NUBI TOSSICHE
Migliaia di particelle radioattive
nella mia mente;
anch’essa è geneticamente modificata?
E mentre il mondo va in fiamme,
io me ne sto a lottare
per miriadi di piccole cose
insignificanti.
Tra gli Umani ho imparato il senso di
Ingiustizia
vivendo giorni bui e notti troppo
lunghe;
ho lasciato che la mia storia
fosse scritta dagli altri, e ancora
adesso è così.
La nube tossica si protende su di me
fin dall’alba;
il tramonto prende tonalità oscure,
non sa più infiammarsi d’arancione.
Non credevo che sarebbe stato
un disastro così completo,
ma tanto ormai cosa cambia?
L’artico in fiamme,
civili in fuga,
guerre ovunque,
anche nel mio cuore;
e mentre gli altri combattono,
armi in pugno,
io combatto per te;
e anche solo rivederti
è sempre più difficile.
Quando riesco poi a essere presente
avvengono calamità d’ogni tipo.
È dura la vita!
Questa nube oscura e immensa
mi ha fatto pensare a come dovevano
essere
i tristi giorni di Chernobyl;
a quello che è rimasto, in modo
particolare;
sarà che io sono
contaminato
sarà che io stesso sono stato
funestato
dalle radiazioni;
sarà per questo che
sono diverso da tutti gli altri.
Ed io che combatto per te,
che sono guerriero, ma solo per te,
per te che lo meriti,
per te, che so che ci sei;
e quando non ci sei ti sento a mio
fianco
e quando non ci sei ti sento qui,
presente;
e quando ci sei mi batte forte il
cuore
e mi sembra di correre da ore.
Che qualcuno mi salvi da questa
Umanità dalla deriva,
necessito di amore, di un luogo ameno
in cui poter vivere serenamente
quello straccio della mia esistenza;
al di fuori del tempo,
dei sogni,
dei piccoli problemi quotidiani.
NOTA DELL’AUTORE
11 agosto 2019, ore 14 e 25 minuti esatti.
Due giorni fa, un’alba surreale; una nube nera, densa, cupa
si protendeva dall’entroterra fin sul mare, con il sole che faticava a sorgere.
Poco dopo, la diffusione della notizia dell’immenso incendio che ha devastato
un impianto di stoccaggio presso Faenza, con una quantità elevata di sostanze
gravemente inquinanti in fiamme.
L’incendio ha durato per giorni, ancora questa mattina dopo
oltre quarantotto ore dal suo inizio, la nube era ben presente, questa volta
all’orizzonte, ma ancora protesa dall’entroterra verso il mare… un lunghissimo
binario oscuro.
Questi due giorni di crisi ambientale mi hanno fatto
riflettere su ciò che l’essere umano sta facendo al mondo. L’artico in fiamme,
la Groenlandia che sta perdendo rapidamente i suoi ghiacciai eterni. Le scene
delle nazioni del Centro-Nord Europa alle prese con ondate di calore
spropositate. L’utilizzo costante del nucleare. Gli incendi. Le notti in
bianco, anche qui, immersi nel sudore. E poi quelle tempeste fuori controllo,
improvvise, trombe d’aria e grandinate devastanti…
Mi fermo, altrimenti rendo le note più lunghe della poesia
stessa. Tutto questo solo per ricordare che in fondo il mondo è la nostra casa
e noi lo stiamo distruggendo a una velocità record, impressionante, senza che
nessuno se ne renda davvero conto.
(mi scuso per il ritardo nelle pubblicazioni, ma tra
Ferragosto e impegni vari è stato un disastro. Le note sono opportunamente
datate all’undici agosto.)