha parlato di ombre, di luce, di passione e di potere!” ricordò, “mi ha detto di non resistere al potere, di abbracciarlo e affidarmi totalmente a lui…”concluse la giovane Stark  notando i cambiamenti d’espressione del fratello.

 

[…]c’è potere in te Jon Snow, gli opponi resistenza, questo è il tuo errore: abbraccialo!

poteva ancora sentire sotto la sua mano destra il calore di quella pelle di seta, la sua morbidezza, il cuore pulsante che batteva dall’interno…

Il Signore della Luce ci ha creati maschio e femmina, due parti di un grande intero. Nella nostra unione c’è potere: il potere di creare la vita, il potere di creare la luce, e il potere di creare ombre […]

Gli occhi di Jon si posarono su quelli della sorella, sulle guance lievemente arrossate, sulle sue labbra dischiuse e umide, sul suo collo niveo e sull’impercettibile nonché invitante movimento dei suoi tendini che gli seccarono la gola mentre un eco del suo nome gli risuonava lontano.


“Jon…” ripetè Sansa inquieta ridestandolo dal torpore dei suoi pensieri; lui incontrò nuovamente il suo sguardo per un frangente, ma non riuscì a mantenerne il contatto investito da una colpa improvvisa; si voltò maledicendosi mentalmente, incamminandosi per mettere distanza da lei, “dobbiamo tornare dagli altri! “ si limitò a dire.

Sansa emise un sospiro frustrato

Non mi esprime i suoi veri pensieri, non riesce a fidarsi…

infastidita da quella presa di coscienza e dalla continua esclusione si incamminò dietro al fratello, in completo silenzio, lasciandosi alle spalle quel luogo sacro, al sicuro, nel folto della foresta del Lupo.

 
   
 
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