Nebbia
Oggi mi sono svegliata,
ho aperto gli occhi e, davanti a me,
non ho scorto che nebbia.
È questo l’aspetto del mio futuro,
il suo colore rarefatto;
è di una placidità che, dentro sé,
contiene il nulla.
Un giorno mi dissero
che prima o poi sarebbe arrivata, la nebbia,
e con le mie mani l’avrei plasmata,
con le mie scelte l’avrei modellata,
come fumo denso l’avrei respirata
e l’avrei fatta mia.
E io che pensavo
che quel giorno fosse lontano,
ora non mi sento pronta,
non ho voglia, non ho forza
e ho paura.
Paura di sbagliare,
di muovere un passo falso
tra la nebbia che mi offusca la vista.
Ho paura che dietro quella cortina
Il futuro non mi soddisfi.
Io, che con le mani non sono mai stata brava,
sbaglierò a modellare questa foschia
e riderò amaramente in faccia a chi mi disse:
ora tutto dipende da te.
Sulle punte dei piedi, in equilibrio precario,
non so più da chi dipendere.