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Autore: Mav_7    15/09/2019    5 recensioni
Un angelo e un demone sono stati ripudiati dalle rispettive fazioni.
Un amore come solo scoglio.
Una guerra è in procinto di esplodere.
Crowley e Aziraphale ce la faranno a resistere?
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Get up and fight
Get up and fight
I can't do this thing without you
I'm lost in this without you

 

Il primo problema che si pose Aziraphale fu quello di come poter entrare all’Inferno senza ritrovarsi accerchiato dai demoni, in tal caso la sua missione di salvataggio sarebbe stata un vero e proprio suicidio.

In secondo luogo doveva trovare la Regina degli Inferi e una volta trovata avrebbe dovuto far leva sulla sua pietà perchè lo aiutasse a salvare Crowley.

Si sedette sconsolato prendendosi la testa tre le mani, la spada giaceva abbandonata ai suoi piedi.

Alzò il capo guardandola come se potesse ricevere una qualche risposta.

Esiste una seconda entrata, la utilizzo quando sono obbligato a fare rapporto ma non voglio immergermi nella ressa: sai tutte quelle anime che leccano le pareti…non sono un bello spettacolo.

“Oh Crowley, dove sei?” sentì di nuovo le lacrime bagnargli le ciglia chiare.

La spada si incendiò attirando la sua attenzione: Dio gli aveva dato una missione da portare a termine, quello era l’ennesimo segno del fatto che fosse con lui!

Sentì il fuoco celeste ribollirgli nelle vene, con un moto di coraggio afferrò la spada.

Le bianche ali si spiegarono in tutta la loro maestosità riflettendo la luce degli astri: sarebbe sceso all’Inferno e ne sarebbe uscito con Crowley, non era più tempo di piangere.

 

“Devo trovare questa seconda entrata” si disse.

“Forza angelo pensa, dove potrebbe mai essere? Crowley deve avertene parlato almeno una volta in sei mila anni!”

Si battè una mano sulla fronte.

“Ma certo! Il lago Averno! Che stupido che sono, come ho fatto a non pensarci prima!”.

Prese la spada e con uno schiocco di dita abbandonò la stella.

Riaprì gli occhi sentendo il calore del sole posarsi tiepido sulle sue ali e vide sotto di sè le acque infernali.

Il panorama era terrificante: i fumi tossici creavano una fitta foschia, pochi alberi spogli circondavano le rive e tutto in torno vi era un silenzio di morte.

L’angelo volò in cerchio sopra le acque un paio di volte prima di trovare il coraggio di immergersi.

“Forza angelo” si disse per farsi coraggio “non è il momento di tirarsi indietro”.

Fece un profondo respiro e si tuffò nel lago.

L’acqua fredda gli gelò le ossa.

Fu risucchiato nelle profondità finchè non sentì la terra sotto ai piedi: l’acqua era svanita come per magia cedendo il posto a un panorama scarno e macabro.

Tutto era buio intorno a lui.

La sola luce era sprigionata da poche fiammelle bluastre che ardevano eterne proiettando delle inquietanti ombre lungo le pareti.

Afferrò saldamente la spada tra le mani e questa arse di amore Divino illuminandogli il sentiero che conduceva al centro degli Inferi.

Iniziò a procedere a piccoli passi sentendo il cuore pulsargli nelle orecchie.

Percepiva il dolore trasudare dalle pareti rocciose e ogni lamento lugubre scatenava il lui brividi lungo tutta la spina dorsale.

Man mano che si dirigenza nel cuore degli Inferi le urla aumentavano di volume e sebbene le fiamme continuavano ad ardere incessantemente non vi era calore in quel luogo.

Aziraphale rabbrividì sentendo un lamento macabro a pochi passi di distanza.

Si nascose dietro una roccia udendo dei passi avanzare nella sua direzione.

“Cosa ne pensi del piano che il capo ha escogitato per quel demone…Crowley mi pare si chiami…”

“Rimuovergli i ricordi, cazzo sì che è una grandiosa idea”

“Già, in fondo è la legge del contrappasso o no?”

Aziraphale, udendo quelle parole strinse talmente forte la spada tra le mani che le nocche divennero bianche.

I passi si avvicinarono sempre più e Aziraphale trattenne il respiro mentre il cuore sembrava volergli uscire dal petto.

Lo superarono continuando ad elogiare Satana ma uno dei due si girò di scatto proprio mentre Aziraphale aveva ripreso a respirare pesando di aver scampato il pericolo.

“Senti anche tu questo odore?”

“Cazzo se non l’hai notato questo è l’Inferno bello, c’è puzza di zolfo ovunque!”

