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Autore: Musical    02/09/2019    3 recensioni
Raccolta di varie one shots che partecipano all'Ineffable Husbands Bingo indetto su tumblr, il rating varia da storia a storia.
(per sicurezza, vi chiedo di vedere l'introduzione di volta in volta, dove inserirò il tema trattato e il rating, così se qualcosa vi dà fastidio non troverete sorprese sgradite ^^)
God is an ineffable shipper, Soulmate!Au, Verde
You light my morning sky with burning love, Smut, Arancione
It's our Paradise and we don't lose it, Body Swap, Verde/Giallo
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Sei pronto?"
Aziraphale si gira alla sua sinistra e guarda a Crowley, che porta una scatola, l'ultima, dopodiché tutto sarebbe stato diverso... L'angelo sorride raggiante, ama questo nuovo inizio per entrambi.
"E tu?," gli chiede come il brillante bastardo che è, non riuscendo a trattenere una risata.
Crowley colpisce per scherzo il fianco di Aziraphale con l'anca ed entra nel cottage, guardandosi attorno. "Beh... Benvenuto a casa, angelo," alza un angolo della bocca e si toglie gli occhiali da sole.
Anche Aziraphale entra e prende un lungo respiro. "Benvenuto a casa, mio caro."


Ora, sapevano come affrontare una convivenza per uno, due giorni, ma l'angelo e il demone non hanno idea di come comportarsi di fronte ad una vita lunga l'eternità. Non perché non sappiano o trovano disgustose le abitudini dell'altro, oh no, proprio no, entrambi le conoscono e le amano, il vero problema è la camminata ancheggiante di Crowley ogni. Singolo. Giorno. Aziraphale fa tutto ciò che è in suo potere per resistere... Non deve guardarlo! Non deve guardare il suo deretano! È una creatura di puro amore! Non può sentire cose come la lussuria, quello è il lavoro di un demone, non il suo! Se Sopra sapessero i pensieri dell'angelo mentre questo osserva Crowley camminare... Oh no, è meglio non pensarci. Oh Signore, abbi pietà!
Il peggio, però, è durante la notte. Infatti, ogni volta che vanno a letto, Crowley ha preso l'abitudine di accoccolarsi vicino all'angelo mentre lui legge il libro di un profeta*, il respiro calmo e caldo del demone gli solletica il collo tanto da farlo sentire quasi a disagio. Aziraphale sente l'urgente bisogno di toccare e tirare i lunghi capelli di Crowley, di togliergli il pigiama di seta nera e fondersi a lui; e quando pensa a questo, un calore quasi insopportabile imporpora le guance dell'angelo, il suo cuore inizia a battere velocemente e i suoi occhi vengono catturati dalle sottili labbra socchiuse del demone. Ogni. Singola. Notte. Altissimo!, lui è un angelo, non può cedere ad una simile tentazione!
"Non discorporarti," sussurra Crowley, i suoi occhi sono ancora chiusi.
"Non lo farò."
"Oh, davvero? Il tuo battito cardiaco sembra un treno ad alta velocità e tu stai sudando e tremando."
"Ti posso assicurare che sto bene."
Crowley si alza abbastanza per guardare dritto negli occhi di Aziraphale, giallo contro azzurro. "È tipo... Influenza?"
"Cosa? No."
Il demone fa un'espressione dubbiosa, per niente convinto dal quel diniego.
L'angelo devia lo sguardo verso il petto di Crowley, leggermente scoperto dal pigiama, e si lascia sfuggire un sospiro. "Davvero, Crowley--" alza e muove le mani per enfatizzare il concetto. "Sto bene e puoi creder--"
"Da quando hai inisssiato a raccontare balllle?"
Crowley s'avvicina ad Aziraphale, accentuando la elle con la lingua ben esposta; l'angelo ingoia rumorosamente, cercando di non baciarlo immediatamente.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua, angelo?," gli domanda alzando un sopracciglio.
"Non è stato un gatto a farlo... Ci ha pensato un serpente."
Crowley ghigna ed appoggia la fronte sulla tempia di Aziraphale.
"Ooh, povero angelo, dev'esser stato un serpente moooolto cattivo," dice mostrandosi fintamente dispiaciuto per l'accaduto.
"Il peggiore della sua specie."
La cosa fa gongolare il demone.
"Lascia che ti aiuti, allora, posso darti una nuova lingua."
"Oh davvero?," gira la testa verso Crowley, i loro nasi si sfiorano. "Ne sarei onorato."
Senza pensarci troppo, Crowley appoggia un innocente bacio sulle labbra dell'angelo, è gentile, non disperato o altro, dopodiché il demone osserva Aziraphale, in attesa.
Dall'altra parte, Aziraphale può sentire un coro di angeli cantare l'Alleluia!, ma la melodia finisce non appena Crowley termina il bacio e s'allontana.
"Potresti--" l'angelo muove il dito indicando le loro labbra.
Crowley esaudisce quel desiderio, lentamente, aspettando ancora.
"Un'altra volta," Aziraphale sospira con la schiena sul materasso e Crowley sopra di lui.
Di nuovo, il demone fa la stessa cosa di prima.
"Crowley."
"Sì angelo?"
"Lo stai facendo apposta?"
"Ehm nnno, non proprio. Perché pensi questo?"
"Allora, sei pregato di baciarmi come si deve."
Con grande stupore di Aziraphale, facendogli attorcigliare lo stomaco e fermare il respiro, il demone inizia a ridere, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, evitando per una volta quegli occhi celesti.
"Da quando in qua un angelo può pregare un demone di fare qualcosa?," per poi avvicinarsi all'orecchio di Aziraphale e sibilare malizioso. "Non aspettavo altro che me lo chiedessi."


