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Autore: Sanae77    04/09/2019    6 recensioni
Due premi diversi per una vacanza unica.
Chi ha vinto questo premio per meriti calcistici e chi per essersi diplomato.
Curiosi di leggere questa avventura?
Genere: Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 02
 
 
So che non me ne dovrebbe importare più niente di lui, ma proprio non ci riesco e ora che sta ballando con la bionda italiana, mi sale un improvviso caldo, perché sento le mie guance avvampare: sono gelosa! La stringe mentre ondeggiano sulle note di un lento. Che rabbia! Mi avvicino a Sanae che, al fianco del suo Capitano, stanno parlando con Genzo e gli altri.
Cerco di ascoltare i loro discorsi, ma non riesco e ogni tanto lo sguardo cade a lui; è Sanae che interrompe il flusso dei miei pensieri.
“Yoshiko, inutile che continui a fissarlo, è un ragazzo libero, adesso, tu hai fatto la tua scelta.”
“Lo so, ma…”
“Se ti dà così fastidio evidentemente non è la scelta giusta, mi pare.”
“Troppa lontananza Sanae, inoltre in America ho conosciuto …”
“E allora piantala di comportarti così se sei sicura” mi ammonisce.
“Hai ragione, è che certi sentimenti non spariscono all’improvviso.”
Vedo Genzo voltarsi, la leggera curvatura delle labbra non promette nulla di buono, credo abbia in mente qualcosa; infatti, prende la mia mano mormorandomi all’orecchio: “Posso avere l’onore di questo ballo?”
Annuisco divertita, quindi mi afferra e trascina in pista. Lo guardo sorridere beffardo, è la solita faccia di bronzo, quindi gli chiedo: “Che intenzioni hai Wakabayashi?”
“Chi, io? Nessuna! Solo ballare con te.”
“Perché non ti credo?”
“Perché forse sono curioso di vedere quanto possa resistere Hikaru, prima di venire a interromperci?” chiede regalandomi uno dei suoi sorrisi sghembi.
“Adori provocarlo confessalo!”
“Sì, lui è sempre stato il più geloso di tutti, quindi… anche il più divertente.”
“Sei proprio uno stronzetto.”
“Non è certo una novità.” Dichiara soddisfatto.
La sua idea non ha l’effetto sperato, mentre vedo che Hikaru esce dalla sala da ballo con la biondina e sparisce alla nostra vista.
Continuiamo a ballare un altro po’ e poco dopo anche Taro e l’amica mora dell’italiana escono seguendo i due amici.
Noi ci fermiamo e S.G.G.K. mormora arreso sollevando le spalle.
“Mi sa che le italiane devono essere davvero interessanti; si sono dileguati alla velocità della luce.”
 
 
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Siamo in camera, ci stiamo preparando per la sera, i ragazzi ci hanno detto che possiamo trovarci in sala da ballo, siamo tutte emozionate all’idea e ci stiamo facendo belle.
Lisa indossa un abito lungo in seta, s’intreccia sul seno con leggere pieghe che increspano il vestito, per proseguire soltanto su una spalla, è di un colore azzurro opaco, come i suoi occhi, ha lasciato i capelli sciolti che le ricadono lungo la vita, mentre alcuni boccoli le scendono sul seno.
È truccata a mal fatica, come sempre del resto, odia il trucco, certe volte credo che starebbe meglio con jeans e maglietta, per sentirsi più libera, ma stasera sul programma c’era scritto proprio: ‘abito lungo’. Sento che impreca qualche parolaccia per far tornare bene la spallina dell’abito, mi fa sorridere nei modi che ha di fare, per fortuna la botta sul naso non ha avuto come conseguenza un ematoma, altrimenti chi l’avrebbe sentita.
Interrompe i miei pensieri. “Vedo che ti sei tirata a lucido, ti piace molto quel Taro.” Mi canzona mentre si sta mettendo il rossetto rosa lucido.
“Piantala: e tu allora che fissavi il più taciturno, come si chiama?”
“Hikaru…” risponde sorridendo.
“Mh-mh secondo me quell’altro farebbe per te.”
“Ma figuriamoci, proprio simpatico… no, no, non ho voglia di battibecchi continui, so già che sarebbe così ne sono certa, non ci prendiamo per niente.”
“Ma, se lo dici tu.” Rispondo scettica.
Finiamo di sistemarci e usciamo per raggiungere la sala da ballo.
 
