(Ashton) Osservo. Osservo da lontano ciò che accade. Quelli che, credo siano i genitori, stanno lontani l'uno dall'altro, la signora Martin singhiozza e stringe la mano ad una donna di mezz'età, probabilmente la sorella, mentre il signor Martin ascolta in silenzio con aria affranta le parole del sacerdote. Oltre ai familiari, sono presenti anche alcuni studenti della scuola, ipocriti. Stanno lì, a simulare la parte delle persone 'non la conoscevo benissimo, ma so che era una persona stupenda, mi dispiace molto per lei' con lacrime di coccodrillo. Tutto ciò mi fa rabbia, io per lo meno non sto in mezzo alla folla come loro, a fare il conoscente dispiaciuto. In fondo a tutti i presenti scorgo anche Michael, ha l'aria colpevole, lo capisco, le parole di Claire hanno colpito anche me, o meglio, principalmente me. Quando finalmente tutti se ne sono andati, mi avvicino alla lapide. È di marmo bianca, nella foto  Claire sorride, perché sono stato così idiota da volere per tutto questo tempo che lei soffrisse? Ah, giusto... Perche il dolore che le provocavo mi faceva sentire forte. Attorno alla foto, dei ghirigori scorrono fino a formare una farfalla che vola, e sotto di essa una frase: "Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle." -È bella la frase vero?- dice una voce avvicinandosi. Il sacerdote appoggia una mano sulla mia spalla e osserva la lapide con tristezza. Annuisco e continuo ad osservare. -L'ha scelta Claire- aggiunge -prima di togliersi la vita, ha lasciato un biglietto di scuse ai genitori, in cui esprime il suo amore per loro e in cui chiedeva di mettere quella frase con il disegno di una farfalla sulla sua tomba-. Non dico nulla. Non ne ho nemmeno il diritto. Poso la piccola margherita che ho in mano sulla tomba e prima di andarmene l'unica cosa che posso dirle è 'mi dispiace di esser stato proprio io la tua farfalla'.