Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ArrowVI    12/08/2019    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 7-5: Fiducia



Quando Sarah tornò dal suo compagno, lo trovò stranamente pallido in volto. 
La sua espressione sembrava preoccupata, eppure notò quasi come se ci fosse della rabbia nascosta nel profondo, sotto quella preoccupazione.

Istintivamente, Sarah si guardò intorno alla ricerca di qualsiasi segno di colluttazione, o di tentata fuga da parte di Iris.
Nulla: la donna-demone si trovava ancora all'interno della sua cella, ricambiando lo sguardo di Sarah con uno divertito.

Nonostante gli ordini del padre, e il comportamento apparentemente calmo e pacifico d'Iris, Sarah non riuscì comunque ad accettare il fatto che un demone così pericoloso si trovasse all'interno di Camelot.

Quindi, convinta del fatto che fosse accaduto qualcosa durante la sua assenza, si rivolse al suo compagno, chiedendogli cosa fosse accaduto nel mentre che lei si era messa in contatto con Savia.


"Nulla"
La risposta di Andromeda non la convinse.
All'inizio la colse alla sprovvista, ma ben presto intuì ci fosse qualcosa di sbagliato negli occhi di Andromeda.
Non aveva più lo sguardo deciso e freddo che continuò a vedere per anni nel volto di quel soldato... Stavolta vide occhi preoccupati, confusi e...

...Spaventati?


Prima che potesse, però, fargli alcuna domanda, Andromeda afferrò la sua fidata arma, allontanandosi ben presto da quel luogo.

"Ho cose ben più importanti da fare che tenere sotto controllo qualcuno che non vuole causare problemi."
Quelle parole la stupirono.

Come poteva Andromeda essere così sicuro del fatto che Iris non fosse una minaccia?

Afferrò, quindi, il braccio del suo compagno con una mano, bloccandolo sul posto e impedendogli di lasciare la stanza.


"Cosa è successo mentre ero via?"
Gli domandò ancora una volta.
Sarah conosceva Andromeda fin troppo bene: sapeva ci fosse qualcosa di diverso in lui, poteva sentirlo perfettamente.


<< Ti ho detto che non è successo nulla. >>
Ringhiò il soldato.

Era raro vedere Andromeda con quello sguardo furioso. 
Quegli occhi... Non riuscì a ricordare l'ultima volta che quello sguardo fu in grado di farle congelare il sangue nelle vene: nemmeno suo padre la guardò mai con occhi così colmi di rabbia e frustrazione.

<< Ora lasciami andare. Ho bisogno di qualche minuto per conto mio, devo pensare ad alcune cose. >>
Aggiunse subito dopo, Andromeda, liberandosi dalla presa di Sarah con uno strattone.


La donna guardò in silenzio il suo compagno abbandonare le segrete, lasciandola da sola, confusa e preoccupata in compagnia di quella donna-demone.
Istintivamente si voltò verso di lei, mostrandole uno sguardo minaccioso, incolpandola per ciò che fosse appena successo.

Il demone la prese sul ridere, ricambiando con una risatina perversa.

<< Cosa hai fatto, demone?! >>
Ringhiò Sarah, sguainando con un movimento fulmineo il suo stocco, rivolgendolo verso la sua interlocutrice.

<< Io? Non ho fatto nulla... Lui mi ha semplicemente fatto delle domande, e io ho risposto... >>
Rispose Iris.

<< Se non mi credi, seguilo pure e chiediglielo di persona... >>
Continuò.

<< Lasciandoti sola, sapendo tu sia capace di fuggire dalla tua cella? Mi credi davvero così ingenua, demone?! >>
Ruggì la donna.
Iris ridacchiò.



Improvvisamente, però, Iris divenne seria.

<< Quanto... Pensi di conoscere su noi demoni, Sarah Ravier? >>
Quella domanda la colse alla sprovvista: per un istante rimase a fissarla con occhi spalancati, confusi, prima di tornare in se.