 
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Stiamo percorrendo il corridoio per raggiungere il salone, guardo Nicole e la vedo radiosa nel suo splendido abito color verde acqua, è liscio, semplice, scivolato molto aderente, ha un'unica spalla come il mio, solo che sulla sua è appuntato un volant di stoffa che le ricade dietro, è così delicata e fine, non potrei mai reggere il confronto con lei.
La sto canzonando per Taro, vedo che arrossisce mentre continuo a prenderla in giro. Arriviamo alla sala da ballo, andiamo al bar mettendoci sedute sugli sgabelli ordiniamo una bibita, poco dopo mentre stiamo conversando, da dietro ci giunge una voce “Buonasera”, quindi ci voltiamo, Taro e Hikaru sono di fronte a noi in uno splendido abito da sera, sono davvero affascinanti. Taro allunga la mano verso Nicole e le fa il baciamano, lei arrossisce; non è abituata a tutto questo e Hikaru di fronte a me compie lo steso gesto, penso che il color peperone non s’intoni molto bene al mio vestito.
Sorridiamo divertite, mentre Taro parla: “Possiamo offrire noi da bere per farci perdonare di oggi pomeriggio?”
Intervengo: “Davvero non importa è passato tutto, non ho neppure un livido, è andata bene.”
“Insito Lisa, per fami perdonare.”
“Va bene, ma non è necessario.” Rispondo arrendevole, Taro è così… convincente, ecco! Questa è la definizione giusta.
Con un gesto della mano indica un tavolino, quindi ci alziamo scortate da loro e accomodiamo in un angolo più appartato.
Iniziamo a parlare tutti e quattro a turno raccontando la nostra vita, noi appena diplomate, loro giovani campioni della nazionale giovanile nipponica. Certamente la loro vita è molto più interessante e intrigante della nostra.
Inizio a capire quanto può essere estenuante allenarsi tutti i giorni e comincio anche a comprendere come mai i loro fisici siano così scolpiti, una meraviglia per gli occhi.
Sul palco nel frattempo lo spettacolo giunge al termine. Francamente non l’abbiamo neppure notato. Nella penombra sento Hikaru sfiorarmi la mano, ho un brivido mentre mi chiede se voglio ballare. Annuisco, mi alzo e insieme andiamo verso la pista, mi cinge la vita mentre io delicatamente poso una mano sopra la sua spalla, ha uno sguardo così sicuro deciso, m’incuriosisce questo ragazzo.
Taro e Nicole li vedo volteggiare in pista mentre le loro labbra si muovono senza sosta, stanno parlando ininterrottamente.
 
Il ballo finisce, resto un attimo in attesa perché non capisco cosa voglia fare, molto spesso ha guardato l’altro ragazzo, Genzo, che ballava con una ragazza, quindi chiedo: “E lei sarebbe?”
“Come scusa?”
“Sì, la ragazza che ballava con il tuo amico portiere” dico mentre a lenti passi stiamo tornando al tavolo. Lui si blocca, quindi mi volto e lui parla: “Ti va di andare sul ponte e fare due passi così ti spiego tutto?”
“Certo.”
Sorrido, e quando allunga un braccio per indicarmi la via, lo precedo per uscire dalla sala, mentre avverto il suo corpo seguirmi.
 
Stiamo passeggiando sul ponte, lascio a lui il tempo e il modo di iniziare il discorso; infatti dopo aver preso respiro inizia: “Lei è Yoshiko, la mia ex ragazza.”
“Ah!” Esclamo stupita, lasciandolo proseguire.
“Ci siamo lasciati da poco, lei abita in America; sai, la lontananza e poi… ha conosciuto un altro.” Ci conosciamo da così poco, magari non ne ha parlato con nessuno e adesso ha voglia di raccontare, e chi meglio di un’estranea?!
“Capisco… sei ancora innamorato di lei?”
Sorride emettendo un leggero sbuffo. Sì, è davvero carino, scuote la testa e sussurra: “Onestamente non lo so più.”
“Viva la sincerità” dico ironizzando a mia volta.
Il ponte è finito, siamo arrivati alla terrazza sulla prua della nave, appoggiati alla balaustra osserviamo il mare che immenso e silenzioso si apre davanti a noi, i miei occhi s’allargano di fronte a tanta bellezza, la luna è alta nel cielo e fa apparire l’oceano un’immensa distesa argentea che riflette i suoi bagliori
Lui si volta. “E tu?”
“Io? Te l’ho detto: sono in vacanza, premio per il diploma.”
“Non intendevo questo, voglio dire: hai un ragazzo?”
“Sulla banchina del porto ho lasciato Giovanni, che mi sta dietro da un po’, ma esco da una storia durata un anno e ora sinceramente non ho voglia di impegnarmi nuovamente.”
“Eri innamorata?”
“Lo credevo, ma non penso di aver trovato ancora la persona giusta, non è così facile, e poi… sono giovane non ho intenzione di impegnarmi troppo presto.”
“Sai, non hai tutti i torti, meglio divertirsi.” Lo guardo sorridere; osservo la sua mano sulla balaustra, quindi lentamente avvicino la mia e i nostri mignoli si sfiorano.
 
