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Autore: LilithGrace    23/08/2019    1 recensioni
"Chiedermi di accompagnarlo in Svezia per qualche giorno mi ha resa la persona più felice del mondo.
Finalmente potrò visitare con più calma Stoccolma, conoscere i suoi amici e chissà, forse anche la sua famiglia… Già, la sua famiglia… Come mi presenterà a loro? Mi presenterà come la sua ragazza?" (tratto dal primo capitolo)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Stefan Levin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Saaaalve a tutti!
Questo è un capitolo totalmente nuovo pieno di sarcasmo e ahimé anche lacrime.
Spero vi piaccia e se vi va, lasciate pure una recensione.
Grace


***

Whatsapp:

To: Stephan
From: Anja

-“Ciao :) ho visto la partita… complimenti per il risultato!”

Un messaggio semplice, non si aspettava risposte, ma voleva dimostrargli di non provare rancore, ma che nonostante tutto lo supportava. Sentì la vibrazione del telefono: le aveva risposto quasi subito.

To: Anja
From: Stephan

-“Ciao, grazie mille. Hai visto la partita? Questa è una novità”

To: Stephan
From: Anja

-“Anche io mi sono stupita di me stessa. A proposito, come va la caviglia?”

To: Anja
From: Stephan

-“Sei riuscita a vederla tutta o hai barato? Comunque va benissimo, sono solo sciocchezze. Un giorno o due di riposo e sarò come nuovo.”

To: Stephan
From: Anja

-“…..l’ho vista tutta, puoi chiedere a Jörg e Yvonne. Mi fa piacere :)”

To: Anja
From: Stephan

-“Ok, credo lo farò.”

To : Stephan
From: Anja

-“Ah ah ah, grazie. Ma da quando sei così simpatico?”

To: Anja
From: Stephan

-“Da quando sono nato.”

To: Stephan
From: Anja

-“Non ricordavo questo particolare, deve essermi sfuggito sicuramente.”

Risposta tagliente. Anja 1 – Stephan 0.

To: Anja
From: Stephan

-“Non mi aspettavo mi scrivessi…”

To: Stephan
From: Anja

-“Beh avresti dovuto. Avresti dovuto sapere che avrei continuato a supportarti nonostante tutto, ma forse mi sono sbagliata.”

To: Anja
From: Stephan

-“Sei per caso arrabbiata?” Stephan si era pentito subito dopo aver mandato il messaggio: la sua domanda retorica era totalmente fuori luogo.  Anja 1 – Stephan -1, addirittura sotto lo zero.

To: Stephan
From: Anja

-“No.”
To: Anja
From: Stephan

-“Possiamo vederci per parlare?” azzardò.
 
To: Stephan
From: Anja

-“Aspetta che ci penso… No.”

To: Anja
From: Stephan

-“Ok, passo dopo cena”

To: Stephan
From: Anja

-“Vuoi che usi un traduttore per dirtelo in svedese? Magari lo capisci meglio.”

To: Anja
From: Stephan

-“No per favore, non storpiare la mia lingua più di quanto tu già non faccia a voce.”

To: Stephan
From: Anja

-“Ti avverto che sto per insultarti.”

To: Anja
From: Stephan

-“Credo di non averti quasi mai sentito dire una parolaccia”

To: Stephan
From: Anja

-“Rövhål”1

To: Anja
From: Stephan

-“Me lo merito. Ma chi te l’ha insegnata?”

To: Stephan
From: Anja

-“Basta che cerchi il tuo nome su internet, compare tra parentesi dopo ‹Stephan Levin (Rövhål), centrocampista offensivo del Bayern Monaco e della nazionale svedese›”

To: Anja
From: Stephan

-“Avevano ragione i tuoi amici a dirmi di non farti arrabbiare, altrimenti mi avresti dato filo da torcere”

To: Stephan
From: Anja

-“Ma non sono arrabbiata, dico solo la verità :)”

To: Anja
From: Stephan

-“Potrei piangere, lo sai vero? Comunque, dopo ci vediamo?”

To: Stephan
From: Anja

-“Chissà perché, ma del fatto che potresti piangere non me ne frega un bel niente. Uh sì, vediamoci, così continuo ad insultarti di persona.”

To: Anja
From: Stephan

-“<3”

Non era mai stata così con lui, non ne aveva mai avuto motivo. Si era davvero sorpresa di sé stessa, di come gli stava rispondendo: sicuramente era tutta la rabbia che aveva represso per non dargliela vinta.
Lo stomaco le si era chiuso, così aveva optato per concedersi una lunga doccia calda.