“Appunto! Annusa bene!”

“E’ un buon odore, come di vaniglia… aspetta sa di bontà!”

Aziraphale si coprì la bocca cercando di fare meno rumore possibile, ma non c’era modo di nascondersi se i demoni lo avevano fiutato.

Come diamine hai fatto a dimenticarti questo piccolo particolare!

“Guarda” continuò il demone indicando una bianca piuma a pochi passi di distanza.

Merda! No! No! No!

I demoni si chinarono a raccogliere la piuma che in tutta quell’oscurità sembrava riflettere di luce propria, e forse era proprio così.

“E’ la piuma di un angelo?!” esclamarono sorpresi.

“Impossibile non ci sono angeli all’Inferno!”

Si udirono delle grida strazianti e Aziraphale preso alla sprovvista trasalì attirando l’attenzione dei demoni.

“Non ci sono angeli all’Inferno, ad eccezione di questo!” ringhiò mostrando i denti appuntiti.

“E sembra essere un ottimo bocconcino” disse passandosi la lingua sulle labbra.

Aziraphale sentì la spada pulsare nella sua mano trasmettendogli forza.

Si alzò spiegando le ali bianche in tutta la loro magnificenza e attaccò i demoni prima che questi potessero realizzare la situazione. Affondò la lama nei loro viscidi corpi e con orrore li vide liquefarsi al suolo.

Si accorse solo in quel momento di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo.

Inspirò a fondo ed espirò.

Avrebbe voluto urlare ma così avrebbe attirato su di sé l’attenzione di tutti gli Inferi, per questo si portò il pugno alla bocca e si morse la mano cercando di trattenersi.

“Dio perdonami!” sussurrò con gli occhi chiusi.

Non aveva mai ucciso nessuno in sei mila anni ed ora, in poco tempo, si era trasformato in un angelo vendicatore.

Certo angelo, ma la colpa di chi è? Non l’abbiamo iniziata noi questa guerra! Sentì la voce di Crowley rimbombargli nella testa riportandolo alla realtà.

“Hai ragione caro, resisti! Non permetterò che ti cancellino i nostri ricordi!”.

Devo trovare Proserpina, lei sicuramente saprà dove si trova Crowley e saprà anche come liberarlo. Ma come faccio a trovarla in tutti questi dedali di corridoi? Si morse un labbro cercando di riflettere.

Si arrestò di colpo vedendo davanti a sé uno scenario mozzafiato: davanti a lui si apriva una grotta piena di stalattiti e stalagmiti. Vide qualcosa scintillare nel buio, si avvicinò circospetto per scoprire con immenso stupore che quel bagliore era dato dalle sue stesse ali che si riflettevano sulle acque di un lago sotterraneo.

“Angelo” sentì una voce dolce chiamarlo dalla sponda opposta.

Azirapale sussultò alzando la spada pronto a difendersi.

“Riponi le armi, non sono tua nemica”.

Vide una ragazza dalla carnagione bianchissima e dai lunghi capelli ramati avvicinarsi. Gli prese la spada dalle mani posandola a terra.

Aziraphale la guardò incantato.

“Sono Proserpina” si presentò guardandolo negli occhi e rivelando delle iridi verdi con pagliuzze d’orate.

“Sapevo che saresti arrivato”

“C..come?”

“Perché l’amore non rinuncia tanto facilmente”

Azirapahle deglutì, sentì attorno a sé l’aurea della ragazza: era potente! Rimase però sorpreso da quanta tristezza era avvolta.

“Tu soffri” le disse scrutandola.

“Siamo all’Inferno, tutti soffrono in questo posto” rispose con un sorriso carico di dolore.

“La tua sofferenza è diversa, l’ho conosciuta. È il dolore di un’anima pura costretta a vivere tra le fiamme dell’Inferno” sussurrò chinando il capo, “Crowley è come te”

Proserpina guardò l’angelo: una creatura divina spezzata dal dolore ma così determinata a salvare colui che amava, tanto da sfidare l’Inferno.

Gli sollevò delicatamente il mento così da poter scrutare le sue iridi celesti.

“Ho conosciuto l’amore più profondo e proprio per esso ho scelto di sacrificare la mia vita, non voglio che tu lo perda. Ti aiuterò, posso distrarre mio marito, purtroppo però non posso fermare tutti i demoni, salva Crowley prima che gli venga cancellato il ricordo che ha di te” disse guardandolo negli occhi.

“Dove posso trovarlo?”

“Le prigioni si trovano in profondità ma proprio per questo non sono sorvegliate, ti aprirò i cancelli, ma sbrigati ormai non è rimasto molto tempo”

Prima che Aziraphale potesse ringraziarla la fanciulla era già scomparsa.