 
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Lisa è veramente carina, è strano, ma con lei ho voglia di parlare, di raccontare, se mi sentisse Genzo mi darebbe dell’idiota; sto parlando della mia ex con una ragazza sul ponte di una nave.
Tuonerebbe certamente con un: ‘Devo proprio insegnarti tutto: cavolo!’
Sento le sue dita sfiorare le mie, girandomi la vedo inarcare le labbra teneramente, le afferro la mano facendola voltare verso di me, mentre intreccio le nostre dita le cingo la vita con l’altro braccio, dopo sussurro vicinissimo al lobo dell’orecchio. “Balliamo senza musica?” Annuisce, la sua testa si appoggia sulla mia spalla, respiro nei suoi capelli, il suo odore è così buono, mentre la sento per un attimo rabbrividire “Hai freddo?” chiedo.
 
Si discosta e nega, i nostri sguardi s’intrecciano, mentre mi avvicino di più alle labbra rosee; non si ritrae, quindi lascio un delicato bacio sulla bocca morbida, dopo mi discosto, non ho mai baciato altre ragazze al di fuori di Yoshiko e sono in imbarazzo.
È lei però che torna verso di me donandomi un altro bacio e quando sento la sua bocca premere, mi faccio coraggio e dischiudo la mia per assaporare la sua.
Le braccia mi cingono il collo, mentre le mie sono strette intorno alla sua vita, faccio salire una mano e incontro i suoi lunghi capelli biondi, accarezzo la schiena mentre gioco con un boccolo.
Continuiamo a baciarci, la sento, la sua lingua che s’intreccia alla mia sempre più curiosa di esplorarne la bocca, sono percorso da brividi, mentre lei affonda le mani nei miei capelli, è calda, umida, morbida, un bacio profondo, intenso, ci stacchiamo un attimo ansimando mentre le nostre fronti sono appoggiate l’una all’altra, veniamo distratti da un rumore, quindi ci voltiamo e dalla porta alla nostra destra vedo uscire il Capitano per mano a sua moglie, sollevo gli occhi al cielo, perché adesso partirà la ramanzina, ne sono certo.
 