Povero angelo... Come può sapere cosa provoca a Crowley ogni singola ora della loro nuova convivenza? Oh, no, pensandoci bene Aziraphale lo sa, forse non fa le cose di proposito. Come quei miagolii di piacere mentre mangia, facendo impazzire Crowley, o come l'angelo lecca il dito per voltare la pagina di un libro, oppure quando Aziraphale guarda le labbra del demone e poi i suoi occhi, trattenendo involontariamente il respiro, aspettandosi qualcosa, per non parlare del modo in cui Aziraphale disegna dei piccoli cerchi sul palmo di Crowley mentre si tengono per mano a cena, pranzo, colazione, brunch, ogni, singola, volta. Ogni giorno, Aziraphale gli chiede qualcosa come prendergli un libro, una tazza di cioccolata calda, i suoi occhiali da lettura, Crowley sa il motivo dietro a tutto ciò e, per questo, accentua ancora di più la sua camminata -- il suo angelo gli sta fissando il culo!!! Dopo così tanto tempo, lo sta facendo! Grazie Satana!!! Ma aspetta... Lui non vuole essere la causa della Caduta di Aziraphale, giusto? Allora deve camminare come sempre! No, no, no, deve ancheggiare di più! Ad Aziraphale piace, altrimenti non gli starebbe guardando il culo! Oh, è davvero un diavolo tentatore!
L'unica contraddizione a tutto questo è la sensazione di bruciare internamente, le fiamme più roventi del Fuoco Infernale, ma non gli fanno male, quanto l'opposto. Talvolta, sono così ingombranti che il demone ha bisogno di farsi una doccia fredda -- non proprio una buona idea per un animale a sangue freddo come lui, ma meglio di niente.
Quella notte, l'atmosfera è diversa, più intima, più soffocante, più urgente; lo può sentire dall'immobilità di Aziraphale, da come la sua mano è pesante sul fianco del demone, rendendolo nervoso nonostante i suoi sforzi di rimanere calmo; poi hanno iniziato a parlare e, un attimo più tardi, a baciarsi.


