FOUNTAIN LIKE VENICE
«Eren! Io giuro, giuro che se non ti uccido questa volta,
non lo faccio più! Vieni qui.»
Silenzio profondo.
«Tanto so che sei da qualche parte qui attorno, dopo aver fatto la solita
stronzata non hai avuto il tempo di allontanarti. Ti conviene uscire adesso di
tua spontanea volontà, perché se ti trovo io sono solo cazzi tuoi.»
Nessuna risposta. Jean strinse i pugni, inspirando ed espirando con meccanica
lentezza: stava cercando di recuperare un certo equilibrio, fallendo
miseramente nell’intento. «D’accordo, lo ammetto, forse sto esagerando un po’.
Facciamo così, ora tu mi raggiungi e mi spieghi cosa hai combinato in cucina e
prometto, o ci provo, a non reagire in nessuna maniera.»
Solo il rumore delle cicale e del vento, nient’altro.
«Credimi, mi sta passando, non sono arrabbiato.» Nocche bianche e palpebra
destra tremolante. «Sono anche disposto a passarci sopra, se mi spieghi come
cazzo hai fatto a rendere la cucina una piscina olimpica con al centro il
lavandino che sputa acqua come una fontana pubblica. Eren,
ehi Eren?»
Colse un fruscìo sospetto alle spalle, ma i suoi riflessi erano certo più
rapidi di quelli del fidanzato che arpionò letteralmente con una presa ferrea.
Lo strinse tanto da sentirlo mugolare per il dolore, e lo trascinò di forza all’interno
dell’abitazione imprecando in lingua corrente, in dialetto e pure in altre due
o tre forme sconosciute persino all’altro.
«Beh? Hai una spiegazione plausibile per tutto questo? Per favore, dimmi qualcosa
che mi permetta di non infierire su di te…»
Eren ingoiò malamente il nodo alla gola cercando una
via di fuga ma Jean gli aveva bloccato ogni passaggio. Ormai era in trappola. Si
fermò guardandolo fisso negli occhi, un sorriso di circostanza disegnato per l’occasione
sulle labbra.
«Non eri tu a voler fare una vacanza romantica? Beh, ho accorciato i tempi:
visto quanto è bella Venezia?»
Note dell’autrice (che lascia a voi la
conclusione, io già rido!):
Buongiorno cari, sono tornata e mi sono divertita
veramente un sacco a portare a termine questa flashfic.
Stavolta ho lasciato aperto il finale, conoscendo Jean non è difficile
immaginare come sia finita (coff coff…
a scazzottate sicuro, coff coff…!)
Grazie a tutti davvero per il sostegno, le parole sempre apprezzate, e le
vostre letture silenziose. Grazie per il tempo che mi dedicate, siete meravigliosi!
:3
Alla prossima,
-Stefy-