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Autore: MaryFangirl    11/08/2019    6 recensioni
Una serata eccezionale tra un uomo e una donna…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Dopo il congedo di Eriko, Kaori e Ryo rimasero immobili, non sapendo che fare. Fu Ryo il primo a riprendersi:

“Allora, eccoci qui a finire questa serata. Vuole che restiamo qui o che andiamo da qualche altra parte?”

Kaori lanciò un’occhiata veloce nel bar e notò che tutti guardavano nella loro direzione, e non amava essere al centro dell’attenzione, quindi con una vocetta mormorò:

“Usciamo da qui!”

Ryo non si fece pregare e rapidamente se ne andarono. Una volta in strada, lo sweeper si rivolse alla giovane donna:

“Qualche preferenza?”

“Andiamo dove vuole!”

Galantemente, le tese il braccio e lei lo afferrò con gioia. Stava per passare un’altra serata con Ryo. Non aveva il coraggio di rivelargli chi era, soprattutto visto che lui aveva riconosciuto la giovane Cenerentola con la quale aveva trascorso una serata qualche tempo prima.

“Qualche problema?” chiese Ryo, distogliendola dai suoi pensieri. “Le dispiace di non passare la serata con Eriko?”

“No, non è niente…Ryo…volevo dire, signor Saeba! Sono felice di passare la serata con lei!”

Rendendosi conto di ciò che aveva appena detto, Kaori arrossì, senza lasciare il braccio dello sweeper.

Ryo si fermò bruscamente e si voltò verso la giovane donna, tuffando il suo sguardo in quello nocciola di lei. Le guance della donna si colorarono ancora di più. Con voce rauca e soave, Ryo esclamò:

“Niente signor Saeba! Ryo va benissimo! E perché darsi del lei? Passeremo la serata insieme! È molto più semplice darsi del tu, non credi? Perché darsi del lei quando durante quella magnifica serata eravamo meno informali! Voglio avanzare con te! Non tornare indietro!”

Magnifica serata! Era quello il ricordo che aveva della loro sera insieme. Quella serata l’aveva segnato tanto quanto lei, Kaori, che non avrebbe mai dimenticato quei momenti. Allora gli rispose:

“Sì, hai ragione Ryo!”

Lui accarezzò dolcemente la guancia della giovane donna che non poté fare a meno di rabbrividire a quel gesto. Non era abituata alle tenere attenzioni di Ryo verso di lei. Anche se non era davvero lei quella che era con lui al momento.

Ryo, sempre dolce, non distolse il suo sguardo di fuoco dagli occhi nocciola di fronte a sé. Con tono leggermente divertito, esclamò:

“Allora, andiamo? A proposito, ancora non conosco il tuo nome! E non ti chiamerò Cenerentola per tutta la sera!”

Il cuore di Kaori le sussultò nel petto, cosa poteva dire? Dargli un nome falso significava mentire ancora di più! E lei non voleva! D’altronde, si stava davvero trattenendo per non confessare chi era veramente. Che la giovane donna che aveva davanti era la sua partner!

All’improvviso, si rese conto che non poteva mentirgli di nuovo! Doveva dirgli chi era! Nella loro partnership, si fidavano reciprocamente, e non aveva il diritto di tradire la fiducia che lui le dava! Doveva dirglielo e non fare in modo che lo scoprisse da solo! Con difficoltà, si lanciò:

“Io…io…”

Ma con un gesto della mano, Ryo la costrinse a zittirsi prima di parlare:

“Vuoi rimanere nell’anonimato? Bene! In questo caso che ne dici di Hime, principessa Cenerentola? Penso che questo nome ti calzi a pennello!”

Hime? Lui pensava davvero che lei sembrasse una principessa. A quel punto, Kaori arrossì. Come poteva un uomo così pervertito come il suo partner essere così affascinante, a volte?

