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Autore: biatris    15/08/2019    2 recensioni
Ne era rimasto folgorato. Ma come è possibile rimanere folgorati da qualcuno di cui non si conosce nemmeno il nome? Si chiese Sendoh...
Mito si guardò attorno. tutto aveva un'aria strana quest'anno. si chiese cosa ci fosse di strano, ma non si diede risposta. l'aria era strana...I suoi amici erano strani...
Hanamichi sapeva che qualcosa sarebbe cambiato. sperò cambiasse per il meglio...
Kaede sospirò. Le partite di allenamento prima del campionato erano sempre strane, ma questa lo era di più...Chissà cos'era tutta quell'elettricità nell'aria
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HANAMICHI POV
Passeggiare con Kaede era ancora una cosa nuova. La sua vicinanza con l’altro, lo sfiorarsi delle mani, i sorrisi scambiati con Kaede. Tutto sembrava così strano ed allo stesso tempo così giusto. Avrebbe continuato a camminare per la città per ore solo per poter stare vicino all’altro.
Fu riscosso dai suoi pensieri quando, giunti nei pressi di casa Sendoh, vide una sagoma conosciuta arrivare velocemente verso di loro.
Yohei sembrava scosso. Doveva essere stato a casa del giocatore del Ryonan, pensò Hanamichi. Quello che non si spiegava era la sua espressione. Ultimamente la relazione tra i due era migliorata, ma qualcosa diceva al rosso che c’era stato un intoppo.
-Yo? – chiamò Hanamichi appena l’amico fu abbastanza vicino.
Il moro alzò lo sguardo quasi sperduto.
-Ah, ciao – disse.
Qualcosa non andava, era evidente. Yohei non lo avrebbe mai salutato in quel modo se tutto fosse andato bene. Era come spento, si disse Hanamichi.
-È successo qualcosa? – chiese il rosso preoccupato.
Mito sospirò.
-Nulla – rispose solo.
-Sei stato da Sendoh? – chiese allora Hanamichi.
-Sì, vengo da lì – disse Yohei – Sta meglio –
Il rosso si disse che se non avesse saputo quanto Yohei teneva a Sendoh avrebbe quasi pensato che fossero due estranei. Tutta quella freddezza lo preoccupava.
-Noi pensavamo di passare di là ora – sorrise Hanamichi.
-Gli farà piacere – disse solo Yohei -Io vado a casa. Ci si vede –
 
RUKAWA POV
Kaede fissò Hanamichi non appena Mito se ne fu andato.
-Il tuo amico era strano – disse.
L’altro concordò.
-Non vorrei che fosse successo qualcosa – gli rispose l’altro.
Kaede annuì. Se conosceva bene Akira, cosa della quale era più che certo, era sicuramente stato ancora una volta impulsivo ed aveva fatto qualcosa che aveva allontanato Mito. Ora non c’era che da scoprire cosa.
Erano arrivati a casa di Akira. Suonarono il campanello e, poco dopo, sentirono il cancello aprirsi. Kaede abbassò la maniglia della porta.
-Venite – disse Akira con il solito sorriso – Non sono venuto ad aprirvi perché muovermi è ancora un casino. Ho già fatto fatica ad aprirvi il cancello –
Hanamichi rise.
-Non preoccuparti porcospino, noi non siamo tutti paralitici come te! –
-Ehi! Non sono paralitico– lo rimproverò il giocatore del Ryonan fintamente offeso.
Kaede sbuffò. Quei due non sarebbero mai cambiati.
-Piuttosto, cosa è successo con Mito? – chiese a quel punto Kaede.
Non avrebbe sorvolato su quell’argomento. Non quella volta. E non dopo tutto quello che era successo nelle ultime due settimane.
Akira fissò prima lui e poi Hanamichi.
-Gli avete parlato? – chiese.
-Lo abbiamo incontrato – rispose allora il rosso -Non ci ha detto nulla, ma era evidente che qualcosa non andasse –
Il più grande sbuffò.
-Gli ho detto che lo amo – confessò.
Kaede sospirò. Come volevasi dimostrare, pensò, Akira era il solito impulsivo. Fissò Hanamichi.
-Dagli tempo – consigliò il rosso.
Kaede sorrise. Gli faceva sempre un certo effetto vedere il suo Dohao affrontare le cose in modo maturo. Ma probabilmente aveva ragione. Forse Mito aveva solo bisogno di tempo.
-Gli parlerai? – chiese quindi Sendoh.
-Se vuoi sì, ma non ti garantisco nulla. Posso farlo riflettere però, se ti fa stare più tranquillo – rispose Hanamichi.
