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Autore: nemesis_tm    08/05/2005    1 recensioni
George Santato è uno psicologo famoso e stimato. Lavora in un grande centro di riabilitizione. Però il troppo stress, legato al lavoro, e al caos della città, lo fanno allontanare dai grattacieli, e i palazzi. Si prenderà un po' di vacanza in un paesino semplice e molto piccolo (un centinaio di abitanti) in modo da sfuggire all'abituale caos... Ma troverà un imprevisto: Britney. Una ragazzina equivoca e colma di mille problemi, e angoscie nascoste. Essa e poco a poco metterà a nudo i suoi segreti, fino a far ritrovare anche George in mezzo ai guai. Horror, thriller.....tutto verte su questi generi. Grazie! ;P
Genere: Azione, Horror, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Subliminal

 

nemesis_tm

 

Capitolo 2: "L'incontro..."

 

 

Erano passati quattro giorni dall'arrivo di George, a Narcy Road. La vita proseguiva calma e decisamente tranquilla, intervallata da momenti di solitudine, e altri in cui George, parlava con qualche amichevole abitante del paese. Certamente la vacanza stava avendo dei risultati positivi nella personalità di George. Sorrideva spesso, e molte volte si era ritrovato a ricordare i bei momenti della sua infanzia, della sua vita coniugale, i suoi primi amori, i suoi sbagli....riusciva a ridere di tutto, e sorridere al suo destino. Qualche mattina si vedeva un mattiniero Santato, attraversare le vie del paese con uno zaino nelle spalle, e degli scarponi da trekking ai piedi, che con un'andatura molleggiante, si avviava per i piccoli sentierini di montagna. Camminava piano, pensando alla sua vita, e sopratutto assaporando i piaceri dell'aria pulita, pregustando il magnifico paesaggio montano, con il cielo che somigliava a un mare mediterraneo, posto alla rovescia sopra il capo...

Poi, giunto in prossimità di una collinetta verdeggiante, magari con qualche albero e un minuscolo corso d'acqua che passava in mezzo, George si fermava, prendeva un asciugamano dallo zaino, e si stendeva, per ore e ore, dormendo, ascoltando musica, e mangiando qualche panino, bevendo un po' di the....

Altri giorni preferiva dormire fino a tardi, per poi andare a fare colazione insieme agli abitanti dell'albergo, e magari andare a fare un salutino al propietario del bar, Joan Miller.....

Era riuscito a instaurare un magnifico rapporto di amicizia con quell'uomo. Parlavano a lungo di sentieri, e di montagne, poi combiando discorso discutevano di piccoli pettegolezzi che giravano per tutto il paese (nei piccoli paesi è una cosa caratteristica, e anche George si stava trovando un bel fascino), magari sorridendo di qualche scherzo fatto dai ragazzi più grandi...

Un'altra persona con cui George sentiva di essere partito con il piede giusto era Samantha, la bella e gioviale propietaria dell'albergo in cui George dormiva. Il loro punto di ritrovo preferito era la piscina, dove una splendida parete fatta interamente di vetro, permetteva loro di osservare le tre cime più alte e vezzose della valle, con sopra le nuvole, e il cielo....

Ridevano per molte cose, anche spesso stupide e infantili, però si divertivano un mondo. Il sorriso di lei era a dir poco magnifico. E lui...bhè rideva con una vocetta acuta, e in maniera decisamente contagiosa, a tal punto che i due se ne stavano anche minuti interi piegati sugli sdrai, con lo stomaco che si contraeva dalle risate...

George amava osservarle gli occhi. Se ne stava li, mentre lei gli rivolgeva la parola, a guardare quegli angelici cerchi blu, dove sfumavano lievemente al centro in un tipico verde alga. Spirali di sfumature e sfumature che si rincorrevano e s'incontravano, e infine la pupilla nera, come una piccola entità nel mezzo della meraviglia....e quasi sempre, preso da quegli occhi, non ascoltava i suoi discorsi, e, dopo che lei glielo faceva notare, arrosendo, si scusava dicendo che era davvero distratto. Lei non se la prendeva male, anzi rideva sommesamente, e spesso lo prendeva in giro, domandandosi come faceva una persona come lui, ad essere uno psicologo di così grande fama.

