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Autore: Femke    28/07/2009    1 recensioni
Severus Piton non è quel sembra.
Che sia peggio di quel che appare?... Oppure no?
Capitolo primo: Come pretendere che gli altri accettino la tua natura se neanche tu ne sei in grado?
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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QUARANTUNESIMO CAPITOLO

 

 La mia vista si sfocata e il sangue continua a fuoriuscire dalla mia spalla. Normalmente le ferite non magiche inferte ad un vampiro di rimarginano quasi istantaneamente, ma se c’è uno strumento che ci terrorizza, quello sono i denti di un altro vampiro.

Quella è una ferita da cui non si guarisce facilmente e Raiga è riuscito a mordermi.

 

-Severus?- la voce del suddetto mi raggiunge e mi fa rabbrividire.

 

-Dove sei??? È inutile che continui a nasconderti, riuscirò a trovarti-

 

Chiudo per qualche attimo gli occhi e mi appoggio alla corteccia dura dell’albero accanto a me. Non ce la farò a resistere ancora per molto.

 

_ _ _

 

 

Quella sera c’era stato l’attacco da parte dei vampiri. L’odore impregnava l’aria intorno e dentro il castello, come volendoci chiedere di uscire.

Elisa, Clara ed Armand erano subito partiti per Parigi, mentre Marius, William ed io siamo rimasti ad aspettare insieme all’ordine. Gli insegnanti nel frattempo avevano radunato tutti gli studenti e si erano andati a nascondere nella stanza delle Necessità, come previsto dal piano, mentre noi siamo rimasti sullo stesso piano, alle finestre, per poter osservare un eventuale avanzamento.

Però, l’unico che si fece avanti, uscendo dalla foresta era stato proprio Raiga.

Ha alzato lo sguardo verso di  noi ed ha sorriso malignamente.

In quello stesso momento un gran numero di vampiri comparve dal nulla ed io riconobbi subito Clara che per l’occasione si era vestita completamente di rosso, impedendo a chiunque di non vederla.

 

Da quell’attimo tutto si è fatto confuso.

 

Ci siamo teletrasportati nel parco ed è iniziato il combattimento.

Non ho idea a quanti vampiri io abbia spezzato l’osso de collo, so solo che ad un certo punto mi sono ritrovato da solo, circondato dai nemici.

Qualcuno mi ha colpito ad un fianco, ma con mio sommo terrore mi resi conto che aveva mirato al ventre.

Sono riuscito ad allontanarmi, ma Raiga non mi aveva mai perso di vista ed è riuscito a venirmi dietro.

 

_ _ _

 

E adesso eccomi qui a scappare con la coda tra le gambe.

So bene che dovrei usare il potere di Vlad, ma sono troppo debole, ho perso molto sangue e non ho sufficienti energie per scagliare un attacco del genere. Inoltre Raiga si aspetta un attacco del genere.

 

Mi scanso appena in tempo per evitare l’ennesimo colpo di Raiga che, per tutta la sua potenza, abbatte l’albero sul quale aveva trovato un appoggio.

-Ma guardati…- afferma con voce derisoria.

-Sei mezzo dissanguato, gravido ed incapace di contrattaccare… mi domando che cosa ci abbia visto mio padre in te- aggiunge sempre con un ghigno sadico stampato in faccia.

Io arretro di qualche passo, ma non posso fare molto.

-Me lo sono sempre chiesto anche io…- mormorò a fatica.

-Ma forse, mi ha scelto, solo perché non sono te-

Vedo i suoi occhi lampeggiare d’ira ed in un attimo mi ritrovo contro un altro albero con una sua mano intorno al collo.

 

Lato positivo: sono un vampiro, non ho bisogno di respirare per continuare a vivere.

Lato negativo: in questo modo può spezzarmi il collo con una facilità invidiabile.

 

-Peccato che mio padre non possa vederti nel momento della tua morte definitiva allora- sibila al mio orecchio prima di stringere maggiormente la presa attorno alla mia gola, ma in meno di un secondo, sono nuovamente libero e con un gemito mi accascio al suolo.

 

Raiga è steso a terra con sopra nessuno che mi sembra di riconoscere, o almeno non subito.

Armand ha i denti conficcati nel braccio del vampiro nemico, che, precedentemente, era teso a stringere il mio collo, mentre Raiga tenta di staccarsi il ragazzino di dosso, ma inutilmente.

-Stupido piccolo moccioso!!!- esclama ad un certo punto e una vampata di fuoco nasce dal nulla costringendo ad Armand a mollare la presa ed allontanarsi.

Con uno scatto mi è accanto.

-Hai bisogno di sangue- afferma e poi mi tasta la ferita che ho sulla spalla.

Raiga si rialza e ringhia tutta la sua frustrazione per aver perso l’occasione di uccidermi.

-Gli altri? Dove sono?- gli chiedo

-Stanno bene, ma i mangiamorte sono riusciti ad entrare e sono molto numerosi, sono andati ad aiutare l’ordine-

Io non ci credo. Lucius mi sarebbe venuto dietro prima di andare ad aiutare Silente, prima avrebbe aiutato me!

Rivolgo nuovamente lo sguardo verso Raiga, ma lui non c’è più.

-Ma… cosa…?-

-Sono stato io- afferma Armand.

-Diciamo che riesco a far fare alle persone quello che voglio… la maggior parte delle volte- conclude ed io rimango sbalordito, ma prima che possa anche solo dire qualcosa, il ragazzino si piega verso di me e mi morde proprio nel punto in cui la spalla è ferita.

Urlo, ma lui mi tappa la bocca e per un momento sono nel panico.

