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Autore: ElsEvans    27/08/2019    0 recensioni
Benvenuti Maghi e Streghe!
Avete tutti in mano la vostra giratempo? Ottimo.
Spero siate tutti pronti, e mi raccomando, ricordate di non farvi vedere da nessuno: molti maghi hanno avuto la sfortuna di perdersi per sempre in un limbo temporale a noi sconosciuto.
Sapete tutti come funziona, è molto semplice: basta farle compiere i giri necessari per raggiungere il lontano 1977.
Se non ci sono domande, vi prego di coprirvi con il vostro mantello dell'invisibilità e di seguirmi in un mondo un po' diverso da quello a cui siamo abituati.
Lo sfondo sarà sempre Hogwarts, ma qui troveremo come protagonisti personaggi a noi piuttosto familiari, la cui storia non ci è mai stata raccontata.
Non siete curiosi di sapere chi furono questi Messeri Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso?
Non fremete dalla voglia di scoprire i loro più reconditi segreti e le loro più grandi debolezze? Cosa li ha portati a maturare?
Unitevi a me e tutto questo vi sarà mostrato, adesso vi consiglio caldamente di seguirmi.
Cerchiamo di fare silenzio, una ragazza dai capelli rossi sta arrivando verso di noi, ricordate di non farci scoprire. Ora proviamo a mantenere la calma e facciamoci la fatidica domanda: cosa farebbe un Malandrino?
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 1: Inizio Turbolento.


Lily Evans.

Mi guardo un po' intorno ed evito accuratamente di ricambiare lo sguardo di Severus, prospetto un anno davvero difficile.
Comincio a camminare verso il treno e saluto qua e là qualche ragazzo del mio stesso anno, ma non mi fermo a conversare più di tanto perchè al momento ho un solo pensiero in testa.
Quest anno sono stata nominata prefetto di Grifondoro: era più o meno dal primo anno che desideravo diventarlo, peccato che le responsabilità da assumersi siano parecchie.
Rimane però il fatto che io sono un'amante delle regole e che dopotutto devo semplicemente continuare a comportarmi come ho sempre fatto, l'unica cosa in più sarebbe quella di far rispettare il codice anche a tutti gli altri membri della mia casata. Molto semplice.
Okay la devo smettere di essere così pessimista, dopotutto i Grifondoro non sono così male.
In un attimo realizzo di essere già salita sull'Hogwarts Express e senza indugiare so esattamente dove andare.
Scompartimento numero 9, ormai è un rito.
Infatti non appena apro la porta scorrevole riesco a notare due ragazze sedute sui lati opposti impegnate in una fitta chiacchierata. La biondina interrompe il suo racconto alla mia vista, mentre l'altra si alza in piedi di scatto. A quel punto non posso fare altro che assumere un'espressione euforica perchè sono tre mesi che non vedo le mie compagne di stanza e mi sono mancate terribilmente.
Alice mi stringe in un abbraccio soffocante, mentre Emmeline era ancora seduta quando ci buttiamo sopra di lei affettuosamente.
- Rossa mi sei mancata così tanto!- dichiara Alice cercando di togliersi le ciocche dorate di Emmeline dal viso.
- Anche voi!- esclamo un attimo prima di alzarmi per lasciar respirare la bionda.
- Devi raccontarci tutto, in tre mesi saranno successe un sacco di cose!- fa Emmeline dopo aver ripreso fiato.
- Piuttosto voi! Vance, il tuo racconto sembrava parecchio serio.- rispondo.
Alice esplode nella sua risata contagiosa e, mentre mi siedo accanto a lei, fatico a trattenermi anche io, sebbene io non sappia ancora il motivo del suo divertimento.
Emmeline assume il colore della nostra cravatta in meno di due secondi e poi si porta la mano alla fronte con fare teatrale.
-Lily, ahimè, mi sono innamorata.- dichiara.
Alice riprende a ridere ancora più forte e a quel punto mi lascio sfuggire un sorriso divertito, conosciamo benissimo Emmeline e quando si prende una cotta per qualcuno non c'è spazio per nient'altro nel suo mondo.