<< Che genere di domanda sarebbe? Ho visto abbastanza per sapere quanto siete pericolosi e meschini, sgualdrina da quattro soldi. >>
Controbatté Sarah.
Iris continuò a ridacchiare silenziosamente, attirando sempre più la rabbia di Sarah, la quale ruggì ben presto verso di lei, frustrata da quel comportamento.

<< Stai mettendo a dura prova la mia pazienza, demone! >>
Sentendo quelle parole, Iris smise improvvisamente di ridacchiare.

Posò il suo sguardo freddo su Sarah, cogliendola alla sprovvista.

<< So che non credesti mai alle mie parole... Quindi che ne dici se facessimo una scommessa? >>
Le propose, giocherellando con i suoi capelli con una mano.

<< Che genere di scommessa? >>
Domandò Sarah, confusa da quella domanda, senza però abbassare la guardia.
 
<< Io ti mostrerò qualcosa, poi starà a te decidere se credermi o meno... >>
Continuò Iris, attirando l'attenzione di Sarah, la quale però non abbassò l'arma neanche per un istante, tenendo sempre sotto tiro il demone immobile davanti a lei.


Nonostante fosse scettica e ancora sull'attenti, la curiosità prese il sopravvento.


<< Cosa sarebbe questa cosa che vorresti mostrarmi? >>
Non appena fece quella domanda, Sarah notò con la coda dell'occhio una strana foschia nera provenire dalle sue spalle.
Sorpresa, ma riconoscendo gli effetti della magia nera, si voltò con un rapido scatto, colpendo qualunque cosa fosse alle sue spalle con un rapido fendente da sinistra verso destra.

La sua lama, però, non sembrò colpire nulla.

Sarah rimase scioccata non appena notò cosa ci fosse alle sue spalle: il suo attacco tagliò a metà una grossa e fitta nube di fumo nero che, lentamente, cominciò ad avvolgere tutta la stanza intorno a lei.

<< Cosa diavolo sta succede- >>
Prima che potesse anche solo finire quella frase, sentì una sottile e femminile voce sussurrarle alle orecchie.

<< Che lo show abbia inizio. >>
Sarah non fece in tempo a voltarsi: tutto intorno a lei divenne nero in una frazione di secondo.


La donna, insieme a Iris, scomparve dalle segrete per le successive due ore, lasciando alle sue spalle solamente il suo fidato stocco, nel pavimento, ai piedi della cella.



Quando riaprì gli occhi, Sarah si ritrovò sospesa nel vuoto, nell'oscurità più fitta. Ben presto provò ad afferrare il suo stocco, ma rimase sorpresa quando non lo trovò nel suo fodero.

<< Maledizione! >>
Urlò, facendo riecheggiare la sua voce in quella oscurità.
Sembrava quasi stesse galleggiando in aria, come una bottiglia dispersa nell'oceano.

<< Dove sei, demone!? >>
Ruggì subito dopo, guardandosi intorno.
Nonostante quella oscurità fosse fitta, non le fu difficile vedere il suo corpo.

<< Rilassati, tutto questo non è altro che una illusione. >>
Sentì dire Sarah, dalla voce di Iris.
Si guardò intorno, alla ricerca di quel demone, senza però vederla da nessuna parte.

<< Non appena potrò metterti le mani addosso ti staccherò la testa dal collo, maledetta-! >>
Sarah non fece in tempo a finire quella frase, che venne interrotta dalla donna-demone, la quale le parlò con un tono annoiato.

<< Rilassati, non ho intenzione di farti nulla di male... Voglio solo mostrarti qualcosa. >>
Le disse.

Sarah ringhiò.

<< So che le mie parole non potrebbero mai raggiungerti, quindi ho semplicemente deciso di fartelo vedere... >>
Continuò subito dopo, attirando l'attenzione della donna.