 
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Questa storia di Hikaru e Yoshiko proprio non ci voleva, la tensione nel gruppo è palpabile, quando Sanae l’ha visto sparire con la bionda è come impazzita: che scatole! Si sono lasciati, saranno grandi abbastanza per saper gestire la cosa, invece no: sembra che tutti debbano metterci bocca. Quindi adesso sono a fianco di una moglie alla ricerca di Matsuyama, percorriamo tutto il ponte, arriviamo all’ultima porta che conduce alla prua e quando afferro la maniglia e l’apro, di fronte a noi proprio lui abbracciato alla biondina che ci guarda contrariato: e ha pure ragione!
Giro lo sguardo verso mia moglie che ha ancora la bocca spalancata per lo stupore.
“Puoi chiudere la bocca Sanae.” Le dico piano.
Lui mi guarda discostandosi dalla ragazza che adesso è al suo fianco, ma continua a tenerle la mano intrecciata, è un chiaro segnale, poi parla: “Capitano.”
“Ciao Hikaru, scusate il disturbo,” dico mortificato, perché se non fosse per Sanae non sarei certo qua.
Ma lui fa un passo avanti poi chiarisce: “Questa è Lisa, è italiana ed è qua per una vacanza regalo dopo aver conseguito il diploma.”
Faccio un inchino, ma quando vedo lei porgere la mano, io mi avvicino facendo altrettanto.
“Piacere io sono Tsubasa; Capitano della nazionale Giapponese.”
“Felice di conoscerti.” Risponde regalandomi un sorriso radioso, noto subito che tra lei e Yoshiko c’è praticamente un abisso per la diversità.
Mia moglie ha ancora la mano bloccata nella mia, quindi la strattono leggermente per farla avvicinare e la presento: “Questa è mia moglie Sanae.”
Lisa porge la mano anche a lei, ma non ricambia e semplicemente fa un inchino. Sarà difficile che l’accetti, è abituata a Yoshiko e le sembrerebbe di tradire l’amica; se prima pensavo che avremmo avuto dei problemi, adesso credo che sarà una vera e propria guerra.
“Vi siete sposati molto giovani.” Dice improvvisamente Lisa risvegliandomi dai miei pensieri.
“Sì – rispondo – sono soltanto pochi mesi.”
“Congratulazioni!” Esclama lei.
“Sai, Anego è dalle elementari che corre dietro al Capitano.” Afferma Hikaru canzonando mia moglie.
Sento Sanae stritolarmi la mano mentre stizzita risponde: “tutte noi manager seguiamo i nostri capitani.”
La scoccata parte bassa e precisa, ma Matsuyama non si fa certo intimorire da mia moglie.
“Non tutte a quanto pare Sanae.” L’ammonisce.
È Lisa a intervenire e spezzare la tensione. “Scusate, io comincio a sentire freddo, credo sia meglio rientrare,” e vedo che delicatamente tira la mano di Hikaru.
Lui si volta, le sorride. “Certo, ti accompagno”.
Ma la ragazza aggiunge: “Bene, così passiamo un attimo dalla mia cabina a prendere una stola per le spalle.” La osservo, ha carattere mentre dice questo e fissa mia moglie negli occhi sfidandola.
Per noi la sua cabina è ovviamente off limit.
Dopo afferma: “È stato un piacere conoscervi, alla prossima.”
“Capitano, Sanae, a domani.” Aggiunge Hikaru lasciandoci lì come due cretini.
“A domani.” Rispondo mentre vedo Anego gonfiare le guance.
Appena i due ragazzi rientrano dalla porta dalla quale siamo usciti, mia moglie esplode stizzita: “Non posso credere che esca con quella!”
“Sanae, che dovrebbe fare scusa? Attendere Yoshiko a vita?”
“No… però.”
“Però cosa? Ti avverto; non ho intenzione di fare altre figure così, quindi goditi questa vacanza e lascia perdere gli altri.” L’ammonisco con tono deciso.
Sbuffa, ma finalmente s’arrende; almeno per ora.
Indispettita si avvia a passo deciso verso la cabina, faccio in tempo a prenderle un braccio quindi la faccio voltare di scatto, sbatte contro il mio torace, mentre le passo velocemente le mani dietro la schiena, ma è arrabbiata e mi rimprovera subito.
“Tsubasa piantala!” Esclama cercando di divincolarsi.
Ma non la lascio, so che dopo un bacio si calmerà. Anche perché non ho alcuna intenzione di rovinarmi questa vacanza per colpa di altri.
“Anego, non possiamo perderci questo magnifico panorama,” sussurro vicino alle sue labbra prima di adagiarci le mie. La sospingo affinché la schiena aderisca alla balaustra della nave.
Si contorce un pochino, giusto il tempo di assaporare le mie labbra, dopo la sento cedere mentre il suo corpo si abbandona tra mie braccia, così che il bacio si fa sempre più esigente.
Il mio bacino preme il suo, mi distacco un attimo e faccio unire le nostre fronti, mentre lei sussurra sulla mia bocca: “Meglio raggiungere la cabina… capitano.”
“Credo sia un'ottima idea, Anego.”
La vedo sorridere, le piace quando uso questo nomignolo, poi intrecciamo le nostre mani dirigendoci alla cabina, dell’arrabbiatura non c’è più traccia, come immaginavo.
 
 
 
 
I titoli proposti dopo il 1 capitolo:
 
Utente Titolo Proposto
sternbozzola Love Boat
mora79 Boomerang di fuoco
anna900 Consejo de Amor
CKS Avventura batticuore sulla crociera dei sogni
 
Allora: Ciotolina mi chiedeva, giustamente, se si vincesse qualcosa per il titolo giusto…
E mi ha posto questa domanda:
Ah sì, ma chi proporrà il titolo vincente che riceve in regalo, gettoni d'oro, una pirofila?

Quindi pensavo che potrei fare un piccolo regalino al vincitore che ne dite?
Potrei scrivere una shottina secondo i desideri del vincitore... Vincitore che dovrà scegliere personaggi, ambientazione, coppia e base storia...
Non dovrà essere la trama di un romanzo. Una shottina di qualsiasi rating.
Sarà meglio di una pirofila no?
😉


Vuoi proporre un titolo?
Ecco come fare:
- puoi suggerirlo mentre fai una reccina
- puoi semplicemente mandarmi un messaggio privato se non hai voglia di recensire.
- puoi anche farlo su FB sul mio profilo https://www.facebook.com/profile.php?id=100009882371688)

Insomma come vi torna meglio.
Prima della fine della storia metterò i 3 titoli che mi avranno più colpita a votazione, e quello che riceverà il maggior numero di voti diventerà il titolo e vincerà la shottina.
Buona lettura e buon divertimento.
Sanae77
   
 
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