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Autore: Mav_7    08/09/2019    5 recensioni
Un angelo e un demone sono stati ripudiati dalle rispettive fazioni.
Un amore come solo scoglio.
Una guerra è in procinto di esplodere.
Crowley e Aziraphale ce la faranno a resistere?
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Crowley, cosa stai facendo?”

Il demone sussultò sentendo alle sue spalle la voce di Aziraphale.

Da quanto era in quella posizione?

Qui nell'Universo non esisteva il tempo, o almeno non poteva essere misurato come sulla Terra.

Da quanti giorni avevano lasciato Londra? Non riusciva a darsi una risposta.

Crowley aveva trovato un anfratto nascosto in riva al lago dove si rifugiava per rimanere solo con i suoi pensieri, era il suo modo di “pregare”.

Nemmeno lui sapeva bene a chi si rivolgesse, non aveva più nessun Dio a cui affidarsi però alzando gli occhi gli capitava ancora di sperare di essere ascoltato.

Poi tornava con i piedi per terra e si malediceva per questa debolezza.

Dio lo aveva rifiutato, anche se doveva ammettere che gli piaceva pensare che Dio si sentisse in imbarazzo nei suoi confronti: non era stato in grado di accettare di aver creato degli angeli con degli errori di programmazione e non aveva trovato altra soluzione se non mandarli il più possibile lontano da Lei.

Sei davvero arrogante, pensava sorridendo tra sé, questo è uno dei tanti motivi per cui sei Caduto.

Nonostante il dolore iniziale e il senso di disorientamento non rimpiangeva di essere diventato un demone; certamente così avrebbe potuto fare tutto ciò che desiderava e se l'era spassata alla grande, ma non era solo questo il motivo: non doveva più rispettare gli ordini di nessuno, qualche tentazione qua e là e l'Inferno era contento, anzi si erano anche congratulati con lui per alcune trovate geniali.

Eppure a volte, quando era solo, sentiva la mancanza di non poter più rivolgersi a Dio. Era una solitudine strana che lo lasciava per qualche minuto spiazzato perchè, c'erano state volte in cui, anche solo un piccolo segno avrebbe potuto aiutarlo, invece nulla.

Tutto questo però non lo avrebbe mai ammesso, nemmeno ad Aziraphale.

E se lui poteva davvero amare l'angelo più di Dio stesso, perchè aveva provato a perdere l'amore, non poteva fare a meno di chiedersi cosa avrebbe deciso Aziraphale se Dio gli avesse concesso una scelta.

Lo avrebbe perdonato in ogni caso e avrebbe continuato ad amarlo per sempre, anche se lontani, anche se Aziraphale avesse scelto Dio, anche se incatenato tra le fiamme.

Lo avrebbe amato per l'eternità, anche se gli sarebbe stato impedito di rivederlo. E se in futuro ci sarebbe stata un'altra Apocalisse, avrebbe lasciato che fosse Aziraphale a ucciderlo perchè soltanto così si sarebbe potuto spezzare il loro legame.

 

Kill your prayers for love and peace

You'll wake the thought police

We can't hide the truth inside

 

Crowley vide una lacrima cadere e increspare il suo riflesso nell'acqua.

Solo allora si rese conto di Aziraphale in piedi a pochi passi da lui.

Cercò di asciugarsi le lacrime, non voleva essere debole proprio davanti all'unica persona che avrebbe dovuto proteggere.

Si girò cercando di mostrarsi sorridente ma fu tradito dagli occhi lucidi.

Aziraphale lo guardava accigliato ma non c'era rimprovero nei suoi occhi, soltanto amore.

“Angelo..io” si schiarì la gola cercando di riprendere il controllo.

“Ssh ssh”

Aziraphale si inginocchiò davanti a lui posandogli un dito sulle labbra.

“Non serve che parli” disse prendendogli il viso tra le mani.

Crowley chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle carezze dell'angelo.

Quanto era bello e triste, pensava Aziraphale, studiando ogni dettaglio del suo volto. Forse una bellezza così tagliente poteva accompagnarsi solo a un'anima pura che ha sofferto immensamente.

Crowley posò le mani su quelle dell'angelo, che ancora gli accarezzavano il viso.

Soltanto da quelle mani si sarebbe fatto uccidere perchè soltanto da Aziraphale si era lasciato toccare nel profondo.

“Se mai dovessi morire, voglio che sia tu a..”

“Caro smettila, non chiedermi certe cose. Non voglio nemmeno sentirle”.