“Allora andiamo, Hime, ti farò passare una serata che ricorderai per sempre”

Kaori non rispose, ma sapeva che, comunque fosse trascorsa la serata con Ryo, l’avrebbe ricordata sempre, e avrebbe apprezzato quei momenti fino alla fine dei suoi giorni.

Camminarono tranquillamente per strada, quando improvvisamente Kaori esclamò:

“Guarda quel venditore ambulante! Sembra tutto buono!”

Sempre a braccetto, si avvicinarono al banchetto. Era gestito da una vecchia signora. Quando li vide arrivare, esclamò:

“Salve, innamorati! Volete qualcosa?”

Kaori divenne scarlatta al termine usato dalla donna. Poi un barlume di orgoglio riempì il suo cuore. Era la prima volta che qualcuno diceva a Ryo e a lei che avevano l’aria di essere una coppia. Senza volerlo, strinse la presa sul braccio di Ryo.

Lo sweeper si rivolse alla giovane donna e le chiese:

“Cosa ti piacerebbe?”

“Ti lascio scegliere!” rispose lei fiduciosa.

Allora Ryo passò il suo ordine e la vecchia signora preparò diverse pietanze sistemandole in scatole di cartone.

Al momento di pagare, Ryo, divertito, si abbassò sulla giovane donna e le disse:

“Se vuoi che paghi, mia cara, sarebbe più facile che mi lasciassi il braccio!”

Kaori, che aveva ritrovato un colorito normale, tornò rossa quando sentì le parole del suo partner. ‘Mia cara’! L’aveva appena chiamata ‘mia cara’! Stava completamente sognando!

“Andiamo, Hime?” chiese Ryo, tirandola fuori dal suo sogno a occhi aperti.

Hime, era a Hime che lui si stava rivolgendo, e non a lei, Kaori. Quelle parole la rattristarono, dunque con una luce sofferente negli occhi e la tristezza nella voce, gli rispose:

“Andiamo!”

Carichi dei loro pacchetti, si diressero verso il parco che non si trovava lontano. Ryo appoggiò la giacca su una panca in modo che la giovane donna non sporcasse il suo vestito, si accomodarono e iniziarono a mangiare. All’improvviso Ryo si rese conto di aver dimenticato le bevande. Si scusò e andò al distributore vicino per recuperarle.

Kaori, sola sulla panchina, tornò ai suoi pensieri. Ancora una volta Eriko era riuscita a far uscire lei e Ryo insieme e, nonostante sapesse che Ryo non sapeva chi lei fosse, per il momento era felice. Aveva così poche opportunità di vederlo così premuroso con lei, che quegli istanti preziosi erano talmente importanti! Ryo! Quella sera sarebbe stato il suo principe azzurro!

La sweeper sentì che qualcuno si era seduto al suo fianco, con un ampio sorriso sulle labbra si voltò verso il nuovo arrivato. Ma il suo sorriso si bloccò quando si rese conto che chi le stava vicino non era il suo partner, ma una persona sconosciuta, e che lei avrebbe ben evitato di rivedere!

“Che piacevole sorpresa ritrovarti! Sapevo che l’uomo con cui saresti uscita era una nullità. Come può lasciare una donna come te sola su una panchina in un parco. Sono sicuro che questo pazzo ha avuto paura del buio ed è scappato…passiamo il resto della serata noi due! Lasciamo stare quest’uomo che non si prende nemmeno la briga di portarti in un ristorante!” disse l’uomo, lanciando un’occhiata disgustata alle scatole di cartone che contenevano della pasta.

Kaori non poté rispondere né ebbe la possibilità di tirare fuori il suo martello, sentì l’aura omicida molto vicina del suo partner, che non aveva apprezzato il fatto di essere definito una nullità e un pazzo.

L’uomo, che non aveva sentito Ryo avvicinarsi, posò la mano sulla coscia della giovane donna e continuò il suo monologo:

“Coraggio, affascinante signorina! Vieni con me e lascia stare quel perdente!”