Ma se il rapporto con Samantha, e quello con Joan erano di grande amicizia, quello con Dick, il ragazzo alla reception dell'albergo, era semplicemente formale e freddo. Spesso George faceva qualche battuta davanti di lui, e cercava di strappargli almeno un sorriso, ma a Dick, di sorridere evidentemente non gli importava gran chè....

Tutto sommato, Narcy Road era, almeno per George, il paradiso, e il luogo ideale che lui cercava da circa trent'anni, su cui vivere e finire i propri giorni....spesso, prima di coricarsi a letto, George pensava all'immenso dispiacere che avrebbe provato, fra qualche settimana, nel ritornare al Maddalena, a lavorare nello stress più totale, cercando di guarire menti malate e pazze....

A volte lui si scopriva a volere diventare pazzo....Era un pensiero strano, si disse una notte George, ma almeno....giusto.....

Aveva visto in un suo vecchio paziente, la felicità negli occhi...durante ogni seduta e ogni incontro, breve o lungo, quel ragazzo aveva sempre il sorriso nelle labbra. Certo diceva delle amenità assurde, e farfugliava pensieri incapibili, ma era felice...chissà come viveva la sua condizione....probabilmente sempre con il sorriso, e con la voglia di vivere, anche se rinchiuso in un posto di riabilitazione, alto e mastodontico.....

Un giorno avevano traferito il ragazzo in un altro posto....e George non aveva avuto più occasione ne di sentirlo, ne di vederlo.....

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Era pomeriggio avanzato, e il sole stava dolcemente finendo il suo percorso a occidente, mentre lentamente la luna avrebbe cominciato a salire alta nel cielo....

Una giornata magnifica si stava infine concludendo nel cielo.....

E George, camminava con il pensiero nelle nuvole, le mani dietro la schiena, lo sguardo perso...

Capitava di tanto in tanto, che gli veniva in mente quel giorno....sempre quel maledettissimo giorno.....soffriva, dirignava i denti e ogni forma di felicità e gioia cessava di esistere dentro di lui....la gola si bloccava, secca e arida, e delle lacrime, seguite da qualche singhiozzo isterico, sgorgavano dallo psicologo...

Quel pomeriggio, stava ripensando a Gloria. Non con le lacrime però, non con il senso del panico nel cuore...ma con una sorta di mezzo sorriso sulle labbra. Ricordava i primi giorni di permanenza di Gloria al Maddalena, il suo arrivo.....la sua faccia sbalordita di vedere un posto così strano....la sua risata felice che sgorgava direttamente dal cuore.....

Era stata un bambina normale, si disse George, poi gli era capitato qualcosa, magari nella mente e nel suo pensiero, che l'avevano fatta cambiare....più fredda con tutti, più asociale, e spesso burbera.....in alcuni momenti cacciava via il cibo che le veniva portato in camera, sporcando il grmbiule di qualche infermiera, e il pavimento....poi urlava....la voce roca, e le vene del piccolo collo che si gonfiavano....urlava di andare via....lasciarla sola....loro non capivano....in quei momenti, lei accettava solo la compagnia dello psicologo che aveva conosciuto fin dall'inzio, e a cui era stata affidata...cioè lui, George Santato.....

Con le ginocchia a terra, le braccia sui capelli.....gli occhi contornati di nero, e il suo viso livemente pallido e tremolante.....sussurrava alcune parole.....

George, seduto su un lettino, gli porgeva delle domande con voce atona, per stimolare la sua calma, per darle un senso di tranquillità, di amicizia....di farle capire che li, nessuno poteva farle del male...ma lei era incapibile...e incurabile....quando si accennava alla sua sicurezza nel maddalena, scoppiava in lacrime urlando, imprecando, bestemmiando....come se fosse in preda al demonio, ondeggiava avanti e indietro, scivolava per terra....si dimenava...e solo George poteva aiutarla....con un abbraccio, o una carezza.....poi lei si calmava, provvisoriamente, e stentava un sorriso ambiguo e privo di vera gioia....per poi ritornare nell'oblio....

George sussurrò.....che strano destino che era toccato a quella bambina.

