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Autore: ZarxielZerg    27/08/2019    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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“Oggi ci troviamo ad Iridipoli per assistere a una delle Leghe più importanti dell’ultimo decennio!” Gridò l’annunciatrice “Oggi infatti Kanto, Johto ed Hoenn decidono i nuovi Campioni! Ci si aspettava solo pochi candidati, ma moltissimi allenatori da tutto il mondo sono giunti fin qui, dopo che le Leghe hanno dichiarato che chiunque possieda le otto medaglie attualmente valide ha il permesso di partecipare. Persino alcuni Capipalestra, tre Superquattro e diversi ex-Campioni stanno prendendo parte a questo evento, al punto che il vincitore di questo gigantesco torneo, una volta sconfitto l’ultimo Superquattro, sarà riconosciuto direttamente come Campione!”
La donna osservò i fogli che continuavano ad arrivare sulla sua scrivania. A questo punto, erano già arrivati ad oltre duecento partecipanti nella sola Hoenn, il che aveva portato ad adottare il sistema di sfide rapide del Parco Lotta per i round iniziali. Ai partecipanti era permesso concordare se sfidarsi in doppio quattro contro quattro o in singolo tre contro tre, in modo che le sfide si concludessero più rapidamente.
“A quanti siamo adesso, duecentotredici?” Chiese la donna osservando le liste.
“Duecentosedici.” Rispose uno degli assistenti, scorrendo disperatamente le liste di nomi, medaglie e Pokémon conosciuti “Alcuni di questi nomi non si vedono da anni nel mondo delle Lotte. Conosco questo tizio, è un famoso scrittore. Perché qualcuno dovrebbe decidere di lasciare una buona carriera per diventare Campione?”
“Magari vuole materiali per i suoi libri.” Commentò l’annunciatrice “Oppure, magari la vede come una possibilità di portare a compimento un sogno di gioventù. Non proveresti anche tu se avessi tutte le medaglie?”
L’uomo annuì, poi la ragazza osservò l’orologio ed accese il microfono “Mancano solo cinque minuti all’inizio del torneo. Ricordiamo che per la giornata di oggi tutte le arene, dalla 1 alla 16, sono state attivate alla massima capacità, perciò vi invitiamo a non causare problemi per i posti. C’è posto per tutti!”
“Una mezza bugia” Commentò l’assistente quando ebbe spento di nuovo “Ci sono solo posti per circa centomila persone in tutte le arene insieme, e oggi verrà molta più gente.”
“Menomale che Johto e Kanto sono lo stesso giorno.” Commentò un’altra assistente “Altrimenti probabilmente ci sarebbero il doppio dei partecipanti.”
L’annunciatrice annuì e si girò. Dopo cinque minuti, come previsto, le iscrizioni si conclusero.
“Va bene, il numero definitivo è duecentoventuno.” Disse l’assistente mentre controllava gli ultimi documenti “Stanno per fare l’estrazione.”
La donna annuì, e dopo aver informato il pubblico degli oltre duecentoventi partecipanti presenti osservò il tabellone.
Quando la quarta faccia venne fuori, ci fu un’ovazione tra la folla.

“Duecentodiciassette Partecipanti!” Esclamò l’annunciatore al microfono, per poi spegnerlo “Soltanto venti meno di Kanto, dannazione!”
“Che possiamo farci, la Lega di Johto è meno famosa di Hoenn e Kanto.” Rispose un’assistente “Ci siamo separati non molti anni fa. Al contrario, dovremmo essere contenti di questo risultato.”
“Speriamo almeno ne valga la pena.” Commentò l’uomo “Tre dei Superquattro, tutti tranne Bruno, sono in gara. Stessa cosa per sei Capipalestra su otto, e persino degli Assi. Per non parlare di ex-Superquattro, ex-Capipalestra… Se sto qui a fare la lista diventa notte.”
“Che roba.” Commentò la ragazza “Abbiamo persino dovuto costruire una nuova Arena a tempo di record. Per fortuna Sabrina e Pino insieme hanno velocizzato i lavori.”
“A proposito, Pino è già stato estratto?”
“Girone 2, seconda sfida al primo turno.” Rispose la ragazza “Koga sta ancora aspettando, quindi sarà piuttosto avanti, ma Karen è nel Girone 13, terza sfida.”
“E ovviamente io sono finito all’Arena 1.” Commentò l’uomo, sospirando. “Non conosco nessuno da questa lista.” Sfogliò velocemente i nomi “E che razza di nome è Rognvaldr, comunque?” Aggiunse leggendo il nome di uno dei partecipanti.