L’angelo rimase immobile per qualche secondo, sbattè gli occhi chiedendosi se era stato solo un sogno.

Afferrò nuovamente la spada e proseguì nella discesa.

Man mano che scendeva sentiva l’odore di zolfo diventare più pungente e i corridoi farsi più stretti e bui.

Si arrestò davanti a un cancello che bloccava il passaggio, strinse le sbarre tra le mani cercando di vedere ciò che nascondevano le tenebre ma nessuna luce era presente in quel luogo desolato.

Spinse il cancello sperando che la ragazza avesse fatto quanto promesso e la porta cigolò sui cardini mentre lasciava passare l’angelo.

Esultò. La gioia però lasciò ben presto poto allo sgomento: un vento freddo e tagliente gli sferzò il viso facendolo rabbrividire.

Si incamminò cercando di abituare gli occhi all’oscurità opprimente ma l’unica luce era quella irradiata dalle sue ali e dalla spada.

Sentiva intorno a sé le ombre rinchiuse sussurrare al suo passaggio, alcune sbattevano contro le sbarre per attirare la sua attenzione, altre semplicemente si avvicinavano con gli occhi sgranati e la bocca aperta per lo stupore.

“Un angelo!”

“Impossibile”

“Hei dolcezza”

Suoni di catene.

“Vieni qui”

Aziraphale camminava al centro del corridoio facendo attenzione a non avvicinarsi a nessuna di quelle anime disperate, mentre col cuore in gola sperava di riconoscere un ciuffo di capelli fiammanti.

Giunse dinnanzi a una scalinata che sembrava portarlo dritto al centro degli Inferi.

L’angelo fece un lungo respiro e iniziò a scendere i gradini: Crowley doveva essere lì sotto.

 

Get up and fight
We've gotta get up and fight
I can't handle this without you
Can't do it without you

 

 Crowley era rimasto raggomitolato su se stesso aspettando che il Capo si pronunciasse, sapeva di non aver alcuna via di scampo: era incatenato sul fondo degli Inferi con una condanna che gli pendeva sulla testa.

“Maledizione” imprecò tra i denti.

Niente sarebbe dovuto andare così!

“Angelo mi avevi detto che l’amore trionfa sempre e allora perché sono incatenato qua e tu scorporato?” disse tirando l’ennesimo strattone alle catene.

Chiuse gli occhi ripassando mentalmente ogni attimo passato insieme al suo angelo, non voleva lasciarsi sfuggire nessun particolare perché di lì a poco non avrebbe più ricordato nemmeno il nome di Aziraphale.

Quel pensiero ingombrante gli strinse il petto in una morsa di ghiaccio.

Singhiozzò tra le sue ginocchia: si sentiva così impotente.

Proserpina lo aveva rassicurato che presto Aziraphale sarebbe venuto a salvarlo, ma ormai il tempo era agli sgoccioli.

Come potevano pensare di cancellare i secoli di ricordi con uno schiocco di dita?

E come aveva potuto pensare di poter vincere quella guerra?

Che stupido era stato, eppure guardando negli occhi di Aziraphale aveva davvero creduto di potercela fare, di poter vincere e vivere felice per sempre.

Si tirò una ciocca di capelli per strapparsi a quei ricordi così felici e al contempo così tristi ora che si trovava avvolto dalle tenebre.

Appoggiò la testa contro la nuda pietra, sfinito.

 

Un rumore di passi lo fece sobbalzare: erano loro, stavano venendo a prenderlo per infliggergli la sua pena.

Si raggomitolò ancora di più su se stesso e si appiattì contro la roccia come a voler diventare invisibile.

Guardò ansioso verso i piedi delle scale aspettando di vedere la chioma fiammante di Lucifero.

Trattenne il fiato.

Tutto si aspetta di vedere fuorché una sagoma risplendente di luce propria con una spada ardente tra le mani e ali bianche e maestose.

Crowley sentì il cuore esplodergli nel petto e l’euforia scorrere nelle sue vene.

“Angelo!” esclamò tirando le catene quanto più potè per sporsi in avanti.

Aziraphale, sentendo la voce del demone, spalancò gli occhi e le ali fremettero.

Fece gli ultimi gradini volando per planare davanti a Crowley.

Era talmente commosso da non riuscire a proferire nemmeno una parola.

Gli strinse le mani tra le sue baciandogli le nocche martoriate dai tanti pugni che aveva tirato contro la pietra.

Scoppiarono in lacrime entrambi per la troppa emozione di essersi ritrovati quando ormai pensavano di essersi persi per sempre.

