Act 06

 

Come salvare il tuo miglior nemico amico cugino

 

[ Cercando di non rimetterci troppo di tuo]

 

 

 

L’allegro e felice Team 1 era accampato sulla sponde d’un dolce e placido fiumiciattolo di campagna e si godeva il tramonto che tingeva il cielo.

Ognuno si era trovato una simpatica occupazione: Itachi tirava sassi sul fiume, Shishui guardava il cielo con una spiga in bocca ( che a suo dire era una cosa estremamente bucolica, sebbene non sapesse esattamente cosa volesse dire) mentre Yuri si dedicava a lucidare i propri spiedi in metallo.

Lucidare? Quale eufemismo: li stava consumando.

Itachi la notò mentre si accaniva con particolare caparbietà su quelle povere armi e rivolse a Shishui un cenno con la testa per fargli intendere che era ora che intervenisse.

 

- Yuri-Chan, credo che sia ora che tu dia tregua a quegli spiedi o tra poco non ti rimarrà niente da lucidare,. Sai?

- Luciderò i sassi.

 

Grugnì Yuri, fissando gli spiedi con un’aria critica che palesava un solo fatto: non sarebbe stata soddisfatta neanche se quei cosi le avessero improvvisato un balletto lì davanti.

Shishui sorrise scuotendo la testa.

 

- Yuri-Chan, è normale che tu sia preoccupata per Haruka…

- Chi sarebbe preoccupato per chi? Io mi preoccupo solo per la condizione politica mondiale, sai?

- Yuri, si vede che sei nervosa, dai a Shishui la soddisfazione di averci azzeccato una volta tanto!

- No Marmotta-Kun, io sono solo in pericolosa astinenza da sakè.

- D’oh! Ecco cosa mi sono scordato!

- Shishui, non mi dirai che volevi portarti del sakè in missione?!

- Shishui ti scordato il sakè?! Sei un mostro!

 

Di fronte alle opposte reazioni dei due compagni di squadra, shishui rimase lievemente basito per qualche secondo.

Poi, tornando al suo ruolo di più grande del gruppo, annunciò allegramente che era ora di andare a letto.

 

- Cosa?!

- Ma a quest’ora non dormono neppure le galline!

- Niente storie. I bravi bambini a quest’ora fanno la nanna!

 

Yuri e Itachi si diressero borbottando verso la tenda, infilandosi al suo interno con un sincronico movimento scocciato.

Shishui sorrise.

 

- Questo sacco a pelo è mio!

- No, MIO!

- Il tuo è quello rosa a marmotte della Milka!

- Ma prenditelo tu quello rosa a marmotte!

 

 

 

 

***

 

In quell’ultima giornata, Haruka Hyuuga aveva avuto più volte modo di porsi un’unica, fondamentale ed epocale domanda “perché?”.

Perché non aveva chiesto dettagli sulla missione? Perché aveva chiesto una missione? Perché era sempre preda di questi raptus d’idiozia?

Perché faceva sempre tutto quello che gli diceva la testa?

Bhe, questa era semplice: faceva quello che gli diceva la testa perché era la testa a dirglielo. Se glie lo avesse detto un parchimetro parlante magari non gli avrebbe dato retta.

Magari.

Comunque, ora, solo, con le spalle al muro, il chackra a zero e un kunai (spuntato) in mano, circondato da mezza dozzina di omaccioni grandi grossi e nerboruti che davano l’impressione di pregustarsi già lo splendido arrosto che si poteva fare con la sua carne (dovette lottare molto per scacciare dalla propria testa un’immagine di se stesso infilzato in posa plastica sullo spiedo del kebab, con una mela in mano perché in bocca non ci stava) Haruka si sentì perduto.

Rivolse una silenziosa preghiera a Yuri, chiedendole di non piangere per lui (cosa che lei ovviamente non avrebbe comunque fatto) e si preparò alla fine.

Ma…

 

 

Ehy, nessun kunai era stato infilato nel suo stomaco?

Aprì lentamente gli occhi, notando che gli omini davanti a lui erano per la maggior parte svenuti o riempiti di spiedi come puntaspilli.

 

- Yuri?!

- E chi altro? Barbapapà?

- Come avete fatto trovarmi?!

- Ehhh…..

