Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    30/08/2019    1 recensioni
Dopo essere stato trasportato nel XX secolo, Inuyasha perde definitivamente i suoi poteri di demone.
Essendosi trasformato in un giovane uomo dal carattere burrascoso e scontroso, decide di rimanere accanto a Kagome proteggendola e standogli vicino.
Quando i due decisero di passare un po’ di tempo insieme in Europa, s’imbatterono in un castello abbandonato da decine di anni, protetto solo da un misterioso custode
Incuriosito dal suo fascino nascosto, Kagome convince il suo compagno ad esplorarlo da cima a fondo.
Ma né Kagome né Inuyasha potevano immaginare i terribili segreti che poteva nascondere quel castello oscuro.
Il loro passato tormentato tornerà a bussare alla loro porta, mettendo alla prova il loro coraggio e il loro amore in un’avventura che non avrebbero mai dimenticato.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
< Ci ha fatto prendere un bello spavento > fece Kagome toccandosi la fronte.
< Scusatemi, non volevo. >
Inuyasha, con sguardo serio e truce, si avvicinò al misterioso uomo facendosi spiegare del perché l’abbazia era stranamente aperta.
< Oggi non c’è nessuno a parte voi il che è molto strano… Di solito questo posto è sempre pieno. >
< La cosa che non mi quadra, è che non abbiamo nemmeno pagato il biglietto. >
< Oggi l’entrata è gratis. Ne facciamo almeno una a settimana. >
< Questo sì che è un colpo di fortuna! > esclamò Kagome felice come non mai.
< Allora, l’avete visitata tutta? Oppure dovete ancora visitare alcune stanze? >
< Ci manca la stanza posta all’estremo nord dell’abbazia. Ma è stranamente chiusa. Lei ne sa qualcosa? >
< Venite con me. Ve l’aprirò io. >
Tirando fuori un mazzo di chiavi, Miroku condusse i visitatori verso la stanza più alta dell’abbazia.
Appena mise la chiave nel buco della serratura, qualcosa attirò l’attenzione di Kagome.
< Che cos’è questo canto? >
< Quale canto, Kagome? >
< Ma come? Voi non lo sentite? >
Mettendo l’orecchio sulla porta, né Shippo né Inuyasha captarono niente di strano.
< Secondo me stai sognando. >
< Vi dico che è la verità! Signor Miroku, lei non sente niente? >
< Mi dispiace, ma sento solo le vostre voci. >
< Tutto questo è ridicolo! Apra immediatamente la porta così potremmo vedere se dentro la stanza c’è qualcuno oppure no. >
< La stanza è disabitata da sempre, signorina. Come tutta l’abbazia, del resto. >
Una volta che Miroku aprì la porta della stanza, Kagome la setacciò da cima a fondo ma non trovò nessuno.
< Kagome, forse sei molto stanca dal viaggio e ti sogni le cose. Può benissimo capitare. >
< Ma non a me! Vi dico che ho sentito una voce soave e femminile che stava cantando. >
< Va bene, lasciamo perdere > replicò Inuyasha interrompendo la questione < Signor Miroku, che cosa ci può dire di questa stanza? >
< Come potete ben vedere, è molto diversa da tutte le altre stanze visto che qui non ci sono le vetrate colorate. >
< Infatti sembra quasi una sorta di prigione > fece Shippo.
< Come ha detto, scusi? >
< Io? Oh, niente. Stavo pensando ad alta voce > fece Inuyasha tappando la bocca alla volpe parlante < Vuoi farti scoprire proprio ora? Non ti ci mettere pure tu visto che abbiamo già Kagome che sta impazzendo. >
< Scusa, non volevo. È solo che non ce la faccio a rimanere completamente zitto. >
< Allora cerca di fare uno sforzo! Non voglio che questo custode ci scambi come due pazzi da manicomio. >
< Anche se non ha le vetrate colorate, è una stanza molto carina. Ideale per rimanere da soli e riflettere. >
< Signor Miroku, adesso che abbiamo svelato il mistero di questa stanza, che ci dice del fatto che il portone principale è chiuso a chiave? >
< Come prego? >
< Ha capito benissimo… Io e la mia ragazza siamo entrati dal portone principale completamente spalancato e adesso che volevamo goderci il tramonto non abbiamo potuto perché era chiuso… Se fossi molto sospettoso, potrei dire che qualcuno ci voleva chiudere dentro. >
< Signor Inuyasha, sono l’unico che abita in questa abbazia… >
< Quindi potrebbe essere stato lei… Magari ci voleva fare uno scherzo. >
L’impertinenza di Inuyasha non piacque per nulla al giovane custode che lo squadrò malamente da capo a piedi.
