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Autore: Ste_exLagu    18/08/2019    2 recensioni
Maki vive a Toronto, e si diverte ad uscire con una coppia di amiche. Sente nostalgia del Giappone e viene portato in un nuovo ristorante di Ramen, in cui incontrerà uno chef di sua conoscenza, tutto questo perché si commuove a mangiare un semplice Ramen.
Dedicata a Cathy_Black.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Jum Uozumi, Shinichi Maki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Di Cibo e Altri Animali'
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Toronawa

Allora non vieni a ballare, traditore?” mi chiede Serena ridendo, mi guarda sono pallido in volto e sto arpionando i miei jeans all’altezza delle cosce. Le ragazze guardano lo chef tornare in cucina, come faccio io, o forse loro con curiosità e io con uno sguardo diverso, di chi brama qualcosa. Charly mi sorride con fare dolce “Shin, non abbiamo capito nulla, lei ha capito qualcosa, ma io sono completamente all’oscuro” ridacchio e poi passo di nuovo all’inglese, e mi fa quasi strano, sono stato trasportato a Kanagawa, e ho ritrovato lui, se penso all’effetto che mi ha fatto adesso, e la rabbia sportiva che provavo per lui al liceo mi viene solo da ridere. “Allora, per chi non parla giapponese il riassunto è che mi sono complimentato con lo chef senza riconoscerlo, ma lui l’ha fatto, mi ha riconosciuto, nonostante il liceo sia finito, ormai da anni. Si chiama Jun Uozumi era il centro di una squadra che rivaleggiava con la mia, penso di averci giocato contro sin dalle elementari, ed era veramente bravo, un centro solido, ma generoso” scrollo le spalle “Gli ho chiesto se voleva uscire con me il suo giorno libero e mi ha chiesto di aspettarlo a fine turno” Serena si gratta la nuca osservandomi, quasi studiandomi “E così non vieni a ballare” con il tono di una constatazione “Se non vi disturba, se no dico a Uozumi che faremo un’altra volta” e adesso è Charly a rispondermi “Amore, sei raggiante, sei strano da quando hai assaggiato il Ramen” scrollo le spalle “è difficile da spiegare, ma forse tu che non sei di Toronto puoi capire, hai presente il piatto tradizionale del tuo paese che preferisci? Lo trovi in un locale a mille mila chilometri da casa ed è più buono di quello di tua nonna?” lei annuisce “ecco cosa ho provato, cibo migliore di quello della nonna” Serena ridacchia mentre continua a parlare Charly “E quegli sguardi languidi erano tutti per il ramen?” chiede sorridendomi per poi aggiungere “Menomale ti abbiamo convinto a farti bello” ridono entrambe e si congedano, Serena condisce il saluto con una serie di improperi creativi. “Se volete siamo al Piper” annuisco “non so cosa vorrà fare Jun” fanno i cuoricini con le dita e mi abbandonano davanti al locale, e spariscono tra le strade del Path. Sono nervoso e non so nemmeno perché, sto per uscire con una vecchia conoscenza mica con un nuovo fidanzato. Sospiro e mi lecco le labbra, sono seduto al bancone del bar del locale di ramen, distrattamente guardo il telefono come a cercare le risposte alle domande della vita.

