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Autore: Eristhestrange    20/08/2019    1 recensioni
Sono passati trent'anni dal disastro di Londra, ma i guai non sembrano essere finiti.
Una nuova minaccia incombe sulla Gran Bretagna e il mondo intero ma grazie ad una nuova arma Integra Hellsing potrà finalmente liberarsi del male che incombe sulla Terra.
Forse.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alucard, Integra Farburke Wingates Hellsing, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA MIGLIOR DIFESA

CAP.II

 

Isabel procedeva a passo spedito, dietro di lei il fedele Richard.

«Milady, siete sicura di voler partecipare?» «Ho per caso un’alternativa? E poi sono chiusa qui dentro da tre giorni senza fare nulla, è meglio così...»  mentre procedeva, le luci alle pareti illuminavano il fioretto che portava al fianco di una luce sinistra.

Da quando si era trasferita a Villa Hellsing non aveva fatto altro che barricarsi nelle sue stanze in compagnia del maggiordomo, evitando il più possibile il contatto con l’esterno. Aveva mangiato in camera e sistemato i bagagli che si era fatta portare: fortunatamente la tenuta da scherma era stata recapitata assieme al resto.

“Pensavo che avrei partecipato a degli esperimenti, non a duelli amichevoli...beh, in qualche modo anche loro dovranno divertirsi...”

Alla porta, due agenti degli Hellsing la stavano già aspettando.

«Buongiorno signorina, prego, gli altri sono già all’interno!» rispose semplicemente annuendo col capo e uno dei due le aprì la porta.

Quando entrò notò che nella grande stanza, adibita a sala da scherma, era già in corso un duello e che un gruppetto di persone lo stava osservando con interesse, tra questi riconobbe solamente Lady Integra, tutti gli altri erano ragazzi poco più grandi di lei.

Si avvicinò lentamente al gruppo, cercando di non disturbare, ma era inevitabile che il suo ingresso sarebbe stato notato. La donna le fece cenno di raggiungerla e non appena fu a portata d’orecchio bisbigliò «Sono contenta che si sia unita a noi!» poi, sempre a bassa voce, si rivolse al resto del gruppo «Rimanderemo le presentazioni a dopo, per ora stiamo a guardare cosa combinano quei due!».

Tutti si voltarono quindi ad osservare il duello in religioso silenzio.

Uno dei due stava chiaramente avendo la meglio sull’altro e in pochi minuti il combattimento finí in una totale sconfitta.

Dopo essersi inchinati al pubblico e aver ricevuto i meritati applausi, anche i due avversari raggiunsero il gruppo.

“Molto bene ragazzi! Ho il piacere di presentarvi la nostra nuova ospite, ci farà compagnia per un po’ e quindi avrete occasione di incontrarla spesso. Lei è Lady Isabel Theodora de Bethencourt, milady, questi sono alcuni dei membri del nostro concilio: Sir Gregory Penwood, Gunther Irons, Daniel Cavendish, Arthur Lancaster e Walter Talbot, sicuramente ne avrà già sentito parlare!”

Ovviamente si, ne aveva sentito parlare anche se non li aveva mai incontrati.

Erano tutti esponenti di importanti famiglie, a cominciare da Gregory Penwood, il ragazzo che aveva perso il duello e che aveva tutta l’aria di essere il tipico rampollo di una ricca famiglia. Carnagione smunta nonostante fosse ben piazzato, capelli ed occhi neri e un paio di baffetti che gli davano un tocco estremamente inglese. Stava respirando ancora affannosamente e la salutò con un cenno della mano, in evidente difficoltà. Di lui sapeva solo che il nonno era un famoso eroe di guerra e niente più.

Accanto lo sfidante che lo aveva battuto, Daniel Cavendish. La chioma biondo cenere era scarmigliata a causa della maschera che si era appena tolto. Aveva occhi azzurri come il mare che la fissarono intensamente mentre le porgeva la mano per presentarsi "Cavendish...Cavendish...sì, dovrebbe essere il duca di Argyll se non sbaglio. Avrei dovuto studiare le Parìe con più attenzione. Dovrò chiedere a Richard".