-Dille come si chiama!- boccheggia Alice mentre cerca di sedersi.
La bionda le lancia un'occhiataccia e poi punta i suoi occhi verdi sui miei.
-Si chiama Oz.- dice con convinzione.
-Sì Vance, e il mio vero nome è Minerva McGranitt, dille quello completo.- continua la brunetta divertita.
Emmeline fa un sospiro ed esita per qualche minuto, poi distoglie lo sguardo da me per puntarlo sul pavimento.
-Okay, si chiama Ozymandias.-.
Il silenzio cala fra di noi e le mie due amiche mi scrutano con insistenza, nell'attesa di una mia reazione.
Il fatto è che ci sono due opzioni: potrei annuire convinta, da persona matura quale sono e sorriderle dicendo che nelle relazioni i nomi non sono un problema perchè l'importante è come ti senti insieme all'altra persona. Oppure potrei scoppiarle a ridere in faccia come se avessi appena visto Lumacorno in mutande, ed in effetti è proprio quello che faccio.
-Vi odio.- si limita a dire Emmeline incrociando le braccia.
Alice si unisce a me in un batter d'occhio e anche se sto cercando di placare la mia risata perchè non mi sembra un comportamento del tutto carino nei suoi confronti, non riesco a fare altro che tenermi la pancia per il dolore agli addominali.
Passano cinque minuti buoni e quando finalmente mi sono calmata invito la bionda a cominciare con il racconto.
Così Emmeline mi spiega che lo aveva conosciuto in vacanza nel Kent e che aveva scoperto di essere ricambiata soltanto l'ultima settimana in cui il ragazzo alloggiava lì, dato che essendo di poco più grande doveva tornare in America per cominciare gli studi all'università.
Mentre io ed Alice siamo impegnate nell'ascoltare con attenzione la descrizione introspettiva di tutte le emozioni provate dalla bionda nel momento del loro addio, il fischio del treno ci fa prendere un colpo. 
L'Hogwarts Express sta finalmente partendo, tra poco saremo arrivate a casa, a Hogwarts.
C'è soltanto un piccolo problema: il treno si sta muovendo, ma dell'ultimo membro che chiude il nostro gruppo non c'è alcuna traccia.
- Ragazze, dov'è Mary?- domanda Alice guardando fuori dal finestrino.
- Magari non si è svegliata.- suggerisco imitandola per cercare la figura della nostra amica.
- O magari ha deciso di trasferirsi a Beaux-Batons, lasciando Hogwarts per sempre.- risponde cinica Emmeline.
Io e Alice la guardiamo piuttosto irritate, ma d'altronde dovevamo aspettarci una sua reazione simile dato che il nostro gruppo non aveva concluso il quinto anno proprio nel migliore dei modi.
Diciamo che più o meno verso maggio avevamo cominciato ad avere alcuni disguidi a causa di un essere immondo il cui nome è Sirius Black.
Ecco credo che Sirius-pensodiesseredio-Black sia la persona più superficiale dell'universo e sinceramente non so chi tra lui e il suo sfacciato amico Potter sia il più arrogante, anzi mi gioco la mia amatissima spilla da prefetto che il secondo stracci il primo venti a zero.
Penso che madre natura abbia donato a Black un unico neurone, di conseguenza era in un qualche modo obbligata a compensare con l'aspetto fisico perchè altrimenti si sarebbe chiamato Peter Minus. Beh sta di fatto che Black e i suoi dannati capelli neri hanno stregato più o meno tutta la popolazione femminile di Hogwarts, Emmeline Vance compresa.
La bionda aveva una cotta per lui circa dal terzo anno, quando Sirius l'aveva per sbaglio schiantata e poi accompagnata in infermeria perchè si sentiva tremendamente in colpa.
Della cotta di Emmeline tutti ne erano a conoscenza, persino Black stesso probabilmente, peccato che il ragazzo non sembrava curarsene granchè.