“Sai cosa ti dice il perdente!” gridò una voce grave e astiosa dietro al seduttore, “Se tieni alla tua vita, vattene e in fretta!”

Kaori vide attraverso la luce di un lampione il barlume di odio che brillava nello sguardo del suo partner. Non avrebbe voluto trovarsi al posto dell’uomo che non sapeva con chi aveva a che fare!

In effetti l’uomo non si fece smontare. Con tono altezzoso, disse:

“Può dire quello che vuole, passerà la serata da solo! Questa bellezza ha appena detto che trascorrerà la serata con me! Quindi sii sportivo e lasciaci, sono sicuro che troverai una ragazza degna di questa cena da re che hai riservato a questa bellissima creatura!”

Kaori si astenne dall’abbatterlo con uno dei suoi martelli, innervosita dal tono sarcastico dell’uomo e soprattutto dal fatto che lui le avesse messo una mano sulla coscia. Ma brandire un martello significava rivelarsi a Ryo, e lei non voleva che lo scoprisse così! Allora si trattenne, sapendo che Ryo non aveva amato essere insultato da quell’uomo, e gli avrebbe fatto rimpiangere le sue parole. Infatti, Ryo, constatando che il Don Giovanni non sembrava intenzionato ad andarsene, sentì crescere la rabbia e, con voce piena di collera, esclamò:

“Forse non hai capito, pivello! Ti sto dicendo di andartene prima che ti schiacci come un minuscolo insetto! E francamente mi sorprenderebbe che la mia fidanzata ti avesse detto di voler uscire con te!”

“La tua fidanzata! Non ha nemmeno un anello! Ammetti piuttosto che non puoi sopportare che una donna possa preferire qualcun altro!”

Ryo, arrabbiato, lanciò violentemente le bottiglie di soda sul terreno che, per la pressione, esplosero.

Kaori sentiva che Ryo era veramente in collera, ma non capiva perché fosse tanto irritato. L’uomo non era del loro ambiente e non aveva minacciato Ryo! Allora, perché negli occhi del suo partner c’era quel bagliore che appariva soltanto quando affrontava un nemico?

Come un leone che si lancia sulla preda, Ryo affrontò l’uomo e iniziò a gridare:

“Togli le tue zampe sporche dalla mia fidanzata! E ti dirò di più, pidocchioso! Il mio cuore le appartiene e non ho bisogno di un pezzo di ferro per dimostrarle quanto tengo a lei!”

L’uomo fu sollevato dalla panca e Ryo lo lanciò lontano. Kaori ne approfittò per alzarsi e andare vicino a Ryo. Lo sweeper distolse lo sguardo dall’importuno e si concentrò sulla giovane donna al suo fianco.

“Non ti ha fatto niente, mia cara?” disse con una voce in cui Kaori percepì ancora una traccia di rabbia.

“No, non ne ha avuto il tempo! Sei intervenuto in tempo!” rispose lei che non aveva fatto attenzione alla parola dolce che aveva appena usato.

Improvvisamente, i loro occhi si incontrarono ed eliminarono l’uomo che non rimase a chiedere di ricevere il resto e corse via. Completamente ipnotizzati l’uno dall’altra, i loro volti si avvicinarono, fino a distare solo pochi centimetri. Kaori sentiva il respiro di Ryo mescolarsi al proprio, le loro bocche erano vicine e la giovane donna chiuse gli occhi per godersi meglio quello che sarebbe stato il suo primo vero bacio con Ryo.

Quando, improvvisamente, delle voci risuonarono nel parco:

“Eeeeehi, piccioncini! Bacio! Bacio! Bacio!”

Le esclamazioni fecero sobbalzare i due. Ryo si guardò intorno e vide un gruppo di giovani che si allontanavano ridendo.

