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Autore: f9v5    19/09/2019    2 recensioni
Knuckles, come minimo, avrebbe cominciato con la solita frase cliché “Qui io non vedo nessuna signora!” per poi mostrarle i pugni nel tentativo, fallito in partenza, di intimorirla e da li in poi sarebbe scaturito il loro ennesimo litigio senza capo né coda di cui lei, malgrado tutto, sentiva il bisogno.
Knuckles era diverso, stava lì il divertimento.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, Rouge the Bat
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Family!'
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Sonic sorrise fieramente, lo spettacolo del piccolo Blake che malgrado la caduta si rialzava e provava ancora lo rendeva davvero orgoglioso.
Non importava il fatto che avesse poco più di tre anni, già scalpitava come un matto, voleva correre ovunque e conoscere sempre più cose.
Ma dopo l’ennesima ruzzolata Sonic decise che poteva anche bastare per il momento.
Fece una risata gioviale e andò a scompigliargli giocosamente gli aculei.
-Stai migliorando, figliolo, su, per oggi puoi anche fermarti.-
Il cuore gli si addolcì di fronte all’adorabile broncio che il piccoletto mise su.
-Ma, papà, io voglio essere veloce come te!- pigolò, la sua vocetta acuta lo rendeva così tremendamente adorabile, il colore rosa ereditato da Amy poi contribuiva decisamente nel dare quell’impressione.
Altra risata del riccio blu, seguita da una pacca sulle spalle.
-Vedrai che lo diventerai, se continui così farai mangiare a tutti la polvere, assicurato.- e non lo diceva perché era suo padre, o meglio, non esclusivamente per quello, le potenzialità quel giovanotto le aveva eccome, doveva solo continuare ad affinarle.
-Forza, torniamo a casa, mamma vuole farti la “ripassata”.-
-Perché? Ho già detto che non fa nulla.-
-Lo so, ma spiegalo a lei.- sbuffarono comicamente insieme, mai provare a discutere con Amy, Sonic sperava che il figlio non avrebbe mai accettato le lezioni che lei aveva in mente di fargli in futuro in merito al maneggio dei martelli, gli bastava un familiare che sapesse usarli quegli aggeggi, probabilmente gli sarebbero venuti gli incubi.
Si caricò il figlio sulle spalle e si preparò a partire, quando il rumore di passi metallici attirò la sua attenzione.
Tre Egg-Pawns erano arrivati sulla radura erbosa di Green Hill a passo pesante, sembrava che volessero farsi notare di proposito.
-Obbiettivo missione: distrarre Sonic the Hedegehog, il soggetto deve essere tenuto a distanza dalla località Angel Island.- annunciò quello in testa al trio.
Sonic inarcò un sopracciglio, perfino a lui sembrava stupido spiattellare così il proprio piano.
-Il vecchio Eggman ormai sta cedendo all’età direi.-
Sorridendo sardonicamente, mise giù il figlio e gli intimò di stare indietro e godersi lo spettacolo.
Spettacolo che, a dirla tutta, lo stesso Sonic avrebbe etichettato come noioso: i tre robot non costituirono la minima difficoltà per lui.
Non che in altre situazioni sarebbe stato diverso, ma i loro movimenti parvero così statici e tardivi da far pensare che fossero stati mandati lì apposta per essere distrutti.
Questione di un secondo esatto ed erano già rottami sparsi a terra.
Sonic rimirò i resti, batté dubbioso il piede sul terriccio, quella situazione gli puzzava.
-Blake, torna a casa! Io devo controllare una cosa, di alla mamma di non preoccuparsi.-
-Papà, papà, fammi venire con te!- squittì entusiasta il bambino, l’idea di andare all’avventura con suo padre lo esaltò di colpo.
-Niente da fare, potrebbe essere pericoloso.-
-Ma…-
-Non farmi ripetere! Forza figliolo, ubbidisci!- si stupì lui per primo della nota di severità nella sua voce, ma osservando il piccolo imboccare mogiamente la strada di casa gli fece capire di aver fatto la cosa giusta.
Per quanto adorasse quella pallina di spine, era ancora troppo piccolo per certe cose e il pensiero di metterlo in pericolo era per lui inaccettabile.
Cavolo, i miracoli della paternità.
Sospirò, sì, magari gli avrebbe serbato rancore, ma era sicuro che fosse stato meglio così.
-Ok, di corsa ad Angel Island, speriamo non ci siano problemi.-
 
 
 
