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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    02/09/2019    1 recensioni
[KidoBrosCentric][Buon compleanno Saori]
L'annuale party per il compleanno di Saori Kido è stato annullato, la giovane ereditiera è sparita e neppure il suo assistente sa dove si trova.
Una piccola fuga di famiglia l'ha portata lontano.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Saori Kido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Kido Family'
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Fandom: Saint Seiya

Rating: Verde

Personaggi/Pairing: Saori Kido, Kido Bros

Tipologia: One-shot

Genere: Sentimentale

Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.

Note: Dedicata a Heather-chan. Auguri, Saori!

FUGA DI FAMIGLIA

La notizia era corsa veloce per la città, discussa con preoccupazione e, in alcuni casi, con rammarico.

Si trattava di uno degli eventi più attesi dal jet-set tokyota e il suo improvviso annullamento – se così si poteva chiamare, non era stato ancora annunciato ufficialmente ma, dato il suo costante ripetersi, nessuno avrebbe mai pensato a una simile possibilità - aveva gettato scompiglio tra gli invitati soliti e quelli che aspiravano a ricevere la busta orlata di ricami lillà.

 

Una serie di rapide telefonate, che avevano tenuto occupato non solo il centralino della Fondazione Graude ma anche il numero privato di Kido Manor, avevano confermato il tutto.

 

Per quell’anno, l’annuale party di compleanno di Saori Kido non avrebbe avuto luogo.

E, a detta dei bene informati, probabilmente sarebbe stato così anche in futuro.

 

Con un laconico “no comment”, l’assistente personale della giovane tycoon aveva liquidato la folla di curiosi e di giornalisti che si erano assiepati davanti ai cancelli della villa di prima mattina, alla ricerca di Saori Kido in persona.

 

“Dove si trova?” aveva chiesto uno dei più intraprendenti, guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’uomo, il quale, per tutto il tempo, non aveva mai posato la shinai da allenamento che teneva stretta in mano.

 

“Saori-ojousama al momento non è in casa, è partita per un viaggio di famiglia.” aveva risposto Tatsumi: “E non sono autorizzato a divulgare informazioni sulla sua presenza in alcun luogo. Non che io sappia con precisione dove si trovi.”

 

“Cosa ne pensano i signorini Kido di questa partenza improvvisa? Avrebbero voglia di rispondere a qualche domanda? Dopotutto, sarebbe stata un’occasione perfetta per presentarsi in società.”

 

“Sono partiti anche loro con Saori-ojousama. Se avete finito con le domande, ho del lavoro da sbrigare.” aveva detto Tatsumi prima di voltarsi e dare le spalle ai giornalisti al cancello mentre si dirigeva verso il porticato della villa.

 

§§§

 

Erano partiti da Tokyo di buon’ora al mattino, ognuno con una piccola borsa per viaggiare leggeri ed evitare di coinvolgere troppe persone nel viaggio e nella sua preparazione, ed erano arrivati alla villa di montagna poco prima di pranzo; tempo di farsi una doccia e cambiarsi e tutti e undici si erano riuniti nella veranda che dava sul lago dall’altra parte della valle mentre l’unica donna di servizio che li aveva seguiti, quella stessa Akiko tanto amata dai signorini, terminava di apparecchiare per il pranzo.

 

Con indosso il ben più familiare peplo, Saori si era accomodata a capo tavola mentre i ragazzi si erano distribuiti in maniera uniforme lungo i due lati del tavolo, con Hyoga e Ichi che ancora si confrontavano animosamente sui risultati del Koshien e non avevano interrotto l’accesa discussione neppure per rispondere a qualche richiesta dei fratelli: “Quell’home run nel terzo inning di Inoue è stato spettacolare!”, “Ed è stato il loro primo titolo!”.

 

Seiya, ancora barcollante per le ferite dell’ultima Guerra, si era appropriato della sedia a sinistra di Saori mentre Jabu, di fronte a lui e alla destra della sorella adottiva, non perdeva occasione per lanciargli piccole palline di carta.

 

Gli altri, ben più tranquilli, chiacchieravano tra loro o, come nel caso di Ikki e Ban, condividevano un fraterno silenzio.

 

Con un sorriso sereno, Saori lasciò vagare lo sguardo sulla tavolata imbandita e sui volti rilassati dei fratelli al suo fianco, convincendosi una volta di più della bontà della propria decisione: festeggiare non solo il proprio compleanno ma anche quello di Ikki e Shun lì, lontano dalla folla e dalle pressioni sociali.

 

Con un sorriso, la ragazza pensò all’eventualità di un party come quelli che avevano costellato i suoi compleanni passati ma con la presenza dei suoi ragazzi e per poco non si fece travolgere dalle risate davanti all’immagine di un Seiya in smoking, insofferente per il cravattino e annoiato.

 

Scappare era stata la decisione più saggia mai presa.

 

E vedere la sua famiglia serena e felice era il regalo migliore che poteva farsi.

 

“Ragazzi, dopo pranzo chi vuole può andare a riposarsi, chi invece pensa di poter resistere è libero di andare dove preferisce ma per le sette Akiko-san servirà la cena.” disse Saori una volta che vennero portate in tavola le teiere di tè verde.

 

“Tu che farai?” chiese Shun.

 

“Io resterò sulla terrazza, ho portato con me un libro.”

 

“Sicura che non sia qualcosa di lavoro? Hai promesso di accantonarlo fino alla fine della vacanza.” l’espressione dubbiosa di Seiya strappò un sorriso a Saori, che scosse la testa: “Sì, Seiya, è un romanzo rimasto sul mio comodino per mesi, niente lavoro, ho lasciato a casa perfino il cercapersone e se c’è bisogno Tatsumi sa di poter chiamare Akiko, ma soltanto in caso di emergenza.”

 

 “Io resterò con te, se non ti dà fastidio.” Shun tirò fuori dalla tasca della salopette un volume tascabile e un mangiacassette: “Seika-neesan mi ha regalato questo il mese scorso e volevo finirlo.” disse, agitando il volume.

 

“Io ho portato la chitarra e voglio provare un nuovo pezzo, scenderò fino al lago e troverò un posto all’ombra dove esercitarmi.” Seiya fletté le dita come a volerle sgranchire: “E se Nachi non si fa tentare dal divano, ha promesso di ascoltarmi.”

 

Accanto a lui, Wolf bevve una sorsata di tè e sospirò: “Povere le mie orecchie…” si lamentò con fare plateale, “Cos’hanno fatto di male per subire una tortura simile?!”

 

“Hai perso una scommessa con Shiryu e ti sei fatto fregare come un bambino?” nonostante le parole brusche, il tono di Ikki era leggero e, anzi, perfino divertito.

 

“Ricordati che so dove dormi, Ikki. Stai attento.”

 

All’ombra del primo sole di settembre, i ragazzi battibeccavano tra loro con leggerezza e Saori, con gli occhi lucidi pensò che quello era senza dubbio il compleanno migliore della sua vita: non aveva bisogno di una festa o di regali lussuosi per essere felice; la vera felicità era poter trascorrere del tempo con le persone che amava e chi meglio dei suoi guerrieri, delle sue stelle, dei suoi fratelli?

   
 
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