Aziraphale afferra la stoffa nera del pigiama e la sfila dal corpo di Crowley, provocando una risata al demone. "Quanta foga, angelo."
L'angelo arrossisce, ma non si ferma dallo spogliarlo; guida Crowley sopra di lui mentre si baciano e sfrega una gamba contro il cavallo del demone, provocandogli un suono rauco che inizia dalla gola di Crowley e finisce nella bocca di Aziraphale. Dopo, Crowley bacia la giugulare dell'angelo mentre le sue mani stringono ed accarezzano i fianchi morbidi di Aziraphale.
"Più giù, caro."
Il demone scende, la sua lingua biforcuta traccia una scia lungo la clavicola, si dirige sul capezzolo e lo stuzzica per qualche minuto, succhiandolo e mordendolo leggermente.
"Crowley..."
Quegli occhi gialli si alzano per guardare il suo angelo, le guance rosse una chiara dimostrazione della sua eccitazione, come se il leggero rigonfiamento all'altezza dell'inguine non fosse abbastanza. "Cosa vuoi che faccia, angelo?"
Aziraphale vuole davvero dire qualcosa come Fottimi, ma sarebbe un termine troppo sconcio per lui quindi, mordendosi il labbro, pensa ad un altro modo per dirlo. Intanto, Crowley muove la mano intorno all'inguine dell'angelo, avvicinandosi ed allontanandosi dalla zona che richiede maggiori attenzioni; ogni tanto lascia dei piccoli baci e morsi sull'addome dell'altro, ipnotizzato da come il corpo umano di Aziraphale risponda e tremi a seconda delle sue azioni. Quei respiri mozzati, quei mugolii -- migliori di quelli fatti mentre mangiano, tutto del corpo di Aziraphale grida ancora, ancora, ancora, o è solo frutto della sua immaginazione?
I capelli di Crowley, la sua mano, i suoi baci fanno totalmente impazzire Aziraphale, si tende con trepida aspettativa ma il demone non ha voglia di concedergli quello che desidera, a meno che non glielo chieda esplicitamente.
"Fammi tuo," finalmente sussurra, muovendo incondizionatamente il bacino.
"Già lo sei," gli risponde Crowley senza pensarci, aiutandolo a togliersi i pantaloni, rivelando il suo desiderio. Un sentimento di puro orgoglio, che non pensava di possedere, fa sorridere soddisfatto Crowley e gli fa rendere conto quanto il suo angelo lo voglia.
La lingua del demone inizia a leccare dalla base fino alla punta, le sue labbra baciano il glande, con il risultato si far arcuare Aziraphale, provocandogli dei pesanti sospiri; una delle mani di Crowley si dirige verso le immacolate natiche ed inizia a stuzzicare l'entrata, ottenendo un grido di sorpresa. La sola cosa che Crowley fa in seguito è ridere divertito.
"Smettila di ridere. Mi stai facendo il solletico."
"Ok, va bene, ma non sei di grand'aiuto angelo--" riprende a leccare. "Sei stupendo," dichiara prima di aprire le labbra per accoglierlo all'interno della bocca.
Aziraphale s'ammutolisce a quell'improvviso complimento, e il dito dentro di lui inizia a massaggiarlo alla ricerca di qualcosa, dandogli una sensazione inusuale e un po' imbarazzante, poi un secondo dito entra e l'angelo non riesce a trattenere un verso di piacere, tutt'altro che innocente, quando Crowley tocca una zona particolare.
"Ti piace?," il demone domanda toccando un'altra volta il punto.
"Lì," gli suggerisce con voce roca. Dopo che si è calmato un pochino, Aziraphale alza la testa per guardare in basso, registrando mentalmente ogni mossa del demone, anche se è difficile tenere gli occhi aperti, ingoiando rumorosamente e muovendosi seguendo il ritmo dettato dalle labbra e dalle dita di Crowley.
"Ti stai godendo il panorama?," il rosso sogghigna e lo guarda, con la lingua e l'altra mano intorno al membro dell'angelo, inconsapevole d'essere ancora più peccaminoso e bellissimo ed irresistibile agli occhi di Aziraphale, che si lecca le labbra.
"Non sai quanto in realtà, mio caro."
Il demone spalanca gli occhi e per un momento rimane immobile, guardando dentro gli occhi dell'altro, senza parole, arrossisce senza ritegno e il respiro si riduce e le lacrime iniziano a riempirgli gli occhi e il suo cuore inizia a fargli male e alla fine si mette nuovamente a ridere, appoggiandosi nell'interno coscia di Aziraphale. La vera ragione dietro tutto questo è che Crowley è davvero, davvero, nervoso di quello che sta facendo, lo vuole senz'altro, certo, da... Dalla prima volta che si sono visti... Forse... Non ricorda bene al momento... L'ha sognato così tante volte, in svariate versioni, brutale, dolce, alla vaniglia, piccante, grazie alla sua immaginazione... Ma adesso è reale! E l'unica cosa che Crowley vuole, disperatamente, è far tutto ciò che serve per far apprezzare al suo angelo il momento, nient'altro è importante, non lui, non la propria erezione, solo il suo angelo, solo Aziraphale! E il fatto che sta raggiungendo l'obiettivo con successo è gratificante!


