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Autore: Tatystories    11/09/2019    1 recensioni
Maya è una ragazza come tante che però deve fare i conti con una sedia a rotelle, con un vicino fastidioso e con una realtà celata nella sua memoria che si ripete fin dai tempi più antichi e che prevede la lotta del bene contro del male, di Madre Natura contro Caos e di cinque Elementi contro forze oscure e diaboliche. Passione, magia e mistero...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La missione (Maya p.o.v.)

Sono ancora aggrappata al braccio di Lukas, ma sento che blocca la nostra fuga facendo resistenza. Ci siamo spostati dal centro della piazza e ci ritroviamo dietro ad una siepe, abbastanza nascosti dalla vista della gente.

- Fermati Maya.

Sono furiosa, se non mi trattengo finirà come l’ultima volta e perderò il controllo dei miei poteri e non posso permettermelo in pieno centro Viterbo e in pieno giorno. Quindi con più calma di quanta non ne senta cerco di chiarirgli il mio punto di vista.

- Che diritto credi di avere per piombare dove lavoro quando ti avevo apertamente avvisato di starmi alla larga.

- Tutto mi sembrava quello che stavi facendo tranne lavorare, piuttosto mi pare che ti sia esposta senza veli alcuni alla sua ingordigia, ti ha toccato in tutti i modi possibili e immaginabili e nemmeno lo hai capito.
Quanto lo odio.
- Non dire scemate, non mi ha nemmeno sfiorato e quasi nemmeno guardata… lo stesso non posso dire di te. Eri dietro a quelle tende, ma mi fissavi come se riuscissi a vedere oltre… e decisamente mi preoccupa più la tua di ingordigia.

Spero di sbagliarmi, spero che il suo sguardo fosse diretto a caso e sempre a caso piombasse dritto sul mio corpo nudo. Quelle tende sono oscuranti, è la prima cosa che ho notato e a meno che Lukas non abbia usato un qualche potere speciale non avrebbe dovuto vedere cosa succedeva all’interno dello studio. Se arrossisce è perché ho colpito nel segno, ma non succede. In compenso arrossiscono i suoi occhi che da nocciola sono diventati piccole fiamme ipnotizzati. Va bene, mi vedeva. Non facciamone un dramma, mi ha già vista nuda e abbiamo fatto ben altro, quindi manteniamo il controllo e cerchiamo di capire perché è piombato nello studio come un folle.

- Deduco dal tuo silenzio che è andata esattamente come ho detto io e non credere che mi faccia piacere che tu continui a vedermi nuda. Preferirei indiscutibilmente decidere io quando e se farmi vedere nuda da qualcuno. Al contrario ogni volta che capita con te immancabilmente non è così. Sei pregato quindi di usare i tuoi poteri per scopi un po’ più nobili di questi.

- Preservarti da un maniaco non è abbastanza nobile come scopo?

La parte divertente di tutta questa faccenda è che non scherza affatto. Il suo tono non è canzonatorio o strafottente. È invece serio e nervoso, arrabbiato e forse anche deluso. Quest’ultima considerazione mi fa innervosire ancora di più e non riesco a non aggredirlo.

- Nike non è un maniaco e io non sono un’innocente vergine immolata sull’alater della lussuria come sacrificio umano. Non siamo più a Veio o a Roma o ad Atene. Siamo nel XXI secolo e se non lo hai ancora capito so difendermi da sola e non ho mai chiesto il tuo aiuto. Non solo sono adulta e vaccinata, ma soprattutto ti ricordo che sono Terra e posso trasformare Nike in cenere semplicemente alzando un braccio. Sono stata chiara?

Chissà perché ho nominato quelle tre città e soprattutto chissà perché quando le ho nominate Lukas ha sussultato.

