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Autore: Soul Mancini    20/08/2019    6 recensioni
D'estate è facile lasciarmi prendere dalla malinconia; l'estate è quella stagione in cui i pensieri corrono a briglia sciolte senza l'ostacolo di mille impegni a cui far fronte. Si insinuano sotto la pelle rovente, strisciano dentro la mia stanza dalla finestra aperta nelle lunghe notti afose.
Forse è per questo che d'estate ho bisogno di tramutare in versi i miei pensieri.
Queste quattro poesie sono uno sfogo, qualcosa di cui avevo bisogno, e infatti hanno un andamento più prosaico che poetico. Sono quattro poesie rudi, istintive, che non ho curato nella forma; le ho semplicemente vomitate sulla carta per esorcizzare i miei demoni estivi.
Se state cercando componimenti armonici e curati, infarciti di fronzoli, termini aulici e figure retoriche, passate oltre.
Ma se vi fermerete a leggere, grazie per aver deciso di raccogliere le lacrime di questa stella sghemba e difettosa.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quei momenti in cui'
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3. Nebbia
Nebbia
 
 
 
 
Oggi mi sono svegliata,
ho aperto gli occhi e, davanti a me,
non ho scorto che nebbia.
 
È questo l’aspetto del mio futuro,
il suo colore rarefatto;
è di una placidità che, dentro sé,
contiene il nulla.
 
Un giorno mi dissero
che prima o poi sarebbe arrivata, la nebbia,
e con le mie mani l’avrei plasmata,
con le mie scelte l’avrei modellata,
come fumo denso l’avrei respirata
e l’avrei fatta mia.
 
E io che pensavo
che quel giorno fosse lontano,
ora non mi sento pronta,
non ho voglia, non ho forza
e ho paura.
 
Paura di sbagliare,
di muovere un passo falso
tra la nebbia che mi offusca la vista.
Ho paura che dietro quella cortina
Il futuro non mi soddisfi.
 
Io, che con le mani non sono mai stata brava,
sbaglierò a modellare questa foschia
e riderò amaramente in faccia a chi mi disse:
ora tutto dipende da te.
 
Sulle punte dei piedi, in equilibrio precario,
non so più da chi dipendere.
 
 
   
 
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