   °°°

Sentì il campanello e andò ad aprire: si trovò il ragazzo davanti: i capelli gli erano leggermente cresciuti, tanto da permettergli di pettinarli un po’ all’indietro lasciando il viso scoperto. Anja deglutì. Lo fece accomodare e prima ancora che lui potesse proferire parola, decise di mettere le mani avanti: “Sono pronta ad ascoltarti e mi auguro che quello che hai da dire sia davvero convincente, altrimenti rimarrò dell’idea che sei un emerito idiota…”.
Si erano seduti sul divano, mantenendo una certa distanza.
Stephan iniziò a farfugliare qualcosa in svedese, come se stesse riordinando le idee. Anja, dal canto suo, si era dipinta in viso un’espressione seria in viso, cercando di apparire il più scostata possibile. A tradirla, però era il movimento continuo del suo piede: “Sei pregato di parlare in tedesco”.
Stephan alzò lo sguardo su di lei e si schiarì la voce: “Sì, scusami… non so come iniziare il discorso”.
La ragazza fece spallucce ed lo invitò a continuare: “Mi ami ancora?”. Esordì così, secco.
“Non ho mai detto di amarti…” rispose Anja. Si alzò di scatto dal divano per prendere tempo: “ho detto solo di volerti bene. Se devi prenderti gioco di me, quella è la porta. Non siamo qui per fare pace come nei film, siamo qui perché tu devi darmi delle spiegazioni, credo di meritarle. Troppo semplice prendere il telefono e scrivere che non ce la facevi per poi venire da me, fare il simpatico e incrociare le dita. Sai cosa succederebbe se io ti dicessi che è tutto ok? Che quando ti sarai stancato di nuovo, mi lascerai ancora a tuo piacimento. E sarà sempre così, un tira e molla infinito perché sei consapevole che sarò sempre qui ad aspettarti. Pensi che sia stupida? Pensi sul serio che io non sappia cosa accidenti combinate voi? Belli, ricchi, famosi... Pensi davvero che io mi sia bevuta che tra te e Shelley non ci sia stato qualcosa?” sospirò “Sono stata troppo accomodante con te.”
Stephan ascoltò in silenzio il suo sfogo, senza batter ciglio. Non si scompose neanche quando lei aveva parlato di Shelley. Fece un profondo respiro: “Con Shelley ci sono andato a letto solo una volta, per sbaglio. Non ricordo se poco prima di incontrarti o appena dopo esserci conosciuti. Su questo hai ragione e ti chiedo scusa se non te l’ho detto prima. Se stai per fare dell’ironia, ti prego, fammi finire e poi potrai dire tutto quello che vuoi. Mi sono pentito di averti lasciata subito dopo averti scritto, non so neanche cosa mi sia passato per la testa, so solo che qualcosa mi aveva spaventato… nei giorni successivi ho capito che era la paura di rinchiudere per sempre il ricordo di Katarina in un angolo del mio cuore, avevo la consapevolezza di poter amare ancora, come un tempo. Mi ha spaventato perché è più facile amare un ricordo… ammetto di aver provato rabbia nel vedere come altri ragazzi riuscivano a farti sorridere anche solo con uno stupidissimo invito a ballare o a farti ridere perché costretta a fare un ballo di cui non sapevi i passi. Se hai dei dubbi su quello che ho fatto in quest’arco di tempo, ti assicuro che ho solo rimuginato su quanto sia stato codardo.
Quando ho visto il tuo messaggio, mi tremavano le mani e sentivo il cuore battere all’impazzata” si interruppe per un istante “Spero apprezzerai tutto ciò perché sai che non sono uno di molte parole”. La guardò tutto il tempo, sperando in una sentenza positiva.
Lo guardò stupita, di certo il lungo discorso l’aveva colpita e non poco, ma il particolare su Shelley… no, quello non le era sfuggito e aveva distrutto tutta la magia del momento: “E in Svezia ti sei permesso addirittura di sbuffare e farmi sentire stupida… ti prego, vai via ora, non ho voglia di ascoltarti ancora” sussurrò con le lacrime agli occhi. La cosa che l’aveva ferita non era ciò che era successo tra loro, ma il fatto che nonostante lei avesse manifestato gelosia e il dubbio, lui aveva continuato a negare, a mentire.
Senza aggiungere altro e sentendosi impotente in questa situazione, a malincuore, Stephan andò via.



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Note: 1- "Rövhål" è stronzo in svedese (fonte: Pewdiepie https://www.youtube.com/watch?v=jRC-UlucmRU)
  
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