- Maya non mi piace quell’uomo, nasconde un segreto. Non devi fidarti. Tu non hai visto cosa ti stava facendo. Sembrava che le sue mani fossero su di te e che ti toccassero, sembravi in preda all’eccitazione…

- Smettila! Come ti permetti! Se anche fosse cosa te ne importa? Hai chiarito il tuo punto di vista, ma questo non significa che non possa eccitarmi con altri uomini…

Sono parole senza senso e ne sono consapevole, non ero eccitata o per lo meno non ero eccitata per Nike. Non so nemmeno io cosa stava succedendo, ma in ogni caso Lukas non ha nessun diritto. Più ci penso. Più mi innervosisco, soprattutto quando penso a come mi ha rifiutata. Questa volta non riesco a mantenere il controllo e il furore si rivela sulla mia pelle che si accende come illuminata dal sole ed emette delle scosse violente che si proiettano sia a terra che nell’aria. Lukas viene investito da una di queste onde che lo scaraventarono a terra.

- Fermati Terra, farai del male alle persone che ci sono in questa piazza… non puoi comportarti sempre così, non puoi usare il tuo potere per punirmi. Non hai controllo, lo usi per il tuo rendiconto personale.

- Fammi capire, tu cosa hai fatto cinque minuti fa? Non hai usato il tuo potere per vedere all’interno dello studio di Nike? Questa non è mancanza di controllo? Questo non è rendiconto personale?

Sono furiosa e sento la terra vibrare sotto i miei piedi, riesco però a controllarla e non permetto alla vibrazione di andare oltre il perimetro che ho stabilito cioè le nostre persone. Voglio fargli del male, voglio che capisca che sono più forte di lui e che non può comandarmi o controllarmi. E lo faccio. Mi guardo intorno per essere certa che nessuno ci veda, poi comando alle radici di un albero vicino a noi di uscire dal suolo e avvinghiare le caviglie di Lukas strettamente. Lukas sussulta, non se lo aspettava, poi guarda e sogghigna.

- Cosa credi, di farmi pausa? Potrei abbrustolire quei rametti solo con un’occhiatina.

Bene, allora prova ad abbrustolire queste. Faccio ritrarre le radici e comando a delle pietre nascoste nel sottosuolo di imprigionare i piedi di Fuoco senza garbo possibilmente, ma Lukas ancora ride.

- Ti stai divertendo con questi giochetti da bambina dell’asilo?

 Vediamo se pensa ancora che sono una poppante. Allontano anche le pietre, richiamo a me ogni briciolo di energia che mi circonda, quella delle piante, delle rocce, della terra, degli animali e impongo le mani nel segno del Chin mudra - pollice e indice in cerchio e le altre dita stese -  Chiudo gli occhi e cerco di unire l’energia che ho appena sottratto alla natura circostante con la mia stessa energia. In pochi secondi ho creato un piccolo vortice di energia che appare innocuo ad occhio inesperto, ma Fuoco ha già capito di cosa si tratta ed è sbiancato.

- Fermati Terra, fermati immediatamente!

- Giurami che non mi sottovaluterai mai più, giurami che mi starai alla larga e giurami che la smetterai di trattarmi come se fossi una tua proprietà!

- Fermati Terra!

È spaventato e lo sono anche io perché sto perdendo il controllo del vortice, ma non posso mollare proprio ora.

- Ho detto giuramelo!

- Lo giuro, lo giuro, ma adesso fermati!

Senza perdere la concentrazione riapro gli occhi. Il vortice sta perdendo velocità e potenza, ma è ancora davanti a me, piccolo e devastatore. Poi mi libero della posizione del Chin mudra e il vortice sparisce.

- Sei pazza? Sai che potevi distruggere tutta Viterbo?

- Ad occhio e croce direi tutto il Lazio e la Toscana!

- Brava scherzaci sopra. Sei sempre la solita.

Perché continua a dirmi questa frase? Cosa significa? Ma non è il momento per le domande, voglio tornare a casa e allontanarmi da lui. Ho consumato tutta l’energia che avevo per creare il vortice atomico e ora mi sento vulnerabile e poco propensa a parare attacchi verbali. Senza né salutarlo né congedarmi in qualche modo mi allontano. Percepisco i suoi passi dietro di me, ma non ho proprio la forza per cacciarlo. Riesco a fare ancora una decina di metri poi Viterbo comincia a girare tutto intorno a me, la vista si oscura e il mio corpo diventa pesante, molto pesante, insostenibile.