<< "Farmi vedere" cosa, di preciso? Di cosa diavolo stai parlando?! >>
Esclamò Sarah, continuando a guardarsi istericamente intorno, alla ricerca di qualsiasi via d'uscita da quello strano vuoto.

<< Come è iniziato tutto. >>
Quelle parole la colsero del tutto impreparata.

"Come è iniziato tutto"? Cosa voleva dire? 


<< Ora rilassati, mettiti comoda... E goditi lo spettacolo. >>
Continuò Iris.
In quel preciso istante ci fu un potente lampo di luce in distanza, talmente intenso che Sarah fu obbligata a portarsi le mani davanti agli occhi per non venirne accecata.

Quando fu di nuovo in grado di vedere, si ritrovò nel mezzo di uno strano e gigantesco giardino che sembrò disperdersi a vista d'occhio.
Gli alberi avevano forme indescrivibili che mai vide prima in vita sua, dai quali pendevano degli strani frutti che sembravano lontanamente ricordare la forma delle mele.

Sarah provò ad afferrare uno di quei frutti rotondi, ma la sua mano passò attraverso quell'alieno frutto, quasi come se non fosse realmente li.
In quell'istante le parole di Iris le tornarono in mente.

"E' una illusione".

La donna abbassò lo sguardo, notando una strana erba bianca ai suoi piedi, poco più lunga del normale... Sembravano quasi delle piccole alghe.
Non c'erano fiori, perfino le foglie di quegli alberi erano bianche.

Istintivamente, qualcosa nel cielo attirò la sua attenzione...

...Impallidì davanti a quella scena.

Ciò che fino a pochi istanti prima le sembrò essere una montagna in distanza, si rivelò essere una gigantesca figura umanoide, con quattro paia di ali bianche da rondine, inginocchiata nel terreno e con il capo rivolto verso il basso.
Indossava una strana armatura talmente brillante che per Sarah fu difficile anche solo fissare quelle creatura.


<< Abbaddon. Uno degli Angeli che ci cacciò, tanti millenni or sono, dal Giardino. Non ricordo i dettagli precisi... La mia memoria è stata danneggiata quando siamo stati cacciati su Gaia. >>
Disse Iris.
Sarah capì perfettamente che stesse parlando di quella gigantesca figura umanoide.

<< Un... Angelo? Mi stai prendendo per i fondelli? >>
Domandò Sarah, incredula, impallidendo davanti a quella vista.

<< Gli Angeli... Creature perfette, immortali e onniscienti che abitavano l'Eden. Non ricordo quale fosse il loro compito, né per quale motivo nacque la ribellione... Ma ricordo perfettamente cosa accadde quel giorno. >>

Ad un certo punto delle nuove figure sembrarono comparire dal nulla, e ben presto il cielo venne ricoperto da una miriade di creature alate, tutte diverse le une dalle altre: alcune possedevano molte braccia, altre molte ali. 

Alcune erano più grandi, altre più piccole.
Certe usavano delle spade fiammeggianti, altre delle lance ghiacciate.

Nonostante ce ne fossero così tante, Sarah non fu in grado di vedere i volti di nessuno di loro. Sembrava come se la luce provenisse dai volti di quelle creature umanoidi.

<< Una battaglia prese luogo, a quel tempo, tra due fazioni: una, guidata dagli Arcangeli, e la seconda, guidata da Satan, padre di Bael e Lucifer. Lo scontro fu intenso, ma alla fine Satan venne sconfitto e incatenato all'Albero della Vita da Abbaddon, come segno di vittoria. >>
A ogni sua parola seguirono delle immagini, quasi come se fossero fotografie di quegli eventi.

Sarah vide una grossa e imponente figura alta almeno più di dieci metri incatenata a un gigantesco albero candido come la neve, ancora più alto di quella creatura a cui Iris diede il nome di "Abbaddon", con delle catene d'oro.
Quell'essere aveva due paia di ali da pipistrello, candide. Il suo volto era oscurato, quasi come se non avesse alcun tratto riconoscibile.


