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Autore: Jubbathehut    10/09/2019    3 recensioni
- Io penso che sia un ottimo modo per… - Albus alza gli occhi sul volto della sua sottoposta, ma non riesce a finire la frase.
- Per squilibrare gli animi? Per aumentare le ore di servizio di tutti noi professori? - I capelli della donna, prima raccolti in un garbo chignon, si sono ormai lasciati cadere sulle spalle, sconfitti e stressati anche loro.
- Minerva, divertiamoci un po’. - Severus le tocca la spalla, accennando un breve sorriso, - Sono sicuro che questa esperienza sarà per tutti formativa e costruttiva. -
- I dormitori maschili e femminili sono nati e sempre si sono perpetrati così per secoli, perché dovremmo mescolarli? Perché noi? Perché adesso? -
- Andiamo, la cena sta per essere servita. - Il preside le stropiccia i capelli già spettinati e si avvia verso la porta, per poi girarsi un'ultima volta verso Minerva, - Vieni? -
La professa McGranitt alza gli occhi al cielo, consapevole di non poter far cambiare idea all’amico di vecchia data e si rimette il cappello, sospirando, - Le si ritorcerà contro. - gli sussurra infine, sorpassandolo all’uscita della porta, senza mai girarsi indietro.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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He chose me - Capitolo quindici

Mi piacerebbe davvero tanto, Fred.

 

Ron è il primo che si rende conto che l’aria profuma di novità: quando ruota la testa di qualche grado e scopre il perché di quel presentimento, le sue labbra si aprono in un largo sorriso. Aveva fatto bene a scommettere su Hermione. 

- Se ci avessero messo solo un altro giorno, li avrei schiantati entrambi. - commenta Ginny, fermando una ciocca di capelli dietro l’orecchio, mentre un disperato Harry le accarezza la schiena per tranquillizzarla. 

- Avresti trovato la mia approvazione. - le fa da spalla George, cercando la mano di Angelina. 

- Siete sempre così drastici voi Weasley. - dice lei, accettando di incastrare le dita con quelle del ragazzo, - Certe cose hanno bisogno di tempo. - 

- Sei mesi, ci hanno messo sei mesi, Angie. - si intromette Lee, - Ci avrebbe messo la metà del tempo con Matilde Malcontenta. - 

- Credo che tu abbia un problema, Jordan. - la voce di Harry fa ridere tutti quanti, compreso l’interpellato, che gli fa un occhiolino. 

- Ne vado fiero. - 

Presto tutti si dileguano, chi per avvicinarsi al buffet, chi per scatenarsi sulla pista da ballo, chi invece per buttarsi in una lunga conversazione sul valore del Quidditch. L’atmosfera si placa, facendo nascere un sentimento di pace e calma in tutti i cuori degli studenti. Sembrano tutti felici, ma più di tutti lo è Ginny Weasley, che esibisce un sorriso a trentadue denti: Fred ed Hermione le avevano appena fatto guadagnare più di cento galeoni. 

 

Hermione si era guardata allo specchio, cercando di mettere a posto quella maledettissima ciocca di capelli: se l’era sistemata già tre volte, ma di starsene ferma proprio non ne voleva sentire. Aveva sbuffato rumorosamente, sentendo un milione di farfalle volarle nello stomaco: avrebbe preso il volo anche lei? 

Ginny le si era avvicinata sorridente, fermandole i capelli con un movimento veloce della bacchetta, - Hermione, andrà tutto bene. - le aveva detto, presto spalleggiata anche dalla voce di Lavanda. 

Ed effettivamente, nonostante l’ansia, Hermione aveva capito che sarebbe andato tutto bene quando lo sguardo di Fred si era posato su di lei per la prima volta. L’aveva guardata con una luce diversa negli occhi, forse perché oramai la mossa più complessa l’aveva fatta. L’aveva guardata come se fosse stata l’unica ragazza a scendere quelle scale: uno sguardo che l’aveva fatta sentire bene, che l’aveva rassicurata. 

Quando la sera prima Fred le aveva chiesto di andare al ballo, aveva ringraziato mentalmente il fatto di essere seduta: forse sarebbe caduta a terra per l’emozione. Aveva atteso quel momento e immaginato quel momento per così tanto tempo che, quando le parole del gemello avevano raggiunto le sue orecchie, il cuore le si era rotto per la felicità. 