“Quindi, quanti ne abbiamo?” Chiese Wes.
“Almeno sette, forse di più.” Rispose Leaf “Probabilmente di più, solo che non riesco a riconoscerli. Molti sono camuffati.”
“Quindi seguiamo il piano. Sconfiggere il Team Blood…”
“E lasciare il resto ai Traversatori, sì. Abbiamo mandato i nostri migliori e i migliori del Neo Team Rocket, quindi dovremmo riuscire a farcela.”
“Ci sono Lorelei e Cosmo nel tuo stesso Girone, ma nessuno che sospettiamo essere membro del Team Blood o Team Rocket. Ma tieni gli occhi aperti, e non ti allontanare. Non sappiamo quanto siano disposti ad andare lontano, pur di vincere.”
“Ricevuto, ricevuto. Ho comunque un asso nella manica, no?”
“NON. USARLO.” Rispose Leaf “Più tardi lo scoprono, meglio è.”
Il ragazzo annuì. Era una discreta scommessa in ogni caso, perciò l’avrebbe usato solo se fosse stato assolutamente indispensabile.
“C’è altro che devo sapere?”
“Riteniamo che in mezzo ai presenti si nascondano alcuni nemici del Team Blood da altre regioni, gente che ha un desiderio di vendetta personale, per quel che ne sappiamo. Se ti capitasse di incontrarne uno…”
“Convincilo a entrare nel nostro gruppo, come al solito insomma. Quello è il mio metodo di reclutamento preferito in fondo.” Rispose il ragazzo sorridendo.
“Ruri è pronta a chiamarci in caso di emergenza.”
“Non ti preoccupare.” Replicò Wes “Non ci sarà bisogno.”
Leaf annuì “L’altra parte del piano inizierà presto, se tutto va bene, vinceremo senza problemi.”

Kain osservò la televisione, mordendosi le unghie per il nervosismo "Ragnar a Kanto, Agnarr a Hoenn… Quanta gente hai mandato, Alexander?" Si chiese l’uomo, osservando le facce degli allenatori presenti nei vari tornei. Alcuni dei turni includevano quasi solo suoi alleati tra i membri che conosceva, ma sorrise vedendo che anche alcuni dei membri del Team Blood erano nella stessa situazione.
"Forza, forza…" Pensò "Il tempo scorre, e questo è il momento di colpire."

Alexander e i due Wulf osservarono la televisione.
“Alcuni di questi turni decisamente non sono a nostro favore.” Commentò uno dei due, lisciandosi la corta barbetta nera.
“E alcuni non sono a favore di Kain e i suoi.” Replicò l’altro “Non possiamo pretendere di meglio, visto che abbiamo mandato tutti i nostri membri in possesso di medaglie valide.”
Alexander annuì “Non importa, finché il torneo finirà con la nostra vittoria.”

“E senza altri indugi, che inizi il torneo di Kanto!” Esclamarano all’unisono gli annunciatori di tutti i campi. La gente lanciò grida di gioia, mentre gli allenatori entravano nelle arene.
L’annunciatore dell’Arena 5 sorrise. Il primo turno era la sfida di Lorelei, perciò il suo poteva rivelarsi l’inizio migliore di Kanto.

Darken, allontanandosi dalla Città Nera, osservò lo schermo del cellulare. E scorrendo tra le tre leghe, rimase a bocca aperta vedendo chi stava in quel momento partecipando nell’Arena 1.
“Astrid?” Si chiese, osservando l’Absol della ragazza combattere contro un Manectric. Cercò di leggere i nomi dei vari allenatori presenti, ma dal telefono erano ancora decisamente troppo piccoli. Perciò, accelerò il passo di marcia.
“Anche Frak è andato a Hoenn?” Si chiese.

Frak osservò Astrid da uno degli schermi della sala d’attesa per gli sfidanti. Molti dei presenti nel suo girone lo fissavano, parlottando tra loro. Niente di inaspettato, ma l’idea che uno di loro fosse un membro del Team Blood lo metteva a disagio.
“Prendila con calma.” Commentò Groudon “Posso far fuori qualunque fesso ti metta in pericolo prima che possa aprir bocca.”
Sentì Darkrai annuire telepaticamente, anche se non poteva parlare, e si sentì un pelo più sollevato, anche se ancora faticava a pensarci.
In quel momento, un uomo si avvicinò al ragazzo e gli diede una pacca sulla spalla.
“Frak!” Esclamò quello. Il ragazzo si trovò davanti Baldo, l’Asso della Piramide Lotta e un Traversatore come lui.
“Ah, Baldo!” Esclamò il ragazzo, stringendogli la mano mentre con l’altra si massaggiava la spalla. “Anche tu qui?”
“Certo che sì. Scott dice che riuscire a ottenere il titolo di Campione sarebbe una grande possibilità per uno di noi Assi, e ha convinto quasi tutti a partecipare. Solo Spartaco e Palmer, di Sinnoh, si sono tenuti fuori. Ah, e Paride, ma lui è impegnato comunque.” Rispose l’uomo. Poi abbassò la voce “E poi, un uccellino ci ha detto che il Team Rocket è qui, insieme a un altro team alleato. Intendiamo evitare che riescano a conquistare la Lega.”
Frak annuì. Parlando con Pierce, la sera prima, era già stato informato che gli Assi e le Leghe erano a conoscenza della situazione, e prevedevano di occuparsene personalmente. “Tuttavia, meglio prevenire che curare.”
Si chiese cosa avrebbe fatto se avesse vinto. Probabilmente, avrebbe dovuto sottostare agli ordini di Kain, ma perlomeno si sarebbe assicurato un posto che aveva sempre voluto.
“Tu che ne pensi Hoopa?” Chiese il ragazzo. Nessuna risposta.
“Hoopa?” Ancora nulla. Frak scosse la testa.
“Sarà impegnato chissà dove.”

