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Autore: alessandroago_94    09/08/2019    7 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’estate dei sentimenti

ha dato il via a un deserto,

che, arido,

si espande dentro di me;

che sia stato il vento caldo e secco

a generarlo?

 O le tue fiamme, mio Leone?

 

Nel segno del Leone nascesti,

segno di fuoco

e io d’aria;

infatti sono come il vento,

un attimo lì, un attimo là.

 

Nel mio deserto interiore

inizio ad attendere nuove e fertili piogge;

che le possa convogliare l’imminente autunno?

Oppure chissà!

Forse anche questa estate inizia a starmi stretta.

 

La mia fortuna è che, sotto sotto,

nessuno vuole passare del tempo con me.

Sono utile quando serve,

altrimenti il mio posto è nella spazzatura.

 

E pensare che non avrei molto di cui lamentarmi,

lagnone che non sono altro;

resta un fiume dentro di me,

non ancora prosciugato,

ed esso rappresenta la mia unica dipendenza; Tu!

 

Anche il tempo dell’amore

giunge in ritardo.

 

E sono cumulonembi quelli sopra la mia testa?

Segni d’una imminente tempesta,

ma io sono stanco,

quest’acqua furiosa non spegnerà

l’arsura del mio deserto interiore.

 

Leone, salvami Tu!

 

Tu, unico che finora mi ha teso

realmente una mano,

e non come chi gridava

ehi, ci sono,

poi mi ha perso per strada.

 

In bilico

tra rassegnazione e speranza

tra amore e cupa realtà,

lascio che gli ultimi caldi intensi

proteggano deserto e interiorità.

 

E c’è ancora chi crede di avermi compreso.

Che orribile disgusto

chi mi dice che mi ha capito

per poi donarmi consigli scontati!

I saldi sono ottimi per i negozi,

non per le persone.

 

Che le tue fiamme tornino

ad ardere il mio cuore.

Che il tuo calore sia per me

mortale abbraccio

e sinonimo di rinascita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Poesia scritta durante un momento di sconfortevole riflessione, esattamente alle quattordici e trentatré minuti del sei agosto 2019.

Sono convinto che, un giorno, quando rileggerò queste poesie mi metterò a ridere. Non so perché, ma ne sono convinto davvero.

La penultima strofa è riservata a chi, nella vita di tutti i giorni, crede di potermi convogliare in binari già fin troppo trafficati. Le parole di voi lettori invece sono per me lustro e gioia; probabilmente siete i soli ad avermi realmente compreso.

   
 
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