Una felicità che non l’aveva lasciata per tutto il giorno successivo, a dimostrazione del sorriso a trentadue denti che aveva esibito per la scuola tutto il giorno: Fred aveva scelto lei per andare al ballo. Non le erano importate le occhiate confuse degli altri studenti, che presto si erano tramutate in maledizioni per aver perso una scommessa: come le era stato detto - dal suo Weasley preferito, ovviamente -, era stata colpa degli altri di aver scommesso, non la loro di essersi scelti. Una scelta rimarcata dal fatto che Fred non aveva aspettato che lei scendesse tutti gli scalini, ma aveva deciso di andare a prenderla a metà scala, lanciandole un occhiolino malizioso. 

- Mi piace il vestito. - le dice, allungandole il bicchiere che aveva recuperato per lei, - Ti sta bene. - 

Le guance di Hermione si colorano di rosa velocemente a quel complimento, ma sa che deve cominciare ad abituarcisi, - Anche tu stai bene. - taglia corto, evitando di aggiungere che tanto, Fred sta bene con tutto: con la divisa della scuola, con il maglione cucito dalla madre e soprattutto senza maglietta. Scuote il capo, nascondendo il viso nel bicchiere. 

 

Harry solleva Ginny tra le braccia, facendole fare una breve giravolta. Dal basso la vede sorridere e, lo ammette, il suo cuore fa una piccola capovolta: è sempre stata così bella? Certo che lo è stata, il suo sorriso la mattina quando apre gli occhi è una delle visioni più belle che il Prescelto ha mai visto, ma anche questa immagine si imprime in fretta nella sua mente. 

Ginny Weasley è la cosa più bella che gli è mai successa, indimenticabile. Quando l’appoggia a terra, lei fa in fretta ad allungare le mani dietro al suo collo, per poi appoggiare il capo al suo petto, - Ti amo, Potter. - sussurra, annusando il suo profumo di pulito. 

Le guance di Harry si colorano velocemente dello stesso colore dei capelli della sua ragazza, mentre anche lei sembra accorgersi di quello che ha appena detto. Nessuno dei due si muove, nessuno dice niente per una manciata di secondi. 

- Io… Ecco… - azzarda lei, staccando il volto dal petto di lui, cercando i suoi occhi, - Volevo dire… - balbetta, nella speranza di non peggiorare la situazione: è stato troppo presto? Anche lui provava la stessa cosa? Aveva rovinato tutto? 

Ma mentre la mente di Ginny parte verso i più terribili immaginari, quella di Harry è ferma sul fatto che forse anche lei trova che il suo sorriso sia meraviglioso la mattina e che lui sia la cosa più bella che le sia mai successa. 

- Quello che stavo cercando di dire… - continua lei, abbassando gli occhi al terreno. 

Ma la mano di Harry alza il volto di lei, per poter far scontrare i loro sguardi. Non parla per ora, si preoccupa prima di tutto di rubare le sue labbra in un tiepido bacio. Non è fulmineo, è un bacio gentile, colorato, pieno di tutto quello che il Prescelto non ha ancora detto, ma che s'appresta a fare, - Ti amo anche io. - 

 

Un simile sentimento lo prova Ron, quando lancia lo sguardo verso Lavanda, che si è appena infilata in bocca un boccone grosso come la sua mano. Mentre la vede masticare con le guance piene di cibo si accorge che sì, era lei quella giusta. Ride, mentre la sua ragazza fatica per un attimo a respirare. Non per il troppo cibo, ma per il semplice fatto che si è messa a ridere anche lei. 

Una risata genuina, come quelle che si sono procurate nei mesi scorsi più e più volte: Ron e Lavanda erano andati d’accordo fin dal primo giorno. Stavano bene, sono equilibrati: la passione di lei per il gossip era compensato dalle ore che lui passava a leggere di Quidditch, il loro terreno comune si combatteva sul cibo, sugli scacchi magici - in cui Lavanda era sorprendentemente brava - e soprattutto sulla capacità di lei di leggergli il futuro. Dopotutto, sapeva bene che prima o poi la sua competenza in Divinazione le sarebbe servita. 

Ron scuote il capo, mentre lei manda giù il grosso boccone e gli sorride, non aspettandosi certo lo slancio del ragazzo, che appoggia le labbra proprio sull’angolo della sua bocca, - C’era della panna. - si scusa, con un sorriso imbarazzato. Le cose avventate ed intime non erano ancora il suo forte, ma ci stava davvero lavorando. 

Lavanda ride, intingendo il dito nel piatto che ha davanti e sporcandosi le labbra questa volta, non solo l’angolo, - Mi sembra che ce ne sia ancora. - sussurra, mentre le orecchie di Ron si confondono con i capelli. 

Miseriaccia, Lavanda, mi ucciderai così. 

 

Angelina riaggancia la mano con quella di George,  scogliendo l'abbraccio con Katie, che si era decisa a confermare l’invito di Lee. Dopo quel breve saluto, Jordan aveva esortato Bell ad andare ad infiammare la pista da ballo, cosa che lei aveva accettato volentieri: non a caso aveva messo delle scarpe comode quella sera. 