L’altro annuì.
-Grazie – disse solo.
Kaede fissò i due e sorrise. Poi pensò che in fondo, forse, tra lui ed Hanamichi quello più maturo fosse proprio il rosso.
Stettero a casa di Sendoh fino all’ora di cena, tra una chiacchierata, una partita alla Play Station ed una a carte. Quando la madre del giocatore del Ryonan, contenta che suo figlio stesse finalmente sorridendo, li invitò a rimanere però, Kaede scosse la testa.
-Io devo tornare a casa, non vedo mia madre da stamattina, sarà preoccupata… - disse.
Si sentì fissare da Hanamichi, che sorrise.
-Magari passiamo di qui domani o giovedì, così ci mettiamo d’accordo e mangiamo insieme – disse.
Kaede sorrise guardando il suo Dohao che, come molte altre volte ormai, aveva cercato il compromesso dimostrandosi più maturo di quanto facesse vedere solitamente e, dopo alcuni minuti, salutarono Sendoh e la madre con la promessa di rivedersi presto.
 
SAKURAGI POV
Erano appena usciti da casa del porcospino. Hanamichi guardò Kaede.
-Devo passare da Yo – disse.
Il moro annuì.
-Lo so – rispose -Puoi passare domani –
Hanamichi sospirò. No, proprio non poteva aspettare il giorno seguente. Se avessero aspettato probabilmente le cose si sarebbero complicate ancora. Si chiese perché Yohei dovesse sempre rendere tutto così complicato. Fissò il ragazzo al suo fianco. Effettivamente nemmeno la loro storia era stata una passeggiata, ma alla fine si erano trovati. Forse il suo amico aveva solo bisogno di una spinta.
-Non credo che aspettare sia la soluzione giusta – disse alla fine.
Il moro lo fissò.
-Vuoi andarci ora? – chiese.
Hanamichi ci pensò. Probabilmente a quell’ora Yohei era a casa. Tanto valeva tentare.
-Mi sembrava una buona idea – disse.
La volpe, la sua volpe, sottolineò il suo cervello mentre lo guardava, lo fissò con quei suoi occhi a prima vista glaciali, ma che sapevano essere espressivi in quella maniera che solo Hanamichi riusciva a decifrare.
-Va bene, andiamo – concordò.
Il rosso sorrise. Sapere che Kaede era dalla sua parte lo incoraggiava nel miglior modo possibile.
Dieci minuti dopo erano davanti alla casa di Yohei.
-Entri con me? – chiese il rosso.
L’altro lo fissò.
-Vuoi che entri? – chiese.
Hanamichi si morse il labbro inferiore pensandoci. Non sarebbe stata una cosa facile, pensò. Annuì. In fondo ormai non avevano nulla da perdere.
Suonò il campanello. Ci vollero alcuni minuti prima che comparisse Yohei, i pantaloni della tuta, una maglietta troppo grande per lui e l’espressione di chi non si aspettava una visita a quell’ora.
-Yo, possiamo entrare? – chiese Hanamichi.
Sperò che l’amico non opponesse resistenza. Non aveva voglia di iniziare a litigare prima ancora di essere entrato in casa sua.
-Venite – disse però Yohei -Sono a casa da solo, mia madre non c’è –
I due ragazzi entrarono in casa.
 Hanamichi si guardò intorno perplesso. Una coperta sul divano, un cartone di pizza abbandonato su un tavolino basso ed una Coca Cola. Almeno l’amico non aveva bevuto, si disse.
-Yo, che cavolo è successo con Sendoh? – esordì Hanamichi.
Diretto come al suo solito. Era inutile girarci attorno, pensò.
-Nulla – rispose l’amico.
Il rosso pensò che in fondo anche Yohei fosse stato lo stesso di sempre. Aveva negato il problema con una sicurezza tale che, se non fosse stato il suo migliore amico e non lo avesse conosciuto da una vita, ci avrebbe quasi creduto.
-Yo, non è vero che non è successo nulla – controbatté quindi Hanamichi.
Yohei sospirò.
-Siete stati da Sendoh, no? Sapere quello che è successo – disse quasi stizzito -Perché allora venire a chiederlo a me? –
Hanamichi lo fissò.
-Siamo stati dal porcospino, è vero – concordò -Ci ha spiegato quello che è successo. Quello che non ci ha saputo spiegare, e posso capirlo, visto che nemmeno noi ci siamo arrivati, è la ragione per cui tu te ne sia andato di corsa –
Finì di parlare sempre guardando Yohei negli occhi, occhi che lui poco dopo abbassò.
-Tra di noi non può funzionare – disse solo.