Anche della relazione tra Mary Mcdonald e Austin Barrett tutti ne erano a conoscenza, perciò l'anno scorso fu proprio un duro colpo per la nostra amica scoprire che il suo fidanzato di una vita, nonché Corvonero, l'avesse amabilmente tradita nei sotterranei con Victoria Nott.
Fu una botta talmente pesante che nemmeno la sbronza dopo la vittoria a quidditch di Grifondoro riuscì a tirare su di morale la povera Mary. 
Era una ragazza molto ambita e la notizia che fosse di nuovo sulla piazza aveva decisamente rallegrato gran parte dei maschi, si da il caso però che l'unico che si rivelò in grado di consolarla quella notte fu proprio Sirius Black, e quando una serata va troppo bene la mattina dopo c'è sempre da pagare.
Infatti Mary non aveva tenuto conto del fatto che il ragazzo grazie al quale era riuscita a dimenticarsi del suo ex fidanzato per una serata, non era altro che la prima cotta di una delle sue migliore amiche.
Emmeline si limitò a creare un muro, impedendole di scusarsi in alcun modo e quando Mary la aggredì in Sala Grande disperata perchè non sapeva più come fare per rimediare al suo errore, esplose una rissa che coinvolse tutti i Grifondoro, me compresa.
Così Grifondoro perse cento punti e Serpeverde vinse la Coppa delle Case.
Alla fine Mary ed Emmeline ripresero a rivolgersi la parola in un qualche modo, ma la tensione nel gruppo rimane palpabile.
Proprio per questo motivo quando una figura dai capelli neri e gli occhi azzurri spalanca la porta, soltanto la bionda non si muove di un millimetro per accoglierla.
Mary entra nello scompartimento con il fiatone e le guance paonazze, come al solito aveva fatto tardi.
- Pensavate di riuscire a liberarvi di me, non è vero?- grida, lasciando cadere per terra il suo baule con un tonfo.
Emmeline alza gli occhi al cielo e anche se è evidente che non sia del tutto contenta di vederla, accenna un mezzo sorriso un attimo dopo.
Immediatamente io e Alice ci fiondiamo su di lei e la accogliamo con un abbraccio.
- Sei sempre la solita ritardataria. - fa Alice.
- Signorina McDonald, questo suo atteggiamento è inammissibile. Quest'anno esigo la massima puntualità da lei.- la sbeffeggio imitando la voce della McGranitt.
Mary esulta dalla gioia.
- E' vero rossa! Quest'anno sei un fottuto prefetto! Potrò scorrazzare tranquillamente nei corridoi senza rischiare di farci perdere punti perchè tanto tu chiuderai sempre un occhio per la tua cara amica.- ammicca facendomi l'occhiolino.
Corruccio la fronte, non erano decisamente questi i miei piani da prefetto.
- Che cos'è quella faccia? Ho beccato nel corridoio Caroline Logan e persino lei mi sembrava più felice.- dichiara mentre si siede affianco ad Emmeline rivolgendole soltanto un piccolo sorriso imbarazzato.
Caroline Logan, dove ho già sentito questo cognome?
- La Logan è quella di Corvonero?- domanda Alice.
- Sì, quella dalla mono espressione direi.- suggerisce Emmeline.
A quel punto ricordo: Caroline Logan è il prefetto di Corvonero e se era in giro per i corridoi probabilmente era perchè stava andando alla riunione dei prefetti, alla quale dovrei essere anche io. Così improvvisamente mi alzo dal sedile con un balzo.
- La riunione dei prefetti! La McGranitt mi sbranerà, me lo sento.- esclamo tirando fuori dalla tasca la lettera che circa due settimane fa mi aveva annunciato la mia nuova carica.
Pochi secondi mi bastano per trovare la riga in cui la professoressa si raccomanda di farsi trovare per le 11.15 puntuali nello scompartimento numero...
- Lily prima avevo visto i prefetti di Tassorosso nello scompartimento numero uno.- mi informa Mary.
- Se vuoi ti accompagno.- aggiunge.