- Lukas…

Riesco a malapena a sussurrare il suo nome e poi svengo. Non precipito per terra, sento che due forti braccia mi sostengono e mi sollevano. Non sono svenuta completamente, non riesco ad aprire gli occhi, ma le orecchie funzionano ancora e anche gli altri sensi. Odore di Cannella, quindi è certamente Lukas ad avermi afferrata. Questa constatazione un po’ mi innervosisce: perché devo sempre finire salvata da lui? Tutto sommato una piccola parte di me è lieta che non mi sia schiantata al suolo con tutte le conseguenze del caso. Il suo corpo è bollente, come non potrebbe?  È Fuoco! Mi sento un po’ sciocca, sono qui tra le sue braccia e invece di cercare di recuperare le forze per andarmene con le mie gambe, riesco solo a pensare a quanto è caldo e profumato.

- Ora ti porto a casa di Grazia, non c’è nessuno, si sono presi una giornata di ferie e hanno portato i gemelli al parco dei Mostri di Bomarzo e poi si fermeranno a cena dai nonni che vivono lì vicino. Devi riposare, non puoi presentarti a Madre Natura in questo stato e non è il caso che gli dica che in trenta secondi hai creato un Nuclei Spiralis.
Non voglio andare a casa sua, non voglio stare di nuovo sola con lui. Mi sento vulnerabile in sua presenta anche quando sono nel pieno delle mie facoltà mentali e fisiche, adesso che sono più morta che viva sarà ancora più difficile. È impossibile resistergli, profuma di cannella! E svengo davvero e definitivamente.


- Dove sono?

Apro lentamente gli occhi, mi fa male ogni parte del corpo, palpebre comprese. Metto a fuoco la stanza ed è famigliare. Un antico armadio color ciliegio con raffinati intagli a forma di edera rampicante lungo le cerniere, una grande finestra buia con raffinate tende lunghe fino al parquet di un solare giallo canarino, una lampada da terra accesa con lo stelo in acciaio cromato e il paralume in tessuto floreale, una piccola poltroncina in pelle verde sulla quale sono appoggiati disordinatamente una maglietta rossa e un paio di boxer neri.

- Boxer?

Mi sollevo di scatto, troppo velocemente e mi gira la testa. Guardo sotto le lenzuola, per fortuna sono completamente vestita. Mi trovo nella stanza degli ospiti di Grazia e quasi certamente anche la stanza di Lukas che in questo momento è loro ospite. Spesso ho dormito in questo letto, sotto la stessa trapunta verde smeraldo. Più precisamente ogni qual volta sono stata baby - sitter dei gemelli questa è stata la mia stanza. Mi è sempre piaciuto dormire qui, adoro com’è arredata e mi piace svegliarmi con quei tre nanetti che saltano sul mio letto credendo di essere silenziosi e al contrario facendo un gran baccano. Constatare che sono sdraiata nello stesso letto in cui dorme Lukas mi rende nervosa e sarà difficile tornare a dormirci senza pensare a lui e ai suoi occhi o al suo profumo che ancora aleggia nell’aria o nelle mie narici.
Ma facciamo un passo alla volta. Perché sono qui? Mi concentro e ricordo: ho creato quella cosa che Lukas ha chiamato Nuclei Spiralis o per lo meno così l’ha chiamato Lukas, per dimostrargli che sono potente e posso guardarmi le spalle da sola, poi sono svenuta. Probabilmente ho incanalato tutta l’energia del mio corpo in quel vortice e poi sono rimasta svuotata, non sono ancora in grado di controllare il mio potere. Rispetto a quanto rammento dei miei precedenti risvegli questa è la prima volta che non sono in grado di farlo da subito. Solitamente fin da poche ore dopo il risveglio potevo gestire il mio potere senza fare danni, un controllo totale e completo, questa volta è tutto diverso. Io sono diversa. Mi sento più terrena che mai, più legata alla razza umana e alle loro vicende, più partecipe alle loro vite e ai loro sentimenti. Sono certa che non è mai stato così, sono sempre stata concentrata sulla missione e me stessa e tanto mi bastava. Anche il mio stesso potere è diverso, meno controllabile, più instabile, ma forse più potente e omnisciente. Infine c’è Fuoco e quello che provo per lui. Non so che tipo di rapporto avessi con lui in passato, sento un legame profondo che va ben oltre l’avere uno scopo comune, ma non ricordo quasi nulla. Talvolta ho dei flash, ma sono a tal punto repentini e sfuocati da non essere nemmeno certa si tratti di ricordi piuttosto che di sogni o incubi ad occhi aperti. Provo un’attrazione per lui quasi incontrollabile, ma nello stesso tempo non voglio esserne dominata. Scoprire che mi ha baciata e toccata in quel modo solo per risvegliarmi è stato un duro colpo, doloroso. Per un attimo mi sono sentita parte di qualcosa e un attimo dopo si è trasformato tutto in una burla, in un gioco, in un inganno.

