Per tutte le ragazze quella normalissima giornata di primavera aveva significato un cambio radicale delle loro vite, perché
quella notte di cose ne sarebbero successe e loro avrebbero dovuto mostrarsi
pronte ad affrontarle.
La Sala Grande era gremita di gente, come accadeva sempre
nell’ora di cena. Tutto stava scorrendo tranquillo, quando improvvisamente una
scossa dentro di loro come una doccia fredda le fece sobbalzare. Il momento era
giunto, pian piano abbandonavo il comando del loro
corpo e sempre pian piano le Gothika lo stavano prendendo. Le porte si chiusero
di botto e il cielo magico della Sala divenne nero come la pece, mentre fuori dalla finestra si stava per scatenare l’inferno.
Silente balzò sulla sedia, anche lui poteva percepire quella
forza oscura che stava calando su Hogwarts. I dubbi suoi e di ormai tutti i
presenti divennero realtà quando ci fu la materializzazione
dei membri dell’Ordine della Fenice.
Tutti rimasero colpiti da quella comparsa, ma se ciò poteva
essere accaduto ormai voleva dire che la scuola non era più sicura e che tutte le sue protezione era cadute.
Subito si cercò di evitare lo scompiglio, cercando di
tranquillizzare i ragazzi. Ma proprio un quel momento
un piccolo gruppo di donne si stava riunendo dalla parte opposta della Sala.
“Signorina Granger, signorina Weasley e tutte le altre al
seguito, vi prego di venire qui insieme agli altri. La
situazione è critica e non mi sembra il momento di fare ciò che si vuole!” Disse Piton alterato al gruppetto.
Fate lanciò uno sguardo di sfida al
professore, prima di decidere di prendere la parola.
“Non osi darmi ordini! Qui la situazione la risolviamo noi! Non
c’è niente che voi possiate fare!”
Tutti subito si girarono verso la voce alterata e profonda di
Hermione, in tempo per accorgersi che gli abiti delle ragazze erano cambiati e
che i loro occhi era completamente neri come
l’oscurità che stava avvolgendo il castello.
“Felice di rivederla Silente!” Disse poi Fate, facendosi largo
verso il potente mago.
“Pensavo che ormai vi fosse estinte!”
”Mai dire mai!”
”Che ci fate nei corpi di alcune mie allieve!”
”Sono state loro a risvegliarci! La guerra è vicina e voi non avete i mezzi per
combattere! No sì!”
”Conosco i mezzi del tuo popolo!”
”Che ironia la vita! Ritrovarci nuovamente in battaglia
insieme, anche se l’ultima volta eravamo nemici!”
Tutti erano ipnotizzati da quella conversazione, i più grandi e
i più anziani aveva sentito di una leggenda di un
popolo di guerriere donne. Ma nessuno sapeva se fosse
vero o no. Per i più giovani era completamente una novità, qualcosa di cui non
aveva mai sentito parlare.
Improvvisamente la McGranitt preoccupata guardò il vecchio
stregone.
“Albus, non vorrai dire che sono …”
”le Gothika? … Sì siamo tornate!”
Tra i presenti ci fu un brivido, la loro fama non era delle migliori e i ragazzi erano confusi. Non riuscivano
a capire se per loro quella situazione poteva essere un bene oppure no.
“Mia Signora, si stanno avvicinando … sono
pronti a colpire. Sarà meglio assediare il castello!” Disse
prontamente Alcione.
Fate guardò prima il suo Comandante e
poi tutte le ragazze che aveva davanti a sé.
“Ti serviranno delle combattenti?”
”Non ti permetterò di prendere nessun’altra ragazza Fate! Non ti permetterò di
versare del sangue innocente!”
Sangue che si verserà comunque,vecchio
stupido!”
La conversazione tra i due grandi maghi si stava scaldando.
“E poi, a noi non si unirà nessuno che
non vorrà!”
Detto questo, una grande scettro oscuro
le compare tra le mani puntandolo verso la miriade di ragazze spaventate.
Tutti terrorizzati lanciarono incantesimi di ogni
tipo, ma no servì. Moltissime ragazze caddero a terra, mentre sui loro corpi
compariva il marchio della rosa nera.
“Alcione disponi l’esercito!”
La donna con un sorriso maligno diede il suo assenso con la
testa.
“Seguitemi! Ci divideremo in 4 gruppi! Uno con Calliope prenderà
le torri, uno con Chimera terrà d’occhio i corridoi, uno con Celeno rimarrà qua
… mentre quello con me stazionerà di fronte
all’ingresso!”
Detto questo una miriade di persone lasciarono
la stanza.
“Willow!”
“Sì, Mia Regina!”
”Voglio che tu e l’Elette e ogni ragazza in questa
stanza che tu possa considerare una sacerdotessa, semini trappole magiche per
tutto il castello. Voglio coglierli impreparati!”
La rossa si allontanò con al suo
seguito le 4 ragazze, mentre ne reclutava altre tra le folla come aveva fatto
precedentemente Fate.
“Devi smetterla immediatamente!”
Urlò Harry.
“Hermione cosa stai facendo! Stai
mandando al macello, miriade di ragazze! Questa è la mia guerra e la devo
affrontare io!”
”Devi fidarti di me! Non sto costringendo nessuna! Sono tutte guerriere e
sacerdotesse nel loro intimo. Saranno molto più utili sul campo di battaglia che in un angolo rannicchiate a piangere!”
”Ma ci siamo anche noi!”
”Mi dispiace, ma il mio popolo è femminile! Non guido gli uomini, ma se tu vuoi
considerarti il loro Comandante posso offerti una collaborazione!”
”Vogliamo essere utili!”
“Aiutate Celeno, con l’assedio di questa stanza e sigillate ogni
porta o finestra!”
“Ma le altre fuori!?”
”FALLO!”
In poco tempo la Sala Grande si era trasformata in una base
operativa dove tutti lavoravano per la salvezza delle proprie vite.
“Mia somma Regina, mi permetta di essere
utile in qualche modo!”
Elektra era di fianco a Fate e le implorava di farla scendere in
battaglia.
“Prima di diventare la mia Dama di Compagnia, tu eri una sacerdotessa vero?”
”Sì Mia Signora!”
”Allestisci un infermeria da campo insieme ad altre sacerdotesse, il vostro
potere di guarigione sarà utile e fra un po’ ce ne vorrà un gran bisogno!”
”Agli ordini!”
Fate osservava, tutto il movimento che
la circondava. Da lì a poco l’Apocalisse sarebbe iniziata.