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Autore: alessandroago_94    17/08/2019    5 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nubi tossiche

NUBI TOSSICHE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Migliaia di particelle radioattive

nella mia mente;

anch’essa è geneticamente modificata?

 

E mentre il mondo va in  fiamme,

io me ne sto a lottare

per miriadi di piccole cose insignificanti.

 

Tra gli Umani ho imparato il senso di Ingiustizia

vivendo giorni bui e notti troppo lunghe;

ho lasciato che la mia storia

fosse scritta dagli altri, e ancora adesso è così.

 

La nube tossica si protende su di me

fin dall’alba;

il tramonto prende tonalità oscure,

non sa più infiammarsi d’arancione.

 

Non credevo che sarebbe stato

un disastro così completo,

ma tanto ormai cosa cambia?

 

L’artico in fiamme,

civili in fuga,

guerre ovunque,

anche nel mio cuore;

 

e mentre gli altri combattono,

armi in pugno,

io combatto per te;

e anche solo rivederti

è sempre più difficile.

Quando riesco poi a essere presente

avvengono calamità d’ogni tipo.

È dura la vita!

 

Questa nube oscura e immensa

mi ha fatto pensare a come dovevano essere

i tristi giorni di Chernobyl;

a quello che è rimasto, in modo particolare;

sarà che io sono

contaminato

sarà che io stesso sono stato

funestato

dalle radiazioni;

sarà per questo che

sono diverso da tutti gli altri.

 

Ed io che combatto per te,

che sono guerriero, ma solo per te,

per te che lo meriti,

per te, che so che ci sei;

e quando non ci sei ti sento a mio fianco

e quando non ci sei ti sento qui, presente;

e quando ci sei mi batte forte il cuore

e mi sembra di correre da ore.

 

Che qualcuno mi salvi da questa

Umanità dalla deriva,

necessito di amore, di un luogo ameno

in cui poter vivere serenamente

quello straccio della mia esistenza;

al di fuori del tempo,

dei sogni,

dei piccoli problemi quotidiani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

11 agosto 2019, ore 14 e 25 minuti esatti.

Due giorni fa, un’alba surreale; una nube nera, densa, cupa si protendeva dall’entroterra fin sul mare, con il sole che faticava a sorgere. Poco dopo, la diffusione della notizia dell’immenso incendio che ha devastato un impianto di stoccaggio presso Faenza, con una quantità elevata di sostanze gravemente inquinanti in fiamme.

L’incendio ha durato per giorni, ancora questa mattina dopo oltre quarantotto ore dal suo inizio, la nube era ben presente, questa volta all’orizzonte, ma ancora protesa dall’entroterra verso il mare… un lunghissimo binario oscuro.

Questi due giorni di crisi ambientale mi hanno fatto riflettere su ciò che l’essere umano sta facendo al mondo. L’artico in fiamme, la Groenlandia che sta perdendo rapidamente i suoi ghiacciai eterni. Le scene delle nazioni del Centro-Nord Europa alle prese con ondate di calore spropositate. L’utilizzo costante del nucleare. Gli incendi. Le notti in bianco, anche qui, immersi nel sudore. E poi quelle tempeste fuori controllo, improvvise, trombe d’aria e grandinate devastanti…

Mi fermo, altrimenti rendo le note più lunghe della poesia stessa. Tutto questo solo per ricordare che in fondo il mondo è la nostra casa e noi lo stiamo distruggendo a una velocità record, impressionante, senza che nessuno se ne renda davvero conto.

(mi scuso per il ritardo nelle pubblicazioni, ma tra Ferragosto e impegni vari è stato un disastro. Le note sono opportunamente datate all’undici agosto.)

 

   
 
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