- Maya sei sveglia?

Parli del diavolo e puntano le corna o nel suo caso sarebbe meglio dire che spuntano le fiamme dell’inferno.

- Si. Ora esco.

Scuoto la testa e scrollo la tensione sciogliendo i muscoli di gambe e braccia ed esco. Scendo le scale e sento dei rumori provenire dalla cucina. Prima di raggiungerlo decido di prendere una boccata d’aria, spalanco la porta e rimango ammutolita. È già buio, è notte, ma quante ore ho dormito?

- Hai dormito parecchio.

È dietro di me e ridacchia. Insopportabile. Mi volto, i suoi occhi sono sereni, nocciola appena dorati. Mi sospinge in cucina, ha preparato la cena. Mi siedo a tavola e comincio a spiluccare l’insalata.

- Ho avvisato i tuoi genitori, gli ho detto che abbiamo passato la giornata insieme e così uguale per la serata. Così avremo tutto il tempo per andare da Madre Natura.

- Ma come ti sei permesso? Finirà che penseranno che c’è qualcosa!

- Non è colpa mia se non li avevi avvisati che avresti fatto da modella nuda a Nike…

- Non gli avrai detto che…

- Calmati, calmati, non gli ho detto niente, ma ricordati che le bugie hanno le gambe corte…

E ridacchia di nuovo.

- Glielo dirò… e comunque non sono affari tuoi. Sono maggiorenne e non ho bisogno della loro approvazione e in ogni caso non sono nuda.

- Come no! Uno slip carne e i tuoi capelli: proprio una copertura integrale!

Mi alzo facendo rovesciare la sedia e batto i pugni sul tavolo. Lukas capisce e cerca di metterla sul ridere.

- Dai Maya, non è la prima volta che ti vedo nuda.

- Hai passato ogni limite. Questa si chiama molestia. Sono io a decidere se, quando e da chi farmi vedere nuda. Se ti permetterai di nuovo di spiarmi senza il mio permesso di te rimarrà solo un mucchietto di cenere.

Crollo sulla sedia, non ho ancora recuperato del tutto le forze. Lukas si sporge verso di me per aiutarmi, ma lo allontano con un gesto inequivocabile. Non voglio il suo aiuto, mai più. Ceniamo in silenzio e nello stesso modo sistemiamo la cucina.

- Maya è ora di andare.