Crowley appoggiò la fronte contro quella dell'angelo.

“Amore mio se ci dovessero separare ti amerò per sempre, voglio che tu lo sappia”.

“Lo so caro, lo so. Anche i..”

“No, ti prego non fare promesse che non puoi mantenere”, Crowley si staccò di colpo e si alzò.

Nel suo sguardo guizzarono le fiamme.

“Caro che dici? Tu lo sai quanto ti amo!”

“Ora, ma un domani con Dio? Come posso competere con Dio?”

Aziraphale sentì l'angoscia nella sua voce e cercò di avvicinarsi piano, come si fa con un'animale selvatico per non spaventarlo.

“Crowley tu non devi competere con Dio perchè sei mila anni fa ho scelto te” gli prese una mano e se la portò all'altezza del cuore “dal primo momento” continuò sottovoce baciandogli il palmo.

Crowley lo osserva senza respirare come un'animale che sta imparando a fidarsi ma resta ancora sulla difensiva.

“Caro, io lo so quanto hai sofferto ma sono qui con te, su questa stella in mezzo al nulla e senza i miei libri, nessuno mai potrà farmi cambiare idea su di te” lo strinse a sé facendo cadere tutte le barriere del demone.

“Scusami, non volevo dubitare di te” boffonchiò contro il suo petto, “ho solo paura di perderti”.

“La conosci la storia del Piccolo Principe?” gli chiese passando una mano tra i capelli fiammanti, continuando a cullarlo tra le braccia.

“A grandi linee, lo sai che la letteratura non è il mio mestiere”.

“Bè tu per me sei come la Volpe per il Piccolo Principe, mi hai insegnato ad addomesticarti poco a poco. E mi hai insegnato il valore di essere legato a qualcuno e proprio questo legame implica la sofferenza nel distacco, ma se mai dovessero riuscire a dividerci ci ricorderemo sempre, anche grazie a dei semplici dettagli”, cercò di rassicurarlo.

 

Cielo di Mercurio

 

“Pronto?”

“Michele! È un piacere sentirti” esclamò ironica Belzebù dall'altro capo del telefono.

“Non posso dire lo stesso” rispose in tono glaciale l'arcangelo.

“Seeeenti non è che c'è nelle vicinanze il tuo collega?”

“Gabriele?”

“Hai fatto centro bella mia!”

“Sì, un attimo” disse alzando gli occhi al cielo esasperata.

 

“Belzebù vuole parlarti” gli comunicò porgendogli il telefono.

“Pronto?” domandò interrogativo.

“Li ho trovati”

“LI HAI TROVATI!” urlò entusiasta.

Michele gli lanciò un'occhiataccia invitandolo ad abbassare la voce.

“Molto bene! E dove sono?”, il tono di voce gli vibrava per l'emozione: finalmente avrebbe potuto riscattarsi.

“Sono su una Vagabonda Blu, non troppo distante da Alpha Centauri. Hanno anche arredato casa, pensa che idioti” scoppiò in una fragorosa risata.

“Hanno fatto cosa!? Che piccioncini, non mi dispiacerà per niente rovinargli il viaggio di nozze!”.

“Quanti angeli sono dalla tua parte?”

“A sufficienza per prendere quell'idiota. I demoni?”

“In abbondanza!”

“Bene bene, non ci resta che andare a prenderli”

 

“Michele raduna le truppe, si parte”

“Chi vuoi portare con te?”

“Tutti quelli che riesci a convincere, ci vediamo al Cielo di Marte tra meno di un'ora”

“E tu dove vai?”

“E' ora di rispolverare le spade angeliche” gridò correndo via.

 

Cielo di Marte

 

“Ci sono tutti?”

“Tutti quelli che sono riuscita a reclutare”

“Adriel, Aniel, Batraal, Caliel, Hamael, Muriel. Raziel e tutti voi altri che avete scelto di seguirmi per la gloria e la giustizia di Dio, siete pronti a punire chi un tempo fu nostro fratello ed oggi ci ripudia per uno sporco demone? Siete pronti a combattere contro chi ci ha ingannato? Contro colui che per interessi personali ha voluto evitare l'Armageddon?!”

Un coro di grida squarciò il Cielo degli Spiriti Combattenti.

“E allora prendete le vostre spade perchè è tempo di combattere!” urlò brandendo la spada infuocata per istigare alla guerra.

 

Inferno

 

“Caduti, compagni di sventura che siete sempre stati al mio fianco per la gloria di Nostro Signore Lucifero, siete pronti ancora una volta a renderlo orgoglioso?”