Annuisco sbrigativa e mi rimetto la lettera in tasca, saluto le altre e poi seguita da Mary mi cammino svelta verso la meta.
Mary ride alle mie spalle.
- Non posso credere che tu sia in ritardo, ti ho cresciuta bene.- esclama.
Non le rispondo: il panico sta invadendo il mio corpo e tutto ciò a cui riesco a pensare è alla McGranitt che mi fustiga nel cortile di Hogwarts a causa del mio ritardo alla riunione.
Vedo la signora del carrello dei dolci venire verso di noi e sono talmente terrorizzata che non riesco nemmeno a rispondere al suo invito di acquistare le nuove confezioni di api frizzole, infatti la supero senza degnarla di uno sguardo.
Improvvisamente mi sento in colpa, povera donna dopotutto non sarà lei a fustigarmi perchè in quanto prefetto ho già fallito in partenza, mi farò perdonare dopo comprando un'infinità di cioccorane, ho deciso.
Scompartimento numero uno: sorrido a Mary soddisfatta e spalanco la porta.
Quello che mi ritrovo davanti agli occhi non è altro che una scena alquanto imbarazzante: i due prefetti di Tassorosso sono avvinghiati l'uno all'altra e sembrano non aver alcuna intenzione di smettere di pomiciare. Mi chiudo la porta alle spalle esterrefatta da questa visione di cui avrei volentieri fatto a meno e poi rivolgo a Mary uno sguardo omicida.
- Scompartimento numero uno eh?!- comincio davvero a irritarmi.
- Che colpa ne ho io se quei due invece che andare alla tua amatissima riunione si imboscano da soli!- si giustifica mentre cerca di trattenere le risate.
Mi sto veramente spazientendo e sono le 11.20, la McGranitt mi ucciderà.
Riprendo la lettera e finalmente lo leggo: scompartimento numero trenta.
- Ti prego vai piano, è tutta la mattina che corro.- mi prega la mora.
Inizio a correre con Mary alle calcagna, dopo qualche secondo però mi fermo e realizzo che se davvero dovrò morire, non voglio essere sudata in quel momento.
Superiamo nuovamente la signora del carrello alla quale però questa volta sorrido e poi continuiamo a camminare verso lo scompartimento dei prefetti.
- Lily guarda il lato positivo però.- dice la mia amica con il suo tono canzonatorio.
Mi giro verso di lei in attesa della perla del giorno, dopotutto ero contenta di trascorrere gli ultimi minuti della mia vita insieme a lei, prima della mia morte plateale per intenderci.
- Almeno non sarai l'unica ad arrivare in ritardo, a giudicare da come si stringevano quei due, ne avevano ancora per un bel po'.- ghigna divertita.
Non so se ridere o piangere per il commento di Mary e prima che io possa decidere se risponderle in modo divertito o in modo esasperato qualcuno raggiunge in maniera piuttosto violenta il limite della mia sopportazione di questa giornata.
Prima quel dannato muro, poi la mia probabile fustigazione al nostro arrivo e come se non bastasse qualcuno deve avermi scambiato per un fantasma.
Okay presto la McGranitt mi sopprimerà dolorosamente, ma non sono ancora tecnicamente morta del tutto, e a maggior ragione non sono trasparente.
Mi basta spostare lo sguardo sulla figura che ha osato compiere il sacrilegio di scaraventarsi addosso a me in un momento così critico e in un attimo realizzo che non poteva trattarsi di nessuno se non di quello squilibrato di Potter e di Black, perchè purtroppo, per qualche strano scherzo del destino, dove va uno troviamo inevitabilmente anche l'altro.
Li sento sghignazzare e in quel momento realizzo che questo è davvero troppo da sopportare per i miei poveri nervi.
- Potter!- grido e in quell'istante sembra calare il gelo su tutto il corridoio.
Ovviamente Black imita l'amico girandosi verso di me con noncuranza, ma a differenza dell'altro lui rivolge il suo sguardo a Mary, facendole un occhiolino, totalmente imbarazzante.