Dopo quella che a me sembra un’eternità e che per gli umani sono quaranta minuti Uozumi esce dal locale e mi raggiunge, i suoi capelli tagliati in modo ordinato sembrano ancora bagnati. “Ma sei pazzo fuori ci saranno meno venti” Lui mi sorride, e nonostante l’aspetto da uomo tutto d’un pezzo sembra quasi un bambino quando lo fa. “Pensavo di passare dal Path, vorrei portarti a bere una cosa, ma ti dovrai fidare del tuo più grande rivale” ed io sorrido a mia volta “Sicuramente in cucina vinci tu, e quindi ti seguirò” lui si lecca le labbra e io incantato lo faccio a mia volta. Dopo qualche svolta tra le strade del Path ci troviamo davanti ad un locale dall’aspetto familiare. “Un bar in stile Giapponese” afferma e io lo seguo all’interno “Qua hanno il miglior saké di tutta l’America” Sorrido “ti prendo in parola, dai per te faccio uno strappo alla dieta stretta da atleta” e lui sorride a sua volta “Con quel fisico puoi anche fare un paio di strappi alla regola”. L’abbronzatura mi salva da fare una figuraccia arrossendo, io lo guardo meglio mentre lo seguo dentro il locale, ora il suo fisico è imponente, massiccio ma non grasso, il suo volto ora con quel velo di barba sembra più proporzionato rispetto a prima, non lo so se penso alla tensione sportiva che c’era tra me e lui svanita in una porzione di Ramen “Ma il ristorante è tuo” chiedo e lui si volta sorridendomi “Si, abbiamo un franchising, ci siamo allargati per tutto il Giappone, e adesso abbiamo anche questo locale a Toronto, volevo imparare l’inglese e vedere cose nuove rispetto a casa. Sono qua da pochi mesi, tu come ti trovi? Ti ho visto in tv” sospira e io abbasso lo sguardo “Oh, mi trovo abbastanza bene, ho fatto amicizia con Charly e Serena, le mie due amiche che mi hanno accompagnato a mangiare stasera.” Troviamo un tavolo e ci sediamo “Il solito, per due stavolta” ordina ad un ragazzo dinoccolato, che sorride “Si Jun per due, fantastico” con fin troppo entusiasmo per i miei gusti. “Una delle due è la tua ragazza?” chiede candidamente e io scoppio a ridere di gusto guadagnandomi uno sguardo intimidatorio dal mio accompagnatore “Oh cielo, no, loro due sono fidanzate, tra loro” specifico. Uozumi sembra rilassarsi e di conseguenza mi rilasso anch’io. “Fa strano, c’era tutta quella tensione tra noi, quella voglia di primeggiare, e poi tu ce l’hai sempre fatta. Ora siamo qua, nel mio locale preferito, con un ottimo saké caldo a conversare come due amici che non si vedono da tempo”. Lo osservo per qualche secondo. “Ho pensato la stessa cosa, ma poi ora non siamo rivali, e io ti ho sempre stimato, e sei un genio della cucina, il tuo ramen è migliore di quello di mia nonna, e lo sai se dici a una nonna di qualsiasi nazionalità che qualcuno cucina meglio di lei, rischi la vita” lui ride, una risata calda avvolgente, e mi rendo conto che sia la prima volta che assaporo questo suono. “Shinichi, posso chiamarti così?” io annuisco “Solo se posso chiamarti Jun”. “Perfetto, non dirò mai a nessuna nonna quello che è appena uscito dalla tua bocca”. La serata passa rilassata tra qualche fiume di saké “Domani quadruplo allenamento” borbotto e lui ridacchia, anche grazie all’ebrezza dell’alcolico caldo che ci siamo scolati. “Potrei sapere come smaltire la sbornia, ma ci conosciamo troppo poco per proportelo” io non capisco cosa voglia dire “Andiamo a ballare allora” lui si schernisce un po’ “Non so ballare, e poi non sono molto apprezzato” ed io mi avvicino pericolosamente al suo orecchio “Oh, sta sicuro che c’è chi apprezza molto sia il tuo fisico che la compagnia, andiamo al Piper”. il Piper è un locale lgbt famoso, in cui l’ambiente è rilassato e festaiolo ogni sera della settimana. Riesco a convincerlo, e quando vado per pagare lui mi blocca “Ho già fatto” e lo guardo sgranando gli occhi mentre lui sorride. “Dopo tutti i complimenti sul mio cibo, dovevo pur ricambiare”. Rientriamo nel Path e raggiungiamo il locale dopo una ventina di minuti di camminata a passo svelto. “Eccoci” entriamo e veniamo investiti da un mare di coriandoli e glitter e a seguire da una mezza ubriaca Serena che fa da orsetto abbraccia tutti “Oh ciao bel maschione” abbraccia Jun che strabuzza gli occhi e guarda me, che però non riesco a trattenere una risata “Oh c’è anche ShinDiva, vieni balliamo” mi trascina e adesso sono io che guardo implorante il mio compagno di disavventura che mi sorride ma non fa nulla per salvarmi. Viene avvicinato da Charly e li vedo che si dirigono al bar chiacchierando. Mi lascio trasportare dalla musica e mi ritrovo con la mia amica sul cubo a ballare. Dopo un po’ un ragazzo sale e comincia a strusciarsi su di me, ma dopo poco sento che non c’è più con un gridolino, e vedo Uozumi che lo ha alzato di peso e lo ha fatto scendere dal cubo. Finisce la canzone e scendo dal cubo e lui mi sorride “Troppo vicino per i miei gusti” mi trascina in mezzo alla pista per ballare insieme, e nonostante la mole si muove proprio bene, e son sicuro se mi analizzano il sangue lo devono distillare dall’alcol.



Note Sparse

Non si arriva da nessuna parte come al mio solito.

Piper: Flauto et similia un bar lgbt… ok il quadruplo senso era voluto.

Qualcosina si smuove, ma sapete la cosa di Maometto e della montagna…



  
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