<< Satan divenne un esempio, i suoi seguaci invece furono puniti per le sue azioni. Quasi tutti vennero privati della loro immortalità e banditi dall'Eden... Cademmo, quindi, nel regno dei mortali.

Ogni seguace di Satan, da quel momento in poi conosciuto con il dispregiativo di "Demone", venne punito con una maledizione i cui effetti variarono da demone a demone, in base a quali fossero le loro ambizioni, i loro desideri e i motivi che li spinsero a prendere parte a quella ribellione.


La maledizione di Lucifer, ad esempio, ha due effetti: il primo, che potrebbe sembrare a prima vista positivo, gli permise di mantenere la sua immortalità. 
Il secondo lo privò di ogni dote rigenerativa: così facendo, ogni ferita sul suo corpo sarebbe rimasta per sempre aperta, senza mai potersi richiudere.

Quello fu uno dei motivi per cui Lucifer decise di evitare di prendere parte personalmente a qualsiasi genere di missione, a meno che non fosse strettamente necessario. >>

Alle parole di Iris seguì una immagine di Lucifer, con indosso degli stracci, intento a dare le spalle a una seconda figura con il volto oscurato, con una espressione innervosita in volto.

<< Quando arrivammo qui, tutti furono confusi. Chi in un modo, chi in un altro, provò a tornare nel Giardino, senza successo.

I nostri aspetti cambiarono radicalmente, quando cademmo dal Giardino. La maggior parte di noi acquistò delle forme simili a quelle degli esseri umani... Altri, invece, furono puniti con delle forme mostruose. Altri ancora, invece, acquisirono la capacità di mutare la loro forma, passando da una umanoide a una mostruosa, o viceversa.

Alcuni di noi non riuscirono a sopportare quelle nuove forme... Non passò molto tempo prima che scoppiasse il caos... Alcuni si tolsero la vita, con la speranza di venir riammessi nel Giardino, altri invece si scontrarono semplicemente per idee contrastanti...  A causa della rabbia, della disperazione. Ma ben presto... Tutto si calmò. La rabbia e la disperazione fecero posto alla paura: non sapevamo cosa ci aspettasse dopo la morte, dopotutto. 

Saremmo stati riaccolti nel Giardino? O, a causa della maledizione che ci venne inflitta dagli Angeli, avremmo cessato per sempre di esistere? Ben presto la paura prese il sopravvento, e il caos cessò.

Ci radunammo tutti insieme per vivere nascosti tra le foreste, lontani dagli esseri umani....

... Ma la nostra solitudine non durò a lungo.
Passarono appena un paio di centinaio di anni, prima che gli umani ci scoprirono.

All'inizio furono spaventati da noi, ma con il tempo le nostre razze cominciarono ad avvicinarsi sempre di più.

Non diventammo "amici"... Ma, sicuramente, non ci fu odio tra noi.
Dopotutto, le ostilità non erano ancora iniziate, e nessuno di noi Demoni provò mai odio verso gli umani...



... Non ancora, per lo meno.



Ben presto cominciammo a comunicare con loro.
Gli umani erano intelligenti: notarono rapidamente le nostre capacità fuori dalla loro "normalità", e ne rimasero affascinati. A quel tempo, la magia non esisteva ancora su Gaia, dopotutto: quella, per loro, fu una fantasia che divenne realtà.

Loro avevano la conoscenza di quel mondo, noi avevamo le capacità di manipolare la realtà a nostro piacimento.
Nonostante non fossimo "amici", umani e Demoni divennero "alleati": noi mettemmo a disposizione le nostre capacità, gli umani ci insegnarono ogni cosa inerente al loro mondo, le loro lingue, le loro culture, le loro tecnologie.

Noi, stupidamente, insegnammo loro la magia...
... Ciò a cui gli umani ambirono fin dal primo momento.