-Come sarebbe a dire che non c’è nulla che non va?!-
-Esattamente quello che ho detto: non c’è nulla che non va!-
Non che Sonic si fosse augurato di trovare l’isola fluttuante a ferro e fuoco, ma dopo essersi allarmato per dei robot dal comportamento troppo sospetto e aver scomodato anche Tails affinché lo accompagnasse lì col Tornado, si aspettava quantomeno una matassa di robot di Eggman caduti in frantumi sotto i pugni del guardiano.
Invece nulla, neanche mezzo bullone, era tutto tranquillo, Knuckles stesso sembrava rilassato, certo, vedendolo arrivare aveva aggrottato la fronte e aveva fatto un verso di esasperazione, ma era un altro discorso.
-Insomma, un falso allarme?- chiese Tails, proprio affianco al blu.
Knuckles alzò le spalle, francamente non avrebbe saputo cosa aggiungere.
Il guardiano volse poi lo sguardo alla volta di fuoco del sole, sgranò leggermente gli occhi come colto di sorpresa.
-Diamine, strano che non sia ancora arrivato.- mormorò distrattamente.
E gli unici lì con lui erano Sonic e Tails, e se quest’ultimo non sarebbe stato un problema, l’altro… beh, dava già per scontato che avrebbe posto domande o peggio, meglio fare in fretta.
-Sentite voi due, io ho una questione urgente di cui occuparmi, tra qualche minuto dovrebbe arrivare Espio, fate la guardia al Master Emerald giusto fino al suo arrivo.- concluso il discorso saltò giù dall’altare e cominciò a incamminarsi verso il bosco.
-Ehi, almeno uno straccio di spiegazione, Knux?-
Appunto, Sonic doveva chiedere per forza.
Tails si era limitato ad un’espressione incuriosita ma, come sua solita natura, non aveva protestato.
-Tu e Rouge vi vedete in segreto? Avete finalmente smesso di recitare la parte dei nemici giurati?- e ovviamente l’allusione, quella non mancava mai, insieme al sorrisetto da stronzo.
-Non sono affari tuoi!-
Tails si concesse una breve risata nel vedere l’amico sbuffare per la reazione poco veemente del rosso.
-Uffa però, un tempo era più divertente.-
-Più corretto dire che era più immaturo.- lo corresse la volpe, Sonic sbuffò comicamente di nuovo e si sdraiò accanto al Master Emerald.
-Magari puoi chiedere ad Espio quando arriva, potrebbe dire qualcosa.-
-In ambito “Riservatezza” siamo sempre lì.-
Sonic osservò il fratello adottivo con comica noia, in risposta questi scrollò le spalle con aria da adorabile saputello.
-Ti stai divertendo a smontarmi i pensieri, vero?-
-Ti tengo solo coi piedi per terra.-
-Da bambino non mi avresti mai contrariato, mi veneravi.-
-Ma ti voglio un bene infinito anche adesso, infatti.-
Risero entrambi, quei piccoli momenti erano sempre speciali nella loro semplicità.
-Parlando di volersi bene… tu e Cosmo quando farete il prossimo passo? Dico, ormai siete adulti.- e nel notare le guance dell’amico tingersi di rosso, Sonic poté farsi le sue sane e grasse risate.
Se voleva divertirsi un modo lo trovava sempre.
E poi volse lo sguardo verso dove Knuckles si era diretto, ghignò.
-Ma si aspettava davvero che sarei rimasto qui?-
-O magari spera di depistarti.- la volpe alzò le spalle con un lieve sorriso, era ovvio che Sonic non avrebbe resistito al desiderio di vederci chiaro.
-Vai pure, proverò comunque a fare qualche domanda ad Espio, ma do per scontato che Knuckles non abbia rivelato niente nemmeno a lui.-
Proprio quello che voleva sentirsi dire. Di nuovo in piedi, pronto e scattante, il riccio blu saltò giù dall’altare e partì all’inseguimento.
Knuckles se n’era andato da poco, sicuramente avrebbe cercato di nascondere le tracce se davvero non voleva essere pedinato, ma lo avrebbe trovato in un modo o nell’altro, la velocità supersonica tornava utile eccome in questo caso.
 
 
 
Rouge sorrise soddisfatta.
-Molto bene, e questa fase del piano è completata.- la luce sul radar si accese e un pallino rosso luminescente apparve sullo schermo, la conferma  che il piazzamento della  cimice  era riuscito.
Era solo questione di monitorare la situazione, non appena avrebbe iniziato a muoversi sarebbe giunta l’ora di entrare in azione, di certo non sarebbe stata una lunga attesa.
E infatti eccolo lì, Sonic si era gettato all’inseguimento, era scontato che la curiosità avrebbe prevalso su tutto il resto, e se c’era qualcuno abbastanza rapido da rintracciare Knuckles e stargli dietro era proprio lui.
Lei ora doveva solo limitarsi a seguire le coordinate sul dispositivo.
Sonic avrebbe fatto il lavoro per lei, e lei poi si sarebbe gustata la faccia di Knuckles quando lo avrebbe colto in flagrante, qualunque stesse facendo.
-Oh tesorino, com’è che non hai ancora imparato che se voglio qualcosa la ottengo sempre?-
Ma la verità era che era contenta di questo, se persino Knuckles fosse capitolato come un uomo qualunque sarebbe stata la fine del divertimento.
Bene, era ora di rimettersi in volo.
 
 

 
Angolo dell’autore:
Allora, ci è voluto a tutti gli effetti un anno, però dai, questa storia ha finalmente visto il suo secondo capitolo.
Cercherò di non rendere l’attesa altrettanto estenuante per il prossimo, ma non do garanzie assolute, ormai l’avrete capito. ^_^’
Comunque la storia mi sta venendo più lunga del previsto, dai piani iniziali che la vedevano risolversi in un capitolo solo, ora do per scontato che c’è n’è vorranno almeno altri due di capitoli. Non che la cosa mi dispiaccia, mi piace aggiungere particolari se possono arricchire il racconto, ergo ben vengano le aggiunte importanti.
Tranquilli che verrete a sapere qual è il grande mistero che Knuckles nasconde, non fatevi illusioni, ve lo dico subito, niente segreti di stato o robe simile, o potrebbero esserlo dal suo punto di vista, se guardassimo la cosa in ottica comica. Ma non proseguo o potrei fare spoiler.
Alla prossima. 

 
  
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