23/08/2019
3 recensioni“Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Estate indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp”. Prompt scelto: Castelli di sabbia.
Maghi e castelli di sabbia
«Facciamo un castello di sabbia, papà?».
Harry, sdraiato comodamente su un telo mare, si sollevò leggermente sui gomiti per osservare il figlio: Albus indicava con un dito un gruppetto di coetanei intenti a giocare con palette e secchielli. Harry sorrise e si alzò. «Certo che voglio». Albus era un bambino molto timido e non faceva amicizia facilmente al contrario dei suoi fratelli, James e Lily.
«Sei sicuro di esserne capace, Harry?».
«Smettila, Ron» sbottò Ginny, colpendo il fratello con un telo.
Harry lo ignorò. «Forza, Al, prendi secchiello e paletta».
«Faremo il castello più bello del mondo!» strillò il bambino.
«Papà, lo facciamo anche noi?». Domandò il piccolo Hugo. Ron gemette.
«Dobbiamo riempire il secchiello con la sabbia umida per fare le torri» disse Harry ad Albus. «Vedi come fanno quei bambini?».
Albus annuì e corse sulla riva. «Dove facciamo la torre?» chiese poi scrutando la spiaggia.
«Direi lontano dalla battigia oppure le onde lo distruggeranno».
«Sì, hai ragione» concordò Albus serio. «Lo giro?» chiese quando scelsero il punto adatto.
«Vai» lo esortò Harry.
«Oh» sospirò Albus felice del risultato, ignorando una piccola crepa.
«Visto? Ora facciamo le altre tre?».
«Papi, chiediamo a Hugo di giocare con noi?».
«Oh, no, non ti preoccupare. Vedrai, se tuo zio non si sbriga, la zia Hermione lo farà volare a mare con tutta la sdraio».
Albus ridacchiò e corse a riempire il secondo secchiello. Come previsto, Ron e Hugo li raggiunsero poco dopo.
«Noi lo faremo più bello» disse Ron. «Volete scommettere?».
«E cosa vorresti scommettere?» replicò Harry.
«Un gelato» propose Hugo. «La coppa più grande che c’è».
«Sì, mi piace» concordò Ron, goloso come un bambino. «Chi perde paga».
«Va bene» assentì Harry. Lui e il figlio lavorarono tranquillamente, senza neanche far caso agli ‘avversari’.
«Decoriamo le torri?» propose Albus. «Con pietre colorate e conchiglie? E facciamo merletti ai muri?».
«Allora, soddisfatto?» chiese alla fine Harry appoggiando una pietra piatta al centro del castello – i castelli avevano sempre dei pozzi secondo Albus. «Che c’è?». Seguì il suo sguardo e si trattenne a stento dall’imprecare. Ron e Hugo li sorridevano orgogliosi accanto a una Hogwarts di sabbia.
«Come hanno fatto?».
Gli altri bagnanti cominciarono ad avvicinarsi per ammirare il capolavoro e porre la stessa domanda di Albus, così sopraggiunse anche il resto della famiglia.
«L’ha fatto mamma?» chiese Rose a occhi sbarrati.
«Non ho fatto un bel niente» sbottò Hermione. «Ronald Weasley, è possibile che non posso perderti d’occhio?!».
«L’abbiamo fatto noi» tentò Hugo.
«Zitto, Hugo. Se papà dice le bugie, non devi ripeterle» sibilò Hermione.
«Zio hai imbrogliato? Ha usato la tu sai cosa?» domandò Albus. «Abbiamo vinto noi?».
«Direi di sì» replicò Harry contento del sorriso che spuntò sul viso del figlio. «Andiamo a prendere un super gelato? Poi zio Ron verrà a pagare».
Naturalmente furono tutti contenti, tranne Ron che Hermione aveva tirato da parte per rimproverarlo e Ginny che cercava una scusa credibile da rifilare ai Babbani.
«Un castello dovevi costruire!» sentirono Hermione inveire esasperata.
Harry, sdraiato comodamente su un telo mare, si sollevò leggermente sui gomiti per osservare il figlio: Albus indicava con un dito un gruppetto di coetanei intenti a giocare con palette e secchielli. Harry sorrise e si alzò. «Certo che voglio». Albus era un bambino molto timido e non faceva amicizia facilmente al contrario dei suoi fratelli, James e Lily.
«Sei sicuro di esserne capace, Harry?».
«Smettila, Ron» sbottò Ginny, colpendo il fratello con un telo.
Harry lo ignorò. «Forza, Al, prendi secchiello e paletta».
«Faremo il castello più bello del mondo!» strillò il bambino.
«Papà, lo facciamo anche noi?». Domandò il piccolo Hugo. Ron gemette.
«Dobbiamo riempire il secchiello con la sabbia umida per fare le torri» disse Harry ad Albus. «Vedi come fanno quei bambini?».
Albus annuì e corse sulla riva. «Dove facciamo la torre?» chiese poi scrutando la spiaggia.
«Direi lontano dalla battigia oppure le onde lo distruggeranno».
«Sì, hai ragione» concordò Albus serio. «Lo giro?» chiese quando scelsero il punto adatto.
«Vai» lo esortò Harry.
«Oh» sospirò Albus felice del risultato, ignorando una piccola crepa.
«Visto? Ora facciamo le altre tre?».
«Papi, chiediamo a Hugo di giocare con noi?».
«Oh, no, non ti preoccupare. Vedrai, se tuo zio non si sbriga, la zia Hermione lo farà volare a mare con tutta la sdraio».
Albus ridacchiò e corse a riempire il secondo secchiello. Come previsto, Ron e Hugo li raggiunsero poco dopo.
«Noi lo faremo più bello» disse Ron. «Volete scommettere?».
«E cosa vorresti scommettere?» replicò Harry.
«Un gelato» propose Hugo. «La coppa più grande che c’è».
«Sì, mi piace» concordò Ron, goloso come un bambino. «Chi perde paga».
«Va bene» assentì Harry. Lui e il figlio lavorarono tranquillamente, senza neanche far caso agli ‘avversari’.
«Decoriamo le torri?» propose Albus. «Con pietre colorate e conchiglie? E facciamo merletti ai muri?».
«Allora, soddisfatto?» chiese alla fine Harry appoggiando una pietra piatta al centro del castello – i castelli avevano sempre dei pozzi secondo Albus. «Che c’è?». Seguì il suo sguardo e si trattenne a stento dall’imprecare. Ron e Hugo li sorridevano orgogliosi accanto a una Hogwarts di sabbia.
«Come hanno fatto?».
Gli altri bagnanti cominciarono ad avvicinarsi per ammirare il capolavoro e porre la stessa domanda di Albus, così sopraggiunse anche il resto della famiglia.
«L’ha fatto mamma?» chiese Rose a occhi sbarrati.
«Non ho fatto un bel niente» sbottò Hermione. «Ronald Weasley, è possibile che non posso perderti d’occhio?!».
«L’abbiamo fatto noi» tentò Hugo.
«Zitto, Hugo. Se papà dice le bugie, non devi ripeterle» sibilò Hermione.
«Zio hai imbrogliato? Ha usato la tu sai cosa?» domandò Albus. «Abbiamo vinto noi?».
«Direi di sì» replicò Harry contento del sorriso che spuntò sul viso del figlio. «Andiamo a prendere un super gelato? Poi zio Ron verrà a pagare».
Naturalmente furono tutti contenti, tranne Ron che Hermione aveva tirato da parte per rimproverarlo e Ginny che cercava una scusa credibile da rifilare ai Babbani.
«Un castello dovevi costruire!» sentirono Hermione inveire esasperata.