Hanamichi fissò l’amico, poi si girò verso Kaede.
-Yo, che cavolo stai dicendo? – chiese.
Il moro scosse la testa.
-Siamo troppo diversi. Amiamo cose diverse, abbiamo caratteri diversi, famiglie diverse…Lui è il classico bravo ragazzo e io sono un teppista! –
Il rosso sbuffò.
-Secondo la tua teoria io e questo volpino narcolettico qua a fianco non avremmo mai potuto metterci insieme – disse.
Kaede al suo fianco lo fissò.
-Ehi! – esclamò facendo sorridere i due -Guarda che sono qui! –
-Voi avete il Basket, andate a scuola insieme… - disse il moro.
-Yo, fino a tre mesi fa ci prendevamo a pugni ogni volta che ci vedevamo! – fece notare Hanamichi.
L’altro scosse le spalle.
-Non lo facevate per davvero – disse come a sottolineare l’ovvio.
Hanamichi guardò Kaede esasperato. Yohei non voleva collaborare, gli sembrava evidente. Decise di prendere in mano la situazione ancora una volta.
-Yo, porco cane – sospirò -Alza quel cavolo di sedere e vai dal porcospino a risolvere questa faccenda. Io non so cosa passi nella tua testa, né cosa vi siate detti, ma di sicuro così non potete andare avanti! fate un passo avanti e due indietro! Non potete continuare così! –
Il moro lo fissò alterato.
-E a te cosa importa? – chiese -In fondo tu hai Rukawa, siete felici, non potete farvi gli affari vostri? –
Hanamichi scosse la testa irritato.
-No che non possiamo! – sbottò – Siete nostri amici! –
-E allora se siete nostri amici fatevi gli affari vostri! Siamo grandi abbastanza! – controbatté Mito.
 
KAEDE POV
Non aveva avuto intenzione di andare a casa di Mito, ma alla fine aveva visto l’espressione dubbiosa i Hanamichi ed aveva preferito seguirlo. Mai decisione si rivelò più azzeccata, pensò. La discussione stava degenerando. Quando Kaede aveva sentito i due urlarsi contro, aveva deciso di prendere in mano le redini del discorso.
-Yo, porco cane – aveva detto Hanamichi dopo un sospirò -Alza quel cavolo di sedere e vai dal porcospino a risolvere questa faccenda. Io non so cosa passi nella tua testa, né cosa vi siate detti, ma di sicuro così non potete andare avanti! fate un passo avanti e due indietro! Non potete continuare così! –
Il moro lo aveva fissato alterato.
-E a te cosa importa? – aveva chiesto infine -In fondo tu hai Rukawa, siete felici, non potete farvi gli affari vostri? –
Vide Hanamichi scuotere la testa irritato.
-No che non possiamo! – lo aveva sentito sbottare – Siete nostri amici! –
-E allora se siete nostri amici fatevi gli affari vostri! Siamo grandi abbastanza! – aveva controbattuto Mito.
Kaede deglutì. Non avrebbe voluto intervenire, ma non poteva più farne a meno.
-Akira ti ama davvero – disse -Ma a sentirti parlare penso che in fondo forse abbia ragione lui. Mi pare che a questo punto non valga la pena rischiare –
Sia Hanamichi che Mito si fermarono e si trovò due paia di occhi a fissarlo.
-Akira dice sempre che sei un tipo sveglio e coraggioso, ma forse si sbaglia – disse.
Mito lo fissò con aria scocciata.
-Cosa vorresti dire? – chiese -E poi da quando tu sei un esperto in cause sentimentali? –
Kaede scosse la testa.
-Non lo sono. Dico solo quello che vedo –
Mito lo fissò.
-Ah sì, e cosa vedi? – chiese ormai visibilmente irritato.
Kaede sospirò.
-Vedo un ragazzo che ha paura di esporsi e sta perdendo una grande occasione –
Il più basso lo guardò. Stettero un attimo a fissarsi negli occhi, come a sfidarsi, poi abbassò lo sguardo. Sembrò rifletterci un po’, poi sospirò. Kaede lo fissò. Forse lo avevano riportato alla ragione, almeno in parte, si disse prima di vederlo alzarsi e pensare che no, probabilmente il ragazzo l’aveva persa del tutto la ragione. Lo videro pulire il tavolino che aveva usato per mangiare, gettare le cose sporche, cambiarsi la maglia ed indossare le scarpe.
-Yo, che stai facendo? – chiese a quel punto Hanamichi dando voce ai dubbi di entrambi.
-Io vado da Akira – disse solo il moro -Voi che fate, venite o state qui? -
  
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