Nonostante le nostre differenze, umani e demoni furono in grado di collaborare per creare qualcosa di fantastico... Per qualche millennio, vivemmo insieme a loro, senza alcun problema... Alcuni riuscirono anche a dare vita a degli ibridi tra le due razze...

... Ma fu proprio quello che diede inizio alle ostilità.


Quei piccoli finirono lentamente emarginati, considerati come degli abomini dagli umani.
Un clima d'odio cominciò lentamente a spargersi intorno a noi, diventando sempre più comune ed espandendosi a macchia d'olio.


L'odio continuò a crescere sempre di più fino a quando, un giorno, un piccolo mezzo-demone incontrò la sua fine per mano di un gruppo di umani.

Non riuscimmo a capirne il motivo... Dopotutto, non avevamo fatto nulla per attirare verso di noi il loro odio, la loro paura.
Provammo a risolvere quella situazione parlando, ma fu del tutto inutile. >>

In quell'istante, una nuova immagine apparì davanti al volto di Sarah, che la fece impallidire in una frazione di secondo.


L'immagine di una città in fiamme, con il fumo nero che saliva fino al cielo... Un gruppo di figure osservava quella scena con espressione piene di rabbia in volto.
Riconobbe alcune di quelle dodici figure, ma non tutte.

<< Una notte, l'odio raggiunse finalmente il suo apice. Un gruppo di umani sparse un liquido infiammabile per le strade, mentre tutti dormivano, in un quartiere della città nella quale vivevano famiglie di demoni e umani. L'incendio che ne scaturì fu terrificante... Furono centinaia le vittime di quella futile e orribile violenza... Famiglie che non avevano sicuramente fatto del male a nessuno. Amici... Compagni... Conoscenti. Umani, demoni e mezzo-demoni perirono quella notte. E, come ciliegina sulla torta, gli umani incolparono noi per quell'incendio.

Presero le loro armi, i loro forconi e usarono la stessa magia che insegnammo loro contro di noi per cacciarci.
Ogni demone e mezzo-demone fu obbligato a fuggire da quella città per salvare loro stessi e le proprie famiglie... 


In quel preciso giorno, il clima d'odio cominciò finalmente a spargersi anche tra i Demoni: alcuni di noi persero familiari, quella notte, altri, conoscenti... Altri ancora, amici.

La gran parte di noi non riuscì ad accettare quella crudeltà irragionevole. >>

Non appena Iris disse quelle parole, varie immagine di alcuni membri dei Dodici Generali apparvero davanti agli occhi di Sarah.

Una di quelle fu l'immagine di Belzebub, intento a fissare il fuoco in distanza con occhi spalancati, rossi dalla rabbia, ringhiando.

<< Alcuni, increduli e colmi di rancore davanti alla crudeltà degli esseri umani, giurarono vendetta: li avrebbero ripagati con la loro stessa moneta. >>
Continuò Iris.


Seguì una immagine di Amon, con una espressione cupa in volto, anche lui intento a fissare quelle fiamme, con tre figure umanoidi che Sarah non riuscì a riconoscere alle sue spalle.
Ipotizzò che fossero i suoi tre fratelli, Ifrit, Behemot e Levyathan, prima che si trasformassero in quelle tre Bestie.

<< Altri, invece, rimasero in silenzio ad ammirare quella scena con il cuore pieno di rabbia.
Avevano insegnato la magia agli umani con la sola intenzione di rafforzare i rapporti con loro, e il modo in cui gli umani ripagarono la loro gentilezza fu con l'odio e la violenza.

Probabilmente, l'unico motivo per cui gli umani si avvicinarono a noi Demoni fu proprio per riuscire a maneggiare la magia loro stessi.


A causa di quei pensieri, il cuore di uno dei fratelli di Amon venne pervaso dall'odio e dalla rabbia, trasformandolo definitivamente in una gigantesca creatura dall'aspetto terrificante e serpentino, priva di qualsiasi forma di autocontrollo.

