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Autore: Reginafenice    31/08/2019    2 recensioni
Il termine che dเ il nome a questa storia indica ci๒ che serve come sostegno per una nuova impresa, una sorta di conforto o spinta morale utile a non lasciarsi scoraggiare dalle impervietเ di un cammino appena intrapreso. Si tratta infatti di una fanfiction che vede come protagonisti i personaggi di Poldark, con i loro complessi viaggi interiori verso la scoperta della vera felicitเ, ma inseriti in un contesto moderno. Lo sfondo delle vicende rimane tuttavia la splendida Cornovaglia, dove vecchi e nuovi amori si ritroveranno e si scopriranno indispensabili per capirsi meglio, anche a costo di grandi sacrifici e scelte dolorose.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demelza Carne, Ross Poldark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’esito di quella notte turbolenta non era ancora stato deciso, ma Dwight avrebbe fatto di tutto per garantire un finale favorevole e il sorgere di un nuovo giorno di vita per Hugh Armitage. Nonostante si fosse dimostrato sempre contrario ad ogni tipo di intervento nei confronti del paziente, ormai troppo debilitato e inevitabilmente condannato alla morte, l’impellente necessit di salvargli la vita aveva reso inutile il documento firmato qualche ora prima dallo stesso Armitage affinch procedessero come sostenuto da Demelza e la convocazione del Consiglio di amministrazione per valutare meglio le probabilitเ di successo.

A Hugh non sarebbero rimasti comunque che pochi mesi, ma valeva la pena tentare in modo che potesse goderseli davvero. Quando Dwight venne finalmente raggiunto da Ross e da Demelza, nulla riusc a trattenerlo dal liberare un sospiro di sollievo, “Ross, hanno bisogno di te a Trenwith. Io non posso allontanarmi per nessun motivo da qui.”

Ross rimase sgomento, “Chi che sta male e perch non hanno chiamato una guardia medica?”

“Tua cugina sta per partorire. Credi che una guardia medica sia sufficiente?” Nel tono di voce di Dwight si poteva riscontare del nervosismo, dovuto principalmente all’espressione insofferente che aveva notato sul viso del suo migliore amico. Cosa si aspettava? Che il capo delle quipe medica abbandonasse il suo paziente soltanto perch avere a che fare con Elizabeth avrebbe risvegliato in lui ricordi imbarazzanti e compromesso in questo modo le sue eccezionali doti chirurgiche?

“No, per sai bene che ostetricia e ginecologia non esattamente la mia specializzazione.” Si guard intorno per constatare se Demelza stesse ascoltando. Si trattava di una questione molto delicata ed era convinto che sarebbe stato difficile per lei accettare una situazione del genere.

Demelza cerc di tenersi lontana dai due, facendo finta di distrarsi scambiando qualche battuta con la responsabile della reception. In un certo senso si stava profilando proprio la situazione che Ross aveva temuto potesse realizzarsi coinvolgendola nell’intervento di Hugh ma, per quanto potessero essere simili i contesti, una differenza sostanziale rendeva difficile paragonare i due casi: Demelza non amava Hugh, mentre il sentimento che aveva legato Ross ad Elizabeth era stato cos profondo, almeno da parte di Ross, da potersi dire mai del tutto superato, quindi facilmente risvegliabile.

“Capisco quanto tu possa sentirti a disagio, Ross. Ma al momento non abbiamo nessun altro medico disponibile…” Dwight prosegu sottovoce, “…ad eccezione di Choake.”

“Bene, ora tutto pi chiaro.” Si gratt il mento, analizzando razionalmente le alternative a cui Dwight non aveva ancora pensato. Tutto d’un tratto, guardando Demelza conversare in lontananza, arriv l’intuizione che stava cercando, “Pu andare Demelza. L’ho esonerata dall’operazione, quindi libera di seguire il parto di Elizabeth mentre noi ci occupiamo di Armitage.”

Dwight rimase senza parole.

“D’accordo, allora. Vado a prepararmi e a comunicarlo a Demelza…”

“Aspetta, Ross. Sarai tu ad andare a Trenwith. L’assistenza di Demelza mi sar sufficiente.”

Dwight aveva assunto un’aria irremovibile. Erano davvero rare le occasioni in cui Ross ricordava che il dottor Enys affermasse cos la propria assertivit di fronte a un chiaro rifiuto da parte sua. Credeva che in passato Dwight avesse sempre avvallato senza troppi problemi ogni sua decisione, ma adesso poteva leggere nei suoi occhi qualcosa di nuovo, una difformit di opinioni piuttosto seria che si era intromessa tra di loro e che non gli avrebbe consentito di averla vinta.