Ho ancora il vestito che ho indossato questa mattina e non ho con me altro. Lukas capisce il problema e recupera una sua felpa. L’accetto, anche se preferirei non farlo, ma poi sono invasa dal profumo di cannella e sono felice di averla presa.
Torniamo verso il centro del paese, tortuosamente superiamo vie e viuzze fino a trovarci davanti ad un piccolo portoncino di legno vecchio e malandato. Abbiamo camminato così tanto e in modo così contorto che ho perso il senso dell’orientamento e non ho idea in che parte della città ci troviamo. Provo a chiederglielo, ma mi risponde che non è il momento. Entriamo in una corte antica e ci infiliamo in un cunicolo stretto e angusto. Scendiamo una serie infinita di scalini piccoli e faticosi. Fa sempre più freddo e ringrazio mentalmente che la felpa sia ben calda e abbastanza grande da permettermi di infilare le mani nelle maniche. Dopo le scale ci sono altri cunicoli, sono vere e proprie gallerie costruite nel tufo che creano una fitta rete di camminamenti che percorre tutta la città. Ne avevo sentito parlare dai miei nonni, ma non avevo mai verificato la loro esistenza, sia perché sono una fifona, ma soprattutto perché ero certa fossero chiuse o impraticabili. A quanto pare sbagliavo. Ricordo di aver sentito i miei genitori parlare di quanto siano state importanti queste gallerie durante la seconda guerra mondiale, durante i bombardamenti la gente si nascondeva in questi luoghi per salvarsi, sebbene sia assurdo per me oggi considerare queste catacombe un luogo sicuro. Finalmente Lukas si arresta, siamo davanti ad un anonimo muro di pietra. Tocca alcune pietre creando il disegno di un pentagono e come per magia, anzi proprio grazie a quella, il muro svanisce nel nulla e davanti a noi c’è una immensa sala illuminata da centinaia di candele. Il soffitto a volta è alto e maestoso, lungo le pareti corrono delle colonne impreziosite da capitelli dorici e sul fondo un altare. Sembra un altare profano, di quelli usati in antichità per sacrifici animali. È disadorno, ma illuminato da alcuni ceri sui quali sono raffigurati simboli di varia natura ed epoca. Madre Natura non è ancora visibile. Ciò che vedrò io non è lo stesso di ciò che vedrà Fuoco. Lei è unica, siamo noi a percepirla in modi differenti. Ricordo che a me è spesso apparsa in forma di grande quercia, altre volte aveva sembianze di animali, Fuoco invece la vede come luce o fiamma o grande sole, Aria mi parlava di una densa nuvola o di un’aquila, mentre per acqua aveva l’aspetto di un delfino e talvolta di schiuma di mare. Questi ricordi mi assalgono improvvisamente. Aria… Acqua… sempre gemelle, ma così diverse. L’una da sempre mia alleata, l’altra avversa per spirito e indole. Così forti e feroci, determinate e veloci. Sveglierà anche loro Madre Natura? Prenderanno parte alla missione? Non sempre veniamo svegliati tutti, noi Elements abbiamo poteri diversi e specifici e solo Madre Natura sa quando e chi svegliare, perché solo a lei i Curators riferiscono i movimenti di Caos e dei suoi Predonum. Se siamo qui da soli io e Fuoco è probabile che questa volta affronteremo la missione da soli, come spesso è capitato nel corso dei secoli. Non ricordo tutto, ma di questo ne sono certa.

- Figlioli, venite avanti.

La sua voce proviene dal fondo della sala, vedo un angolo buio appena dietro ad una colonna.

- Mostrati Madre.

 E lei si svela. Sono sorpresa. Per la prima volta da quando sono stata risvegliata ai miei occhi Madre Natura ha sembianze umane. Si tratta di una giovane fanciulla, vestita di veli, fiori e foglie di edera. Profuma di lavanda e brilla come la rugiada del mattino. Sono incantata. Guardo Fuoco, sono curiosa di sapere cosa vede, leggo nei suoi occhi lo stesso stupore.

- Cosa vedi Fuoco?

- Una meravigliosa fanciulla avvolta nelle fiamme, sembra una fenice che risorge dalle sue ceneri.

Anche per Fuoco un essere umano, cosa ci succede? Perché siamo così condizionati dalla razza umana? Ci conviviamo da secoli e mai prima d’ora abbiamo visto Madre Natura sotto queste sembianze.
Madre Natura ha capito le mie perplessità e cerca di rassicurarmi.