Amon sapeva che sia lui che i suoi fratelli soffrivano della stessa maledizione: doveva assicurarsi che nessun altro potesse fare la stessa fine di Behemot... 

Eppure, nonostante quella sua promessa, Amon e i suoi fratelli non riuscirono a sopportare la vista dei loro compagni cadere per mano degli umani, specialmente per mano dei cosiddetti "Ammazzademoni".

Esattamente come Belzebub, quindi, decisero di ripagarli con la loro stessa moneta.
Amon, ad esempio, capì che il modo migliore per ferire gli umani era quello di spezzare i loro figli, esattamente come gli umani fecero con i loro quella notte.

Altri, più semplicemente, decisero di ricambiare la violenza con la violenza... Chi in un modo, chi in un altro.
Mia sorella Venus faceva parte di questo gruppo, come anche Azael, qualche millennio dopo. >>



Non appena Iris finì di parlare, ci fu un secondo lampo di luce che per poco non accecò Sarah per l'ennesima volta.
Quando riaprì gli occhi, si ritrovò di nuovo all'interno delle segrete, con il suo fidato stocco ai suoi piedi.

Per un istante rimase incredula a guardarsi intorno, chiedendosi se quello che avesse visto fosse vero o meno.
Successivamente posò il suo sguardo confuso su Iris, notando che stesse ansimando.

Era, inoltre, parecchio sudata e sembrava incredibilmente provata.

<< Mi dispiace non averti potuto mostrare tutto... >>
Si scusò, trattenendo a malapena quel fiatone.

Sarah non le rispose: s'inginocchiò lentamente a raccogliere il suo stocco, rinfoderando lentamente la sua arma senza levare lo sguardo dalla donna-demone.

<< A causa della maledizione, la mia memoria è ancora offuscata... E, dopo millenni, alcuni dettagli scompaiono per sempre. Ciò che ho deciso di mostrarti altro non è che il semplice scheletro di ciò che avvenne realmente. Sei la prima persona su cui uso questa magia, ma non credo vorrò farlo ancora una volta... Consuma fin troppe energie, e fa riaffiorare brutti ricordi che io stessa ho disperatamente cercato di cancellare... >>
Continuò, senza ricevere neanche stavolta alcuna risposta dalla donna soldato.

Iris ridacchiò debolmente, quasi per nascondere la sua stessa tristezza, riaffiorata a causa di quelle memorie.

<< Ciò che ti ho mostrato è la verità... Che tu voglia crederci o meno, sta a te deciderlo. Se vuoi sapere di più, puoi venire a farmi domande quando vuoi. Non voglio essere una vostra nemica, io ero piuttosto legata agli umani... >>
In quell'istante Iris sollevò il suo sguardo, posandolo su Sarah, la quale non riuscì a credere con quali occhi la stesse fissando.

Gli occhi della donna erano lucidi, tremavano quasi come se stessero cercando disperatamente di tenere dentro delle lacrime che, prima o poi, si sarebbero comunque fatto strada sul suo volto.

<< Trovo ancora difficile fidarmi degli umani, ma... Dovrò comunque cominciare di nuovo da qualche parte... >>
In quell'istante, Sarah capì qualcosa che le fece congelare il sangue.


<< Cosa hai perso quella notte? >>
Non appena fece quella domanda, Iris spalancò lo sguardo.
Rimase immobile a fissarla per qualche secondo, pietrificata come una statua.

Sarah centrò il bersaglio.
Iris, però, si chiuse in un profondo silenzio, senza rispondere a quella sua domanda ed evitando ben presto il suo sguardo.

Da quel momento in poi, Sarah non avrebbe più ottenuto alcuna risposta da lei.

____________________________________________________________________________________________________________

Fine del capitolo 7-5, grazie di avermi seguito e alla prossima!

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ArrowVI