 

 

 

 

*Cinque/sei minuti prima*

 

 

“Certo che fare il palo in una missione è una cosa veramente scocciante”, pensò l’omino nascosto fra le dolci acque del dolce fiumiciattolo di campagna, infilato fra due dolci rocce prima di una dolce curva…

“Tutta questa dolcezza mi farà venire il diabete”, pensò anche l’omino, ancora più irritato; “se solo l’Autrice conoscesse qualche sinonimo di dolce la storia sarebbe più leggibile”.

Mentre era immerso in cosiffatti pensieri, l’omino si sentì tirar via il rametto pieno di foglie che aveva usato per nascondere la rotonda e lucida pelata agli sguardi altrui.

Si alzò di scatto, guardandosi attorno con aria allarmata e, voltandosi, vide che una giovane fanciulla teneva in mano il suo fidato rametto.

La ragazza aveva sulla labbra un sorrisone a un triliardi di denti che avrebbe fatto impallidire qualunque marionetta assatanata omicida e l’aria di chi ha appena fatto una tombola da venti milioni di Ryo.

 

- Forse non tutti sanno che della settimana.

 

Disse, mentre alle sue spalle comparivano due giovin fanciulli di nero vestiti ed in assetto decisamente  bellicoso.

 

- Un rametto immobile in mezzo alla corrente attira l’attenzione.

 

E così i due fanciulli lo scaraventarono con un potente colpo giù per la cascata piena di massi appunti, coccodrilli e squali.

E se vi state chiedendo come può un dolce fiume ameno e campagnolo avere una cascata con coccodrilli e squali, cominciate a chiedervi perché nel mondo di Naruto hanno le gru i motoscafi e neanche uno straccio di vespa.

 

 

 

 

 

*Tornando a noi*

 

Dopo circa venti minuti di combattimento a spacca-ossa, Yuri cadde a terra stremata. Itachi strisciò verso di lei, incerto se farle notare che era piovuta in una pozzanghera fangosa o no.

 

- Tanto sono già sporca.

 

Biascicò lei, dando nuovamente mostra a quella capacità di lettura del pensiero che Itachi aveva sempre cordialmente odiato.

 

- Spiegami una cosa Marmotta-Kun…

- Che?

- Perché 46? C’è una simbologia segreta dietro a questo numero?

- No. Credo sia solo che noi siamo stati così sfigati da finire in tre contro 146.

- No, eravamo in sei… ah, giusto, Haruka e il suo team non contano.

 

Yuri socchiuse gli occhi, stancamente.

 

- Haruka è morto?

- No.

- Peccato. Pensavo di riuscire a scalare la strada per il trono di capofamiglia lasciando che gli eredi della casata principale crepassero uno dietro l’altro grazie alla loro stessa idiozia.

- Almeno non ti saresti sporcata le mani.

- Vedi che se t’impegni comprendi un po’ della mia filosofia?

 

Yuri ridacchio ed Itachi la imitò.

Shishui arrivò poco dopo, trainandosi dietro Haruka e i suoi compagni svenuti.

Osservò per qualche attimo Yuri, poi le chiese “Pensi di riuscire ad alzarti, Yuri-Chan?”

Domanda a cui la fanciulla rispose con un lapidario “No, guarda, stò qua nel fango perché ho sentito che fa tanto bene alla pelle.”

Shishui sospirò, caricando al suo già discretamente pesante bagaglio anche i due infortunati.

Yuri spostò lo sguardo verso Haruka, che il giovane uchiha si era infilato sotto un braccio a mò di baguette.

 

- Haruka? Stai bene?

- Sì, grazie a te, Yuri!

- Bene…

 

Yuri sorrise dolcemente, con un’aria di gentilezza e amorevolezza che solo la Madonna col Bambin Gesù poteva eguagliare.

 

- Così non appena riuscirò a muovermi potrò farti a pezzi personalmente.

 

Haruka si chiese per l’ennesima volta “perché”: perché era sfuggito ai banditi per gettarsi fra le braccia di un demone assassino?!

 

 

 

 

 

 

 

A.Corner___________

 

No, non mi è venuta la voglia pazza di ripostare roba su Naruto XD

Però adoro questa fic *w* così ho riesumato il capito scritto precedentemente e gli ho fatto subire un restauro completo *-* ora mi piace molto di più XD

 

 

 

 

Sì, lo so che è passato un mucchio di tempo dall’ultimo aggiornamento ed i miei cari lettori si saranno ormai dimenticati di questa fic, ma vi ringrazio per i commenti ricevuti fino ad adesso e vi prego di continuare a seguirmi, nella buona sorta e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà…

Se tu ci sarai io ci sarò ùWù