In un primo momento, Aziraphale non comprende perché Crowley si sia messo di nuovo a ridere, ma dopo inizia ad avvertire nervosismo, paura, sollievo, e alla fine capisce.
"Oh, sciocco diavolo," sorride raggiante appena la mano inizia ad accarezzare la testa rossa. "Non imparerai mai, vero?"
Crowley decide di non rispondere.
"Ti posso toccare, mio caro?"
Il demone s'irrigidisce e poi risponde con un secco no.
"Ma... Crowley--"
"Non--Io non voglio che le tue mani si sporchino a-a causa..." la sua voce trema e si fa fragile, il demone si morde il labbro inferiore fino a far uscire il sangue.
"Ne hai bisogno, però," Aziraphale bacia la parte alta della testa di Crowley. "Per favore, mi faresti felice se accettassi di farmi toccare il tuo corpo."
"No," risponde testardo e Aziraphale sospira.
"Allora toccati tu. Non voglio essere l'unico a gioire del momento. Non vuoi più essere dalla nostra parte?"
Il discorso sembra convincere abbastanza Crowley da permettersi il lusso di toccarsi ed è quasi una liberazione ricevere un po' di attenzioni; invece, per l'angelo la posizione in cui si trovano inizia ad essere spiacevole per quello che effettivamente vuole fare, neanche le dita del demone o la lingua riescono a procurargli piacere.
"Puoi... C-Crowley--" oh, quella lingua sa davvero fare delle strane cose. "Cambiamo, per favore."
Un'altra lappata e poi il demone si ferma. "Vuoi che lo faccia al tuo c--"
"No!," grida allarmato, arrossendo pericolosamente, sapendo che quello sarebbe stato troppo. "Siediti con la schiena appoggiata alla testata, ti prego."
Crowley discosta lo sguardo per pensarci sopra, considerando i pro e i contro.
"Se lo facessimo, dovresti rimanere in ginocchio sopra di me, sei sicuro ti possa piacere?"
"Anche più d'adesso, tesoro."


Ed è decisamente meglio, da entrambi i punti di vista: Crowley può torturare coi baci e i morsi il collo angelico, le sue dita che si muovono dentro l'angelo, è quasi arrivato al limite, e l'altra mano che sale e scende, lentamente, sfregando, stringendo e stuzzicando entrambe le loro parti intime, leggermente di più quella dell'angelo, la sua mente è concentrata sul respiro smorzato di Aziraphale e sulle sue preghiere, che dettano il ritmo e dove deve essere toccato; l'angelo può abbracciare il suo demone, graffiargli la schiena, tirargli i rossi e lunghi capelli poi, guidato dal desiderio e dall'ardore, fa scendere una mano per incontrare quella di Crowley e finalmente può, citando Crowley, sporcarsi le mani grazie alla creatura demoniaca, il suo caldo palmo e le dita abbracciano completamente il membro del rosso, cogliendolo di sorpresa.
"A-Asssssiraphh-hhhell," il demone sibila eccitato, tendendosi come un arco, rilasciando qualche goccia di liquido preseminale; l'angelo coglie l'occasione di muovere ancora di più la mano, voglioso di ascoltare ancora quei sibili celestiali.
"Cosa ti avevo detto, tesoro? Ne avevi bisogno."
"A-angelo... Ffuc-ngh! N-non--"
Aziraphale bacia lo zigomo del demone, scendendo verso la mandibola, poi il mento e per finire risale sulla bocca, poggiando delicatamente le labbra.
"Rilassati, caro, va tutto bene. Credimi," gli sussurra dolce.
Dopo aver accettato con riluttanza quella rassicurazione, Crowley chiude gli occhi ed appoggia la fronte sulla sua spalla, focalizzandosi sulla mano dell'angelo e istintivamente ondeggia e sussurra frasi e imprecazioni sconnesse, arrivando quasi al limite. Il demone sfila la mano da dentro Aziraphale per abbracciarlo, ma la creatura celestiale ha ben altri piani in mente, infatti s'aggiusta meglio per far in modo che Crowley entri piano dentro di lui.
"Angelo..." Crowley lo invoca, mordendo ferocemente l'illibata e candida pelle di Aziraphale, senz'alcun controllo.
Con le sue perfette e ben curate unghie, Aziraphale lacera la schiena del demone non appena quell'intrusione si fa spazio in lui, si morde il labbro e respira con difficoltà, avvertendo il bisogno carnale di liberarsi di Crowley il prima possibile.
Appena ritorna in sé, Crowley sfrega una mano sulla parte bassa della schiena e sul fianco dell'altro, mentre con l'altra mano riprende a massaggiargli l'erezione col solo fine di confortare Aziraphale con tutto quello, inoltre inizia a baciargli il petto, lasciando dei segni qua e là sulla pelle.
Dopo essersi rilassato alcuni minuti più tardi, si muove in coordinazione con i movimenti di bacino del demone; le loro bocche si cercano per sigillare il momento di estasi che stanno provando, le loro pelli completamente in contatto fanno eccitare ancora di più le due creature sovrannaturali, entrambi non hanno intenzione di fermarsi o di velocizzare i movimenti, anche quando mancano solo poche spinte per raggiungere il climax.
Una calda sensazione liquida si propaga nella carne di Aziraphale, terminando poi sullo stomaco di Crowley, le due creature si stringono fortemente, rilassando i loro battiti cardiaci, respirando l'odore dell'altro, chiudendo gli occhi per godere ulteriormente del ricordo di quello che hanno appena trascorso assieme; Aziraphale intreccia le dita ai capelli di Crowley, mentre il demone non smette di passare le mani lungo la schiena dell'angelo.
"È stato... Bello?"
"Sì, tesoro--" l'angelo gli scocca un bacio sulla testa, "È stato meraviglioso."
Crowley aumenta la forza dell'abbraccio, baciando il segno del morso che ha lasciato sulla pelle di Aziraphale.
"M-mi dispiace per questo. Lo faccio sparire immediatamente."
"Non preoccuparti, caro, ci penserò io, anche a quei graffi sulla tua schiena."
Crowley nega con la testa, "No, sono sicuro che non ci vorrà molto prima che guariscano da sé. Non c'è bisogno di un miracolo."
Aziraphale sospira e sorride con tenerezza, "D'accordo."
Anche se entrambi si sentono un po' in colpa per quelle ferite, nessuno dei due vuole vederli scoparire, infatti Aziraphale non utilizzerà alcun miracolo, mentre Crowley immaginerà che quei graffi esistono da sempre, segni indelebili dell'amore che il suo angelo prova per lui.