- Evans.- risponde l'altro con disinvoltura.
Sollevo lo sguardo su di lui e la vista della sua faccia mi riporta esattamente a maggio di un anno fa.
Quella era stata l'ultima volta in cui gli avevo rivolto la parola.
Me lo ricordo come se fosse ieri: mi focalizzo su di lui e riesco a riportare ciascuno di noi nel cortile di Hogwarts di quel pomeriggio d'inizio estate.
Avevamo appena terminato i G.U.F.O, io e Mary avevamo deciso di andare a goderci i primi minuti di libertà in cortile e tutto ciò che avevamo trovato era stata la vista di Severus a terra, quello che una volta consideravo il mio migliore amico, accerchiato da molta gente.
C'era una miriade persone, appartenenti a ogni casa, impegnata a sghignazzare.
Black era immerso nella sua risata simile a un latrato, mentre altri acclamavano Potter per il suo “bel colpo”.
Non avevo idea del motivo per cui questa volta Potter e il suo gruppo di amici se la fosse presa con Severus, ma ero certa del fatto che non fosse una novità.
Gli fu lanciato un “Gratta e netta” e notai con orrore la comparsa di una saponetta nella bocca del mio amico che sembrava soffocarlo e procurargli conati di vomito.
A quel punto ne avevo abbastanza, ricordo di aver cominciato a correre per raggiungerli e mettere fine a questa scena.
- Lascialo stare!- gridai.
La mano di Potter scattò immediatamente fra quei capelli perennemente scompigliati e assunse un sorriso beffardo.
- Che cosa ti ha fatto?- domandai disgustata.
James assunse un tono di voce più profondo quasi più maturo e mi fissò dritto negli occhi sempre con quel sorrisetto stampato sulle labbra.
- E' più il fatto che esiste non so se mi spiego.- rispose provocando una risata generale tra tutti i presenti.
Guardai i suoi amici incredula di quelle parole e poi mi rivolsi a lui decisa.
- Ti credi divertente Potter, ma non sei altro che un bullo arrogante e prepotente. Lascialo stare.- sibilai.
A quel punto James inarcò un sopracciglio e con aria di sfida disse l'ultima cosa che mi sarei mai aspettata.
- Esci con me, Evans, e non alzerò mai più la bacchetta su Mocciosus.-.
Non feci nemmeno in tempo a rispondergli per le rime perchè Severus aveva già lanciato un incantesimo su Potter per ferirlo sulla guancia, ma l'altro controbatté subito sollevando il mio amico a testa in giù, con la veste che gli lasciava scoperte le gambe e le mutande.
La folla esplose in una risata generale e in un applauso che non fece altro che aumentare la mia ira verso James Potter e i suoi amici.
- Mettetelo giù!- gridai, puntando la bacchetta verso lui e Black.
Non so bene per quale motivo, ma Potter non distolse lo sguardo da me nemmeno per un secondo e poi con un colpo di bacchetta fece cadere Severus per terra, liberandolo.
- Ti è andata bene che ci fosse Evans, Mocciosus.- fece poi mentre continuava a guardarmi.
E poi il mio migliore amico disse l'unica frase necessaria per farmi pentire di tutto il tempo che avevo trascorso con lui in questi anni.
- Non mi serve l'aiuto di una piccola schifosa mezzosangue. -.
Ricordo di essermi irrigidita e di aver sentito il sangue raggelarsi nel mio corpo.
Il silenzio era poi calato fra tutti i presenti e persino Potter era rimasto per un attimo a bocca aperta per via di quella risposta.
Notai l'espressione di Severus farsi sempre più rigida e il suo sguardo oscurarsi, avrei potuto perdonargli qualsiasi cosa, ma non questo.
- Molto bene, significa che in futuro non mi prenderò la briga di aiutarti. E se fossi in te mi laverei le mutande, Mocciosus.- sibilai gelida.
Quella fu l'ultima volta che rivolsi la parola a Severus Piton.
