Nomatofobia Viviamo, seppur in realtà, solamente esistiamo. Tutto vive in un nome e celasi, dietro questo, solamente un altro nome. Come l’uomo vuole, a tutto appartiene o apparteneva un proprio nome. E chi, per natura o per scelta, non lo possiede degno non è d’esser chiamato a viver. Mai diciamo d’esser uomini, ma solo carni dai destini intrecciati, e dai nomi comuni. Persone, animali, emozioni, monumenti e strade, tutto il creato, divino ed umano, d’un nome è possessore. Il vento, le rocce, il silenzio e la madre che li ha creati, a loro un nome è stato donato da qualcosa che perfino il Supremo teme sfidare. E pure tu, che sembreresti sfuggire a certe regole, mi spaventi con gli occhi, ma pure questi han nome. Ma un giorno, quel giorno senza nome, nell’ora del suo arrivo porrà la Fine senza neppur chiamare. Ed in quel giorno, sedendoti ed ammirando come del tuo nome verrai privata, vivrai solo per un istante il nostro ricordo. E forse quel giorno il tuo viso ritornerà, questa volta senza nome, su quella strada, in Via dell’Artigliere, io ad un estremo, nell’altro tu.