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Autore: ElsEvans    11/08/2019    0 recensioni
Benvenuti Maghi e Streghe!
Avete tutti in mano la vostra giratempo? Ottimo.
Spero siate tutti pronti, e mi raccomando, ricordate di non farvi vedere da nessuno: molti maghi hanno avuto la sfortuna di perdersi per sempre in un limbo temporale a noi sconosciuto.
Sapete tutti come funziona, è molto semplice: basta farle compiere i giri necessari per raggiungere il lontano 1977.
Se non ci sono domande, vi prego di coprirvi con il vostro mantello dell'invisibilità e di seguirmi in un mondo un po' diverso da quello a cui siamo abituati.
Lo sfondo sarà sempre Hogwarts, ma qui troveremo come protagonisti personaggi a noi piuttosto familiari, la cui storia non ci è mai stata raccontata.
Non siete curiosi di sapere chi furono questi Messeri Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso?
Non fremete dalla voglia di scoprire i loro più reconditi segreti e le loro più grandi debolezze? Cosa li ha portati a maturare?
Unitevi a me e tutto questo vi sarà mostrato, adesso vi consiglio caldamente di seguirmi.
Cerchiamo di fare silenzio, una ragazza dai capelli rossi sta arrivando verso di noi, ricordate di non farci scoprire. Ora proviamo a mantenere la calma e facciamoci la fatidica domanda: cosa farebbe un Malandrino?
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prologo.

Lily Evans.

Se io mi potessi vedere in questo momento da fuori probabilmente non sarei così nervosa, anzi sono quasi sicura del fatto che starei ridendo a crepapelle della me stessa paralizzata di fronte a un maledetto muro in mattoni. Sono passati ufficialmente sei anni, sei, dalla prima volta in cui ho messo piede alla stazione di King's Cross e ancora non riesco ad abituarmi all'idea che questo ostacolo è tutto ciò che mi separa dalla mia meta. Anzi, non è tanto questo il problema, se devo essere sincera mi da' molto più da fare il fatto che per raggiungere l'altra parte devo per forza correre dritta verso il muro e sperare che Merlino mi permetta, come le altre cinque volte precedenti, di non sfracellarmi contro la struttura e arrivare sana e salva davanti all'Hogwarts Express.
Chiamalo facile!
Sì, sono quasi sicura del fatto che se qualcuno mi vedesse si accascerebbe a terra dalle risate, perchè, ebbene sì, Lily Evans ha paura di un muro.
La cosa positiva è che non so bene per quale motivo, ma tutti i babbani che mi passano affianco non possono vedermi, o meglio non possono vedere questa situazione alquanto imbarazzante di me con la coda tra le gambe che mi lascio facilmente intimidire da questa parete rossiccia.
Beh dopotutto è molto imponente.
Chiudo gli occhi e penso alla prima volta in cui mi sono ritrovata lì davanti: era il 1971 ed ero così emozionata che mi sentivo il cuore scoppiare. Nel momento in cui avevo sollevato lo sguardo sulla targhetta nera con la scritta “9 3/4” avevo emesso un esulto di gioia.
Avevamo girato a vuoto per un quarto d'ora perchè Severus, il mio migliore amico, parlava tanto di quella famosa scuola magica che avremmo avuto la fortuna di frequentare, ma dopotutto di questo strano binario ,che dovevamo raggiungere, ne sapeva più o meno quanto me.
La vista di quel muro però mi aveva sconcertata, poiché sembrava quasi uno scherzo di pessimo gusto. Così ci eravamo guardati, entrambi confusi e spaesati; dopodiché fortunatamente un altro ragazzino dai capelli biondi ci aveva chiesto in modo tutt'altro che gentile di “liberare il passaggio” e si era fiondato dritto contro il muro.
Inutile parlare della mia fitta al cuore per lui in quell'istante, ero già pronta a chiamare i soccorsi per curare la spalla slogata di quel ragazzino, ma quello che più mi aveva sconvolto non era tanto l'azione impulsiva quanto la sua figura che scompariva dietro quel muro, come se si fosse tuffato in uno specchio d'acqua.
Severus sembrava entusiasta e non vedeva l'ora di imitarlo, perciò senza troppe cerimonie e senza ascoltare le mie suppliche, il mio migliore amico era partito a correre verso la parete con sguardo determinato e mani serrate sul carrello.
In un batter d'occhio lo avevo visto scomparire in mezzo ai mattoni e in quel momento non avevo più scuse, dovevo seguirlo.
Piazzarmi davanti all'ostacolo non mi aveva donato molto coraggio così per altri cinque minuti buoni avevo continuato a scrutare intensamente il mio nemico come per individuarne i punti deboli, peccato che non ne esistessero.
Improvvisamente era arrivata una risata cristallina dritta alle mie orecchie e sebbene volessi voltarmi per guardare chi si stava prendendo gioco di me, ero come ipnotizzata dalle nervature di cemento che si instauravano tra ogni mattone. Poi una testolina con due codini color pece si era piazzata esattamente davanti a me e i suoi occhietti chiari mi avevano trasmesso un senso di tranquillità.
- Ciao! Hai bisogno di una spinta?- aveva domandato curiosa.
- Eri tu che ridevi di me?- mi ero limitata a rispondere con un'altra domanda.
- Sì! In effetti sei un po' buffa.- un sorriso a trentadue denti le si era stampato sulle labbra.
Non le avevo risposto, mi aveva piuttosto intimidita e tanto meno sapevo cos'altro dirle.
- Facciamo così, vai prima tu, io ti seguo. Ricordati fa' un lungo respiro e una bella corsa, passerà in un attimo vedrai.- il suo consiglio in un qualche modo mi aveva rincuorata.
- Da quanti anni lo fai?- le domandai.
- Attraversare il muro? Oh è la prima volta, ma mi sono informata! I miei genitori sono babbani, ma mi hanno comprato un sacco di libri che spiegavano come raggiungere Hogwarts. Sono elettrizzata!- aveva detto.
Dopo la sua risposta il poco coraggio che avevo accumulato probabilmente era andato a nascondersi, però sapere che non ero l'unica nata babbana era stato piuttosto rincuorante.
Un po' per sdrammatizzare e un po' per presentarmi mi ero poi voltata verso di lei, e le avevo porto la mano.
- Io sono Lily Evans.- ho dichiarato.
- Mary McDonald, piacere.- mi ha sorriso paziente e ha stretto con forza la mia mano.
Ricordo di aver pensato che fosse una ragazzina molto tosta.
Avevo poi chiuso gli occhi per fare un respiro profondo in tranquillità e infine, avevo seguito il suo consiglio: ero partita in una corsa determinata dritta verso la parete.
Così decido di fare lo stesso percorso che la me di sei anni fa aveva fatto e mi dirigo di corsa verso il muro.
In un attimo sono dall'altra parte e un sorriso spontaneo si crea sulle mie labbra, un po' per la vista del treno che a momenti dovrò prendere e un po' per il ricordo che mi aveva scaldato il cuore.
Di Mary intorno a me non c'è nemmeno l'ombra, ma è tutto regolare: ormai è dal secondo anno che il suo ritardo da primo giorno di scuola si è trasformato in un rito.
Sorvolando la lentezza della mia amica, se ci penso bene è tutto identico a sei anni fa, solo che questa volta non c'è più il mio migliore amico ad aspettarmi dall'altra parte.
Mi correggo Severus Piton è presente, proprio lì insieme al suo gruppo di compagni Serpeverde, ma del mio migliore amico non c'è più traccia da un bel po' di tempo.

 

  
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