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Autore: Cossiopea    18/09/2019    1 recensioni
Strinsi le chiavi nella mano e l'emozione che provai fu più che soddisfacente.
Alzai gli occhi su Tony, che mi squadrava attraverso gli occhiali da sole con il tipico fare sospettoso e per niente convinto.
-Ti sto affidando una grossa responsabilità, Parker- mi fece, gli occhi che sembravano volermi scavare nell'animo per farne emergere i segreti più cupi della mia vita -Non mi deludere.
Deglutii.
-Tenterò di non farlo, signore- gli dissi mentre le chiavi che stringevo nel pugno sembravano diventare incredibilmente roventi.
Il signor Stark alzò un dito.
-È qui che sbagli, ragazzo- mi disse, serio -Non devi TENTARE di non farlo, tu devi proprio NON FARLO.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Morgan Stark, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12. Un allegro finale amaro

Una settimana dopo

-Aspetta, aspetta, aspetta...- Ned alza le mani davanti al viso con una smorfia di confusione al posto della faccia -Mi stai dicendo che per tutto il tempo lui sapeva dov'eravate?

Mi appoggio allo schienale della sedia e gli sorrido incrociando le braccia.

-Avrei dovuto pensare al fatto che non poteva non aver messo sugli occhiali un chip di localizzazione...- rifletto tra me, poi mi volto nuovamente verso di lui -E ovviamente quando ha visto che il suo amato gingillo era lontano centinaia di chilometri da New York è tornato immediatamente a casa...

Il mio amico annuisce e prende un altro sorso della Coca-Cola che gli ho offerto.

-Il tuo errore è stato questo, bro- mi fa.

Lo fisso e batto le palpebre.

-Che intendi?

-Hai agito senza manco riflettere sul fatto che volevi scappare ad Iron-Man- si esibisce in un sorriso storto -Davvero credevi di farla franca?

-Beh sì...- arriccio il naso e sospiro.

Ned scuote piano la testa come avesse capito il significato della vita.

Per un attimo rimaniamo in silenzio e l'unico suono udibile è il brontolio del forno dentro cui May a messo a cuocere le patate.

Poi il mio amico fa scattare la testa nella mia direzione.

-E allora perché ti ha chiamato sul furgone?- mi chiede e io alzo gli occhi al cielo.

-È probabile che volesse solo prendermi in giro, lo sai come è fatto...

-In realtà no.

Lo fisso.

-Beh, è uno a cui piace prendere in giro le persone.

-Capisco.

Un altro attimo di immobilità.

-Happy comunque è vivo?

Mi volto a guardarlo e storco la bocca.

-Perché dici questo? Certo che è vivo!

-Ma si è rifatto la strada fino alla macchina a piedi?- domanda ancora il mio amico.

Lo fisso come fosse pazzo.

-Ovvio che sì- faccio, sarcastico -E poi ha anche incontrato un gruppo di unicorni!

Sbuffa.

-Era in macchina con Tony, vero?

Annuisco e cala nuovamente un silenzio imbarazzato.

-Dai dillo- sbotto dopo un istante.

-Cosa?

-Che sono stato un idiota, lo stai pensando da quando ho iniziato a parlare- spiego esasperato -Lo so io stesso di aver fatto in casino: rinfacciamelo pure!

Aggrotta la fronte.

-Non so di cosa tu stia parlando.

Gli sorrido, quasi grato.

-Quindi non pensi che io abbia fatto l'ennesima cavolata?

-No- fa lui -Io penso che tu abbia fatto la più grande cavolata nella storia delle cavolate!

Alzo gli occhi al cielo ma sto ridendo.

Questo direi che è un buon modo per rilassare i nervi dopo tutto ciò che è successo...

-E quindi la punizione di Tony sarebbe...- fa Ned, dopo un secondo.

Lo guardo.

-Esatto- annuisco e il mio sorriso si spegne -La peggiore di tutte.

-Anche peggio del toglierti il costume per un anno?

-Sì.

-Di espellerti dagli Avengers?

-Certamente.

-Di lasciarti in eredità quel paio di occhiali in modo che tu possa combinare un casino assurdo?

Mi acciglio e lo fisso strano.

-Cosa intendi?

Fa spallucce.

-Niente: era un esempio.

-Comunque sì- dico, rassegnato. Abbasso lo sguardo -Il signor Stark non poteva trovare un modo peggiore per farmi soffrire...

Ned inarca un sopracciglio.

-Davvero la odi così tanto?

Non rispondo, ma dirigo gli occhi verso la porta della cucina e un sorriso stanco mi compare in viso come un pallido bagliore di quella che un tempo sarebbe stata gioia.

"Morgan chiede sempre di te." mi aveva detto Tony durante quel fatidico venerdì di due giorni fa "E visto che tra quarantotto ore parto per un altro impegno di lavoro ho bisogno che tu la tenga."

Il panico mi aveva assalito e il mio volto era sbiancato così tanto che avrei potuto anche risparmiare i soldi per il costume di Halloween.

"Tienila a casa tua stavolta." aveva aggiunto Iron-Man, poi la sua espressione si era aperta in un sorriso carico di sarcasmo "Prendila come una punizione."

-Peeeeter!!- sento urlare la minuscola tiranna dalla mia camera, dove l'ho lasciata a giocare con i LEGO, nella remota speranza che quelle costruzioni possano tenerla occupata almeno cinque minuti.

Sospiro, e con l'andatura claudicante di uno zombie mi trascino verso la porta della stanza, Ned che mi fissa ridendo.

Apro la porta e immediatamente sbianco.

-Pete- fa Morgan con la maschera di Spider-Man in testa e uno spararagnatele in mano -Come funziona l'Uccisione Istantanea?

Fine

   
 
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