A quel punto Demelza si conged dalle infinite e ingiustificate lamentele salariarli dell’infermiera dietro il bancone d’ingresso, avanzando timidamente verso i suoi superiori. Dwight le rivolse un sorriso pieno di risolutezza, mentre Ross tentava inutilmente di trovare un senso a quello che di l a poco sarebbe accaduto.

“L’anestesia avr presto effetto, perci ti chiedo di correre a preparati.” Gli occhi verde acqua si colmarono di grande riconoscenza verso Dwight, ma le sue labbra non riuscivano a curvarsi in un pieno sorriso al pensiero di quanto difficile potesse rivelarsi l’operazione e di quanto dura sarebbe stata per Ross andare a Trenwith. In fin dei conti, l’idea che entrasse nuovamente in intimit con Elizabeth, seppure per un fine totalmente diverso, le faceva molto meno male di quanto non facesse a Ross il pensiero di lasciarla operare Hugh. Se l’intervento fosse andato a buon fine, Demelza immaginava gi quale sarebbe stata la paura di Ross: il fatto che Hugh potesse avere il pretesto di cercarla e lusingarla per avergli salvato la vita, per aver creduto che la sua giovane anima potesse vivere ancora, avrebbe compromesso la serenitเ di Ross.

“Tuo cugino ti sar riconoscente per sempre. Farai nascere suo figlio, Ross.” Dwight gli diede una pacca sulla spalla con l’intenzione di infondergli coraggio.

“Certo…”

Mentre Dwight guardava l’ora segnata sul suo orologio, Caroline apparve improvvisamente alle loro spalle con in mano il suo smartphone, “Ci siamo tutti, vedo. Ho paura che mentre voi cercherete di salvare vite io trascorrer il tempo a ragguagliare costantemente il caro George Warleggan, seduta su quella poltrona l. Non mi perdonerebbe mai se…beh, insomma, ci siamo capiti.”

“Buon divertimento, allora.” Ross si predispose a lasciare il gruppo per andare a svolgere la sua missione, senza mascherare troppo il suo disappunto.

“Dove va il dottor Poldark? Credevo che avessimo bisogno di lui.” Caroline esamin attentamente ogni piccolo movimento dei muscoli facciali di Ross.

“La signora Poldark in travaglio. Sebbene sia Dwight il suo medico, ha convenuto che sia io a doverlo sostituire. Visti i trascorsi che ci sono stati tra me ed Elizabeth, non credo che sia la scelta pi saggia.” Guard Demelza distogliere prontamente lo sguardo.

“Come responsabile di questo ospedale non posso tirarmi indietro di fronte ad un’urgenza di tale portata, Caroline. Spero che concorderai con me. Se fossi nei panni di Elizabeth, non preferiresti questo ai metodi antiquati del dottor Choake?” La sua era una domanda totalmente ingenua, ma anche totalmente retorica e decisamente inopportuna.

Caroline e Demelza si guardarono a lungo, poi l’affascinante imprenditrice trov le parole giuste per rispondere in tutta onest alla domanda di Dwight, “Non c’่ nessun dubbio a riguardo.”

Il suo sorriso malizioso di accompagnamento fece arrossire tutti gli altri, in special modo Demelza.

“Convieni anche tu, cara? Certo che s. Che sciocchezza chiedertelo!”

“Mi fido di Ross.”

Caroline si interpose tra Ross e Demelza, appoggiando una mano sulla spalla di lei, “Sono sicura che una ragazza matura come te si rifiuter di lasciarsi prendere dalla gelosia. Il dottor Enys ha fatto molte conquiste in questo modo, per scommetterei tutto ci che rimane della mia credibilit che il suo cuore non si mai corrotto a causa di un’altra donna.”

Dwight lanci a Caroline un’occhiata fulminante. Non poteva credere quanto indelicata si fosse dimostrata. Prese Demelza sottobraccio per parlarle privatamente, lontano da quei due, “Ross deve vincere questo suo limite. Credimi, non avrei avuto problemi a lasciargli operare Hugh, ma so che in casi come questi la disciplina l’unica cosa che serve. per il suo bene e anche per il tuo.”

“Per il mio?” Chiese Demelza, leggermente incredula.

“Per la tua carriera, questo quello che ci vuole. Se non sapessi che ce la puoi fare non te lo chiederei.”

Demelza annu, “Sono pronta.”