“Ma cosa…” Chiese l’uomo guardandosi intorno. Poi davanti a lui comparve Hoopa con alcuni bigliettini in mano.
“Benvenuto nel Mondo Pokémon… No questo non funziona, lui viene già da un mondo Pokémon… Benvenuto a Johto… E che c’entra, Johto nel suo mondo esiste già… Ah, al Giratina.” Il Pokémon Leggendario lanciò via alcuni biglietti in mano “Mi chiamo Hoopa, e ti ho appena scambiato con il te di questo mondo su richiesta di Celebi. Beh, avrei dovuto farlo qualche mese fa, ma non dirlo a nessuno, Celebi si arrabbierà altrimenti, e io mi ritroverò nel Cretaceo come minimo.”
L’uomo continuò a fissarlo, poi annuì “Non è la cosa più strana che mi sia accaduta. Cosa posso fare per te, Hoopa?”
“Mi piace la tua reazione. Beh, il te di questo universo si era appena iscritto alla Lega di Johto, e mi serve tu la vinca. Cerca un tizio chiamato Mark, sta partecipando al torneo, digli che sei un Traversatore. Se non ti crede, mostragli qualcosa che lo convinca. Lui ti darà i dettagli sulla situazione attuale. Prometto di riportarti a casa una volta finita l’emergenza e…” Afferrò uno dei bigliettini caduti e sospirò, per poi leggere ad alta voce “Mi scuso per averti prelevato senza preavviso.”
L’uomo scoppiò a ridere “No no, capisco, siamo in un mondo bizzarro, a volte bisogna accettare che la realtà è diversa da come ce l’aspettiamo.” Poi si girò “Molto bene, cercherò questo Mark, che aspetto ha?”
Ma Hoopa era già sparito. “Oh ma andiamo!” Sbottò Tobias, dirigendosi verso la sala vicina, dove sperava di trovare l’individuo in questione. Altrimenti, l’avrebbe cercato con calma.
“Intanto, un Leggendario mi ha chiesto di vincere la Lega.” Pensò, sfiorando le Poké Ball alla cintura “Penso che non lo deluderò.”

“Bene, quindi…” Disse Arceus “Queste sono Leghe degne di questo nome.”
“Avresti potuto fare in modo che le tenessero a un ritmo meno folle di settimanali.” Commentò Palkia.
“Lo so, lo so, ma voglio dire… a un ritmo minore, il Campione sarebbe libero quasi tutto l’anno.”
Dialga e Palkia sospirarono “In ogni caso, oltre alla questione del Team Plasma, c’è altro di cui dovremmo parlare?”
“No, nient altro.” Rispose il Pokémon “Godetevi lo spettacolo della Lega.” Aggiunse.
“Peccato Darken non vi abbia preso parte.” Commentò Dialga “Anche se, dubito mi avrebbero lasciato partecipare.”
“Lo stesso per me.” Rispose Palkia “A volte vorrei essere in uno di quegli universi in cui i Leggendari sono più comuni.”
I due si inchinarono al padre interrompendo il discorso e si allontanarono, dirigendosi nella stessa direzione.
“Sono ancora amichevoli tra loro.” Pensò Arcues “Bene, temevo ci fossero già forti animosità tra i due, data la situazione dei loro allenatori. Per fortuna, Darken non è Draconix, altrimenti dati i sentimenti tra lui e Dragozard la situazione avrebbe potuto precipitare.”
Il Pokémon sospirò “Com’è complicato controllare l’universo.”
E tornò ad osservare la Lega. Secondo Celebi, i risultati di quelle sfide avrebbero avuto grande effetto sul futuro del mondo. Ma lui non riusciva a vederle. Alcuni dei partecipanti, come Frak ed Astrid, avevano avuto un contatto così lungo con Raziel, che avevano reso il destino per lui incerto. Ma le possibilità che vedeva, i tanti futuri di questi scontri, non gli parevano promettenti.
   
 
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