I demoni schiamazzarono e fremettero facendo sibilare  le lingue tentatrici.

“Oggi vendicheremo Lucifero prendendo e giustiziando colui che ci ha voltato le spalle per un angelo. Crowley ha smesso di avere fiducia in noi,  barattandoci per rimanere vicino al Cielo! Prendetelo!” urlò Belzebù mentre in torno a lei la folla acclamava Satana con gli occhi incendiati dall'odio.

 

Vagabonda Blu

 

It could be wrong, could be wrong, it can never last

It could be wrong, could be wrong, must erase it fast

It could be wrong, could be wrong, but it could have been right

 

 

Crowley era comodamente sdraiato tra le gambe dell'angelo, guardava il cielo stellato mentre si lasciava cullare dolcemente dal tocco di Aziraphale.

L'angelo si beava dei capelli di Crowley passandoci delicatamente le dita e attorcigliando beatamente qualche ciocca ribelle.

“Un po' mi manca il Sole, la luce del giorno, il calore che scalda la pelle” meditò l'angelo ad alta voce senza pensare agli effetti che quelle parole potevano avere sul demone.

Crowley si irrigidì ma non disse nulla.

“Non potrei mai vivere per l'eternità al buio” continuò senza riflettere.

Sentì Crowley sospirare.

“Oh caro. Scusa ho parlato di sproposito!” esclamò inorridito rendendosi conto che Crowley, dopo la cacciata, doveva aver trascorso molto tempo nelle tenebre degli Inferi, avendo come unica luce le fiamme incessanti che avvolgevano i peccatori.

“I..io non volevo..sei così buono che è incredibile che tu sia un demone” balbettò cercando di salvarsi.

Crowley girò il collo per guardarlo negli occhi.

“Io non sono buono” disse digrignando i denti.

“Con me si”.

Tornò a fissare gli astri, non aveva alcuna voglia di discutere in quel momento.

“Sai ho passato così tanto tempo nell'ombra che quando ho rivisto la luce ho fatto fatica a riabituarmi. Poi quel giorno, sulle mura del Paradiso Terrestre, ho incontrato il tuo sorriso e ho pensato che se mi avessero ritrascinato al buio avrei sempre potuto immaginarti vicino a me e le tenebre non mi avrebbero più fatto così tanto orrore” sussurrò sentendo la presa di Aziraphale farsi più forte tra i suoi capelli.

“Oh caro” disse baciandogli la nuca “da quel giorno non ho mai smesso di desiderare di rivedere i tuoi occhi. Ti ho sempre cercato tra la folla sperando di vederti comparire all'improvviso e quando succedeva il cuore perdeva un battito e a fatica riuscivo a trattenere la gioia” continuò soffiandogli tra i capelli, provocando un fremito al demone.

Sentì le ciglia inumidirsi e con le lacrime agli occhi per la commozione si girò salendo in grembo ad Aziraphale per impossessarsi delle sue labbra.

 

Si udì un suono sibilante nel cielo, come di un fuoco artificiale. Alzarono sorpresi lo sguardo e videro una moltitudine di stelle cadenti avvicinarsi sempre più velocemente.

“Oggi non è San Lorenzo vero?” chiese teso Crowley, intuendo che quello che temevano si stava realizzando.

“No” riuscì a rispondergli l'angelo sentendo un blocco di ghiaccio circondargli il cuore.

“Merda!”

Si alzò di scatto, seguito dall'angelo.

“Crowley che facciamo?” la morsa di ghiaccio gli attanagliava il petto: era terrorizzato.

“Guardami Aziraphale” gli prese il volto tra le mani, “combatteremo e se non riuscissimo a vincere ricordati di me, io non ti dimenticherò mai” e lo baciò come a volergli infondere tutto l'amore che provava per lui.

 

Love is our resistance

They'll keep us apart and they won't stop breaking us down

Hold me

Our lips must always be sealed

 

 

Con un boato gli angeli, capeggiati da Gabriele, atterrarono sulla stella.

Crowley spinse dietro di sé Aziraphale come a volerlo proteggere e mostrò i denti pronto ad attaccare.

 

“Bene, bene, bene. Cosa abbiamo qui?” disse sarcastico Gabriele muovendo un passo avanti.

“Non saranno mica i nostri due piccioncini in luna di miele, personalmente avrei scelto una meta più esotica” continuò brandendo la spada.

Aziraphale si era aggrappato alla mano di Crowley stingendogliela il più possibile.