< Vi ripeto che lei si stava sbagliando… Volete vedere il tramonto? Seguitemi. >
Una volta ritornati al piano terra, Inuyasha e Kagome poterono vedere che il portone dell’abbazia era completamente spalancato.
< Che cosa vi dicevo? Il portone è aperto. >
< Mi dispiace, ma non mi fido lo stesso. Secondo me c’è qualcun altro qua dentro l’abbazia. >
Ma MIroku non rispose, facendo finta di non sentire.
Una volta che si ritornarono in giardino, Inuyasha fu molto sorpreso di non trovare le statue degli angeli come quando era arrivato.
< Ma le statue? Che fine hanno fatto? >
< Quali statue? > domandò Miroku confuso.
< Le statue degli angeli che si trovavano qua in giardino. >
< Non capisco a cosa si sta riferendo. >
< Kagome, diglielo anche tu. Secondo me questo custode ci sta prendendo in giro > rispose il ragazzo irritato.
< Inuyasha, cerca di mantenere la calma ok? Signor Miroku, scusate per il mio fidanzato ma ha ragione nel dire che qui prima c’erano delle statue. Lei davvero non ne sa nulla? >
< Ho sempre vissuto gran parte della mia vita qua in questa abbazia e vi giuro che qui in giardino non ci sono mai state statue. >
< D’accordo. La crediamo > replicò Kagome con un sorriso.
< Adesso, visto che avete contemplato il tramonto, che ne dite di tornare dentro? In questo momento dell’anno dopo che il sole è sceso si abbassano considerevolmente le temperature. Vi andrebbe un buon thè caldo? >
< Certo che sì. E tu, Inuyasha? >
< Possiamo tornare a casa? Sono molto stanco. >
< Smettila di fare il difficile e accetta la richiesta cordiale del custode > fece la ragazza dandogli una lieve gomitata nel costato.
< D’accordo. Accettiamo di buon gusto. >
< Bene. Venite. >
Appena Inuyasha varcò l’entrata dell’abbazia una seconda volta, intravide nello sguardo del custode un ghigno malefico che non gli passò inosservato.
< Kagome, prendiamo questo dannato thé e togliamo subito il disturbo. >
< Ma perché? Che fretta hai? >
< Quel custode non mi piace per niente. >
< Avanti, smettila di fare il guastafeste. Non è il momento. >
< Perché non mi ascolti una buona volta nella tua vita? >
< Perché dici solo un mucchio di stupidaggini. Non c’è niente da preoccuparsi e lo sai bene anche tu. >
Rimanendoci male per come Kagome gli aveva risposto, Inuyasha rimase serio per tutto il tempo della loro merenda sorseggiando piano piano quel thé che non sapeva di nulla.
< Ne vuoi ancora, Inuyasha? > gli domandò il custode.
< No, grazie. Sono apposto così. >
< E tu, Kagome? >
< Devo ancora finirlo. >
< Mangiaci questi biscotti. Sono davvero buonissimi. Li fanno qui nei paesi vicini. >
< Davvero gustosi, non c’è che dire. In Giappone non ci sono queste bontà. >
< Ma sicuramente ci sono tante altre cose buone, no? >
< Sì. Come i paesaggi e l’arte del rispetto che hanno le persone. >
< Già… Non c’è più rispetto nel mondo come una volta… >
Mentre Kagome stava continuando ad assaggiare i biscotti che Miroku gli stava offrendo, lo sguardo della ragazza divenne inespressivo.