- Terra, quanto tempo. Mi sei mancata! Ti chiedo scusa per il modo in cui ti ho risvegliata dal tuo lungo sonno, ma sei sempre più terrena, più umana e per questo motivo ti scuotono solo i sentimenti forti, le passioni pure, le emozioni più carnali. Per lo stesso motivo questa volta mi vedi in forma umana.

Lukas ha gli occhi abbassati, sembra pensieroso, ma per nulla dispiaciuto o pentito per il modo in cui mi ha trattato. Probabilmente si è anche divertito. Meglio se evito di pensarci troppo e mi concentro su faccende più importanti.

- Madre, non voglio apparire ingrata, ma sono delusa dalle vostre scelte. Usare il mio lato fisico e umano per risvegliarmi? Vorrei mi prometteste che mai più imporrete a Fuoco o chicchessia di approfittare di questa mia debolezza, sebbene da oggi sarò io stessa a proteggermi.

- Figliola, mi scuso, ma era il modo più veloce, lo è sempre stato, fin dai tempi dei tempi.

Cosa significa? Sento montare la rabbia. Voglio spiegazioni, subito. Con molto più veleno di quanto in realtà volessi usarne la aggredisco:

- Madre, vuoi dire che da sempre Fuoco si comporta con me in quel modo? Perché non ricordo nulla che lo riguardi? Perché ho questi vuoti?

Madre Natura sussulta, è colpita dalla mia insolenza. Sono abbastanza certa di non aver mai osato tanto, ma non posso accettare di essere trattata come un burattino. Ho cuore, sentimenti e sangue nelle vene.

- Terra! Risponderò alle tue domande quando mi saranno rivolte con maggior contegno.

Abbasso il capo e torno al mio posto, l’irruenza delle mie parole hanno offeso mia madre, ho esagerato.

- Chiedo scusa madre, parla e spiegaci perché ci hai ridestato.

- Caos ha di nuovo fatto breccia nella sua prigione di cristallo. Sta rovesciando le viscere e movimentando acque e venti, ma il fatto peggiore è che i Predonum sono già sul nostro pianeta e stanno confondendo la mente degli esseri umani. I Curators sono riusciti ad identificare questa parte di pianeta come il luogo da cui arrivano. Si tratta della zona che comprende la Toscana e il Lazio, più precisamente intorno a Viterbo con uno scarto di alcune decine di chilometri. Come sapete i punti in cui Caos riesce a creare un varco sono sempre luoghi in qualche modo legati alla magia o alla religione. Dovete cercare quindi in questi luoghi e usare i poteri di Fuoco per vedere al di là delle apparenze e di Terra per sondare le viscere della terra e trovare il passaggio.

- Certo madre, procederemo come sempre.

Fuoco è già sul punto di voltarsi per andarsene, ma io so che c’è dell’altro.

- Fermati Fuoco, non ho terminato. C’è un altro pericolo questa volta. È qualcosa di sconosciuto e molto potente. Percepisco solo la sua minaccia. Per il momento ho deciso di non risvegliare Aria e Acqua, sono Elements importanti, ma questa è una missione tutta terrena, viscerale e voi siete i più adatti. Inoltre i disaccordi tra Terra e Aria sono da sempre motivo di conseguenze catastrofiche e questa volta, con questa nuova minaccia è importante che siate concentrati sull’obiettivo.

- Madre, perché i miei ricordi sono offuscati. Perché ricordo solo alcuni fatti, come le lotte e le vittorie, ma non riesco a focalizzare il resto.

- Non posso rispondere a questa domanda. Devi fidarti di me. Non ti servono gli altri ricordi, pensa solo a trovare il varco e la minaccia e ad eliminare entrambi. Poi potrai ritornare alla tua vita dimenticando come sempre ogni altra cosa.