E ci resto fino a che il dolore non svanisce del tutto, a quel punto mi rendo conto che non ho più alcuna ferita.

-Come hai fatto?- gli chiedo sorpreso e lui sorride sbilenco.

-Dono di natura- io vorrei chiedergli altre cose, ma Armand mi mette tra le mani una bottiglietta piena di sangue.

-Bevi e datti una mossa, devi raggiungere Raiga, mi hanno detto che solo tu puoi eliminarlo.-

Annuisco e in pochi ed avidi sorsi svuoto il piccolo contenitore.

-Forza andiamo-

Armand mi aiuta ad alzarmi in piedi e dopo aver individuato la traccia dell’odore lasciato da Raiga, ci lanciamo al suo inseguimento.

 

_ _ _

 

 

Lucius è in mezzo al parco di Hogwarts e gran parte della stoffa dei suoi abiti è macchiata di sangue.

-William!, hai visto dov’è andato Severus?-

-Non lo so… l’ho perso di vista, ma adesso l’Ordine ha bisogno di noi, dobbiamo andare-

-Non mi importa niente dell’ordine! Voglio sapere se Severus sta bene-

Marius li raggiunge dopo qualche attimo.

-Dobbiamo andare, non preoccuparti, c’è Armand con lui-

-E pensi che quel ragazzino possa proteggerlo come si deve????- gli urla contro il biondo, ma l’altro non si impressiona per così poco.

-Non ti dirò che Armand è più forte di te, perché molto probabilmente non è vero, ma è in grado di difendersi e di difendere- replicò Marius duro.

-Anche se non credo che Severus abbia bisogno di essere protetto-

 

 _ _ _

 

-Ciao Raiga, è da tanto che non ci vediamo eh?-

-Ma guarda… vedo che il tuo amico miniaturizzato ti ha rimesso in sesto- constata il rosso squadrando il mio corpo.

Armand si è allontanato un poco, ma è rimasto in zona, in modo da poter intervenire comunque, in caso di bisogno. Io lo credevo solo un ragazzino viziato, ma adesso mi rendo conto che è leale e disponibile nel momento del bisogno. Dopotutto mi ha aiutato nonostante sapesse che tra me e Marius è successo qualcosa. Non credo che Lucius avrebbe aiutato altrettanto volentieri Marius.

-Esattamente, e adesso posso darti la lezione che ti meriti-

Vedo i suoi occhi lampeggiare ed in un attimo me lo ritrovo a pochi millimetri di distanza, faccio un balzo all’indietro, ma lui mi raggiunge e tirando fuori la bacchetta mi lancia uno schiantesimo contro. Lo evito, anche se di poco e poi sono io a fare la mossa successiva.

Tendo il braccio verso di lui e Raiga si scosta di lato, istintivamente, prevedendo un attacco magico, ma quando lo vedo boccheggiare, un ghigno mi spunta sulle labbra.

La sua pelle si sta lentamente raggrinzendo come quella di un vecchio.

Si inginocchia a terra portandosi le mani sulla testa.

-FERMO! SMETTILA!!!- riesce ad urlare ed io faccio come mi ha detto.

-Quindi? Hai cambiato idea adesso?- gli chiedo con voce gentile e lui ringhia in risposta.

-Non… non credevo che mio padre fosse capace di una cosa del genere…- dice a fatica ed io rimango sorpreso.

Era per questo che Vlad era così sicuro che io potessi batterlo. Non era a conoscenza di tutto il suo potere.

-Questo cambia qualcosa?-

Un silenzio teso cade tra noi, ma dopo qualche secondo, Raiga comincia a prendere fuoco ed io faccio un passo indietro.

-Che diavolo stai facendo???-

-Non ti permetterò di sopravvivere… moriremo insieme- afferma con voce quasi ultraterrena e a me mancano le parole.

Il suo corpo è completamente avvolto dalle fiamme, ma lui non sembra intenzionato a morire senza di me. Un’ondata di caldo mi raggiunge ed è talmente rovente che mi fa cadere a terra.

-Che fine hanno fatto gli altri Horcrux???- gli urlo nella speranza che mi risponda sinceramente, adesso che è in punto di morte.

Una risata nasce dall’uomo torcia che ho davanti.

-Intendi quegli inutili oggetti che appartenevano a Voldemort? Sono stati mangiati dalle mie fiamme, quel lurido essere merita di morire quanto te e me-

-Ma di che diavolo stai parlando?-

-L’unica cosa che ci interessa è il potere, e questo alla fine ci ha corrotto! Io ho ucciso mia madre, Tom sua madre e tu hai ucciso il tuo creatore!- urla cominciando ad avvicinarsi a me.

Stranamente il fuoco che lo avvolge brucia solo lui, l’erba e gli alberi attorno a noi, non risentono del calore assoluto delle fiamme.

-Io non ho ucciso Vlad!- replico alzandomi in piedi nuovamente, cercando di resistere al caldo asfissiante che mi circonda.

-Devi averlo fatto per forza! Altrimenti non avresti il suo potere!!!-

-No, invece, lui si è sacrificato di sua spontanea volontà!- mi scopro il collo nel punto in cui è ancora presente il morso che Vlad mi ha impresso durante la cerimonia di successione.

-Vedi? Tuo padre voleva solo ucciderti! È morto per riuscirci- a quelle parole lo vedo tentennare e non ne capisco la ragione, che cosa credeva di fare?

-NON è VERO SEI SOLO UN BUGIARDO!!!!-

Raiga si lancia contro di me ed io ho solo pochi secondi per agire.

 

 

 

 

 

   
 
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