Gunther Irons, che sembrava essere un po' più grande degli altri, la squadrò dall'alto al basso prima di tenderle la mano «Molto piacere, Duchessa di Nurthumberland. Spero che si divertirà qui alla tenuta Hellsing». Isabel ricambiò la stretta con decisione "Ecco...lui ha proprio l'aria di aver studiato, al contrario di me...".

Un ragazzo dai capelli castani si intromise fisicamente nella conversazione prima che Isabel potesse rispondere a Gunther «Walter Talbot, molto piacere! Non fare caso ad Irons, si comporta sempre come un vecchio Lord di cent'anni fa!» «Beh...ecco...».

Si fece avanti quindi un ragazzo dall'aria più gentile che, con un po' di timidezza, si presentò con un piccolo inchino «Piacere di conoscerla, Lady Theodora, cioè...Duchessa di Northumberland...». Di fronte a quell'impacciata presentazione cercò di trattenere una risata «Non c'è bisogno, potete chiamarmi Isabel! Come ha detto Lady Integra, abbiamo un lungo periodo da passare insieme, meglio evitare tutte queste formalità fin da subito non credete?».

Si morse il labbro inferiore non appena la mano di Lady Integra raggiunse la sua schiena per una "amichevole" pacca sulla spalla «Ben detto Isabel! E adesso che le presentazioni sono terminate è ora di rimettersi all'opera. Direi che la nostra nuova amica debba avere la precedenza, scegli pure il tuo avversario!»

Lo sguardo della ragazza passò di nuovo in rassegna tutti i giovani vestiti di bianco: avrebbe potuto vincere facilmente contro Penwood o Lancaster vista la loro costituzione, più difficile sarebbe stato gareggiare contro Talbot o Cavendish mentre Irons rimaneva un'incognita. Estrasse quindi il fioretto dal fianco e lo passò in segno di sfida davanti ai ragazzi: si sarebbe fermato di fronte al suo sfidante. Improvvisamente voltò loro le spalle per fermare la punta dell'arma proprio davanti al naso di Integra, che scoppiò in una grossa risata «Ci hai tenuti tutti sulle spine! Va bene allora, accetto la sfida!».

Tutti sembravano molto curiosi di scoprire l'esito di quell'incontro, o almeno di vederlo accadere. Si sedettero a terra e rimasero ad osservare mentre le due sfidanti prendevano posizione. Nonostante la sua età il fisico di Integra sembrava essere ancora atletico e pieno di vita. Aveva scelto di sfidarla non certo per la sua età ma perché la trovava la scelta più saggia, inoltre desiderava ardentemente prendersi una rivincita su quella donna.

"Come puoi servirti di quelle bestie immonde?"

Mentre il maggiordomo la aiutava a mettere la maschera che aveva portato per lei, i suoi sentimenti si accesero di una nuova fiamma. Quello era uno scontro indiretto tra le tenebre e la luce, la sua ragione contro quella di una donna fuorviata dal potere del Demonio. Intelligente, affascinante, simpatica forse? Poteva essere tutto questo, ma nulla poteva cancellare il fatto che sedesse al fianco di creature appartenenti alle forze del male.

Le duellanti erano ora in posizione e, tra la curiosità generale, si salutarono, pronte a cominciare la battaglia.

"Ora la vedrai!"

Prese un respiro profondo e partì all'assalto senza pensarci due volte. Si scagliò su di lei come una pioggia torrenziale e, forse presa alla sprovvista, l'avversaria tardò a parare l'attacco, perdendo posizione e stabilità. Credendo di averla destabilizzata, si cimentò in una serie di potenti fendenti che vennero tuttavia parati senza troppa difficoltà. Mentre Integra sogghignava nascosta dietro la maschera nera, Isabel si mordeva le labbra. La controffensiva della donna fu altrettanto potente e la ragazza ne avvertì tutta la forza: più volte aveva creduto di non riuscire ad evitare i colpi di quegli affondi così ben bilanciati e precisi, ma dalla sua aveva l'agilità dovuta all'età ed era sempre riuscita a cavarsela evitando il furioso assalto. La tecnica di Integra era disarmante: la sua esperienza l'aveva portata ad avere un livello di precisione tale da poter competere con ottimi insegnanti di scherma senza problemi. Isabel non aveva però nessuna intenzione di perdere. Lasciò che l'avversaria guadagnasse territorio per riprendere le forze e poi decise di puntare il tutto per tutto su un'improvvisa fléche. Il colpo era così inaspettato da andare a segno, ma proprio mentre la punta dell'arma stava per toccare il bianco doppiopetto di integra un brivido gelato corse lungo la sua schiena, mandando fuori rotta il colpo e lasciando all'avversaria un fianco scoperto, permettendole così di colpirla.