Non degnai di uno sguardo nessun altro fra i presenti e sebbene sapessi di avere tutti gli occhi puntati addosso, voltai loro le spalle andandomene.
Era tutto finito.

- Hai bisogno di qualcosa, Evans?- domanda Potter risvegliandomi dal mio tutt'altro che felice viaggio nei ricordi.
Rivivere quello che era successo un anno fa mi aveva scossa come la prima volta.
Potter è proprio di fronte a me e mi sta guardando con il suo sorriso beffardo e quei dannati capelli sono sparati al vento come al solito.
E' buffo perchè all'inizio del primo anno mi stava anche simpatico, ha cominciato a diventare insopportabilmente pesante dopo che lui e i suoi compagni di stanza, Black compreso, avevano avuto la brillante idea di fondare il loro gruppo esclusivo dei “Malandrini”. Inizialmente non creavano nemmeno troppi problemi, ma dal momento in cui avevano deciso di prendere di mira Severus si erano guadagnati un posto fra i primi nella mia lista nera.
Rimane però il fatto che io e il mio vecchio migliore amico non parliamo più, e anche se so che di quello che è successo fra noi due l'unico responsabile è lui, una parte di me non riesce a smettere di detestare James Potter e i Malandrini.
- Sì, ho bisogno che tu scompaia immediatamente dalla mia vista.- rispondo gelida, dopodiché riprendo a camminare nella speranza di superarli.
Mary mi affianca e invece che ricambiare gli sguardi maliziosi di Sirius punta lo sguardo sul pavimento nervosamente.
Come non detto, Potter e quell'imbecille del suo amico cominciano a camminare a passo con noi e anche se non li sto guardando so per certo che sul volto di James è presente un ghigno.
- E perchè mai Evans? Sai, normalmente le ragazze impazziscono soltanto nel vedermi. Con urla e gridolini compresi.- replica divertito.
E' ufficiale oggi James Potter vuole volare fuori dall'Hogwarts Express.
- Sei sicuro che quelle urla e gridolini non siano dovute alla vista dei tuoi capelli privi di una forma? Sai alle ragazze i capelli tenuti in queste condizioni fanno molta pena, anzi ci fanno quasi rabbrividire.- azzardo.
Istintivamente il ragazzo si porta una mano fra i capelli per scompigliarli nervosamente e Mary mi sorride divertita.
- Io te l'ho sempre detto Ramoso, i tuoi capelli sono spaventosi, non riusciresti mai a curarli bene come i miei. Non è vero, McDonald? - aggiunge Black con un sorriso sornione.
- Ci terrei a ricordarti che ho un nome.- Mary gli risponde a tono.
- Non preoccuparti, me lo ricordo. Mi ricordo tutto. - replica.
La mia amica alza gli occhi al cielo perchè è da quel famoso giorno che Sirius non le da pace, sebbene lei cerchi di ignorarlo in tutti i modi.
Sono alquanto confusa e non riesco a capire il motivo per cui ci stiano seguendo.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo e poi ne ho davvero abbastanza di questa situazione.
- Mh non lo so, avete intenzione di lasciarci in pace oppure no?- domando infastidita.
- Cosa c'è Evans non ti piace la nostra compagnia?- mi chiede Potter.
- Veramente ce n'è di meglio.- risponde Mary.
- L'anno scorso non la pensavi così.- fa Sirius in tono canzonatorio.
I due amici scoppiano a ridere insieme e non posso fare altro che alzare gli occhi al cielo con esasperazione anche per la mora.
Scompartimento numero 30. Grazie a Merlino.
- Sono arrivata, addio.- dico in modo sbrigativo.
Mary mi saluta e fa retromarcia per raggiungere le nostre amiche, ma dopo nemmeno cinque secondi noto Black che la segue di soppiatto.
- Evans prefetto, ci avrei scommesso.- dichiara James.
- Quest'anno allora ci sarà da divertirsi.- ammicca facendomi un occhiolino.
Alzo gli occhi al cielo e senza pensarci due volte gli chiudo la porta in faccia.
Sono salva.

  
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