Aziraphale gli si gettò al collo stringendolo forte contro di sé baciandogli il collo e inspirando a fondo il suo profumo, mentre con la mano gli accarezzava i capelli.

“Crowley, caro, amore mio! Non sai quanto ti ho cercato!” gli sussurrò tra un singhiozzo e l’altro.

“Tu sei vivo!”, Crowley fece vagare le mani lungo la schiena dell’angelo stringendogli forte i fianchi per trascinarlo ancora di più contro di sé.

“Ma come?”

“Ti ho visto morire!”

“Michele ha affondato la spada… ho visto il sangue…sei caduto a terra… e poi.. e poi” singhiozzava Crowley faticando a credere che quella non fosse un’allucinazione o peggio qualche scherzo satanico.

“Ssh tesoro, va tutto bene, ora sono qui e non ti lascerò mai più andare. Ti porto via da qui”

Crowley gli afferrò il viso tra le mani facendo passare le dita sulle guance, sul naso e sulle palpebre finchè non si convinse che quella non fosse una visione ma era proprio Aziraphale.

“Sei tu, sei davvero tu” disse appoggiando la fronte contro quella dell’amato e strofinando il naso contro quello del biondo.

Sentì il profumo di vaniglia entrargli nelle narici e mandargli scariche elettriche.

Quanto gli era mancato quel profumo.

Gli passò un dito sulle morbide labbra, mentre l’altra mano afferrava una ciocca di capelli biondi e ricciolini.

“Sono io amore, sono davvero qui” disse baciandogli una guancia sporca di fuliggine e rigata dalle molte lacrime.

Finalmente dopo tanto piangersi e tanto cercarsi le loro labbra si unirono in un bacio che fece tremare entrambi.

“Cosa è successo con Dio?” gli domandò asciugandogli una lacrima prima che potesse rigargli il volto.

“Ha capito” disse posandogli un altro bacio.

“Io no invece”

Aziraphale sbuffò rivolgendogli un sorriso.

“Ha capito che l’amore può avere molte forme e che posso amare entrambi. Mi ha aiutato: mi ha ridato un corpo, la spada, mi ha detto dove cercarti e di parlare con Proserpina”

Crowley lo guardava accigliato come se non volesse credere che Dio fosse stata tanto misericordiosa.

“Caro non ha importanza, ora sono qui” lo rassicurò posandogli un lieve bacio sulla fronte.

“Hai trovato Proserpina?”

Aziraphale annuì col capo, “mi ha detto lei dove ti avevano rinchiuso e della terribile pena che vogliono infliggerti… ha anche detto che avrebbe distratto Lucifero per permetterci di scappare”, spiegò guardandolo speranzoso.

“Non merita di stare qui”

“Lo so ma è stata una sua decisione, non possiamo più fare nulla per lei. Ora dobbiamo andare via e in fretta”

“Come facciamo? Sono incatenato, le ho provate tutte ma nessun miracolo sembra poterle spezzare.”

Aziraphale prese tra le mani le catene studiandole attentamente.

Sollevò la spada e colpì con tutte le forze il ferro che si spezzò al contatto con la lama.

Crowley lo guardò con la bocca aperta, non credendo a quella nuova versione del suo angelo.

“Non guardarmi così, non è solo merito mio. Te l’ho detto: Dio non mi ha abbandonato e forse ha ancora un debole per te!”

Crowley finalmente libero si fiondò con prepotenza sulle sue labbra succhiandole e mordendole.

“C..caro” lo richiamò “giuro che se mai dovessimo uscire vivi da qui mi farò fare tutto ciò che vuoi ma ora dobbiamo correre”

Il demone rise sulle sue labbra.

“Ogni cosa? Ora sì che sono motivato a spazzare via chiunque si dovesse parare davanti a noi”

“E’ bello che tu non abbia perso il tuo senso dell’umorismo”

“E’ bello che tu sia vivo angelo” disse tornando serio e incatenando le iridi d’orate con quelle color topazio dell’angelo, “ora andiamo!” lo afferrò per la mano incamminandosi verso la luce.

 

I can't survive without your love in my life
You've gotta get up and fight

 

 

 

 

 

 

Buongiorno, grazie mille a chi ha letto anche questo capitolo e vorrà lasciare una recensione <3<3<3

Finalmente i due piccioncini si sono ritrovati, non gli resta che risalire gli Inferi (un gioco da ragazzi)

Spero di riuscire ad aggiornare presto con l’ultimo capitolo.

Ps la canzone è “Get up and fight” dei Muse

 
   
 
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