- 7.5 -
- Capitano, ci perdoni! -
Penguin si mise letteralmente in ginocchio mentre Ikkaku ridacchiava per nulla intimorita dalla situazione. Beata lei.
- Cosa stavate facendo? - il suo tono non ammetteva scorciatoie, voleva una risposta e guai a non dargliela o avrebbe ucciso qualcuno.
Penguin si strozzò con la sua stessa saliva.
- Vede, capitano, avere una ciurma di soli uomini è una congiura - iniziò Ikkaku con fare solenne incrociando le braccia dietro la schiena - E dato che io non mi presto a simili perversioni, è stata fatta una scommessa. Chi sarebbe riuscito a rubare un indumento intimo della qui presente Yuka avrebbe oziato per un mese -
Non sapeva se esserne indignata o orgogliosa.
Law, d’altro canto, fissava i suoi sottoposti come fossero delle brutte erbacce, con lo stesso fastidio: quando sai di averle estirpate e poi tornano. Tornano sempre.
Penguin in particolar modo, sembrava se la stesse facendo addosso dalla paura.
Mugugnava qualcosa riguardo al non averlo fatto a posta, che quell’oggi toccava a lui provarci e di aver chiesto aiuto a Ikkaku solo per poter essere avvantaggiato sugli altri.
- Andatevene via -
Penguin non se lo fece dire due volte e scappò verso la sala da pranzo, Ikkaku lo seguì saltellando.
Solo allora Yuka si permise di ridacchiare - Te l’ho detto che sono matti -
Lui le lanciò un’occhiata scocciata - Hai intenzione di rompere fino a che non ti do retta? -
Annuì vigorosamente - E poi sei così carino quando sei geloso -
- Bene - Law le si avvicinò ghignante poggiando le mani attorno ai suoi fianchi, sulla scrivania dove lei era seduta - A tuo rischio e pericolo -
# Ciao ^^ sono tornata con la seconda parte!
Allora? Ho voluto rendere la ciurma di Law un po' più partecipe, ma se ne parlerà anche altrove.
Baci e alla prossima u.u
rosy (Laila)