Non si replica a Madre Natura, lo so, ma ho il brutale desiderio di chiarirle che i ricordi sono miei e se li rivoglio non può decidere di non ridarmeli. Mi mordo la lingua e con essa anche l’orgoglio, mi volto e prendo la strada del ritorno. Sento Madre Natura alle mie spalle congedare Fuoco e raccomandargli di non perdermi mai di vista. Perché tutti credono che abbia bisogno di una balia? Perché nessuno si fida di me? Cosa ho mai fatto per meritarmi tanta incomprensione? Rivoglio i miei ricordi, subito!
Senza nemmeno sapere come, riesco a trovare la via d’uscita nonostante la gincana dei cunicoli sotterranei. È come se il percorso si illuminasse davanti a me ad ogni passo permettendomi così di non rallentare la mia corsa e lasciando in questo modo Fuoco a mangiare la mia polvere. Finalmente esco all’aperto e inspiro una boccata d’aria fresca per ritrovare un briciolo di equilibrio.

- Domani sera, quando scende la notte, partiremo da Viterbo.

È Lukas, mi ha già raggiunta, ma resta dietro di me, non lo vedo. Senza voltarmi gli domando.

- Cosa pensi di fare? Batteremo passo passo ogni angolo della città? Ci vorranno giorni e non abbiamo tutto questo tempo.

Si è avvicinato, è a pochi centimetri dalla mia schiena, non mi tocca, ma il suo fiato mi sposta i capelli.

- Useremo il tuo intuito, lo stesso che ti ha portato fuori dai cunicoli. Io con la mia vista percepirò eventuali flussi magici. Però devi promettermi di riposare questa notte e recuperare tutte le energie, perché sarà un lavoro estenuante.

Sento i brividi percorrermi il collo, chiudo gli occhi e li scaccio, non devo provare queste sensazioni, non voglio desiderare Lukas. Lui non desidera me, vuole solo il mio aiuto per la missione. Perché allora mi tortura in questo modo? I suoi occhi che si infuocano quando mi guarda, la sua gelosia, la sua possessività… cosa vogliono dire? Faccio qualche passo e riesco ad uscire della sua aurea magnetica. Ne approfitto prima di ricascarci, accenno una conferma e me ne vado. Sento i passi lenti e pesanti dietro di me, sono contenta che non voglia raggiungermi, credo potrei picchiarlo per quanto mi sento frustrata.
 
Colpe (Madre Natura p.o.v.)

Terra, Terra, Terra… come sei cambiata figliola mia! Forse la colpa è mia, forse non dovevo censurare la tua memoria. Sei così umana, sei così carnale e Fuoco è da sempre il tuo tallone d’Achille. Spero di aver fatto la scelta giusta, questa volta devo fidarmi del mio istinto e provare a tutelare gli esseri umani dalle conseguenze del tuo ardore per Fuoco.  Questa volta non consumerai la tua verginità con Fuoco, questo atto così importante per tenere a bada i tuoi immensi poteri ti ha però legato a Fuoco con lacci pericolosi che vanno spezzati per il bene del nostro pianeta e dei suoi abitanti. Se non sarà sufficiente questo piccolo espediente della memoria sarò costretta a rimuovere il legame magico primordiale, quello che vi imposi per proteggerti… figliola mia!
 
Etere/Nike (Etere p.o.v.)

C’è qualcosa in Terra di sorprendente. So di essere più potente di lei, sono certo di poterla plasmare, ma è così terrena che mi spiazza. Pensavo di dover abbattere resistenze magiche, flussi potenti, barriere incantate. Al contrario ciò che più mi ostacola è la sua passione, la sua carnalità. Mio Padre la vuole accanto a noi viva o morta, ma non è ciò che voglio io. Io la voglio mia. Per farlo dovrò eliminare Fuoco, ma non sono ancora autorizzato a farlo. C’è un modo per aggirare l’ostacolo. Devo conquistarla come Nike e dopo questo sarà mia per sempre. Sono certo che è vergine e sono altrettanto certo che la persona a cui si legherà sarà quella che avrà la sua devozione e il suo cuore. Sta arrivando, lo sento fin nelle ossa.

   
 
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