"Che cosa..."

Si sentiva confusa, destabilizzata, qualcosa aveva interrotto la sua concentrazione. Qualcosa che aveva già sperimentato in precedenza. Traballò e Richard venne subito in suo soccorso mentre tentava di togliersi debolmente la maschera. Quando sentì di nuovo l'aria sul suo viso respirò profondamente: era come se il fiato le mancasse. Alzò lo sguardo e in mezzo ai volti preoccupati dei ragazzi che la stavano fissando increduli, compreso quello del povero maggiordomo che le porgeva insistentemente un fazzoletto, erano apparse le figure dei due vampiri.

"Maledizione!"

Se avesse potuto li avrebbe uccisi con le sue mani. Li odiava. Davanti ai suoi occhi vacui comparve l'immagine del vampiro che l'aveva terrorizzata col suo sorriso demoniaco e l'unica cosa che riusciva a pensare era di trafiggergli il cuore con il fioretto.

«Isabel? Isabel? Ti senti bene?»

Una voce diversa da quella di Richard la riportò alla realtà e davanti al suo sguardo comparve quello preoccupato di Daniel, attorno a lei gli altri ragazzi.

«Tutto apposto, è stato solo...soltanto...un mancamento, tutto qui- prese di mano il fazzoletto al maggiordomo e si asciugò il sudore gelato dalla fronte -sto bene, non preoccupatevi. Era da tempo che non tiravo di scherma!» «Da tempo? Ma la tua tecnica era fantastica!» Penwood sembrava veramente sincero nel complimentarsi, ma prima che potesse ribattere Integra intervenne «Magari era da tempo che non trovava un degno avversario, non è vero? Per oggi basta così in ogni caso, guardate l'orologio, ormai sono le cinque del pomeriggio e ognuno di noi ha delle faccende da sbrigare immagino...». Tutti annuirono in maniera più o meno convinta «Beh, in effetti sì...ad ogni modo è stata una bella sfida, sicuramente ti sai difendere eh?» ammiccò Talbot; lei rispose con un debole sorriso mentre consegnava maschera e fioretto a Richard.

«A proposito, abbiamo un tavolo prenotato al Royal Horseguards per dopodomani, perché non ti unisci a noi?» chiese Daniel, trovando negli sguardi dei compagni una generale approvazione.

Quella domanda così improvvisa riuscì a disorientarla per un attimo e senza pensarci cercò lo sguardo di Integra, come se le servisse la sua approvazione. Questa alzò le sopracciglia, lanciandole un'occhiata significativa che la intimava di rispondere affermativamente.

«Ma certo! Verrò con molto piacere!»

Il sorriso che aveva le morì sulle labbra quando Arthur si avvicinò ai due vampiri «Non vi siete persi l'incontro vero? Sono state proprio fantastiche!» «Davvero una bella sfida...e ho come la sensazione che ne rivedremo delle altre ancora più interessanti» «Lo spero proprio Alucard! C'è ancora molto che devo imparare!».

Il ragazzino dagli occhiali rotondi si riunì ai suoi compagni che si erano avvicinati in gruppo alla porta e tutti insieme salutarono garbatamente prima di lasciare la stanza.

Integra interruppe l'imbarazzante silenzio che si creò successivamente «Ti giuro che non l'ho fatto apposta per farti perdere!» quell'intervento sarebbe dovuto risultare in qualche modo ironico, ma lo sguardo di Isabel rimase gelido come il ghiaccio. «Qualcosa non va?» in pochi secondi il vampiro si ritrovò la punta del fioretto a meno di un centimetro dal collo «Non osare mai più rivolgerti a me con quel tono strafottente o giuro la prossima volta ti stacco la testa dal collo».