Kaori realizzò quello che sarebbe potuto succedere. Ryo avrebbe baciato Hime, non lei! Ringraziò interiormente i giovani che avevano fatto da diversione. Non voleva che il primo bacio tra lei e Ryo accadesse mentre lui non sapeva che era la sua partner quella che stava baciando.

La voce calda di Ryo la fece uscire dai suoi pensieri:

“Penso che sia freddo ormai!” esclamò.

“Cosa?” chiese la giovane donna, non sapendo davvero di cosa stesse parlando, non avendo completamente riacquistato coscienza con la realtà.

“Quello!” rispose lui, indicando le scatole sulla panca.

“In realtà, non ho più tanta fame!” disse la giovane donna. Presero le scatole e le gettarono nella spazzatura lì vicino, conservando solo il pacchetto che conteneva i dolcetti. Si rimisero sulla panchina, e a turno allungarono le mani nel pacchetto.

I dolci erano deliziosi e ricoperti di zucchero a velo. Rapidamente, li divorarono tutti. Kaori notò all’angolo delle labbra di Ryo un po’ di zucchero rimasto, e sembrava ipnotizzata da quella macchietta bianca. Timidamente gli disse, indicando la sua bocca:

“Ti è rimasto un po’ di zucchero”

Lo sweeper si pulì e rispose alla giovane donna:

“Grazie! Anche tu ne hai un po’!”

“Dove?” chiese Kaori, pulendosi la bocca.

“Proprio qui!” affermò Ryo dandole un colpetto sul naso.

“Mi prendi in giro!” borbottò la sweeper, diventando burbera.

Kaori saltò su e si allontanò dalla panchina. Ryo si avvicinò a lei e le tese il braccio, dicendo:

“Andiamo, principessa del mio cuore! La serata è appena iniziata! Ci aspettano un sacco di cose!”

Kaori afferrò il braccio dello sweeper e, dopo aver gettato il pacchetto vuoto in un cestino, lasciarono il parco. Quando raggiunsero la strada, camminarono senza una meta, guardando le vetrine dei negozi. Improvvisamente, furono attratti da una folla raggruppata. Sentendo le urla e gli applausi, non ebbero dubbi: era uno spettacolo di strada. Kaori strattonò il braccio di Ryo e rapidamente si ritrovarono in mezzo alla folla, davanti a un mangiafuoco accompagnato da un giocoliere.

Kaori si godeva follemente lo spettacolo e i suoi occhi brillavano di gioia. Non si accorse nemmeno della presenza di un borseggiatore, né del grido di quest’ultimo quando Ryo gli torse il braccio.

No, lei osservò attentamente lo spettacolo che si svolgeva davanti ai suoi occhi, e non lasciò il braccio del suo partner, come se, se lo avesse fatto, lui sarebbe scomparso!

Poi, una volta terminato lo spettacolo, uno dei due uomini passò tra la folla. Ma non teneva in mano il tradizionale cappello o un bicchiere per ricevere qualche offerta. No, aveva dei volantini che iniziò a distribuire ai presenti. Quando Kaori ne ebbe uno tra le mani, i suoi occhi brillarono. Normalmente, Ryo non avrebbe mai voluto accompagnarla in un posto simile! Ma forse quella sera, visto che non era con la sua partner, avrebbe accettato.

Come a leggere i suoi pensieri, Ryo si sporse sulla giovane donna e chiese:

“Vuoi andare da qualche parte?”

Tendendo il volantino, Kaori rispose:

“E se andassimo al luna park?”

La sweeper non riuscì a decifrare una sola espressione sul suo viso. Non sapeva cosa ne pensasse della sua idea. Ogni volta, riteneva che fosse una proposta stupida e faceva di tutto per non trovarsi in quel posto che non apprezzava molto.

Quindi fu piacevolmente sorpresa quando le rispose:

“Se ti fa piacere! Allora in marcia, principessa!”

E a braccetto, si diressero verso il luogo indicato nel volantino.

 

  
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