I due rimasti soli si erano scambiati un breve sguardo di dolcezza: quando era successo? Il loro amore era nato così velocemente che compararlo ad una cascata non era abbastanza. E come si era piaciuti, si erano presi. Era bastata la piccola spinta di Albus Silente per avvicinarli abbastanza: ma loro si erano scelti ancora prima che il Preside li mettesse nella stessa camera. Si erano scritti per tutta l’estate e quando i loro occhi si erano incontrati sul treno per Hogwarts l’avevano visto. L’amore, il fuoco accecante di quel sentimento che aveva scaldato entrambi i loro cuori. Ora, nonostante fosse passato più di metà anno, il sentimento non era mutato. 

Si erano amati dal primo momento, si erano presi dal primo momento.

- Vuoi ballare anche tu, Angie? - 

- Avevo in testa un altro tipo di ballo, ma quello possiamo posticiparlo. - gli sussurra all’orecchio, provocandogli un lungo brivido lungo la schiena. 

Lo tira verso la pista da ballo, attorcigliando le mani dietro al collo di George, che le lascia un veloce bacio sulla fronte, - Sarai la mia morte, Johnson. - 

- Ci conto. - gli sorride, facendo poi sprofondare il volto nel suo petto, desiderando ardentemente di sentirsi a casa. 

 

- Non sapevo che sapessi ballare così bene. - commenta Hermione, cercando un luogo per sedersi. Dopo aver ballato l’ultimo lento ed aver avuto il cuore nella gola per tutta la serata, sapeva di doversi sedere o il cervello le sarebbe esploso. 

- È solo una delle cose che so fare così bene. - ammicca Fred, appoggiandole una mano sulla spalla, per poi nascondere il suo volto nei capelli di lei. Come fa a profumare sempre così tanto? Nel frattempo, le dita di lui cominciano a giocare con un paio di ciocche che sono scappate dalla pettinatura di lei. 

Hermione alza gli occhi al cielo, maledicendo la sua testa per aver pensato di voler provare a vedere quanto bene e in che cosa andasse bene Fred: da quando stava diventando così sfacciata? Lo sei sempre stata, solo che Fred Weasley inibisce i tuoi istinti. 

Sbatte gli occhi, silenziando il suo pensiero e constatando che lo spazio per due persone era inesistente. Eppure, per essere la strega più furba della sua età, non sembra aver variato tutte le possibilità, cosa che invece lui ha mentalmente controllato. Per questo la solleva tra le braccia, costringendola a lasciare uscire dalle labbra un breve verso sorpreso. Fred si avvicina alla poltrona più isolata della sala, con il preciso intento di tenere Hermione per sé tutto il tempo: troppi ragazzi l’avevano guardata, troppi l’avevano desiderata. Ma questa sera - e per tutto il resto della vita, spera - lei è il suo bocconcino. 

Adagia il corpo di lei sulle sue gambe, constatando che è davvero così leggera come ricordava, intrappolandola tra le braccia. Crede di aver lanciato la mossa più maliziosa, ma quando Hermione alza lo sguardo su di lui, esibendo un’espressione imbarazzata , il cuore di Fred perde un battito: non era pronto. E non era pronto nemmeno a ricevere un casto bacio sulla guancia, ma prima di poter reagire, le labbra di Hermione si spostano verso l’angolo della sua bocca, per poi farle combaciare. Le mani di lei si aggrappano ai lati della giacca di Fred, ma sa che da quella posizione non può cadere: le braccia di lui la tengono stretta e al sicuro. 

Lui risponde al bacio, assicurando di stringere il fianco di Hermione con una mano, portando l’altra dietro al collo di lei, per approfondire quel primo bacio. Lei aveva lanciato la prima mossa, toccava a lui farla cadere sempre più nel baratro della passione. Ed Hermione, per Merlino, in quel vuoto ci si era lanciata a capofitto, desiderando assaporare ogni sfumatura di Fred Weasley. 

 

Ci siamo quasi! Con il prossimo capitolo concluderò questa long, che è stata una vera ventata di aria fresca: cosa succederà? In realtà oramai il climax l'abbiamo raggiunto, finalmente si sono incontrati sullo stesso terreno, smettendo di percorrere due linee parallele. 
Ringrazio Chirs_88, che è stata con me fin dall'inizio del viaggio e anche Sia_, perché senza di lei questa storia non so se avrebbe mai preso vita. Sei la mia salvezza. 
E ringrazio anche tutti gli altri lettori, siete la cosa più preziosa che questa storia potesse ricevere, 
Jubba. 

 
   
 
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