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Autore: fearlesslouis    21/08/2019    0 recensioni
Neach Gaoil (gaelico): la persona che vive nel tuo cuore.
In tutte le lingue del mondo esistono delle parole che non possono essere tradotte con una sola espressione.
Una raccolta di piccole OS che raccontano la storia di un Louis e di un Harry — due tra i tanti che si sono amati nello scorrere del tempo — attraverso la spiegazione di queste parole intraducibili.

Dal primo capitolo: «Koi no Yokan (giapponese): quando incontri qualcuno per la prima volta e sai di essere destinato ad innamorartene.»
Louis gli fa questo effetto. 
Harry si sente attratto da lui come se fosse qualcosa di inevitabile.
Come se fossero destinati ad essere impressi nel tempo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Mo Chuisle Mo Chroí (gaelic): the pulse of your heart.»
 

☆ 




 


 

Tum-tum, tum-tum, tum-tum.

Harry apre lentamente gli occhi, una luce tenue che gli colpisce il volto in modo piacevole. Inizialmente non capisce dove si trova né ricorda il perché, ma poi avverte la stoffa soffice di un maglione contro la guancia e si concentra sul suono calmo che produce il cuore di Louis contro il suo orecchio.

È a casa del più grande, realizza. Devono essersi addormentati mentre guardavano le repliche di The O.C. in televisione.

Solleva leggermente la testa e sofferma lo sguardo su Louis. È già sveglio e gli sorride in modo dolce, mentre porta la mano sinistra ad incastrarsi tra i suoi capelli.

-Buongiorno, dormiglione- sussurra.

Harry sorride di rimando, poi borbotta un -Buongiorno- appena percettibile e strofina delicatamente il naso contro la lana morbida del suo pullover.

Louis ridacchia e gli dà un bacio sulla fronte. -Sembri un gattino che fa le fusa.-

-Mmmh- mormora in risposta. -Ho ancora sonno. La scorsa notte ho dormito.-

-Come mai?- domanda il più grande con aria preoccupata.

-Il cane dei vicini- risponde, gli occhi che si chiudono quasi di loro spontanea volontà per le carezze che Louis gli lascia sulla nuca. -Non la smette mai di abbaiare, quel mostriciattolo.-

Il liscio sbuffa una risata ed Harry non può vederlo, ma sa che adesso le sue sopracciglia sono alzate in un'espressione dubbiosa. -Non è il cagnolino che ti fermi sempre ad accarezzare quando ti passo a prendere per andare a scuola?-

Harry apre gli occhi e sbuffa leggermente, a quel punto. -Sì, è lui. E di mattina è adorabile, ma di notte un po' meno.-

Louis ride apertamente, allora, la testa che si inclina all'indietro sul cuscino e la mano che si sposta dai capelli alla sua spalla, spingendoselo più vicino.

Il riccio riesce ancora a sentire il battito del suo cuore, stavolta un po' più accelerato, e sorride contro il suo petto.

È la sensazione più piacevole che abbia mai provato, questa familiarità che si è instaurata tra loro due nonostante siano passati meno di due mesi da quando hanno cominciato a frequentarsi.

Il fatto che non si vergogni di addormentarsi su di lui, per esempio, o di svegliarsi al suo fianco con il viso segnato dal sonno e l'alito probabilmente pesante, e il fatto che sorrida ogni mattino, nonostante la stanchezza e la prospettiva di un'intera giornata scolastica ancora da affrontare, quando riconosce il clacson della sua piccola Smart rossa.

Il fatto che poggiare l'orecchio sul suo petto e ascoltare il suo cuore che batte gli provochi la stessa sensazione di casa che avverte quando inala il profumo di Anne, quello che la donna indossa da quando era piccolo, e senza che se ne renda conto gli tornano alla mente ricordi di una felicità lontana.

-Quando torna tua madre?- chiede dopo qualche secondo di silenzio nel tentativo di non riaddormentarsi.

Louis lancia un'occhiata alla sveglia posta sul comodino pieno di libri e vestiti. -Più o meno tra una ventina di minuti- lo informa poi.

-Devo rendermi presentabile, allora- annuncia mettendosi finalmente in piedi, l'agitazione visibile nella frenesia dei suoi movimenti.

Il liscio alza gli occhi al cielo e si trascina seduto fino al bordo del letto. -Mia madre ti conosce già, Haz. Stai tranquillo.-

-Sì, ma questo è tipo – un incontro ufficiale, no?- domanda retorico, aprendo l'anta dell'armadio vicino alla scrivania per guardare il suo riflesso nello specchio interno. Si sistema i capelli con aria corrucciata e sbuffa quando si accorge che non hanno proprio intenzione di starsene al loro posto. -Mi presenterai come il tuo ragazzo e tutto il resto, quindi-

-Come se non l'avesse già capito quando ci ha beccati a baciarci contro la porta di casa, che sei il mio ragazzo- lo interrompe Louis, per poi alzarsi a sua volta e avvicinarsi cautamente. -E poi non per fare lo sdolcinato, ma sei bellissimo anche tutto insonnolito e con i capelli arruffati.-

Harry sorride, in un primo momento, poi si rende conto di quello che Louis ha appena detto e sgrana gli occhi. -Le farò una bruttissima impressione ridotto così.-

Il maggiore sbuffa intenerito e gli avvolge la vita con le braccia, per poi lasciargli un bacio dolce e delicato sulla punta del naso. -Mia madre già ti adora- sussurra. -Proprio come me.-

Il riccio poggia le mani sul suo petto, e solo allora un senso di tranquillità gli avvolge lo stomaco. 
Quando sente il battito di Louis contro il palmo della sua mano.

 

   
 
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