“Aziraphale!” tuonò “ perchè non la facciamo finita e ti consegni subito a noi? Dio vorrebbe tanto poter fare una chiacchierata amichevole... vieni?” gli fece segno con la mano di seguirlo.

Ma Aziraphale non si mosse.

“Non avrai mica paura dei tuoi fratelli?” continuò ironico “ sempre che tu non ci abbia abbandonato per quel demone, non sarà così spero?”, gli angeli sghignazzarono alle sue spalle.

“Facciamo così, noi angeli non toccheremo il tuo amato demone se ora vieni subito qua”.

 

“Angelo non osare muoverti da qui” gli ordinò Crowley

 

“Dimmi com'è fidarsi delle parole di un demone tentatore piuttosto che di Dio?”

Aziraphale aveva gli occhi sbarrati e il fiato corto.

“Cosa vuole Dio da me? Se avesse voluto parlarmi o punirmi mi avrebbe chiamato Lei stessa” cercò non far trasparire tutta l'angoscia che lo aveva assalito.

“Bè Dio non può provvedere a ogni cosa, per questo ha creato noi angeli. Dimmi, tu da che parte stai ora?”

“Da quella dell'amore! E se Dio è amore mi troverai dalla sua parte! Tu e tutti voi” disse indicando gli angeli “avete smarrito la retta via dimenticando cos'è il bene!” urlò prendendo coraggio e facendosi avanti.

Le risate degli angeli si fecero più forti e beffarde ma Aziraphale non indietreggiò.

 

L'Arcangelo Guerriero sferrò un colpo improvviso cercando di colpire Crowley prendendolo alla sprovvista, ma Aziraphale fu più svelto e parò il colpo.

L'angelo guardò meravigliato la spada di fuoco che gli si era materializzata tra le mani.

“Dio non mi ha abbandonato” sussurrò sentendo una nuova energia fluire nelle vene.

Crowley lo guardò sorpreso e gli lanciò uno sguardo di ringraziamento per essere intervenuto giusto appena in tempo.

Ripresosi dalla sorpresa iniziale, scioccò le dita e un cerchio di fuoco divampò tra loro e gli angeli.

“Aziraphale stai vicino a me e non avvicinarti per nessuna ragione al mondo a quelle fiamme”.

Gli angeli indietreggiarono atterriti.

Non fecero in tempo a tirare un sospiro di sollievo che la terra incominciò a tremare sotto i loro piedi.

Le fiamme generate da Crowley furono attraversate come aria fresca dai demoni.

Belzebù avanzava con un sorriso derisorio stampato in volto, in torno a lei vorticavano le fiamme degli Inferi.

Crowley imprecò perché il suo muro di difesa contro gli angeli gli si stava rivoltando contro.

I demoni si scagliarono contro di loro famelici, Aziraphale cercava di tenerli lontano il più possibile sferzando colpi con la spada ma sapeva che non poteva sconfiggerli tutti e che presto sarebbero stati sopraffatti.

“Crowley fai qualcosa!”

“Maledizione ci sto provando!” gli urlò in risposta mentre cercava con tutte le forze di richiudere la voragine dalla quale continuavano a riversarsi i demoni.

Gli angeli si librarono in volo per scavalcare la cinta di fuoco: Aziraphale chiuse gli occhi e prese la mano di Crowley.

Il demone riuscì a mettere al tappeto alcuni angeli generando un serpente di fuoco ma fu improvvisamente bloccato a terra da Belzebù che lo colpì alle spalle.

Aziraphale urlò vedendo Crowley cadere a terra.

Poteva fare solo una cosa per neutralizzare i demoni, infondo era un angelo, per Dio!

Colpì con tutta la forza che aveva in corpo Belzebù per allontanarla da Crowley, lo riparò con il suo corpo nascondendolo sotto le ali bianche. Iniziò a pregare scandendo le parole con un ritmo cadenzato: una fitta pioggia iniziò a cadere.

I demoni urlarono terrorizzati per via del dolore che l’acqua benedetta arrecava loro, bruciandoli: il piano stava funzionando, quelli che riuscirono a salvarsi ritornarono dalla fossa da dove erano usciti.

 

Gabriele volava sopra le loro teste seguito dagli angeli che si erano goduti lo spettacolo di veder fuggire così i demoni: in fin dei conti restavano comunque nemici!

Michele piombò su Aziraphale trafiggendogli le ali con la lama infuocata.

L’angelo urlò e cadde sulle ginocchia per il dolore.