Pensava questo da circa un quarto d'ora, e non si era accorto che qualcuno percorreva il sentiero insieme a lui. Aveva pensato troppo intensamente, e non si era accorto di nulla. Così, si girò dietro di se, e osservò il sentiero con sguardo vacuo. Era sicuro di aver sentito un rumore dietro di se....come un passo veloce e furtivo. Aveva sentito anche un lieve respiro, come se la persona che gli era di dietro avesse il fiatone....Ma forse era solo immaginazione....forse i pensieri poco piacevoli che stava facendo su Gloria lo avevano stimolato ad una situazione di allerta, e magari di panico....ma doveva calmarsi, il tramonto stava per iniziare e il paesaggio era sublime...così si voltò dall'altra parte deciso a proseguire ancora per qualche minuto in quel sentiero che conosceva bene...ma si trovò davanti una bambina.

Ma che coincidenza era??! Lui pensava a una bambina bionda, piccola, di dieci anni, e cosa spunta??!...una bambina, bionda, piccola, che avrebbe potuto benissimo avere dieci anni, per l'altezza e l'espressione del viso....

Sorrideva. I capelli biondi sciolti sulle spalle, e gli occhi di un intenso blu, che somigliavano per un certo verso al cielo che durante il giorno sovrastava quelle montagne. L'espressione del volto era singolare: furba, quasi sembrava che stesse ghignando. Forse voleva fargli uno scherzo infantile, come molti bambini piccoli fanno....poi George pensò che sicuramente tra qualche secondo sarebbero arrivati i suoi genitori.....ma attese invano....

Squadrandosi a vicenda, lei sempre con quell'espressione furba, e lui con lo sguardo accigliato, i due, come per tacito accordo, non si parlavano. Eppure non era da aver paura di una ragazzina di appena dieci anni, o giu di li!! Ma forse il ricordo di Gloria lo ammutoliva....e lo lasciava immobile....

"Ciao" disse con voce minuta la ragazzina.

"Ciao" rispose cautamente George. "Dove sono i tuoi genitori".

"A casa" rispose la bambina con voce scherzosa.

George si accigliò. "E sanno che tu sei qui?".

Lei sorrise di più, e la sua attenzione fu colta da un piccolo fiore li vicino, ai bordi del sentiero. "si" rispose mentre lo raccoglieva "Loro sanno sempre tutto...".

George sorrise. "Ah davvero?" domandò.

"Certo" rispose lei, gli occhi che si dilatavano. "Sempre e ovunque...".

"Allora, non sono in pensiero....sanno che tu sei al sicuro no??".

Lei fu attraversata da un lampo strano. Era come se per un decimo di secondo fosse diventata malvagia, poi era tornata come prima, sorridente e gioviale. "Loro sanno sempre....ma non posso sapere se sono al sicuro....".

George decise di cambiare discorso. Quella ragazzina aveva dei modi spettrali, e anche intelligenti di rispondere. "Come ti chiami?".

Lei scosse il capo. "Non lo posso dire. Sei uno sconosciuto".

George annuì con il capo. "Mi sembra giusto. Bhè...ora io andrei a casa, si sta facendo tardi e dopo per i sentieri è pericoloso....cosa dici, mi accompagni a Narcy Road?".

I suoi occhi si restrinsero, e il sorriso scomparve dal volto, la sua voce divenne dura. "No. No. NO.". Ripetè tre volte, e l'ultimo più forte. Evidentemente la sua mente collegava qualcosa di spiacevole al piccolo paese, e Geroge non si sentiva sicuro a lasciarla li. Così decise di tentare a persuaderla.

"Capico" riprese a parlare "che è un paese monotono. Piccolo, ma è piacevole viverci. Tu che dici? Vuoi venire a mangiare un gelato? Poi mi dici dove abiti e ti riporto a casa, va bene?" concluse con un sorriso.

Lei sorrise con aira da prendere in giro. "No non ci casco. Lei non è abile come i miei genitori. Non sa convincere una ragazzina....ne a risolvere i suoi problemi..." poi si allontanò di fretta per il sentiero, e dopo averlo abbandonato, si immerse nella flora, e il suo fruscio contro rami e cespugli terminò dopo qualche secondo.

George tornò a casa pensieroso....aveva trovat qualcosa di allettante quel giorno....qualcosa di sublime...aveva scorto qualcosa di terribile nel subconscio della ragazzina, come....una breccia, un punto in comune con un'altra bambina del suo passato...in un certo senso gli ricordava Gloria...

.....lei non è abile a convincere una ragazzina...ne a risolvere i suoi problemi....

  
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