< Devo andare un attimo in bagno. Dove lo posso trovare? >
< In fondo il corridoio a destra. >
< Grazie. >
Il cambiamento d’umore della ragazza non passò inosservato ad Inuyasha, ma preferì non dargli importanza.
< Inuyasha, hai visto lo sguardo di Kagome? >
< Che cosa c’è che non va? >
< Mi è sembrato molto strano > rispose la volpe senza farsi sentire dal custode.
< Lei è già strana di suo, non preoccuparti. >
< E’ meglio se la seguo. Tu rimani qui con lui, d’accordo? >
< Solo finché riuscirò a sopportarlo. >
Seguendo la ragazza senza farsi vedere, Shippo notò che Kagome non si stava dirigendo in bagno come aveva detto, bensì stava proseguendo verso la torre dell’abbazia.
“Ma cosa…”
Incuriosito sempre di più dalla situazione, Shippo non perse di vista la ragazza.
Ma mentre Kagome entrò nella torre, richiuse la porta dietro di sé e Shippo ne rimase fuori.
“Accidenti! Questa non ci voleva!”
Appena la ragazza accese alcune candele sparse nella stanza, si rifletté dinanzi ad uno specchio che copriva tutta la parete.
“Questa sono io” pensò “Ma la mia immagine è molto diversa.”
Anche se sembrava la perfetta riproduzione di se stessa, Kagome non riusciva a fidarsi.
Passati alcuni minuti dinanzi allo specchio, la sua figura cambiò radicalmente.
Non era più la giovane ragazza, bensì una donna più matura che stava impugnando un arco con le frecce.
“Ma cosa…”
< Finalmente ci incontriamo, Kagome. >
< E tu chi sei? >
< Non mi riconosci più? >
< Kikyo… Che cosa vuoi da me? >
< Sei pronta per tornare ad essere in mio potere? >
Immobilizzata dalla situazione che si stava creando, Kagome fu avvolta dal canto soave che aveva ascoltato qualche ora fa’.
< Ascolta il mio canto fino alla fine ed immergiti dentro lo specchio. >
Ma prima che la ragazza potesse ubbidire alla sacerdotessa, Shippo riuscì ad entrare dentro la torre e a destarla dalle sue intenzioni.
Appena la figura di Kikyo scomparve, Kagome ritornò in se.
< Che cosa è successo? Shippo, che cosa ci fai qui? >
< E’ una lunga storia. Dobbiamo lasciare questo posto immediatamente. >
< Ma… >
< Vieni con me. Inuyasha ti sta aspettando. >
 
 
Non riuscendo a capire cosa aveva combinato, Kagome continuava a farsi molte domande che non riuscivano a trovare nessuna risposta.
< Finalmente sei tornata! > esclamò Inuyasha appena la rivide < Il bagno era così lontano? >
< Ma io non sono andata in bagno… >
< E allora dove sei stata? >
< Non lo so. Non riesco a ricordarlo. >
< Come non riesci a ricordarlo? > domandò Inuyasha stupefatto.
Il ragazzo fissava Kagome e il suo sguardo confuso e lunatico.
< Non mi sento molto bene… >
Improvvisamente, la giovane ragazza cadde a terra svenuta.
< Kagome! Kagome! >
< Non si preoccupi, Inuyasha. È solo svenuta… Secondo me sarebbe meglio se per stanotte rimanete a dormire qui in attesa che possa recuperare le forze. >
Non sapendo cosa rispondere, Inuyasha accettò la richiesta pensando al bene di Kagome.
< Lasciamola un attimo distesa sul divano. Vado a prendere qualcosa in cucina. >
Inuyasha non sapeva cosa pensare.
< Inuyasha, devo parlarti assolutamente di una cosa. Riguarda Kagome. >
< Che cosa gli è successo? >
< Non lo so di preciso. Ma la cosa non ti piacerà. >
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94