Aveva la vista offuscata e a fatica riusciva a respirare. Una spossatezza sconosciuta si stava impadronendo di lui e voleva soltanto chiudere gli occhi e lasciarsi andare all’oscurità.

Gabriele si fiondò sul demone bloccandolo a terra.

Il rosso cercò di ribellarsi con tutte le sue forze: si sentiva impotente di fronte al dolore del suo angelo.

Si dimenava come un animale in gabbia cercando di raggiungere Aziraphale, ma Gabriele lo sovrastava impedendogli di compiere qualunque gesto.

“Angelo! Mi dispiace è solo colpa mia” ripeteva tra le lacrime che gli scendevano copiose sulle guance.

“Non avrei mai dovuto tirarti in mezzo!”

“Patetici” sbuffò Gabriele.

“Non osare toccarlo!” disse a denti stretti Aziraphale.

“Noi siamo persone di parola, abbiamo promesso a Belzebù che ci avrebbe pensato lei a occuparsi del tuo caro fidanzato. E così sarà” ghignò l’arcangelo.

Michele aveva afferrato Aziraphale per i capelli così da tenerlo fermo e gli aveva puntato la spada al collo.

“Crowley guardami” lo implorò l’angelo mentre anche i suoi occhi chiari si riempivano di lacrime.

“Ti amerò per sempre. Ti ricorderò per sempre! Hai capito? Ti prego dimmi che hai capito. ho bisogno che tu me lo dica!” singhiozzava disperato.

Non aveva mai provato niente di simile.

Brividi freddi sembravano scendergli lungo il cuore.

Non c’era niente che potesse fare.

Guardava Crowley e pensava solo che non poteva lasciarlo.

Piangevano chiamandosi, cercando di raggiungere la mano dell’altro.

Michele gli diede uno strattone ai capelli così che fosse obbligato a guardarla negli occhi.

“Ho scacciato Lucifero, non ci sarà niente e nessuno che mi impedirà di giustiziare un altro traditore”, non c’era traccia di alcuna pietà nel suo sguardo.

Alzò la spada infuocata pronto a trafiggerlo al cuore.

Aziraphale chiuse gli occhi aspettando il colpo di grazia, con le poche forze che gli restavano unì le mani in preghiera.

Ti prego Dio se mai mi hai amato salva Crowley.

“Aziraphale!” la voce spezzata.

“Fallo Michele, ora! Mandalo al Creatore che ci pensi Lei alla sua anima!” la incitò Gabriele, nei suoi occhi bruciavano le fiamme.

“Crowley” mormorò l’angelo a fior di labbra.

“Ti amo angelo!” cercò per l’ennesima volta di liberarsi dalla stretta dell’arcangelo, senza successo.

Michele sferzò l’aria con la lama e trafisse il corpo mortale dell’angelo all’altezza del cuore.

“No! Aziraphale!”, Crowley non aveva mai provato un dolore così tagliente: sembrava che qualcuno gli avesse trafitto l’anima.

 

Aziraphale crollò a terra annaspando nel suo sangue mentre il mondo intorno a lui sfumava diventando bianco, sentì il freddo impossessarsi delle sue membra e gli occhi farsi sempre più pesanti.

 

The night has reached its end

We can't pretend

We must run

We must run

It's time to run

Take us away from here

Protect us from further harm

 

 

Allora deve essere così morire.

“Aziraphale tu non stai morendo, stai tornando a casa” parlò una voce femminile.

Casa?

Casa sua era Crowley.

Crowley!

 

Aprì gli occhi di scatto e rimase accecato dalla luce che lo avvolgeva.

Si accorse con orrore che intorno a lui non c’era traccia della sua ombra segno che non aveva più un corpo.

Si toccò la schiena e sentì le morbide piume scorrergli tra le dita.

“Sono in Paradiso” balbettò sentendo di nuovo il panico impossessarsi di lui.

“Angelo?”, lo chiamò una voce calda.

La luce si fece così intensa che Aziraphale faceva fatica a tenere gli occhi aperti, allo stesso tempo però sentì un senso di pace impossessarsi della sua anima: era al cospetto di Dio.

 

 

 

Buonasera, grazie mille per essere arrivati fino in fondo<3

Questo capitolo me l’ero immaginato diverso ma come sempre i personaggi fanno quello che vogliono.

Mi dispiace interrompere così sul più bello però in qualche modo bisogna creare suspence… ma ho già ben in mente come continuarla.

Grazie mille chi vorrà lasciare una recensione<3<3<3 come sempre critiche e suggerimenti sono sempre ben accette!

Baci

 

 

   
 
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