"Non hai idea quanto tempo ho aspettato per fare... Questo."
Disteso sul petto di Aziraphale, in uno stato di dormiveglia, Crowley alza la testa, sorridendo furbamente. "Fammi indovinare. Dalla notte del Blitz?"
"Molto prima, in realtà," Aziraphale svia lo sguardo e tamburella le dita sulla colonna vertebrale di Crowley. "Parigi," confessa, sfregando una mano sulla gamba per calmarsi.
Un lungo silenzio s'espande nella camera da letto e più tardi una voce infernale urla un COSA?!, facendo tremare le povere piccole piante del demone.
"N-Non mi puoi biasimare, Crowley." Aziraphale prova a giustificarsi alzando le mani in segno di resa, "Vestivi quegli abiti succinti, ed eri seduto anche in una posizione poco consona e--Oh, andiamo, non guardarmi in quel modo!"
"Ho tutte le ragioni per guardarti in questo modo, angelo! Sssei cosciente di quello che significa?," chiede alzando la voce un paio di toni e con un'espressione offesa sul viso.
Aziraphale aggrotta lo sguardo e sposta velocemente lo sguardo a destra e sinistra, alla ricerca di una risposta plausibile. "Temo di no, mio caro," confessa con un timido sorriso.
"Che tutto il tempo, in cui ho cercato di farmi notare da te, è andato sprecato, bastava che indossassi vestiti del diciottesimo secolo e sarei stato un prelibato boccone da gustare!"
Dopo quella frase, l'angelo non smette di ridere, abbracciando Crowley da dietro, il petto contro la schiena dell'altro, impedendogli d'andare via, come la classica prima donna ferita nell'orgoglio che è Crowley.
"Ti cosssterà parecchio, angelo." sibila il demone a braccia incrociate.
"Sì, lo so."
"Dico sul serio!"
"Qualunque cosa tu voglia, mio caro."
Un altro paio di baci e coccole e l'angelo sarebbe stato perdonato.






*Chronicles From The Future: The amazing story of Paul Amadeus Dienach

La shot era nata per un altro slot del bingo, ma le cose m'hanno portata a cambiare le carte in tavola, spero che vi sia comunque piaciuta. Grazie per aver letto, commentato lo scorso capitolo, messo la raccolta tra le preferite, le ricordate, le seguite! ^^ alla prossima :*

   
 
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