“Bene.” Dwight la riaccompagn da Ross, scambiando Demelza con Caroline. Il tempo stringeva e adesso era necessario che ognuno pensasse al proprio lavoro, ma non prima di un incoraggiamento reciproco. Lasci che Caroline prendesse posto nella sala d’aspetto, dove presto sarebbe stata raggiunta da Lord Flamouth.

Ross, invece, fece un respiro profondo e prese il viso di Demelza tra le mani. L’amava perdutamente. Quel tentennamento che aveva avuto nell’accettare l’ordine impostogli da Dwight era causato proprio dall’amore che nutriva per lei, dalla paura che assistere Elizabeth avrebbe rivelato la sua fragilit come uomo e compromesso il suo impegno reale e profondo nei confronti di Demelza. Poter scoprire che non era riuscito a dimenticare il suo primo amore, nonostante la benedizione che l’ingresso di Demelza nella sua vita avesse rappresentato, costituiva una fonte di ansia e di dolore di cui avrebbe preferito fare a meno.

“Ce la faremo, Ross. Io sono sempre qui…” Indic con un dito il cuore di Ross, “…qualunque cosa accada.”

“Mi basta sapere questo, mi basta sapere che ti fidi di me…”

“Probabilmente molto di pi di quanto tu stesso faccia.”

Doveva riconoscerlo: Demelza era l’unica persona che credeva davvero in lui. Il solo pensiero di lei, del suo viso, delle sue mani e del suo profumo riusciva a spezzare il muro dell’insicurezza e a renderlo un uomo migliore.

“Affronta la tua paura e vincila!”

Prima di andare le baci rapidamente le labbra, carico ormai del supporto che gli serviva per affrontare la nottata in compagnia di se stesso e della sua  forza di volont.

……………………………………………………………………………………………………………………….

Qualche ora dopo, a Dwight tocc l’ingrato compito di informare Lord Flamouth della morte di suo nipote.

La massa tumorale si era diffusa in una maniera irrecuperabile nel cervello di Hugh, portandolo alla morte celebrale. La perizia chirurgica con cui avevano proceduto non era stata sufficiente a estirpare la malattia che alla fine aveva preso il sopravvento.

Quello con Demelza era stato un incontro brevissimo in cui entrambi, a modo loro, avevano beneficiato dell’attimo di irrealt, di sogno fiabesco e di avances non troppo segrete che la vita aveva offerto loro.

Il paradosso che Hugh aveva creato stava nel suo essere cos sensibile e romantico ma al tempo stesso pragmatico rispetto al desiderio di realizzare una fantasia condivisa solo da parte sua. Viveva nel suo sogno, sperando che un giorno potesse trasformarsi in realt e  ignorando la presenza di un altro uomo nel mondo reale di Demelza.

Cos, con una mano che stringeva nella tasca del suo camice l’ultimo messaggio di Hugh, Demelza si un a Dwight per raggiungere la sala d’aspetto. Nel silenzio della morte, le sue parole continuavano ad attraversarle la mente come se fossero state pronunciate giusto un attimo prima.

Chiuse gli occhi per pochi secondi, raccogliendo l’emozione che scalpitava per esplodere ma che fino ad allora era riuscita a controllare, da vera professionista. Forse Ross non si era sbagliato, forse ascoltare la notizia stando dall'altra parte come presto avrebbero fatto Caroline e Lord Flamouth sarebbe stato meglio anche per lei, anzich partecipare con le mani legate ad un epilogo preannunciato.

Dwight affront la situazione con grande contegno e delicatezza, sostenendo il peso del dolore che anche il cuore di un fiero aristocratico dimostrava di provare. Caroline, invece, non pot far altro che inviare il messaggio del decesso all’onorevole direttore finanziario, consapevole che George avrebbe letto tra le righe la conferma che aspettava da tempo, ovvero l’inizio del declino della sua carriera come Presidente dell’Ospedale.

Dopo una tragedia del genere come esordio per il Poliambulatorio e per lo stesso Royal Cornwall Hospitals NHS Trust, chi mai avrebbe voluto investire pi del denaro o quantomeno della fiducia in lei e nel suo progetto? La colpa non era di nessuno, ma qualcuno avrebbe pagato comunque il prezzo dell’incoscienza, della leggerezza con cui avevano preso l’apparente sollecitudine di George Warleggan nel dare il suo contributo a una causa tanto nobile. I fondi derivavano dalle casse dei Warleggan, perci spettava soltanto a loro proclamare il terribile verdetto e prendere il posto della nipote di Ray Penvennen nella direzione del circuito ospedaliero pi๙ importante della Cornovaglia. Caroline non si era dimostrata all'altezza della scaltrezza dei suoi rivali e ora il suo turno era finito.

   
 
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