La guardò per qualche secondo da sotto gli occhialini. La tensione dei muscoli che pulsavano da sotto la tuta bianca, lo sguardo che non lasciava dubbi sulla serietà delle sue intenzioni, aveva tutta l'aria di un serpente pronto ad attaccare appena ne avesse avuto l'occasione. Quella determinazione lo fece sorridere «La decapitazione non è mai stata un problema per quanto mi riguarda».

Seras, che aveva compreso fin dall'inizio l'intolleranza della ragazza, non poté fare altro che rimanere a guardare con aria compassionevole "Non credo che riuscirà mai ad accettare di avere dei vampiri attorno...".

«Finitela voi due!» il tono di Integra era imperioso ma non troppo severo, sembrava quasi comprendere in qualche modo il disprezzo di Isabel. Per tutta risposta, la ragazza abbassò l'arma, allontanandosi dal vampiro che non era indietreggiato di un passo. «Non mi puoi costringere a convivere con loro» «Sicuramente non potrai affrontare le missioni da sola..» «Missioni?- la ragazza rimase interdetta -credevo che mi avreste chiusa in qualche laboratorio per degli esperimenti! Nessuno mi ha mai parlato di missioni!».

«Dobbiamo testare i tuoi effetti sui vampiri e non possiamo usare Alucard e Seras come cavie, inoltre meno persone sanno di te e meglio è, quindi dobbiamo ridurre le milizie armate, non puoi pensare di non combattere. Che problema c'è? Ti hanno addestrata se non sbaglio...» . Dopo l'incidente che aveva distrutto Londra, tutti o quasi i figli delle nobili casate erano stati addestrati a combattere per una possibile imminente minaccia. L'auto-difesa era importante in caso di un nuovo attacco nemico e tutti temevano che qualcuno fosse sopravvissuto a quei giorni di devastazione e morte, nessuna famiglia facoltosa avrebbe lasciato che la propria stirpe perisse per mano dei neo nazisti e così era stato dato il via alla "moda" militare.

«So usare una pistola, un fucile, tirare di scherma se vuoi, ma non lo farò al loro fianco»

La sua determinazione non sembrava aver scalfito Integra «Ah sì? E come pretendi di sopravvivere contro un vampiro? Le loro abilità sono estremamente superiori a quelle che ora tu possiedi. Non sappiamo cosa può fargli il sangue di Maria e, anzi, credo proprio che sia arrivato il momento di testarne l'efficacia. Abbiamo tracciato uno degli avamposti nemici, voi tre andrete a vedere di cosa si tratta!»

«Forse non mi sono spiegata, non accetto di combattere al fianco dei vampiri!»


«Forse non mi sono spiegata, questo è un ordine!» finalmente la donna aveva deciso di alzare la voce «Domani inizieremo i test sul tuo DNA e tra una settimana partirai per Glasgow, non voglio altre obiezioni in merito, da nessuno di voi» scandì bene le ultime parole prima di chiudersi la porta alle spalle.

Isabel soppresse un grido di rabbia, consegnò a Richard il fioretto e si avviò verso l'uscita senza degnare di uno sguardo i presenti.

«A...domani...» lo sbattere della porta interruppe il timido saluto di Seras. «Ci stai davvero provando? Non mi meraviglio...sei la solita ingenua...» così si congedò il vampiro, sparendo attraverso il muro senza aspettare una risposta.

Fece un lungo sospiro prima di gettarsi di peso a sedere a terra "Certo che ha proprio un brutto carattere..." "Penso sia solo spaventata, non so come avrei reagito io se non fossi mai diventata un vampiro..." "Sicuramente saresti stata molto più ragionevole di quella rampolla viziata. Sono proprio curioso di vedere come se la caverà quando si troverà faccia a faccia con la morte" "Io non sono per niente curiosa e poi con i suoi modi di fare il Maestro è tutt'altro che incoraggiante. Credo che finirà per cercare di ucciderlo ancora prima di arrivare sul posto" "Allora non c'è nulla di cui preoccuparsi, quando scoprirà di non poterlo fare fuori inizierà a farsene una ragione!" "Se lo dici tu Pip..." "E quando mai ho avuto torto?"

   
 
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